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Autore: Dolce ma stronza    18/07/2013    0 recensioni
Ciao,io sono Crystal Beggins.Ho 15 anni e mezzo e provengo dalla Florida,precisamente da una cittadina un po’ piccola ma davvero accogliente,vivo con mia mamma,ma vado davvero molto spesso a trovare mi padre,loro sono separati da un po’ di tempo,però hanno un bel rapporto di amicizia,io ho una sorellina più piccola che ha 8 anni.Lei pensa che nostro padre ci abbia abbandonato,le raccontiamo tutto per non ci crede,quindi lasciamo stare,perché se insistiamo scoppia in lacrime di coccodrillo.
Ora mi descrivo,mhh.Io mi definisco abbastanza alta (1.70),sono bionda ed ho gli occhi di un colore che io amo:Nero.
(Il nero è il mio colore preferito)
Io sono abbastanza magra di corporatura,vesto sempre capi di abbigliamento firmati ed amo ogni genere di accessori.
Non ho molti amici,solo una che mi è sempre stata accanto e che lo sarà sempre,lei è Samantha,ci conosciamo da circa 7 anni e non l’abbandonerò mai,io la amo.
Io amo tutti della mia famiglia,compresa Sam che è come una sorella,non di sangue ma per scelta.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Sento i raggi caldi del sole che mi riscaldano il volto,la pelle.Oggi sento che sarà una bella giornata.E' il mio secondo giorno in una casa da Dio,perfetta.Mi alzo lentamente da questo comodissimo letto e preparo la vasca per un bagno caldo e rilassante..Riempio la vasca e ci metto dentro degli aromi alla fragola,mi immergo in questo bellissima vasca ed attivo anchel'idromassaggio per godrmi tutto al meglio.Finito questo bellissimo bagno,prendo dei vestiti dalle valigie (ho ancora tutto da sistemare,uff) e delle scarpe,prendo trucchi e accessori per i capelli,mi prepare per scendere a fare colazione e dopo visitare un paio di scuole per scegliere quella dove iscrivermi.. Mi vesto in questo modo,anche per il trucco: http://www.polyvore.com/lalalalalalallal_33333333/set?id=62200983 Preparo i capelli: http://www.google.it/search?q=capelli+ricci+lunghi+mossi+biondi&hl=it&tbo=u&tbm=isch&source=univ&sa=X&ei=vMAjUfLjPIrOsga7j4FI&ved=0CDAQsAQ&biw=1024&bih=677#imgrc=zyQk6qIQMpV6SM%3A%3BB8HmZ53zH3ZiIM%3Bhttp%253A%252F%252Fcapelli.estetica.it%252Fdownload%252FImmagini_Varie%252Fcura_capelli%252Fdonna_capelli_lunghi_lisci_biondi.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fcapellilisci.acconciature-2012.info%252F2012%252F06%252F28%252Fbiondi-capelli-lisci%252F%3B400%3B533. Scendo di sotto e trovo una meravigliosa colazione già pronta e riverita..Cornetto,biscotti,latte,succo e una fetta di pane e nutella,quasi da principessa,ma io non mangio molto,quindi assageròsolo qualcosa della colazione..Arriva mia zia. Zia Mad:*Tesoro,spero ti piaccia la colazione*dice sorridendomi dolcemente. Lei ha preso 5 giorni dal lavoro per accudirmi e farmi ambientare.. Io:*Certo zia,è tutto cosi perfetto qui. Grazie davvero per avermi ospitato,grazie di tutto quello che tu fai per me,so che io in questi 3 anni non ti ho più contattata come una volta,non ti sono stata più accanto ma tu mi hai sempre appoggiata in tutto quello che ho fatto nella mia vita,sei stata la mia seconda mamma,grazie di tutto*Finisco e la stritolo in un mega abbraccio,super affettuoso. Zia Mad:*Tesoro io tutto quello che faccio ha uno scopo ben preciso,questo di ospitarti era quello di farti come seconda mamma,farti passare ogni singolo sfizio,avverare tutti i tuoi desideri e soprattutto renderti felice,ci sto riuscendo e questo è tutto quello che conta,sei la miglior nipote al mondo,tesoro,davvero.*dice con i suoi occhi pieni di gioia. Io:*Visto che non mangio molto e sto quasi per scoppiare,andiamo a vedere queste scuole?