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Autore: TigerFish    18/07/2013    1 recensioni
L'estate era giunta al termine, le lunghe giornate di sole e caldo erano quasi terminate; giornate da sogno per qualsiasi bambino undicenne di questo mondo ma Lucas quell'estate non si era divertito. A giugno aveva terminato con successo la quinta elementare, poi, suo malgrado, aveva dovuto salutare i suoi pochissimi amici e trasferirsi in una nuova città, lontana dal paesino dove aveva vissuto per i primi undici anni della sua giovane vita.
Genere: Erotico, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'estate era giunta al termine, le lunghe giornate di sole e caldo erano quasi terminate; giornate da sogno per qualsiasi bambino undicenne di questo mondo ma Lucas quell'estate non si era divertito. A giugno aveva terminato con successo la quinta elementare, poi, suo malgrado, aveva dovuto salutare i suoi pochissimi amici e trasferirsi in una nuova città, lontana dal paesino dove aveva vissuto per i primi undici anni della sua giovane vita.
Lucas aveva perso suo papà pochi mesi prima del termine della scuola, l'anno precedente. Era un bambino molto timido, ma da quel giorno di febbraio lo era ancora di più. A scuola era sempre solitario e giocava poco con i suoi compagni di classe. Il suo più grande amico era il computer, con cui Lucas passava tutti i suoi pomeriggi a casa, lui non l'avrebbe mai tradito e lasciato solo, pensava sempre Lucas.

Lucas si trasferì con la sua mamma nella città dei suoi nonni. Era una grande città del nord est, molto trafficata e piena di smog, lui era abituato a vivere in un paesino del centro sud Italia, dove la natura era ovunque e il traffico e lo smog non erano minimamente presenti. L'appartamento era nella casa dei nonni, loro vivevano al piano superiore, Lucas e la sua mamma in quello inferiore. Nel complesso era una bella casetta spaziosa, Lucas aveva una grande cameretta tutta per lui. Non aveva fratelli o sorelle, era figlio unico. Nella sua cameretta aveva il suo miglior amico sistemato in una piccola scrivania ancora spoglia, un lettino con una coperta a scacchi rossi neri “presto la farò cambiare” pensò Lucas appena la vide. Lui non seguiva molto il calcio, ma era tifoso della Juventus, e quella coperta con i colori di una rivale non gli andava a genio. Oltre a quello aveva trasferito nella sua nuova cameretta tutta la sua collezione di peluche, orsacchiotti di varia grandezza e forma, balene, draghi e tanti altri, compresa la grande tigre che suo papà gli aveva regalato qualche anno prima, al tempo era più grande di lui.
I nonni per Lucas erano quasi degli estranei, la lontananza tra loro non aveva permesso di essere uniti e vicini.
Quella dove Lucas si era trasferito, era una lunga via piena di palazzi a tre o più piani, solo la casa dove ora abitava era più bassa.
Le giornate in quel nuovo e sconosciuto luogo passavano lente e noiose. Lucas passava la maggior parte del tempo al computer a giocare, a navigare su internet o a leggere un bel libro disteso sopra il suo lettino. Non poteva uscire da casa come nel suo vecchio paese, qui il traffico era veramente tanto presente e i pericoli erano sempre dietro l'angolo. Inoltre, ancora non aveva visto nemmeno un piccolo angolo di verde, dove poter giocare.

Lucas andò nella sua cameretta e tirò fuori da una piccola scatola delle vecchie foto. Lucas era un bimbo un po' basso per la sua età, con dei capelli castani chiari non troppo corti, sempre spettinati. I suoi occhi verdi fissavano le foto che via via scorrevano sotto le sue mani, in alcune compariva suo papà, iniziarono a uscire delle lacrime che rigarono immediatamente il viso dolce di Lucas. Continuò a scorrere le foto con gli occhi sempre velati dalle lacrime, ora teneva tra le mani una foto del suo miglior amico, ormai ex miglior amico, si chiamava Hans, era un suo ex compagno di classe, molto simpatico e anche lui molto timido, erano amici dall'asilo, quando Lucas non era al PC era con lui, erano inseparabili. Smise di osservare le foto e si asciugò gli occhi con la maglietta. Andò alla finestra e guardò fuori, era quasi buio, un’altra giornata noiosa e triste in quella lunga estate era terminata.
Erano passate alcune settimane da quando Lucas si era trasferito, la fine dell'estate e l'inizio della scuola erano vicine. Ancora non aveva fatto amicizia con nessuno, nemmeno aveva visto qualche possibile amico, gli unici bambini che aveva intravisto erano dei mocciosi di quattro o cinque anni che abitavano nella casa a fianco alla sua.
Una mattina, come tutte le mattine, Lucas si mise a leggere un libro in camera, sdraiato sul suo morbido e comodo lettino, a fianco a lui, il tigrotto di peluche che poggiava la testa nel letto, era veramente enorme! Era caldissimo, Lucas aprì la finestra e tornò a leggere il suo libro. Dopo qualche minuto senti la voce di due bambini all'esterno, “non possono essere i due mocciosi, sono più grandi...” pensò Lucas mentre si dirigeva alla finestra a sbirciare. Era vero, fuori, due ragazzini circa della sua età stavano giocando.
Lucas li guardò fissandoli per qualche minuto, finché i due non si accorsero di lui. Immediatamente si avvicinarono alla finestra:
«ehi ciaoo, non ti ho mai visto qui.. chi sei?» disse uno di loro
«ciao, mi chiamo Lucas, mi sono trasferito qui a inizio estate, nemmeno io vi avevo mai visto..»
«siamo tornati dalle vacanze al mare ieri sera.. abitiamo qui davanti! Lui è il mio miglior amico.» disse il ragazzino stagliando uno splendido sorriso.
«che classe fai? » domandò Lucas
«devo frequentare la prima media.. te?»
«anche iooooooo, abbiamo la stessa età!! Io sono Lucas, piacere! » disse contento
«io mi chiamo Oliver, lui si chiama Alex. Domani ti va di giocare con noi qui dietro al parco? »
«certoo!!!» rispose con un grandissimo sorriso Lucas
«a domani allora! Ora dobbiamo andare è tardissimo!! A domani allora, ciaooo»

