Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
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Autore: Caster_Gamer    18/07/2013    2 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Arrivi improvvisi.

 

Il giorno seguente non andai a scuola, non me la sentivo di affrontare gli occhi di Ambra e nemmeno quelli di Nathaniel, poi come avrei detto a Ken che avevo deciso di stare con qualcuno che non amavo? Di sicuro anche se un giorno mi sarei innamorata di lui, Ken sarebbe rimasto quello fregato in tutto questo.

Avevo risposto troppo in fretta, ma loro volevano che facessi una scelta...ed a quanto pareva l'avevo fatta.

Avrei voluto chiamare Rosalya ma proprio la mattina precedente faceva i salti di gioia dato che doveva passare un pomeriggio e probabilmente anche una serata da sola con Leigh, non potevo disturbarla.

Lei sapeva sempre cos'era giusto dire e fare, ma mi lasciava libera scelta, e spesso quando non l'ascoltavo me ne pentivo. Forse prima di dire sì a Nathaniel avrei dovuto chiederlo a lei, o comunque prima di dire sì ad Ambra...

Passai parte della mattinata a rotolarmi sul letto tra i vari pensieri, neanche durante la notte ero riuscita a dormire, infatti dovevo avere delle occhiaie da far paura.

Almeno avevo smesso di lasciarmi scappare qualche lacrima ogni volta che pensavo ad Ambra e Castiel...forse perché probabilmente prima d'allora non ci avevo più riflettuto.

« Uffaaaaaaaaaaaaaa! » urlai infilando la testa sotto al cuscino, cominciai ad agitare i piedi come una bambina, più che altro volevo solo evitare di rattristirmi maggiormente.

All'improvviso sentii il campanello suonare, portai su la testa come uno struzzo colto da un rumore improvviso, balzai in piedi e corsi a darmi una spazzolata; ero in pigiama ma sarebbe bastato non sporgermi troppo, magari erano quei rompiscatole che giravano per le case a pubblicizzare prodotti.

Scostai di poco la porta e vidi Alexy sorridermi.

« Nancy! Posso entrare? » mi chiese facendo un passo avanti, io annuii lasciandogli maggiore spazio.

« Sì vai. »

Entrò in casa e si guardò attorno, lasciò scivolare giù dal braccio la cartella per poi guardarmi perplesso.

« Come mai sei rimasta a casa? » domandò curioso, io mi avvicinai al divano facendogli segno di accomodarsi.

« Beh...troppi pensieri per la testa, ultimamente non riesco a separare la scuola dalla vita privata. » risposi posando i piedi sui cuscini, lui mi raggiunse lasciandosi sprofondare.

« Capisco...è successo qualcosa ieri dopo che ti ho accompagnata? »

« Beh...mi ha chiamato Nathaniel. »

« Davvero? » cominciò a giocherellare con le cuffie levandole dal collo e tenendole fra le mani.

« Già...però a rispondermi è stata Ambra. »

« Davvero!? » ripeté più sorpreso, tanto da guardarmi negli occhi stupito.

« Sì! Voleva che mi mettessi con suo fratello per renderlo felice, ha detto diverse cose ed alla fine ho deciso...adesso sto con Nath. » raccontai velocemente, sapevo che voleva i dettagli ma non ne ero in vena.

« E...Castiel? »

« Non mi dichiarerò a lui, non sono coraggiosa come Ken, Nathaniel e Rosalya. » ammisi abbassando lo sguardo, Alexy sorrise.

« Nancy, tu fa quel che vuoi, sono sicuro che in fondo sai cos'è la cosa più giusta da fare... »

« Non condividi il fatto che sto con Nathaniel, vero? »

La mia domanda lo spiazzò, arrossì e guardò altrove un po' titubante sulla risposta da darmi.

« Non è che non sono d'accordo...è che secondo me dovresti cercare di non farti condizionare dagli altri e fare quello che vuoi. Dovevi dichiararti a Castiel, è importante che prenda in considerazione la tua felicità...non quella degli altri. » sbottò infine, io mi grattai la nuca.

« Sin da quando avevo solo Ken come amico pensavo prima a lui e poi a me...e poi senti chi parla, tu pensi sempre ciò che è meglio per tuo fratello. » gli abbozzai un sorriso che fu subito ricambiato.

« Sai Nancy, effettivamente tu sei l'unica persona dopo tanto tempo alla quale penso subito dopo di lui. » disse guardando avanti a sé, lo guardai negli occhi finché non si decise a farlo anche lui.