* Zia Mad:*Ogni tuo desiderio,madamoselle* Io:*Zia,su andiamo ora*Dico con un enorme sorriso. A dir la verità mi sarei aspettata di peggio,qualcosa di più drammatico,tragico,di triste non tutto cosi allegro e vivace,bhè tutto questo è meglio per me. Adesso spero solo che un giorno potrò incontrare mio padre,lo spero molto. Visitiamo una,due,tre scuole ma quella che preferisco e la “MEDIUM HIGH SCHOOL” è perfetta per una ragazza come me,solo che per entrare devi avere conoscenze su un’artista italiano,quindi io mi iscrivo,mi danno del tempo fino a Lunedì per studiare l’artista che hanno scelto per me:”DONATELLO”. Ho nove pagine da studiare,mi metterò con la testa sulle schede assegnate. Tutto questo e poi ancora,bla bla bla: [Donatello Donatello, vero nome Donato di Niccolò di Betto Bardi (Firenze, 1386 – Firenze, 13 dicembre 1466), è stato uno scultore, orafo e disegnatore italiano.Con la sua lunghissima carriera fu uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, assieme aFilippo Brunelleschi e Masaccio, oltre che uno dei più celebrati scultori di tutti i tempi. Diede un contributo fondamentale al rinnovo dei modi della scultura, facendo accantonare definitivamente le esperienze del tardo gotico e superò i modelli dell'arte romana classica, all'insegna di un espressionismo nuovo e inquieto che pervade le sue opere migliori. Inventò lo stile "stiacciato", basato su minime variazioni millimetriche degli spessori, che non impedisce la creazione di uno spazio illusorio, e padroneggiò le più disparate tecniche e materiali (marmo, pietra serena,bronzo, legno, terracotta). Si dedicò anche al disegno, fornendo i modelli ad esempio per alcune vetrate del Duomo di Firenze.Particolare fu la sua capacità di infondere umanità e introspezione psicologica alle opere, spesso con accenti drammatici o di energia e vitalità trattenute ma perfettamente visibili. Vita e opere Formazione Nacque a Firenze nel 1386, figlio di Niccolò di Betto Bardi, cardatore di lana non imparentato con la famiglia comitale dei Bardi. La sua era una famiglia modesta: il padre, irrequieto, condusse una vita tumultuosa, avendo partecipato prima alla rivolta dei Ciompi del 1378 e poi ad altre azioni contro Firenze, che lo portarono a essere condannato a morte e poi perdonato con il condono della pena; un carattere molto diverso da quel suo figliolo così minuto, signorile, elegante e delicato tanto da essere vezzeggiato con il nome di Donatello. Secondo il Vasari, il giovane venne educato nella casa di Roberto Martelli.La prima menzione documentata risale al 1401, quando a Pistoia venne segnalato per il fatto poco onorevole di aver picchiato un tedesco di nome Anichinus Pieri, procurandogli ferite piuttosto serie. Ne seguì una condanna che in caso di reiterazione recidiva avrebbe portato a una salata multa in denaro. Non si conoscono altri episodi di violenza che lo coinvolsero, anche se in numerosi aneddoti dei biografi è tramandato un temperamento piuttosto passionale. La presenza in Pistoia potrebbe essere legata ai lavori del giovane Filippo Brunelleschi e della bottega di Lunardo di Mazzeo e Piero di Giovanni per l'altare di San Jacopo, magari nel ruolo di garzone-apprendista.Una formazione come orafo, allora molto comune per chi voleva intraprendere una qualsiasi carriera artistica, è suffragata solo da prove indiziarie come questa e non è sicura. Nel 1402, fino al 1404, fu a Roma con Brunelleschi, più anziano di lui di circa dieci anni, per studiare l'"antico". Tra i due si andava instaurando un intenso rapporto di amicizia ed il soggiorno romano fu cruciale per le vicende artistiche di entrambi. Essi poterono osservare