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Autore: Ludos98    18/07/2013    6 recensioni
Yumi,una ragazza spagnola-giapponese,torna a Parigi per vivere con suo padre e il fratello maggiore,Hiroki.
E' una ragazza socievole,allegra e simpatica. Tuttavia è rimasta segnata dalla separazione dei suoi genitori, avvenuta anni prima.
Fin da quando è piccola ha una grande passione: il canto.
Iscrivendosi al liceo Kadic incontra Ulrich e se ne innamora perdutamente,ma la loro storia affronterà molti ostacoli.
Dal testo:
[...] Essere pronti per accettare
che esistiamo per una ragione.
Pronti per la nostra missione.
Pronti per essere i protagonisti
del nostro racconto.
Pronti per amare, per sentire,
per consegnarci all’avventura.
Pronti per il futuro.
L’importante non è l’arrivo,
è il percorso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ulrich, Un po' tutti, William, Yumi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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Chapter 4: I’m not ready, yet.
“Caro diario,
Ho bisogno di te ancora una volta. Ulrich mi ha proposto di cantare con i suoi amici. Una parte di me muore dalla voglia di salire su un vero palcoscenico,ma è il passato a intrappolarmi: mamma e papà si sono lasciati a causa della passione di lei.
Non potrò mai dimenticare quelle discussioni,mi hanno segnata è inutile continuare a negarlo.
Ho pensato che il canto potesse far parte il mio futuro quando vivevo a Madrid,ma ora…insomma papà non approverebbe. Inoltre,non so più chi voglio diventare.
Credo di essere qui proprio per questo: capire qual è il mio destino.”
 
 
La mattina dopo…
Mi svegliai presto,non avevo dormito un gran ché.
“Ho preso la decisione giusta”mi dissi. Eppure una vocina nella mia testa continuava a protestare.
La misi a tacere iniziando a tagliare il pane. In quel momento mi trovavo in cucina e stavo preparando la merenda che avrei mangiato a scuola.
-Allora,canterai con loro?-domandò Hiroki entrando e facendomi sobbalzare.
-Buongiorno anche a te!-esclamai con un sorriso sghembo.
Si sedette di fronte a me.
-Non hai risposto alla mia domanda.-puntualizzò incrociando le braccia al petto.
Posai il coltello sul tavolo.
-Se smettessi di origliare le mie telefonate,lo sapresti. Poi abbassa la voce,papà potrebbe sentirci.-lo ammonii distogliendo lo sguardo e riprendendo a tagliare il pane.
Lui accennò una risata.
-Non “origliare” è quasi impossibile,considerando che la tua stanza è affianco alla mia. Tuttavia papà non può sentirci,è uscito mezz’ora fa.-abbassò la voce per pronunciare l’ultima frase.
Mi stava canzonando tranquillamente. Lo guardai male.
Farcii il panino con la nutella.
-Non importa,non ho voglia di parlarne.-dissi in tono duro e chiusi il panino.
-Ma Yumi…-tentò di convincermi mostrando una faccia seria.
Riposi la merenda in una busta di plastica e successivamente nella borsa.
-Ho detto che non ne voglio parlare!-esclamai esausta.
Misi la borsa su una spalla e uscii a passo svelto dalla stanza.
 
