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Autore: Stefania 1409    15/07/2013    0 recensioni
Il destino aveva riservato qualcosa di speciale per loro due. Lei lo conosceva,lui non ancora ma quando sarebbe giunto il momento avrebbe capito che lei era la donna della sua vita. Lei ha diciotto anni,dopo il diploma fuggì in Inghilterra. Lui,bellissimo,occhi verdi talvolta grigi,capelli bronzei,un sorriso stupendo, è un attore inglese. Lei lo ama da troppo tempo e non le importa se hanno dieci anni di differenza. Lui appena la vedrà capirà chi amare veramente e se conoscerla.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Penultimo capitolo ragazze! :3 buona lettura!
 

Che cosa voleva dire: continua a farlo? Voleva forse dire che lui voleva che combattessi ancora per lui – o meglio – che non smettessi di combattere per lui?
Ero stufa di combattere per non avere nulla,per non vincere. Io volevo soltanto vivere felice,senza nessuna sofferenza o dolore profondo.
Ma la mia coscienza e il mio cuore sapevano che il mio dolore sarebbe passato solo se Will fosse ritornato da me.
Stavo preparando l’impasto dei muffin mentre ero in preda a questi pensieri così tormentosi. Miriam canticchiava una canzone dei Beatles con aria felice,mentre Peter la osservava divertito e ammirato. Preferivo non guardare Miriam e Peter scambiarsi amorevoli effusioni,e non perché mi provocassero fastidio,ma solamente perché vedere loro mi faceva ripensare a William.
Preparavo i muffin perché era domenica e perché ero depressa. E perché volevo ingrassare,anche se tutto questo era un pretesto per parlare con lui …
Infatti quando il primo muffin fu pronto vidi Will entrare in cucina,probabilmente guidato dal suo naso.
<< Che profumino delizioso! Ma cos’è festa? >> chiese curioso mentre si toglieva il giubbotto di pelle nero e i suoi amati occhiali.
<< No Rachel voleva preparare i muffin >> sussurrò Miriam sorridendomi.
<< Vuoi assaggiarne uno? >> gli chiesi curiosa
<< Sì >> disse annuendo,ma il suo sguardo era quasi distaccato o forse volutamente rigido.
Afferrò il muffin e lo addentò. Vidi i suoi occhi illuminarsi per la bontà di quel dolce. Ultimamente i dolci mi venivano abbastanza bene …
<< Ma è buonissimo! >>
<< Dici sul serio? >> gli chiesi tentando un approccio.
<< Oh sì! >> mi sorrise e non era un sorriso che si rivolgeva alla bontà dei  muffin,era un sorriso di nostalgia un sorriso che mi faceva capire quanto Will mi stesse pensando in quel momento. Miriam e Peter silenziosamente erano andati via dalla cucina. Diciamo che anche silenziosamente avevano fatto capire che volevano lasciarci soli. E in quel momento il mio cuore pulsava dalla voglia di sapere a chi stesse pensando.
<< William Morrison a chi stai pensando veramente? >> ecco la domanda fatidica che voleva fargli il mio cuore.
William abbassò lo sguardo verso il pavimento,sapevo che era in preda alla confusione e allo sconforto.
<< Io devo andare >> disse
<< No Will ti prego non evitarmi >> mormorai in tono supplichevole mentre lo tenevo per un braccio. Il suo calore mi fece battere forte il cuore,quasi lo sentivo rimbombare in testa.
<< Io non ti sto evitando >> sorrise nervosamente.
<< Bugiardo >> lo accusai guardandolo intensamente in quelle iridi verde smeraldo.
<< Rachel che cosa vuoi? >> fece un sospiro,ma non capivo se era stato un sospiro frustrato o irritato.
<< Voglio che tu mi dica a chi stai pensando in questo momento >>
<< Non sto pensando a nessuno,va bene? >> disse irritato,ma la sua irritazione era qualcosa di più. Sapevo che lui stava pensando a che cosa fare … O forse pensava a me. Lo speravo sinceramente con tutto il cuore.
<< Perché sento che mi stai mentendo? >>
<< Rachel devo andare adesso,non è il momento >>
<< No Will! Voglio che mi spieghi molte cose >>
<< Non ho nulla da spiegarti >>
<< Ah sì? E come spieghi quella frase che mi hai detto l’ultima volta che abbiamo parlato? Mi hai detto: non smettere di lottare per me >>
Will si limitò a guardarmi senza dire niente. Non sapeva che cosa dire e la sua confusione cominciava ad irritarmi parecchio.