i copiosi resti antichi, copiarli e studiarli per trarre ispirazione. Il Vasari racconta come i due vagassero nella città spopolata alla ricerca di "pezzi di capitelli, colonne, cornici e basamenti di edifizj", arrivando a scavare quando li vedevano affiorare dal terreno. Le dicerie iniziarono presto a circolare e la coppia veniva chiamata per dileggio "quella del tesoro", poiché si pensava che scavassero alla ricerca di tesori sepolti, e in effetti in qualche occasione rinvennero materiali preziosi, come qualche cammeo o pietra dura intagliata o, addirittura, una brocca piena di medaglie[1].Nel 1404 Donatello era già tornato a Firenze da solo, per collaborare, nella bottega di Lorenzo Ghiberti, fino al 1407, alla creazione dei modelli in cera per la porta nord del Battistero. Questa attività retribuita, legata alla lavorazione dei metalli, ha altresì fatto supporre la conoscenza dei rudimenti dell'attività di orafo. Nel 1412, infatti, una nota nel registro della corporazione dei pittori lo indica come "orafo e scalpellatore". ll'Opera del Duomo I primi lavori artistici di Donatello gravitano attorno ai due più grandi cantieri di decorazione scultorea nella Firenze dell'epoca: il Duomo, in particolare la facciata e la porta della Mandorla, e le nicchie di Orsanmichele.La sua prima opera documentata è la coppia di Profeti pagati nel 1406 e nel 1408, che viene generalmente identificata con le due statue già sulla porta della Mandorla e oggi nel Museo dell'Opera del Duomo. Queste due opere sono però molto diverse per stile e uno non sembra nemmeno un profeta ma un angelo dell'Annunciazione. Uno dei due viene oggi di solito attribuito a Nanni di Banco, con il quale Donatello poteva aver iniziato un sodalizio artistico, incaricandosi di riscuotere anche per il suo lavoro, cosa tutt'altro che insolita nelle botteghe artigiane dell'epoca.Più sicura è l'attribuzione del David marmoreo nel Museo del Bargello, sempre per l'Opera del Duomo di Firenze, scolpita nel 1408-1409 per la tribuna del coro del Duomo, dal 1416 a Palazzo Vecchio. L'opera è a grandezza naturale e mostra una notevole capacità artistica, nonostante la postura di ispirazione ancora gotica e alcuni errori di proporzioni.Tra il 1409 e il 1411 eseguì il San Giovanni Evangelista per una nicchia collocata a lato del portale centrale del Duomo, con altri tre evangelisti il San Marco di Niccolò di Pietro Lamberti, ilSan Luca di Nanni di Banco e il San Matteo di Bernardo Ciuffagni. Donatello, nel suo evangelista reagì al manierismo tardogotico, non solo riallacciandosi alla nobile compostezza della statuaria antica ma ricercando brani di autentica umanità e verità: il volto del santo con la fronte corrucciata (forse ripreso da una testa di Giove Capitolino) era però basato ancora sull'idealizzazione, le spalle e il busto erano semplificate geometricamente secondo una calotta semicircolare, nelle parti inferiore della figura la stilizzazione recedeva a vantaggio di una maggiore naturalezza: le mani erano realistiche e i panneggi che avvolgono le gambe esaltavano le membra, senza nasconderle; la statua con la sua carica di forza trattenuta costituì un importante modello per il Mosè di Michelangelo. Il Crocifisso contadino Molto controversa è la datazione del Crocifisso "contadino" di Santa Croce, al centro di un curioso aneddoto narrato dal Vasari nelle Vite, che registrò una competizione artistica con Filippo Brunelleschi. Oggi viene generalmente collocato tra le opere giovanili, scolpito tra il 1406 e il 1408 prima del viaggio a Roma, per via della sua drammatica espressività. Altri lo collocano al 1412 o anche arrivano a negare la paternità al grande scultore, con