Mentre camminavo verso il Kadic pensai a ciò che avrei dovuto fare: dirlo a Ulrich. Non ci sarei riuscita,la paura avrebbe preso il sopravvento. Oppure avrei iniziato a balbettare come una bimba.
Nel frattempo ero arrivata a scuola e passeggiavo a testa bassa per il cortile. Mi fermai improvvisamente davanti a una panchina e cominciai a guardarmi intorno.
-Stai cercando Ulrich?-domandò una voce alle mie spalle spaventandomi.
Era Aelita,spuntata da chissà dove.
Arrossii scuotendo la testa.
-Oh no!Stavo andando in classe veramente…-mi giustificai gesticolando-Ho lezione di…chimica. Si,si chimica!
Lei sorrise mostrando uno sguardo da furbetta: non aveva creduto alla mia storia. In effetti faceva acqua da tutte le parti.
Quel che mi sorprese di più fu trovarla da sola. Forse Jeremy aveva scoperto la verità e stava picchiando Odd.
L’arrivo del ragazzo con gli occhiali più sorridente che mai,mi fece cambiare opinione.
-Buongiorno amore,ciao Yumi.-disse Jeremy baciando sulle labbra Aelita.
Le cinse le spalle con un braccio e la osservò.
-Stai benissimo vestita così.-commentò lui.
Sgranai gli occhi. Non lo avevo notato prima.
Indossava dei pantaloncini corti in pizzo neri,una canottiera bianca con sotto un top nero alquanto evidente e un copri spalle leopardato. L’accessorio lugubre era la collana con la croce che le ricadeva sulla pancia.
Eh si,quella ragazza non aveva proprio gusto nel vestire.
Mi piacevano solo le scarpe,indossava un paio di Vans.
-Ciao a tutti!-esclamarono Odd e Ulrich interrompendo i miei pensieri sarcastici.
Aelita e il biondino si scambiarono un’occhiata complice che Jeremy non notò,ma io si.   
Ulrich cercò il mio sguardo però abbassai il capo. Stavo aspettando docile quella domanda.
-Allora Yumi cosa hai deciso?-chiese speranzoso.
Tutti mi fissavano aspettandosi una risposta positiva. Quanto mi dispiaceva deluderli.
Appoggiai una mano sulla nuca e stavo per rispondere ma Aelita mi precedette:
-Secondo me il costume le starà d’incanto,insomma il verde è proprio il suo colore!-si riferiva all’abito a bustier con ricamo di sangallo che indossavo.
Socchiusi gli occhi e trovai la forza di parlare.
-Deve essere bellissimo Aelita,ma ecco…io non canterò con voi.
Ci fu un “Come?!” generale,però fu l’espressione affranta di Ulrich a rattristarmi ancora di più.
Decisi di allontanarmi dal gruppo per non fornire altre spiegazioni.
Il ragazzo castano invece volle sapere.
-Yumi aspetta!Non riesco a credere a quello che hai appena detto. C’è dell’altro vero?-mi fermò prendendomi per un braccio.-Dimmi tutto,puoi fidarti di me.
Osservai lui e la sua mano ben salda al mio avambraccio.
Per quanto volessi raccontargli la verità,ripensarci mi faceva troppo male.
-No,Ulrich non posso dirtelo. E’la decisione giusta per tutti,deve bastarti questo.-mi liberai dalla stretta e accelerai il passo verso la classe.
 
Il pomeriggio…
Fortunatamente le lezioni passarono in fretta. Anche se non le seguii molto,ero troppo impegnata a pensare a come avevo trattato Ulrich. Non lo meritava,si comportava in modo così carino con me.
Stavo ancora riflettendo sulla faccenda e mi ero rifugiata nell’unico luogo sicuro: la mia stanza.
Ero appoggiata allo schienale del letto e avevo tra le mani uno dei tanti cuscini violetti.
Hiroki entrò con un grosso scatolone che emanava polvere.
Tossii portandomi una mano alla bocca.
-Che diavolo è quella?-domandai seccata.
-Foto di famiglia.-rispose lui sedendosi accanto a me.
Tolse il coperchio e mi porse alcune fotografie.
Mi commossi per l’emozione.
-Oh mio Dio!Le avevo dimenticate!Da quanto tempo erano in soffitta?-chiesi stupita.
Hiroki rise per la mia reazione.
-Beh da quando papà ed io ci siamo trasferiti qui. Non ha più voluto vederle da allora.-disse tornando serio.
Abbassai lo sguardo sentendomi fuori posto. Quella vicenda mi sembrava surreale. Posai le foto sul comodino rimanendo in silenzio.
-Però te le sto facendo vedere perché non devi permettere al passato di condizionare il futuro.-continuò lui.
Lo guardai. Aveva ragione. Eppure qualcosa ancora mi spaventava.
Sapevo cosa fosse: era quel mondo a spaventarmi.
-E se fosse davvero il mio futuro?-pensai terrorizzata ma anche felice.
Hiroki mi fece appoggiare la testa sulla sua spalla.
-Non lo saprai mai se non ci provi - sussurrò.
Mi diede un bacio affettuoso sui capelli,ma il mio telefono squillò rovinando l’atmosfera.
-Ulrich?!-esclamai sorpresa portando il cellulare all’orecchio.
Perché mi aveva chiamata?Insomma pensavo di averlo deluso.
-Yumi per favore non attaccare!Voglio fare un ultimo tentativo,raggiungimi al teatro della scuola.-disse tutto d’un fiato lui.
Aggrottai le sopracciglia e guardai Hiroki chiedendomi se si fossero messi d’accordo.
Sospirai.
-Va bene sarò lì tra poco.
Sentii Ulrich gridare di gioia dall’altra parte del telefono.
 
