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Autore: SparkleOn    16/07/2013    3 recensioni
She wasn't born to die, lei non è nata per morire. Il titolo ci dice molto su come si evolverà la storia, ma lascio intuire a voi.
Aurora è una ragazza come tante, un po' insicura di se, con poca autostima.
E' stata presa di mira da delle bulle a scuola e gliene succedono di tutte.
Lei si vendicherà, si vendicherà con tutti e tutto, le sue labbra saranno impregnate del sangue delle sue vittime, si vendicherà con il ondo che fino ad allora gli ha voluto male. Aurora ha trovato la sua strada.
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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She wasn't born to die


Sogno americano


Mi alzai dal letto sudaticcia, i capelli appiccicati alla schiena come il pigiama, un po’ stravolta con delle occhiaie violacee sotto gli occhi. Mi raccolgo i capelli in una coda di cavallo per combattere l’afa, mi avvio nella sala da pranzo.
Era arrivato il momento che più temevo.
Quello delle presentazioni formali.
Davanti al tavolo gli zii sono composti e ben vestiti in una posizione rigorosa. Con un bel sorriso sulla faccia.
Alla vista di mia sorella a mio zio gli brillarono gli occhi azzurri oceano proprio come quelli di Giulia, lei sì che ra di famiglia, si notava da un miglio; boccoli per capelli, occhi che rispecchiano le acque del mare, corporatura snella ma possente allo stesso tempo, insomma una classica Plants.
Posa gli occhi su di me, il sorriso si trasforma in una smorfia forzata. Una ragazzina alta poco più di mezzo metro, magra come un ramoscello e fragile come esso. Dai capelli lisci corvino e gli occhi color autunno intenso, un po’ di lentiggini su quel faccino e le labbra rossicce mangiucchiate e screpolate. Li apparivo così delicata e flebile che titubava anche a darmi una carezza per paura di rompermi. Insomma, non sembravo neanche sua nipote e non certo una Plants D.O.C come è mia sorella.
Dopo questo leggero sguardo, che per me durò poco più di un secolo, ci abbraccia calorosamente e ci presenta sua moglie.
Inizio a fissare il vuoto senza ascoltare quello che dice lo zio, tanto saranno sicuramente i discorsi tipo “Questa è la vostra nuova casa, bla bla, fate i vostri comodi, bla bla”
Mi soffermo su quelle teste di alce sopra il camino, rustiche e pacchiane, mi autoconvinco che sono finte ma dentro di me lo so che sono povere bestie uccise.
<< Aurora? Vuoi anche tu accomodarti a fare colazione? >>
Che figura di merda! Ho iniziato con i fiocchi, si sono già accorti che stavo facendo i cavoli miei mentre parlavano, chissà cosa staranno pensando di me.
Le mie guancie iniziano a colorasi di un rossiccio pescato
<< Umh, si scusate eccomi >>
Già quando faccio colazione voglio ascoltare soltanto la televisione, poi ci si mettono loro a parlare con mia sorella in quella lingua che chiamano italiano ma che somiglia a.. che ne so io!
Mmm questi cereali americani sono una delizia! Il latte lascia a desiderare, ma tutto sommato la cucina americana non è così male come si pensa.
<< Ehi zio, come si chiama la mia scuola? >>
<< Forks high school, lo so che la città di forks dista 20 minuti da qui, ma era la più vicina >>
Forks high school, chissà comè! Sarà come nei miei sogni stile Glee con armadietti, palestre e tutto il resto?
Spero di farmi qualche amico, per la lingua non c’è problema, mia nonna veniva da Liverpool e mi ha sempre parlato inglese sin da quando ero piccola, mi manca l’accento americano ma quello mi verrà nel tempo.
Usciamo insieme nel giardino, oggi è una bellissima giornata di sole, il calore sulla mia pelle mi ricorda tanto la mia città che si affacciava sul mare, a differenza dei suoi abitanti con la pelle olivastra io sono bianca slavata. Mio zio ci invita a pescare al fiume.
Sono negata anche in questo! Mia sorella come al solito in due minuti aveva già preso una trota, io in due minuti non sono riuscita neanche ad attaccare la mollica all’amo.
Non penso a pescare, mi rilasso sentendo il fruscio del fiume. Per la prima volta non vedo l’ora che inizi la scuola.
Arriva il tramonto, il cielo si colora di sfumature sul rossiccio che neanche il pittore più bravo del mondo saprebbe riprodurre.
Io naturalmente non ho preso niente a differenza degli altri ma va bene così, non me ne importa, sono felice, e quando sono felice sono spensierata, sorridente.
Tiro fuori il mio vecchio zaino azzurro. Qualche penna e un quaderno dovrebbero bastare per il primo giorno di scuola.
Scendo sotto le coperte e adagio la mia testolina sul cuscino.
Mi faccio film mentali sul primo giorno.
Sicuramente le tratteranno bene le nuove arrivate, sarò l’attrazione principale della scuola.

E così mi addormentai con questi stupidi pensieri da ragazzina sognatrice e ignara di quello che le sarebbe successo l’indomani.


Ciao a tutti! Sono tornata! La connessione ad internet andava e veniva e non mi caricava l'editor D:
Ecco questo nuovo capitolo, sogno americano perchè la nostra Aurora immagina come sarà fantastica la sua vita nei panni di una Teenagee Americana c:
Le sue aspettative sono mooooolto diverse da quella che sarà la realtà, rimanete con me per sapere come andrà a finire, Grazie a tutte quelle che mi stanno seguendo! 
10 recensioni non me le aspettavo davvero, grazie di cuore <3


  
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