argomenti però meno convincenti e in aperta opposizione alla testimonianza di Vasari oltre che ad alcuni elementi stilistici.Brunelleschi rimproverò all'amico di aver messo in croce un "contadino", privo della solennità e della bellezza proporzionale che si confaceva a un soggetto sacro. Sfidato a fare di meglio Brunelleschi scolpì ilCrocifisso di Santa Maria Novella, impostato secondo una studiata gravitas, alla vista del quale Donatello rimase così colpito da lasciar cadere le uova che stava trasportando in grembo.Il confronto tra i due crocifissi è esemplare per dimostrare le differenze personali tra i due padri del Rinascimento fiorentino, che nonostante la comunanza di intenti avevano concezioni personali del fare artistico molto diverse, se non talvolta opposte. Il Cristo di Donatello è costruito sottolineando la sofferenza e la verità umana del soggetto, forse in accordo con le richieste dei committentifrancescani. Il corpo sofferente è composto con un modellato energico e vibrante, che non fa concessione alla convenienza estetica: l'agonia è sottolineata dai lineamenti contratti, la bocca dischiusa, gli occhi semiaperti, la composizione sgraziata[2]. Orsanmichele Dal 1411 lavorò alla decorazione delle nicchie della chiesa di Orsanmichele, realizzando sicuramente due statue, il San Marco (1411-1413) e il San Giorgio (1415-1417), per altrettantearti di Firenze che avevano ricevuto il compito di provvedere alla decorazione esterna con statue dei loro santi protettori. Vasari riferisce a Donatello anche il San Pietro, ma dissonanze stilistiche tendono oggi ad attribuire l'opera a Filippo Brunelleschi.Il San Marco fu commissionato dall'Arte dei Linaioli e Rigattieri ed è considerata la prima scultura pienamente rinascimentale nel percorso dell'artista, anche se il restauro ha riscoperto delle dorature superficiali di gusto piuttosto gotico. Inequivocabile è la forza che pervade dallo sguardo e la verosimiglianza priva di rigidità, che divenne una delle caratteristiche più apprezzate dell'arte di Donatello.Queste caratteristiche sono ancora più sviluppate nel San Giorgio, un primo capolavoro assoluto, dove alcuni piccoli accorgimenti (composizione delle gambe a compasso, fermezza del busto appoggiato allo scudo, scatto a sinistra della testa) trasmettono appieno un'idea di energia trattenuta, come se la figura potesse muoversi da un momento all'altro.Nel rilievo alla base del tabernacolo, San Giorgio libera la principessa Donatello inserì il primo esempio conosciuto di stiacciato e la più antica rappresentazione di uno sfondo impostato secondo le regole della prospettiva centrale a punto unico di fuga, teorizzata nel 1416 circa da Brunelleschi. Ma se per Brunelleschi la prospettiva era semplicemente un modo di organizzare lo spazio attorno alle figure, per Donatello, che centra il punto di fuga sulla figura di San Giorgio, esso è un modo per evidenziare il centro dell'azione, come se fossero le figure stesse a generare lo spazio[3].Una terza statua per Orsanmichele, non più in loco dal 1459, è il San Ludovico di Tolosa (1423-1425) in bronzo dorato, oggi al Museo dell'Opera di Santa Croce. Era destinata al tabernacolo della Parte Guelfa, poi ceduto al Tribunale della Mercanzia che vi collocò l'Incredulità di San Tommaso di Verrocchio, ma la nicchia di ordine corinzio è quella originaria di Donatello e aiuti, tra i quali probabilmente Michelozzo. L'opera, non particolarmente amata da una parte della critica a partire da Vasari, è importante per il recupero della tecnica della fusione a cera persa, che venne usata qui per la prima volta da Donatello in un'opera di grandi dimensioni, sebbene prudentemente