« Che vuoi dire? »

« Che ti penso spesso. »

Arrossii bruscamente, lui mi pensava...spesso?

Allora mi voleva davvero bene? Eravamo davvero amici?

Sì, volevo una persona del genere al mio fianco.

Lo abbracciai svelta lasciandolo con le braccia in aria ed un'espressione sorpresa.

« Eh...? »

« Grazie Alexy, a dire la verità...anche a me capita di pensarti. »

Ricambiò il mio abbraccio arrossendo appena, e nonostante un mio lieve imbarazzo che subito dopo passò, il fatto di stare così vicina ad Alexy mi fece dimenticare tutto il resto.

Scuola? Ambra? Ken? Nathaniel? Rosalya? Castiel? No, nemmeno quest'ultimo mi sfiorò la mente in quel momento.

Aveva davvero questo potere su di me?

Probabilmente sì, mi stavo affezionando in modo molto particolare a lui.

All'improvviso trasalii.

Dopo un po' mi allontanai, avevo le guance rosse e tenevo lo sguardo basso.

Cosa andavo a pensare? Per un momento avevo pensato ad Alexy in modo diverso dal solito, questo non andava bene.

« Che c'è? » mi chiese lui venendomi vicino, io indietreggiai e per poco non caddi dal divano.

Mi afferrò per bloccarmi e non farmi cadere, quando mi lasciò il braccio si schiarì la voce.

« Comunque, dato che immaginavo che non eri venuta perché come al solito eri triste...ho pensato di portarti da qualche parte a fare un giro. » mi avvisò strizzandomi l'occhio, io inarcai un sopracciglio.

« Cosa? Ma...non è che mi vada molto oggi... »

« Scherzi? Forza, adesso vai in bagno e ti fai una bella doccia, ti passi la piastra e tutto quello che vuoi mentre io ti aspetto qui! »

Mi spinse fino alla porta del bagno ma lo fermai.

« Ehi ehi! Devo prendere i vestiti prima! »

« E va bene... »

Andai a prendermi tutto il necessario, quando Alexy voleva qualcosa potevo stare sicura che l'avrebbe ottenuta.

Una volta entrata in bagno rimasi lì per circa mezzora, non avevo visto l'orario né prima né dopo uscita dalla doccia, mi vestii velocemente per poi piazzarmi davanti allo specchio.

Indossai una maglietta a maniche lunghe ma leggera a righe rosse e bianche larghe, sotto dei jeans scuri e delle semplici converse.

Passai il correttore sotto agli occhi, di solito non mi truccavo mai se non quando dovevo andare da qualche parte dove dovevo mostrarmi elegante, ma avevo delle occhiaie da far paura. E già che c'ero misi il rimmel e la matita immancabilmente nera.

Solo alla fine mi ricordai che dovevo farmi anche la piastra, quindi rimasi un altro quarto d'ora nel bagno finché non uscii guardando per prima cosa l'orologio.

Erano le sei di sera!

Quanto ero stata in bagno? O forse dovevo chiedermi: quanto tempo ero stata a letto prima che Alexy arrivasse?

« Scusa se ti ho fatto aspettare ma... » mi bloccai davanti ad una tenera vista.

Alexy stava disteso sul divano con un braccio che pendeva verso il pavimento, un ginocchio piegato e rivolto verso l'alto ed un viso d'angelo mentre dormiva.

Ogni tanto rabbrividiva probabilmente per il freddo, andai a prendere una coperta e gliela rimboccai per bene non riuscendo a trattenere una risata.

Gli scostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio per poi accarezzargli la guancia, lui mi prese la mano mugugnando qualcosa.

Arrossii e cercai di riprendermi ciò che era mio ma lui aveva una presa ferrea.

Il campanello suonò facendolo sussultare, aprì per un attimo gli occhi per poi richiuderli e girarsi dall'altra parte, mi aveva finalmente lasciato la mano.

Rimasi col sorriso sulle labbra ed andai ad aprire, Nathaniel mi salutò un po' imbarazzato.

« Ehi... » mi guardò dalla testa ai piedi per poi arrossire fino a raggiungere il colore di un pomodoro « Sei bellissima... » mormorò tenendo lo sguardo basso.

« Oh...grazie! » il suo commento mi fece appena arrossire, c'ero abituata, me lo diceva spesso anche se io non avevo mai capito quello che in realtà provava per me.

Tornò a guardarmi per poi andare oltre a me, si sporse posando la mano sulla porta che si aprì maggiormente facendolo inciampare.

