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Autore: Masayume Pachirisu    15/07/2013    2 recensioni
I loro sguardi si incrociarono.
Entrambi con il fiato corto, le guance rosse e gli occhi liquidi per il piacere appena provato.
La mano destra di Yong Guk finì sul collo di Zelo, tirandolo verso di sé, facendo scontrare così le loro labbra arrossate e gonfie per i troppi baci.
Il piacere li riprese nuovamente e i ruoli tra loro cambiarono, così che Zelo si ritrovò tra quelle coperte.
E Dio se ci stava dannatamente bene tra tutti quei Tigro stampati in mille pose diverse. Accaldato ed eccitato, lo fissava con trepidazione, aspettando che l'altro lo toccasse nuovamente e lo facesse sentire vivo...
Tema: Amori, tradimenti, band e musica. -Attenzione Crack Paring-
Principali: B.A.P (tutti) - SHINee (Onew - Taemin - Key - Jonghyun) - Infinite (Sungjong - Hoya)
Secondari: EXO (Baekhyun - Chanyeol - Kai - Kyongsoo) - Teen Top (?) - Yong Nam
Meteore: f(x)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Si erano svegliati tutti di buon ora quella mattina, nonostante le facce stravolte e poco appagate dal sonno. 
Yong Guk aveva passato metà della notte a chiedersi cos'avesse il suo ragazzo, il quale era andato a letto prima di lui ma aveva passato le ore notturne a fare finta di dormire. 
Non si erano parlati, non si erano dati la buona notte, non si erano coccolati come ogni sera. Niente di tutto questo era accaduto e nemmeno loro sapevano il perché. 
Era chiaro ormai che Sungjong avesse qualcosa, ma per Yong Guk era ancora un mistero e aveva quasi il timore di domandarglielo. 
Jonghyun invece, era rimasto al telefono con Kibum fino alle tre di notte. 
Non avevano fatto altro che parlare come due scemi di cose davvero futili, come l'aereo che passava sopra le loro teste e che entrambi avevano notato, o le poche stelle che sostavano nel cielo. Scemenze dunque, ma che entrambi volevano sentire perché in quel momento, qualsiasi cosa avessero detto, sarebbe stata la migliore. 
Dopo la serata passata a baciarsi, a scoprirsi, a ricercarsi, il giorno dopo non si erano potuti vedere nemmeno per poco e Jonghyun cominciava a sentire la lontanaza del suo barista. 

-Che hai da ridere hyung?- domandò incosapevole Sungjong, ricevendo un sorriso ancora più accentuato dal vocalist.
-Nulla Sungjongie... - rispose con un tono troppo dolce, eccessivamente dolce, soprattutto perchè rivolto al maknae, ed era risaputo che quei due usavano la dolcezza solo per prendersi per i fondelli.
-Ok hai la febbre...- rispose l'altro alzando le spalle, prendendo dei biscotti da uno dei mobili della cucina, sedendosi poi al suo solito posto.

Il silenzio ormai aveva inondato tutta la casa fino a che i passi di Bang si fecero sentire. 
Notò gli altri due in silenzio, uno intento a fare colazione, l'altro felicemente perso nei suoi sogni. 
Decise dunque di prendere il necessario per mangiare e sedersi al suo solito posto, ossia a capotavola come Jonghyun, mentre Sungjong era seduto alla sua destra. 
Sospirò appoggiando la tazza di caffè che si era preparato sul tavolo, fissando subito dopo il profilo del suo amante. 
Ormai era palese che ce l'avesse con lui e avrebbe venduto l'anima al diavolo per capirne il motivo. 
Ma allora perché non glielo domandava? 
Non poteva avere paura di lui... no, era impossibile che lui avesse paura di quel ragazzino! Cercò di autoconvincere se stesso ad articolare una qualsiasi frase e ormai era davvero sul punto di farlo quando...

-Buon giorno!- 

Tutti e tre si voltarono verso quella voce, rimanendo esterrefatti. 
Taemin li stava fissando con il viso radioso e un sorriso intenso che Jonghyun dovette sbattere più volte le palpebre per credere a quella visione. 
Possibile che il morto del giorno prima fosse lo stesso Taemin di quel momento? 
Anche Sungjong e Yong Guk faticarono a capire come potesse stare così bene il bassista. 
Ok che prima o poi il dolore passa, ma non così in fretta.