creò più pezzi separati e poi assemblati. Col tempo l'uso di questa tecnica per Donatello divenne sempre crescente, arrivando ad essere quasi esclusiva negli anni della maturità. Cinque statue per il campanile Dal 1415, subito dopo la fine del San Marco per Orsanmichele Donatello venne assoldato di nuovo dall'Opera del Duomo, per partecipare alla decorazione scultorea del Campanile di Giotto, che all'epoca era arrivata alle nicchie del terzo livello. Il lati ovest e sud erano già stati terminati da Andrea Pisano e i suoi collaboratori nel secolo precedente, per cui ci si dedicò al lato est, quello verso le absidi.Nel 1408 Nanni di Bartolo, collaboratore di Donatello, aveva già scolpito un Profeta barbuto (oggi non più identificabile) per cui la statua successiva fu affidata a Donatello ed era il Profeta imberbe (1416-1418), seguito dal Profeta pensieroso e dal Sacrificio di Isacco (1421). Queste opere dimostrano come Donatello fosse propenso a sottolineare un forte realismo e una profonda intensità espressiva nelle sue sculture, oltre che la sua padronanza delle tecniche ottiche per far risaltare dal basso le statue che si trovavano a una notevole altezza. Il meglio riuscito del gruppo è il Sacrificio di Isacco, dove le due figure, strettamente unite, sono composte secondo un vibrante dinamismo dato dalla torsione dei loro corpi, che sottolineano anche il momento esatto in cui Abramo riceve l'intimazione dell'angelo divino a fermarsi, come sembra indicare il suo sguardo rivolto verso l'alto.La decorazione del lato nord, il peggiore poiché difficilmente visibile in quanto a ridosso della parete della cattedrale, prese il via un po' più tardi, dal 1420 fino al 1435. Per questo lato Donatello, ormai nel pieno delle sue capacità artistiche, scolpì due capolavori come lo Zuccone (il profeta Abacuc, dal 1423) e ilGeremia (dal 1427). In queste statue Donatello profuse una straordinaria penetrazione psicologica, sia nei volti estremamente espressivi, sia nell'atteggiamento del corpo, sottolineato da un panneggio profondo e maestoso per il primo, mosso e vibrante per il secondo, che evidenzia i loro tormenti interiori.A lavori ultimati gli Operai del Duomo furono così soddisfatti delle opere che le collocarono nel lato ovest, il più importante poiché parallelo alla facciata, spostando quelle più antiche di Andrea Pisano e bottega. Il Marzocco Il Marzocco di piazza della Signoria risale al 1418-1420. Anche nella figura dell'animale araldico fiorentino Donatello, che qui sperimentò la scultura della pietra serena, seppe infondere una grande maestosità tramite gli effetti chiaroscurali nel volto contratto e tramite il gesto, pacato e solenne, di poggiare la zampa sullo scudo. Siena Nel 1423, mentre stava lavorando ai Profeti per il campanile, Donatello ricevette una prima, importante commissione fuori Firenze, venendo chiamato a partecipare alla decorazione del fonte battesimale nel battistero di Siena, accanto ad altri sei artisti, tra i quali Lorenzo Ghiberti eJacopo della Quercia.Per questa commissione fornì, entro il 1427, il pannello bronzeo del Banchetto di Erode, che piacque particolarmente ai committenti, i quali gli affidarono subito il compito di realizzare anche le due statuette a tutto tondo della Fede e della Speranza (1427-1429).Verso il 1426 Donatello fuse la lastra tombale di Giovanni Pecci per il Duomo di Siena, in bronzo. Reliquiario di San Rossore Tornato a Firenze, nel 1424-1427 creò il Reliquiario di San Rossore, un'opera in bronzo dorato che rivoluzionò la tradizione medievale dei reliquiari, creando un vero e proprio ritratto "alla romana", con tratti decisi e individuali e con una minuziosa lavorazione, ben