Alla fine si poggiò su di me e si mise dritto, poi tornò a guardare la figura di Alexy ispezionando subito dopo l'intera stanza. Era come se volesse evitare di vederlo, in un certo senso era geloso e sapevo che la curiosità lo stava divorando.

« Lui è venuto per consolarmi...voleva portarmi fuori ma mentre ero in bagno e mi aspettava si è addormentato quindi...non devi preoccuparti, è solo mio amico. » spiegai un po' a disagio, lui abbozzò un sorriso forzato.

« E quando qualcuno è tuo amico...hai difficoltà a provare qualcosa di più, vero? »

Sospirai, effettivamente aveva ragione...ma io non potevo farci niente.

Come al solito era ancora con la cravatta, gliela afferrai e tirandolo a me gli detti un bacio.

Perché? Perché non provavo niente?

Prolungai quel momento ma nulla, a parte il qualsiasi piacere che proverei nei confronti di chiunque non riuscivo a sentire nulla di più profondo.

Affondai una mano fra i biondi capelli di Nathaniel, voleva già allontanarsi e non potevo permetterglielo. Dovevo tenerlo con me finché non avrei provato qualcosa di concreto.

Alla fine anche lui mi prese il busto per tenermi stretta a sé, doveva essere contento, nel suo stomaco le farfalle stavano impazzendo, lo sentivo anche dal battito del suo cuore, dal calore delle sue guance...

Lo stavo solo illudendo.

Lo lasciai ed automaticamente lui si allontanò.

« S-sono...insistente? » la sua voce risuonò come un lieve sussurro, doveva sentirsi in colpa...ma non ce n'era motivo.

« No Nath, io ti ho trascinato...eviterò di farlo in futuro. » gli feci un sorriso, lui mi dette un bacio sulla guancia, che arrossì come mai era successo grazie a lui.

« Perché? Mi è piaciuto. » anche se completamente rosso fu capace di dirmi quelle parole, era questa la carica che riuscivo a dargli?

Il suo sorriso era sincero, felice...ma il mio?

« Vuoi sprecare il fatto di esserti sistemata stando a casa? Ti porto a cena a casa mia stasera! »

A cena...a casa...SUA!?

« A cena a casa tua!? Stai scherzando! »

Sbottò a ridere, anche lui sapeva che quello che aveva detto mi avrebbe sconvolta.

« Dico sul serio! In realtà Ambra mi aveva detto che questa sarebbe stata la serata migliore per presentarti ai nostri genitori... » spiegò...allora faceva sul serio?

« Ma stiamo insieme soltanto da ieri sera! E sai che Ambra farebbe di tutto per farmi sfigurare davanti a loro! »

« Non più, lo sai. » mi fece un sorriso d'incoraggiamento, uno di quelli che mi davano la capacità di adorarlo.

« Beh...se me lo dici con questo sorriso e questi occhi... » curvai le labbra all'insù, lui mi abbracciò sollevandomi in aria.

« Sì! E...lui? »

« Lascialo qui, gli lascio un biglietto...aspetta. »

Presi velocemente un foglio e lo posai sul piccolo tavolo in mezzo alla stanza, con una penna gli scrissi velocemente qualche rigo.

Ti sei addormentato e non sono riuscita a svegliarti, Nathaniel mi sta portando dai suoi genitori...augurami buona fortuna!”

E disegnando un occhiolino seguii Nathaniel giù da casa mia e cominciammo a camminare.

Prendemmo il bus, farcela a piedi sarebbe stato piuttosto scomodo dato che tra casa mia e la sua c'era una distanza di mezzora.

Scendemmo in un posto abbastanza isolato vicino ad un cancello che permetteva di entrare in un residence, entrammo al suo interno e salimmo lungo le scale di uno dei palazzi.

Non ero mai stata a casa di Nathaniel dato che se ci fossi entrata i suoi genitori avrebbero pensato che fossimo più di semplici amici, e adesso che lo eravamo sul serio potevo tranquillamente andarci.

Saliti al terzo piano ci fermammo davanti ad una porta, deglutii mentre Nathaniel mi stringeva la mano.

« Dai, non stai andando al patibolo. » mi strizzò l'occhio per darmi conforto, mi fidai dei suoi occhi dorati ed aspettai che aprisse la porta con le chiavi.

La aprii ed entrammo fermandoci per pulirci le scarpe sul tappeto.

Mi guardai attorno, ci trovavamo all'interno di un grande salotto arredato in stile moderno ed illuminato da una lieve luce dorata.