<< Stai lì zitto,non parli e fai sì che io possa illudermi così facilmente. Davvero sono stanca Will,non ce la faccio più. Dimmi che cosa devo fare,dimmi se devo smettere di amarti,dimmelo >>
<< Smetteresti di amarmi così facilmente? >>
<< Certo che no,non ti fidi nemmeno dei miei sentimenti per te? >> sibilai acida.
<< Io … >> fece un sospiro – questa volta indubbiamente frustrato – e poi parlò: << C’è una parte di me che vorrebbe prenderti subito qui e baciarti perché mi manchi così tanto da stare male,ma c’è anche un’altra parte di me che crede che la cosa giusta sia sposare Gillie perché la mia fiducia nei tuoi confronti vacilla >>
<< Dimmi che cosa devo fare. Non voglio più soffrire Will >> l’espressione del mio viso doveva essere seria e invece era disperata e contorta dal dolore. William si avvicinò a me con passi lenti,nei suoi occhi aleggiavano incertezza e desiderio. Invece di parlare,la sua mano si posò sulla mia guancia.
<< I tuoi occhi,Rachel,hanno la capacità si sciogliermi in un secondo perché mi mostrano quanto tu mi ami. E so che amore è,è un amore così potente … e lo so perché è anche il mio nei tuoi confronti. Ma non voglio dirti che cosa fare,o meglio,non ci riesco. Non voglio dirti addio >>
<< E allora chiedimi di ritornare con te. Lo so che soffriresti con Gillie,perché tu non la ami >>
<< Questa sera c’è una serata in un ristorante rinomato della città,beh sai c’è molta gente famosa. Verresti?>>
<< Per vederti con Gillie? >>
<< Lei non ci sarà >>
<< Come mai? >>
<< Non le ho detto nulla >>
<< Perché dovrei venire,eh? Perché non puoi dirmi adesso che cosa vuoi veramente? >>
<< Voglio che tu venga questa sera per favore >>
<< Facile evitare il discorso >> dissi sorridendo amaramente.
<< Per favore Rachel io voglio vederti >>
<< Lo dici adesso? Dopo giorni e giorni in cui mi eviti?! >>
<< Scusami mi dispiace,va bene? >>
<< Dimmi perché dovrei venire! Non ci credo che vuoi solo vedermi,in fin dei conti potresti anche vedermi qui a casa tutti i giorni >>
<< Dannazione Rachel! Va bene,va bene io ti voglio da  impazzire! Non riesco a starti lontano e quando ti trovi qui spesso di notte,ho la forte tentazione di venire da te e di stringerti e di baciarti! Voglio che tu stia con me tutta la vita! Io ti amo,d’accordo? Adesso verrai questa sera? >>
L’emozione e la tristezza furono così forti che non riuscii a trattenere le lacrime.
<< Mi dispiace Will,ma non verrò. Ho smesso di lottare, non voglio più soffrire. Tu sposerai Gillie ed io vivrò la mia vita >> mi scostai da lui che era così vicino a me, cercai di allontanarmi da lui a passi veloci,ma il braccio di Will fu ancora più svelto e mi afferrò per il polso. Mi trovai in pochi secondi,incollata al suo corpo,le sue braccia mi circondarono la vita e vidi il suo viso avvicinarsi al mio per baciarmi.
<< Non farlo per favore Will >> sussurrai con voce spezzata,ma la mia richiesta fu annientata dalle sue labbra dolci come il miele.
Non avrei mai potuto dimenticare il loro sapore,nemmeno se ci avessi messo tutta la mia volontà.
Passarono diversi minuti e quel bacio non finiva,anzi diventava sempre più appassionato. Ero senza respiro,ma in quel momento il mio cuore gioiva più di ogni altra cosa al mondo. Come potevo solo pensare di riuscire a lasciarlo andare? Non ci sarei riuscita né ora né mai.
Quando anche a Will mancò il respiro sciolse il bacio.
<< Vieni questa sera,ti prego >> mi implorò ancora dolcemente emozionato per il bacio.
<< Io … >>
<< Per favore Rachel >> sussurrò al mio orecchio con voce sensuale.
Carina la sua tattica …
Tanti piccoli brividi mi salirono per la schiena e il cuore cominciò ad avere un infarto.