visibile nella cura dei dettagli come la capigliatura, la barba, le trame delle stoffe e dell'armatura da soldato. Il sodalizio con Michelozzo (1425-1438 circa) Nel 1425 prese avvio il sodalizio di bottega tra Donatello e Michelozzo, che durò per quasi tutti gli anni Trenta, con una serie di importanti opere realizzate in cooperazione. Michelozzo era di circa dieci anni più giovane di Donatello ed era un buon scultore e architetto, mentre Donatello era già un indiscusso maestro di scultura. Inoltre Michelozzo aveva un carattere meno burrascoso del collega, per questo si dedicava di solito alla risoluzione delle faccende quotidiane legate ad aspetti sociali. Nel catasto del 1427Michelozzo fece la denuncia dei redditi per sé e per Donatello: nel documento sono rivelati l'età dello scultore (41 anni) e fatti della sua vita privata come l'informazione che vivesse con la madre, la sorella e il figlio di essa e che fosse in ritardo di due anni per il pagamento dell'affitto. Monumenti funebri Dal 1425 al 1427 Donatello collaborò con Michelozzo al monumento funebre dell'antipapa Giovanni XXIII, al secolo Baldassarre Coscia, nel battistero (1425-1427); sicuramente di Donatello è la figura bronzea del defunto disteso, sotto una conchiglia che racchiude una Madonna con il Bambino, la parte superiore è inquadrata da un baldacchino aperto, mentre sotto è una lastra con rilievi di geni alati e il nome e le cariche del defunto, ancora più sotto tre rilievi raffiguranti le Virtù. Allo stesso periodo risalgono anche i monumenti per il cardinale Rainaldo Brancacci (spedito via mare alla chiesa di Sant'Angelo a Nilo a Napoli) e quello per Bartolomeo Aragazzi, nel Duomo di Montepulciano (conservato solo in frammenti). Rilievi in stiacciato Il rilievo dell'Assunzione della Vergine nel sepolcro Brancacci è un perfetto esempio distiacciato, ricco di espressività e vibrante energia. Alla fine degli anni Venti e la metà dei Trenta sono attribuiti loro vari rilievi simili nella tecnica e nella resa stilistica, anche se in alcuni casi l'attribuzione è incerta.Tra questi figurano il Battesimo di Cristo per il fonte battesimale del Duomo di Arezzo (post1425), la Consegna delle chiavi, forse nella Cappella Brancacci di Firenze (1430 circa), la Madonna Pazzi di Berlino (1425-1430) e laMadonna delle Nuvole di Boston (1430 circa). Il pulpito di Prato e il viaggio a Roma Nel luglio del 1428 Donatello e Michelozzo ottennero un altro incarico di grande importanza per la creazione del pulpito esterno per il Duomo di Prato, da usare per le pubbliche ostensioni della reliquia del Sacro Cingolo. Un primo contratto venne firmato da Michelozzo a nome di entrambi e vi si prevedeva un termine dei lavori entro quindici mesi, clausola che venne ampiamente sforata, poiché essi si protrassero, nonostante le ripetute proteste dei committenti, fino a gran parte degli anni Trenta. Ormai si tende quasi unanimemente ad attribuire a Michelozzo l'intera parte architettonica ed a Donatello il rilievo dei putti danzanti, almeno nel disegno, poiché la scultura non è sempre all'altezza della mano del maestro e venne probabilmente realizzata con la collaborazione di vari aiuti.In questo lungo periodo, i due artisti furono occupati anche da numerosi altri incarichi e trovarono anche il tempo per effettuare un lungo viaggio a Roma. Nell'autunno 1432 Donatello fu sicuramente nella città papale, quando gli venne inviata una lettera per convincerlo a tornare dai committenti pratesi. A Roma Donatello e Michelozzo lavorarono sicuramente ad almeno due opere: la lastra tombale di Giovanni Crivelli in Santa Maria in Aracoeli (1432) e il Tabernacolo del Sacramento (1432-1433) oggi nella sagrestia dei Beneficiati in San Pietro in Vaticano. Recentissima (2005) è la scoperta e presentazione di un'altra opera del periodo romano, laMadonna con due corone e cherubini, che sarebbe il frammento di una lunetta dalla tomba disanta Caterina da Siena nella basilica di Santa Maria sopra Minerva, dove lavorarono più artisti.Minacciato di essere sanzionato con una multa, Donatello fece ritorno a Firenze nel maggio 1433, dedicandosi a numerosi lavori lasciati incompleti, tra cui i Profeti del Campanile.I rilievi del pulpito risalgono a dopo il viaggio (un nuovo contratto venne siglato appositamente nel 1434) e presentano elementi della tradizione paleocristiana e romanica, come lo sfondo mosaicato. Le frenetiche scene di putti danzanti si ispirarono probabilmente ad antichi sarcofagi con scene dionisiache (due frammenti forse studiati da Donatello sono oggi agli Uffizi), ma essi avevano anche una valenza biblica illustrando i salmi 148-150 dove si invita a lodare Dio per mezzo di cori e danze di bambini. I rilievi furono montati nell'estate del 1438 e nel settembre venne saldato il pagamento a Donatello.Dopo il completamento del pulpito le tracce della collaborazione tra i due artisti si perdono: Michelozzo iniziò a dedicarsi in misura sempre crescente all'architettura, diventando nel corso degli anni Quaranta l'architetto di Cosimo il Vecchio; per Donatello si apriva invece, senza interruzioni, il lungo periodo dell'apoteosi della sua carriera artistica. La Cantoria Appena tornato da Roma, Donatello siglò anche un nuovo contratto (datato 10 luglio1433) con l'Opera del Duomo, per progettare una delle due cantorie (la prima era stata allogata nel 1431 a Luca della Robbia). Questa balconata per organo, che si trovava sopra la porta della Sagrestia dei Canonici nell'angolo sud-est della crociera, venne completata solo nel 1438 e rappresenta un nuovo capolavoro.La vasca è sorretta da cinque mensole a cui corrisponde nella vasca una coppia di colonnine che sorreggono un architrave; quest'intelaiatura architettonica è staccata dal fondo, dove si trova un fregio continuo con putti freneticamente intenti alla danza sullo sfondo mosaicato (una citazione della facciata di Arnolfo di Cambio del Duomo stesso). La composizione del fregio è costruita su linee diagonali, in contrasto con le linee verticali della struttura, dando al complesso un forte senso di movimento. Le figure dei putti sono raffigurate nelle posizioni più varie, in accordo con la teoria della varietas di Leon Battista Alberti. Il risultato è quello di uno straordinario dinamismo scaturito da questi contrasti, che esalta il movimento come un liberarsi gioioso delle energie fisiche. I putti sembrano lanciati in una corsa che nemmeno la partitura architettonica frena (come nel pulpito di Prato), ma anzi esalta. Inoltre lo sfavillante balenio delle paste vitree dello sfondo, più ricche e colorate di quelle dell'opera pratese, accentua il senso di movimento e la varietà fantasiosa degli elementi decorativi, anche sul parapetto, sulla base e sulle mensole. Niente di più diverso dalla serena e pacata compostezza classica dell'opera gemella di Luca della Robbia.Nel complesso l'opera si ispirava sia a sarcofagi antichi che a cofani eburnei bizantini, in particolare la disposizione delle colonne ricorda i sarcofagi paleocristiani, mentre la loro decorazione e quella del fondale ricordano opere toscane del Duecento. Coronavano probabilmente la cantoria i due Putti reggicandela del Museo Jacquemart-André, in bronzo.Nel 1434 vince anche, sorprendentemente, un concorso per il disegno di una vetrata del tamburodella cupola di Santa Maria del Fiore, che