« Mamma, papà! Sono a casa! » esclamò il biondo avvisando i suoi genitori « Con me c'è Nancy...come vi avevo detto! » aggiunse, subito dopo sentii dei passi raggiungere il salotto e vidi una bella donna guardarmi sorridente.

Aveva i capelli mossi e biondi, mi ricordavano tanto quelli di Ambra solo con meno boccoli, in più aveva dei meravigliosi occhi dorati proprio come quelli del figlio.

« Piacere, io sono la madre di Nathaniel, chiamami pure Lorelai. » mi porse la mano che presi subito lasciandomi scuotere la mia.

« Sono Nancy, è un piacere conoscerla. »

Sentivo il cuore battermi forte, era come se stessi svolgendo gli esami di maturità, o forse peggio.

Avevo un po' paura di sbagliare a dire o a fare qualcosa, e se mi fosse capitato avrei perso per sempre la mia occasione di piacerle.

« Dov'è papà? » chiese Nathaniel posando la giacca, la donna indicò un corridoio dal quale si entrava grazie ad un arco.

« Nel suo ufficio, per adesso lascialo stare. Piuttosto, perché non ti fai una bella doccia così mi lasci un po' la tua fidanzata? » gli domandò facendo un sorriso, lui arrossì.

« Ehm...sì. » farfugliò allontanandosi, ci guardammo un'ultima volta prima di perderci di vista, poi rivolsi lo sguardo a Lorelai.

« Prego, siediti. » mi indicò il divano, io annuii e mi sedetti di fronte a lei « E così...stai con Nathaniel. Da quanto? »

« Ieri sera. »

Rimase un po' spiazzata dalla mia risposta, poi fece un sorriso.

« Quindi è così sicuro della vostra relazione da volerti presentare sin da subito? Mi fa piacere. »

Che sorriso stupendo, era spontaneo e dolce come quello di Nath.

« Già...Nathaniel è un bravo ragazzo, in realtà siamo amici sin dall'anno scorso, ovvero da quando mi sono trasferita al liceo...è sempre stato caro e gentile. » la mia risposta sembrò piacerle, lasciai riposare il petto che teneva il fiato sospeso e la vidi aprire la bocca.

Fu però interrotta dal campanello della porta, quindi si alzò scusandosi un attimo.

Aprì la porta e fece un verso d'esclamazione.

« Ecco qui anche te! Piacere di conoscerti, sono la madre di Ambra e puoi chiamarmi Lorelai. » disse guardando la persona accanto ad Ambra, che mi guardò per poi fare un sorriso soddisfatto.

Rimasi seduta non sapendo se alzarmi o meno, alla fine decisi almeno di avvicinarmi alla donna.

Quando si spostò però, non avrei mai immaginato di vedere proprio quella persona al fianco della figlia.

Il cuore cominciò a battere come mai aveva fatto, credevo fosse tutto un misto di gelosia, rabbia, disperazione e dolore. Come avevo fatto a non capirlo? Ambra voleva a tutti i costi che mi fidanzassi con suo fratello per tenermi lontana da Castiel...ed io? Io mi ero comportata come una marionetta nelle sue mani, quello che ero alla fin fine.

« Non so se vi conoscete dato che siete nella stessa scuola, ma per sicurezza vi presento... » la donna si fece da parte ed indicò entrambi « Nancy, lui è Castiel, il fidanzato di Ambra. Castiel, lei è Nancy, la fidanzata di- »

« Ci conosciamo già. Siamo amici. » la interruppe Castiel, io ero rimasta sorpresa.

Aveva preso la storia con Ambra così seriamente? Cos'era, una Candid Camera o una recita di fine anno scolastico ed io non ne sapevo nulla?

No, era tutto troppo realistico...e faceva tutto troppo male.

 




 

 

Nota dell'autrice: Ecco un altro capitolo che credo di aver letto mille volte, e questo grazie al fatto che ho deciso di modificare la storia. Sì sì, io, la pigrizia fatta persona, ho messo da parte i capitoli che avevo già scritto (in caso dovessero servirmi) e sto sviluppando un nuovo procedimento...in fondo c'erano molte cose che ho scritto troppo a caso e che non sapevo spiegarmi neanch'io, e tengo molto a questa FanFiction!
Grazie tante a tutti quelli che leggono, recensiscono, inseriscono la storia tra le seguite, preferite e così via.
Caster_Gamer (non avete idea di quando mi sia pentita di aver cambiato NickName...mi manca Matt_Kun çç)

  
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