-Taemin... ciao..- rispose un po' titubante il batterista, spostandosi leggermente per farlo sedere al suo posto -tutto bene?-
-Certo!- rispose l'altro con allegria, prendendo del latte e una tazza.

Non provarono a dire altro, anche perché non sapevano proprio cosa dirgli! 
Tutti e tre si fissarono per la prima volta negli occhi, facendo delle facce sbalordite e Taemin lo sapeva, se ne rendeva conto che i suoi amici erano senza parole e non sapevano come affrontare il discorso. 
Sperò con tutto se stesso che nessuno gli domandasse nulla, oppure quella maschera sarebbe caduta in un misero secondo. 
Perché alla fine quella era solo una maschera e nulla di più. 
Grazie ai suoi gentori, aveva imparato  a sorridere sempre, anche quando la vita lo metteva davanti a delle scelte o delle situazioni difficili. 
Quando piangeva, sua madre gli diceva che no, non doveva mai piangere o essere triste davanti agli altri. "Perché?" le aveva domandato lui più volte, con gli occhi gonfi e il moccio al naso, tipico dei bambini. "Perché ci sono delle persone che soffrono se ti vedono triste e altre che saranno felici di vederti stare male... E tu non vuoi che questo succeda vero? Quando stai male non devi farlo vedere a nessuno...".
E così aveva sempre fatto. 
Quando stava male, quando voleva piangere, gridare, allora scappava e si rintanava nella sua stanza fino a che non riusciva ad indassare una "maschera" adatta.
Certo, una delusione come quella di pochi giorni prima però non l'aveva mai provata e a stento credeva che sarebbe riuscito a superarla. 
In realtà non aveva superato un bel niente, ma gli piaceva per lo meno pensarlo. 

-Allora andiamo tutti da Jinki?- 

Jonghyun aveva pronunciato quelle parole con tranquillità, ma lo sguardo omicida di Sungjong lo fece tremare. 
Se solo i pensieri del batterista si fossero potuti tramutare in realtà, a quest'ora gli Humanoids non avrebbero più un vocalist.

-Mi dispiace io non posso, vado dai miei genitori! Mia madre mi ha obbligato a farmi vedere e non posso dirgli di no...- rispose tranquillamente Taemin, come se quella richiesta fosse stata la cosa più normale del mondo, come se tra lui e Jinki non ci fosse stata nessuna discussione, nessuna delusione d'amore, nessun dolore provato.
-Ah... ok, allora andremo noi..- ci provò di nuovo Jonghyun, pensando di aver scampato il pericolo di morte.
-No io non posso... devo andare in università- sentenziò Sungjong alzandosi dalla sedia.
-Ma se non ci vai mai?!- rispose acido Yong Guk.

E nemmeno riusciva a capacitarsi di come quelle parole fossero uscite dalla sua bocca. Sungjong voltò lo sguardo verso l'amante, che lo fissava con guardo tetro. 
Era arrabbiato e non poteva più trattenersi. 
Non aveva fatto altro che evitarlo dalla sera prima e ora, che potevano passare la mattina insieme, decideva di andarsene in università? 

-Devo fare una ricerca con degli amici...- disse Sungjong avviandosi verso la camera da letto.

Yong Guk grugnì violentemente, sbattendo un pugno sul tavolo per poi alzarsi e andargli dietro, lasciando il vocalist e il bassista leggermente allibiti. 
Era la prima volta che quei due litigavano, ed era la prima volta che Yong Guk si faceva vedere incazzato da loro. 
La porta della camera era chiusa, ma Yong Guk non perse nemmeno il tempo a bussare ed entrò all'interno sbattendola poi alle sue spalle. 
Sungjong era a torso nudo, con solo i pantaloni del pigiama addosso e uno sguardo attonito. Intanto il chitarrista la guardava incazzato, pregando qualsiasi Dio di non fargli perdere del tutto il controllo. 
Odiava arrabbiarsi e non voleva farsi vedere in quello stato dalla persona che più amava al mondo. 

-Che cavolo c'è Sungjong... ti prego spiegamelo perché non ci arrivo..- disse sospirando, cercando di calmare se stesso da prendere a pugni il muro.
-Nulla...- rispose l'altro con poco interesse, continuando a verstirsi.