<< Va bene,verrò >> dissi con un sospiro. Fu facile capire cosa accadde dopo. Le mie labbra rimasero incatenate alle sue per molto tempo.
Quella sera,informai Miriam che avrei cenato fuori. Ma anche se il mio cuore impazziva dalla voglia di rivedere Will,una parte di me si sentiva piuttosto imprudente.
Diversi sospiri dopo decisi di vestirmi. Indossai una longuette nera con una camicetta bianca e un paio di decolleté nere di Miriam. Poi mi chiedevo,perché? Perché stavo andando da lui se avevo detto di non volere più soffrire!
Sbuffai per il mio essere così contraddittoria e dopo avere preso un taxi mi diressi al ristorante in cui si trovava Will.
Avevo lo stomaco chiuso per l’ansia e per la tristezza immensa. Stavo male! Non potevo stare là! Dall’esterno del ristorante sentivo del chiacchiericcio e poi vidi tante persone famose vestite elegantemente chiacchierare con tanto di sorriso stampato in viso. Dio che cosa ci facevo lì! Nonostante la vergogna e la timidezza entrai nel ristorante che aveva  un’ aria – come direbbe Miriam – trés chic. Credevo che appena entrata tutti mi fissassero soprattutto per come ero vestita. In confronto a tutta quella gente sembrava che indossassi una tuta da ginnastica! Mi sedetti in un tavolo accanto a dei vecchietti molto gentili anche loro in ghingheri. Non avendo una discussione da cominciare con quei simpatici anziani decisi di starmene per conto mio,con i miei pensieri e a fissare il mio piatto ricolmo di cibo,era del pesce naturalmente. Ma quello che volevo io non era il cibo. Con gli occhi cercavo William,ma non lo vedevo.
Poi in una frazione di secondi lo vidi seduto accanto ad un regista che avevo anche conosciuto di persona,quando mesi e mesi fa avevo interpretato la co-protagonista di Will. Quei bei ricordi mi sommersero come un fiume in pena e mi lasciai avvolgere dal tepore del dolore.
Sì potevo essere anche masochista,ma spesso il dolore riportava dei ricordi piacevoli. William sorrideva lievemente al discorso del regista,che parlava animatamente. Non riuscivo a capire cosa indossasse in quel momento,vedevo soltanto una camicia bianca. Quella sera sembrava che un’ aura di luce lo avvolgesse rendendolo ancora più bello di quanto già fosse.
Rimanere a fissarlo con la bava alla bocca però non era un buon comportamento soprattutto davanti a così tanta gente.
Così in gesti misurati finsi di piluccare il mio cibo e attesi pazientemente che la cena fosse finita così da prendere una boccata d’aria.
Quando tutti alzarono i loro calici per brindare ne approfittai per uscire dalla porta sul retro che dava su un giardinetto. Presi una grossa boccata d’aria e ignorai lo stomaco che borbottava per la fame,poi mi voltai dietro di me perché avevo sentito Will chiamarmi.
<< Rachel sei venuta >> sussurrò con un sorrisetto compiaciuto
<< Lo so ed ho sbagliato >> dissi senza ricambiare il suo sorriso.
<< Devo parlarti >> sussurrò con un sospiro. Will mi prese per mano e ci allontanammo dalla porta del ristorante.
<< Ho una notizia >>
<< Sposi Gillie prima? >> chiesi in tono quasi spaventato.
<< No. Io … io ho lasciato Gillie >>
<< Che cosa?! Davvero? >>
<< Sì. >> sussurrò annuendo.
<< Dio quindi non la sposi! Ma è una notizia meravigliosa Will! >> gli saltai al collo non curandomi di avere alzato la voce. Mi fiondai sulle sue labbra  senza pensare alle conseguenze,che ormai – constatai – sarebbero state positive. Le braccia di Will mi strinsero così forte che mi mancò quasi il respiro. Sciolse il bacio con lentezza pochi minuti dopo per dirmi qualcosa.
<< Perdonami se fino ad ora ti ho fatto soffrire così tanto,io … non volevo. Davvero >>
<< Non preoccuparti Will,la mia sofferenza è stata cancellata da te. Sta’ tranquillo >> gli sorrisi e gli carezzai il viso.
<< Torniamo dentro >> sussurrò,annuii e mano nella mano entrammo dentro.

  
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