presentava l'Incoronazione della Vergine. Annunciazione Cavalcanti Nel 1435 circa eseguì l'Annunciazione per l'altare Cavalcanti di Santa Croce. L'opera segna una deviazione dal solenne e dinamico stile usuale di Donatello, che qui creò una scena di grande dolcezza e misurata bellezza.La ricca ornamentazione dorata dell'edicola non influisce in alcun modo sulla calma concentrazione dell'incontro sacro. I due protagonisti, l'Angelo e la Vergine, sono ad altorilievo e sono rappresentati nel momento immediatamente successivo all'apparizione angelica. La Vergine è colta moderatamente di sorpresa ed ha una reazione controllata. La sua figura è modellata secondo gli ideali anatomici degli antichi, ma supera l'arte antica per espressività delle emozioni più profonde: Wirtz parla di "interiorità animata e spiritualità astratta", che gli antichi non conoscevano[4]. L'Angelo, inginocchiato al suo cospetto, la guarda timidamente e con dolcezza, stabilendo un serrato dialogo visivo che rende la scena straordinariamente leggera e viva…] Continua così ancora per molto,uff..Quanto diamine è vissuto questo.Per me è vissuto un po’ troppo, allora stasera mi dice zia che abbiamo una festa,il compleanno di una nipote mi pare,non so per certo. Quindi le chiedo: Io:*Zietta visto che abbiamo questa festa stasera,perché non andiamo a fare compere?* Io non mi limito a poco per le feste,sono una ragazza benestante,ho 3 carte di credito illimitate,ottengo ciò che voglio..Punt. Zia Mad:*Si tesoro,ma torniamo a casa alle 5,cosi abbiamo 2 ore per farci belle,apparte che tu hai quel fisico che ti starebbe bene tutto addosso,poi il tuo volto,oh lasciamo perdere*dice sorridendo. Il mio fisico è tipo cosi: http://www.google.it/search?q=corpo+di+una+donna+magro&hl=it&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=gskjUcLTI8vFtAa_p4H4AQ&ved=0CAoQ_AUoAQ&biw=1024&bih=677#hl=it&tbo=d&tbm=isch&sa=1&q=eva+quattrocci&oq=eva+quattrocci&gs_l=img.3..0l10.30093.30093.2.30367.1.0.0.1.1.0.0.0..0.0...0.0...1c.1.3.img.adLDC9KXVo0&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_qf.&bvm=bv.42553238,d.Yms&fp=a3ebead8bddd01eb&biw=1024&bih=677&imgrc=Cxa1t42SOvUIxM%3A%3BdZ6F5ahCIOd53M%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.ilmondodipatty.it%252Fwp-content%252Fuploads%252F2009%252F09%252Feva_quattrocci_per_jorge_aragon-3.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.ilmondodipatty.it%252F2009%252F09%252F12%252Feva-quattrocci-le-foto-per-jorge-aragon%252Feva_quattrocci_per_jorge_aragon-3%252F%3B430%3B285 http://www.google.it/search?q=corpo+di+una+donna+magro&hl=it&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=gskjUcLTI8vFtAa_p4H4AQ&ved=0CAoQ_AUoAQ&biw=1024&bih=677#hl=it&tbo=d&tbm=isch&sa=1&q=eva+quattrocci&oq=eva+quattrocci&gs_l=img.3..0l10.30093.30093.2.30367.1.0.0.1.1.0.0.0..0.0...0.0...1c.1.3.img.adLDC9KXVo0&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_qf.&bvm=bv.42553238,d.Yms&fp=a3ebead8bddd01eb&biw=1024&bih=677&imgrc=C8NwsMf5kPgtcM%3A%3B5cytXW-UAV0nWM%3Bhttp%253A%252F%252Fi30.tinypic.com%252Ff02l37.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fpatito--feo.forumcommunity.net%252F%253Ft%253D31456546%3B403%3B604 Mi starebbe bene anche uno straccetto,è vero,però.. Iniziamo a girovagare per i negozi: “TIFFANY,MACY’S,DOLCE E GABBAN,LUOIS VITTON,ETC..” Abbiamo fatto abbastanza compre,sono le quattro e mezza,torniamo a casa e ci prepariamo. Io faccio una doccia rapida, mi vesto,elegante ma non troppo vistosa: http://www.polyvore.com/style_partyy/set?id=58044087 Mi stavo accertando solo di non essere l’unica cosi carina,eh.. Ci incamminiamo per il party..
  
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