Ma il biondo si avvicinò a lui prendendogli il polso destro e tirandolo verso di se. 
Forse non aveva capito bene con chi aveva a che fare.

-Cazzo mi fai male- gemette il batterista tentando di liberarsi da quella morsa. 

Inutile dire che non ci riuscì minimamente perchè quando voleva Bang Yong Guk, non si lasciava battere da nessuno.

-Dimmi cosa ti ho fatto... per favore Sungjong... non hai idea di quanto tutto questo mi faccia male...-

E la sua voce sembrò tremare verso la fine, lasciando Sungjong senza parole. 
Quel Bang fiero, spavaldo, forte, in realtà era un cumulo di gelatina pronta a squagliarsi. 
Il batterista avvicinò la sua fronte a quella dell'altro e chiuse poi gli occhi respirando a pieni polmoni il profumo del suo amato. 

-Io ti amo... ti amo da impazzire Sungjong... ma davvero non capisco cosa ti ho fatto... cosa ho sbagliato... e so che non lo capirò mai se non me lo dirai tu... quindi ti prego... dimmelo... sono pronto a chiederti scusa in ginocchio, qualque cosa io abbia fatto...-

Il batterista sorriso leggermente, portando entrambe le mani, visto che la morta dell'altro si era affievolita, dietro il collo di Yong Guk, il quale afferrò saldamente i fianchi del suo amante.

-Scusami... sono solo geloso delle attenzioni che riponi a Taemin... sono un vero deficiente..- disse tristemente Sungjong.

E Yong Guk non potè fare a meno di sorridere. 
Per la prima volta, Sungjong mostrava la sua gelosia. 
A volte si era domandato se il batterista tenesse davvero a lui, mai si sarebbe immaginato una scenata di gelosia da "miss superiorità Sungjong". 
Nemmeno sapeva perché lo aveva classificato come miss... o forse si.

-Sungjong... geloso... mi piace come cosa...- sussurrò con voce grave Yong Guk, sentendo l'altro sghignazzare.
-Non ti ci abituare...- rispose Sungjong stringendosi di più a lui, andando a nascondere il visto tra la spalla sinistra e il collo, respirando così il suo odore.

Quell'odore che aveva sempre adorato e sognato.

-Io sono tuo Sungjong... Taemin è solo un'amico e mi preoccupo come un fratello maggiore... Ma nel mio cuore ci sei solo tu...-

E rimasero così, per un tempo impreciso, a stringersi l'uno contro l'altro per respirare sempre di più quegli odori meravigliosi che inebriavano loro cervelli, spingendoli ad osare sempre di più, fino a ritrovarsi avvinghiati sul letto a gemere e godere per le carezze leggere e le spinte profonde.

-Mi sa che hanno fatto pace...- disse Taemin, udendo un gemito forse troppo alto di Sungjong.
-Mi sa anche a me...- annuì Jonghyun tappandosi le orecchie.


 
**



-Alla fine è andato lo stesso in università...?- domandò Jonghyun mentre camminava insieme a Yong Guk verso il locale.

Avevano come sempre parcheggiato lontano e gli ci sarebbero voluto qualche minuto a piedi per arrivare. 

-Già, a quanto pare ci doveva andare sul serio e non sono riuscito a convincerlo...- rispose Bang, mostrando un sorrisino malizioso al vocalist che negò con la testa
-YA! Evita di farmi quella faccia, vi ho sentito e mi è bastato...- 

Il chitarrista lo spinse per scherzo, ridendo entrambi come due scemi. 
Non si stavano preoccupando nemmeno per un attimo che tra pochi minuti avrebbero conosciuto una nuova band e che forse, questa, li avrebbe potuti mettere in ombra nel Dream Girl. 
No, non volevano rovinarsi troppo la giornata. Inoltre, per loro era già il terzo anno che suonavano in quel locale, e dunque la loro fama li precedeva sicuramente! 
Cosa poteva fare quella nuova band a confronto? Nulla. 