 
Il teatro era simile alla sala di musica,solo con un palco più grande.
L’aria che si respirava sembrava accogliente,assomigliava a quella di casa mia.
Ulrich e i suoi amici erano seduti sul bordo del palco e,prima di accorgersi della mia presenza,stavano ripassando le strofe della canzone.
Quando mi videro scesero di corsa da lì.
-Sapevamo che saresti venuta!-esultò Aelita appoggiando un braccio sulla spalla di Jeremy.
-Adesso non c’è tempo per le chiacchiere,passiamo alla fase due del piano!-comunicò agli altri Ulrich.
Purtroppo non ebbi tempo di farmi un’idea,perché Odd e Jeremy mi trascinarono di peso sul palco con Ulrich e Aelita al seguito.
-Ragazzi ma cosa?!-fu tutto quello che riuscii a dire.
Posizionarono 5 microfoni e Ulrich mi porse il foglio con le strofe.
-Prova a cantare un pezzo,e poi ci dirai la tua decisione.-stavo già per controbattere,ma lui mostrò quella faccia da cucciolo alla quale non sapevo resistere-Ti prego,fallo per me.
Alzai gli occhi al cielo e afferrai il foglio.
Odd accese lo stereo e partì la traccia audio. Sgranai gli occhi: toccava a me la prima strofa.
 
Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.
Poder sentirme en libertad busco otro fuego,
otro mundo probar.

 
[...]
 
Terminammo di cantare e stavo di nuovo per commuovermi. Poi mi ricordai che c’era Ulrich e ricacciai dentro le lacrime.
Intuii una cosa in quel momento: la canzone era perfetta per me.
Le parole,la melodia,il significato mi rispecchiavano alla perfezione. E io volevo cantarla.
-Oh santo cielo,non so cosa dire… - ero emozionatissima.
Ulrich si avvicinò a me.
-Puoi dire “si canterò con voi”. E’ tutto quello che ci serve. - c’era speranza nella sua voce,anzi no c’era consapevolezza che avrei accettato.
Infatti lo feci.
-Mi hai rubato le parole di bocca!-lo canzonai io.
In un primo istante risero,dopo tornarono seri quando compresero la mia risposta.
-C’è un sacco di lavoro da fare allora!-esclamò Aelita mettendosi le mani nei capelli-Noi stiamo provando il balletto da quest’estate,dovrai recuperare 3 mesi in….una settimana!
Guardai gli altri e mi tornò alla mente il primo incontro con Ulrich: ecco cosa ci faceva lì.
-In realtà abbiamo agito così perché nel gruppo c’è gente maniaca della perfezione.-disse Odd indicando Aelita.
Lei gli diede una pacca sulla spalla arrabbiata,anche se in fondo non lo era davvero. Noi scoppiammo in una sonora risata.
-Yumi vieni con me,dobbiamo provare il costume di scena.-la ragazza dai capelli rosa mi trascinò giù dal palco-Avevo ragione,il verde è proprio il tuo colore!
Corremmo via però io ero un po’ scettica all’idea.
 