I restanti giorni di vacanza volarono, Lucas e Oliver diventarono sempre più amici. Avrebbero frequentato la stessa scuola, ma purtroppo erano iscritti in classi diverse.

L'inizio delle medie arrivò per entrambi. La mamma di Lucas, accompagnandoli entrambi a scuola gli scattò una foto ricordo. Lucas era in piedi a fianco del suo amico al momento della foto, era vestito con dei jeans e una maglietta rossa, i capelli stranamente erano pettinati, Oliver invece era alla sua sinistra, i suoi capelli biondi e occhi azzurri brillavano nei raggi del sole mattutino. Indossava una maglietta e dei pantaloncini corti. Era ancora caldo. Lucas e Oliver si avviarono verso l'ingresso della scuola, era un palazzo grigio e triste, a fianco un campetto da calcetto in cemento, ora totalmente vuoto. I due ragazzini si separano dopo pochi metri dall'ingresso, la classe di Lucas era nel secondo piano, quella di Oliver al primo, “non vedrò facilmente Oliver all'intervallo..” pensò Lucas. Le pareti della scuola erano tinteggiate di giallo, ma in molti punti il colore non era più presente. A fianco delle classi, alle pareti, alti appendiabiti facevano intimorire Lucas, non era sicuro di riuscire ad appendere la giacca lassù quando sarebbe servito.
Era arrivato, nella porta campeggiava 1°B, la sua classe. Aprì la porta ed entrò, era piccola, i banchi erano attaccati, al muro un grande mappa d'Europa, sicuramente poco aggiornata... la lavagna era piccola e i gessetti erano solo bianchi. Quello che colpì di più Lucas era un ragazzo in piedi all'altezza dell'ultima fila, vicino a un finestrone, ora aperto. Era molto alto, con dei capelli neri abbastanza lunghi, completamente spettinato, era alla finestra e stava fumando una sigaretta. Lucas era certo non si potesse fumare a scuola, il ragazzo, però, se ne fregava. Gli altri compagni erano fuori dalla classe, Lucas non conosceva ancora nessuno in quella scuola, tranne Oliver. Appoggiò a terra il suo zaino e tirò fuori il libro che stava leggendo in quel momento, il primo della saga di Harry Potter. Il ragazzo che fumava si accorse di lui dopo qualche secondo, si avvicinò a Lucas.
«ehi.. che fai gnomo??»
«cosa??» rispose Lucas
«che fai brutto nano?»
Lucas rimase a guardare quel maleducato per qualche attimo, troppi... Il ragazzo prese il libro dalle mani di Lucas e lo lanciò dalla finestra facendolo volare nel campetto da calcetto.
Era arrabbiato, cercò di buttarsi contro quel ragazzo, ma non riuscì a far nulla, se non inciampare in un banco e finire a terra sotto i piedi del bullo, che più tardi scoprirà chiamarsi Marco, lo prese per la maglietta tirandolo a se e spingendolo nuovamente a terra tra i banchi ancora vuoti.
Lucas tornò al piano di terra a raccogliere il libro e tornò davanti alla classe, solo quando altri ragazzi entrarono lui rientrò.
La giornata passò, solo un paio di ragazzi gli rivolsero la parola, lui, timido, non riusciva a parlare a quelli che per lui erano perfetti estranei. Non fece amicizia con nessuno quel giorno e, in quelli successivi, a lui sembrava che tutti volessero evitarlo. Solo i pochi attimi nell'intervallo con Oliver e gli amici del suo amico riuscivano a distrarlo a scuola. “Con il tempo avrò degli amici”, pensava triste Lucas in quelle giornate a scuola. Voleva solo quello.

L'ora di dormire era arrivata puntuale alle ventidue. Lucas andò sotto le coperte, disteso nel suo lettino, al suo fianco, a terra, il suo fido enorme tigrotto di peluche che gli teneva compagnia nelle notti ormai fredde d’inizio ottobre. L'atmosfera era tenebrosa nella stanza, dalla finestra socchiusa entrava la luce di un lampione, creando paurosi giochi di luci e ombre nella stanza. La sua mamma dopo qualche minuto gli augurò la buonanotte. Lucas si addormentò pochi minuti dopo con un fumetto in mano. 

  
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