"Pronto? Si si, stiamo per girare l'angolo... Ahahah va bene

Jonghyun mise via il cellulare sorridendo come un ebete e Yong Guk non provò nemmeno a domandare chi fosse la persona che lo aveva cercato, anche perchè nemmeno due secondi dopo, il corpo di Kibum si fiondò contro quello del vocalist che lo prese tra le braccia stringendolo forte.
Sembrava che non si vedessero da mesi!

-Eddai non iniziate a fare le piovre...- cercò di farli ragionare Bang, anche perché erano nel mezzo della strada.
-E falla finita e pensa a te e Sungjong!- gridò Kibum facendogli la linguaccia.
-Brutto impertinente! Dov'è finito lo "hyung" che usavi sempre quando mi rivolgevi la parola!- s'inviperì il biondo.
-E' andato a farsi friggere insieme al tuo spirito "hyung..."- e sottolinerò l'onorifico, tanto per prenderlo in giro.
-Ya... andiamo va... sicuramente saranno già arrivati..- continuò Bang, evitando di prendere a testate il suo dongsaeng.
-Ma chi scusate?- chiese Key senza capire, mentre tutti e tre entravano nel locale.

Il profumo di cannella era nell'aria e molti tavoli erano come sempre occupati dalle solite persone che il sabato mattina avevano un appuntamento fisso con il bar. 
Yong Guk e Jonghyun non facevano parte di queste persone, infatti molti si girarono a guardarli, stupiti dal vederli li a quell'ora e quel giorno. 

-Ciao ragazzi- salutò Jinki con un sorriso più carico del solito, più che altro perché si era subito reso conto che di Taemin non c'era traccia.
-Ciao hyung...- rispose Jonghyun, mentre Bang si limitò a fare un cenno.
-Non sono ancora arrivati quindi... sedetevi dove preferite- continuò il barista indicando un tavolo abbastanza lontano dalla maggior parte delle persone. 

Mentre i due membri degli Humanoids si andavano a sedere, Kibum non perse tempo e si avvicinò di colpo al suo hyung. 
Qualcosa non stava andando per il verso giusto e lui non ne sapeva assolutamente nulla... perché?

-Che succede? Chi deve arrivare e perchè loro sono qui?- domandò in fretta.
-Jonghyun non te ne ha parlato allora?- chiese Jinki, interessandosi di più alla macchinetta del caffè.
-No...- 
-Strano...- rispose con un sorrisino sghembo, tanto per far arrabbiare Key.

Quella mattina Key era entrato come una furia nel bar, raccontando di corsa quello che era accaduto con Jonghyun giovedì sera e di come in qualche modo ora fossero una "coppia". Certo l'altro non aveva fatto i salti di gioia, ma si era congratulato per lo meno. 
Già in quel momento Key, si era reso conto che qualcosa non andava, ma solo quando Jonghyun gli aveva scritto che sarebbe passato dal locale quella mattina, solo a quel punto aveva capito che si, era successo qualcosa e lui non era stato messo al corrente.

-Se non me lo dirai tu, lo farà lui...- disse di nuovo Key indicando con lo sguardo Jonghyun, il quale dalla sua postazione lo stava già fissando da un po'.
-Allora vai e domandaglielo...- rispose Jinki sospirando, spostandosi poi verso due ragazze che attendevano di ordinare -c'è da lavorare Key... ma se vuoi stare un po' con Jonghyun non ci sono problemi... solo non prenderlo come vizio...- continuò atono, lasciando l'altro senza completamente spiazzato.
-Ma cosa vuol dire?- domandò alzando un po' il tono della voce -Mi credi così stupido?!-
-Non urlare...-
-Oh ma vaffanculo Jinki...- 

E senza nemmeno attendere una risposta o uno sguardo, gli diede le spalle e si avviò nel retro.
Jinki si diede dell'imbecille ma continuò il suo lavoro, servendo due cappuccini alle ragazze davanti al bancone.
Solo dopo qualche minuto, Key uscì vestito di tutto punto con lo zaino sulle spalle e lo sguardo dritto verso l'uscita.

-Buon lavoro stronzo!- uscì semplicemente dalle sue labbra, prima di uscire dal locale.

Jonghyun si alzò dal proprio posto appena notò Kibum uscire dal locale in quel modo.

-Yong Guk arrivo subito!- e gli corse dietro senza nemmeno attendere una risposta, lanciando però una lunga occhiataccia al barista.


  
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