La settimana seguente…
Era domenica mattina e qualcuno continuava a suonare il campanello ripetutamente. Papà e Hiroki erano usciti quindi dovetti alzarmi per aprire la porta.
Infilai la vestaglia di cotone grigia sopra il pigiama estivo,composto da un paio di pantaloncini fucsia e una canottiera rosa leggermente sbiadita.
Scesi le scale con malavoglia grattandomi la testa e sbadigliando: ero un vero mostro appena sveglia.
Inoltre avevamo provato tutti i giorni,sapevo la coreografia persino mentre dormivo.
Quando aprii la porta e mi trovai davanti Ulrich impallidii.
Rimasi lì immobile per cinque secondi sperando che fosse un brutto sogno.
-Consegna a domicilio!-esclamò lui sorridendo e alzando un vestito che sembrava fresco di tintoria.
-Ulrich,che cosa ci fai qui?-domandai perplessa appoggiando una mano sulla maniglia. Non ero molto acuta in quel momento.
Lui mi oltrepassò e si fece strada dentro casa. Feci una smorfia con la bocca e pensai: “Oh ma si prego accomodati!”.
Chiusi la porta alle mie spalle e lo seguii.
Mise il vestito su uno dei due divani e si sedette,invece io mi diressi verso la cucina per prepararmi la colazione.
-Sono venuto a portarti il vestito.-mi guardò dubbioso. Intuì che non lo stavo seguendo.-Lo spettacolo,ricordi?
Annuii.
“Come dimenticarlo!” esclamai tra me e me.
-Beh ecco avrebbe dovuto farlo Aelita,ma era impegnata.-continuò lui.
-Con Jeremy o con Odd?-sottolineai alzando un sopracciglio e versandomi il latte.
Ulrich rise.
-Credo Odd,è uscito dalla stanza contento.
Presi il bicchiere,un muffin e mi sedetti sull’altro divano.
-E quindi ha mandato te.-dissi in tono annoiato e addentai il muffin.
Si sedette dritto appoggiando le mani sulle ginocchia.
-Oh ma a me non dispiace!Jim viene a svegliarci alle 8.00.-rispose allegro lui.
Più che allegro sembrava un povero pazzo.
Sgranai gli occhi incredula. Bevvi un sorso di latte per evitare di strozzarmi.
-Alle 8.00?!-esclamai pensando di non aver sentito bene – E’ ancora notte fonda per me di domenica!
Lui mi guardò.
-E considerando che sono le 11,è mattina per te?-mi canzonò mostrando un sorrisetto divertito.
Gli tirai un pezzo di muffin.
-Beh non sono io che mi presento a casa di altri senza avvisare.-risposi a tono posando il bicchiere,ormai vuoto,sul tavolino.
Andai a buttare la carta del muffin nel cestino della cucina,dopo mi legai i capelli in una treccia laterale morbida.
-Non c’è mai molta gente a scuola la domenica. Tutti gli interni vanno a trovare le loro famiglie oppure ne approfittano per uscire con il ragazzo o la ragazza.-raccontò mentre io tornai a sedermi.
Invece lui era qui,questo significava che non era fidanzato. Però qualcosa mi diceva che il rapporto con i suoi genitori non era ottimo.
Decisi di chiederglielo.
-Tu non torni a casa dai tuoi parenti?Non ti mancano?
Abbassò il capo affranto.
-Sono io che non manco a loro: litigano di continuo e spesso si dimenticano che esisto. Non li vedo dalla fine della scuola,quando mi hanno firmato la pagella. Dopo i voti bassi che ho preso hanno dato la colpa al canto. Pensano che sia una distrazione e che mi impedisca di essere “il figlio perfetto”.
Ascoltai la storia in silenzio e annuendo ogni tanto.
“Ma tu sei perfetto” avrei voluto dirgli. Soprattutto avrei voluto abbracciarlo per confortarlo.
Sarebbe stato un gesto esagerato così lasciai perdere.
-Perché mi stai raccontando tutto questo?Voglio dire,io non sono stata molto loquace ultimamente.-domandai curiosa.
Ulrich mi guardò dritto negli occhi:
-Perché se ti racconto qualcosa di me,magari un giorno riuscirai ad aprirti. La fiducia vuole fiducia,devi darla per ottenerla.
Aprii la bocca ma le parole mi morirono in gola. Non potei fare a meno di arrossire.
Deglutii.
Restammo a fissarci per qualche minuto e fu imbarazzante.
Mi alzai di scatto.
-Adesso sarà meglio che tu vada. Mio padre sta per arrivare e non sarebbe l’ideale se ti trovasse qui con me in pigiama.-anche lui si alzò e lo accompagnai alla porta.
-Ok,allora ci vediamo domani. Buona giornata,Yumi. - concluse il saluto con un bacio sulla guancia.
Era la seconda volta che lo faceva. Diventai tutta un fuoco.
Non riuscii a dire nient’altro perché lui aveva già varcato la soglia.
 
 
Lunedì 20 settembre, 02.00 PM.
Guardai il mio riflesso nello specchio.
“Ci siamo,è il momento della verità” pensai.
Il giorno dello spettacolo era giunto ed avevo i nervi a fior di pelle.
Aelita ed io ci trovavamo nel camerino,lei stava facendo degli esercizi di respirazione per concentrarsi.
L’avrei imitata volentieri ma l’agitazione era troppa.
Cercai di rilassarmi ultimando il trucco già abbastanza esagerato: Aelita mi aveva messo chili di fondotinta,un ombretto verde che contornava tutto l’occhio e le ciglia finte.
Forse fu un grande errore permetterle di prepararmi,insomma non sembravo nemmeno io.
Lei si accorse del mio stato d’animo e mi guardò.
-Ehi Yumi stai tranquilla. Andrà tutto bene!-esclamò sorridente.
Mi accarezzò una spalla come simbolo di sostegno e poi uscì.
Provai a pensare ad altro,per esempio ai vestiti che indossavo: una maglietta aderente nera che lasciava scoperta la pancia,una gonna verde,dei pantacollant neri e infine delle scarpe verdi.
Se ve lo state chiedendo,si i completi li ha scelti Aelita.
Lei però era opposta a me per quanto riguarda i colori: indossava una maglietta verde,una gonna nera con il merletto verde,pantacollant neri e scarpe verdi.
I miei capelli erano legati in una coda laterale mentre i suoi erano sciolti.
Mi alzai per andare a prendere una boccata d’aria prima che mi venisse un attacco d’ansia.
Proprio mentre stavo per varcare la porta,mi scontrai con Ulrich.
-Ehi ti sei fatta male?-domandò lui premuroso aiutandomi a rialzarmi.
-Oh non è niente in confronto all’agitazione che sto provando adesso.-risposi schietta.
Feci dei respiri profondi,che però non cambiarono la situazione.
Ulrich mi prese le mani e al suo tocco un brivido mi percorse tutta la schiena.
-Yumi sarà tutto perfetto. Ti fidi di me?-chiese guardandomi dritto negli occhi.
Annuii e poi mi comparve un sorriso da ebete in faccia.
Ulrich si avvicinò a me,riuscivo a sentire il suo respiro sulla pelle. I nostri nasi si sfioravano. Ci guardammo per accertarci di ciò che stava per accadere.
E sarebbe successo,se gli altri non fossero venuti a interromperci.
-Ragazzi dobbiamo andare!La presentazione sta per iniziare!-ci avvertì Aelita indicando dietro di sé.
-Abbiamo interrotto qualcosa?-aggiunse Odd divertito.
Noi negammo e mi allontanai bruscamente da Ulrich.
-Insomma ti pare!-esclamai poco convinta io-Ora sarà meglio andare.
Uscii prima di tutti dalla stanza,mi sentivo a disagio.                                                                                                                    
 
 
Scostai il sipario e mi affacciai per vedere quanta gente ci fosse.
Il teatro era pieno.
Mi soffermai su due figure che vidi sedute in prima fila.
-Che ci fanno qui la Hertz e Jim?!-esclamai sorpresa.
-Oh beh sono i professori di canto e ballo.-rispose tranquillamente Aelita. 
Non potei fare a meno di ridere.
Jim,quel tacchino grasso che insegnava educazione fisica,non sarebbe mai stato capace di ballare,figuriamoci di cantare.
La professoressa Hertz insegnava scienze e non avrei mai immaginato che cantasse.
Qualcuno mi afferrò il braccio e mi trascinò via. Significava solo una cosa: era arrivata l’ora di esibirci.
 
Come stabilito in precedenza,fui io a cantare la prima strofa. Usammo dei microfoni ad archetto,dato che dovevamo anche ballare.

 
http://www.youtube.com/watch?v=RqgUeO6TY7M

Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.
Poder sentirme en libertad busco otro fuego,
otro mundo probar.

 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.


Poi fu il turno di Odd.
 
Si me buscás,
yo estoy acá.
Chiquita brava te animás vení conmigo,
acá esta lo que buscás.

 
La mia parte preferita era quella del ritornello,e non solo perché ballavo con Ulrich.
 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.

A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
L’inizio della seconda strofa era uguale alla prima,solo che la cantava Aelita. Wow aveva una bellissima voce quella ragazza.
 
Ya me cansé ya no va más,
quiero ser libre y volar.

 
E anche Jeremy ebbe il suo assolo:
 
Chiquita brava te animás vení conmigo,
acá esta lo que buscás.

 
Ci fu di nuovo il ritornello e non so,risultò più energico.
 
Dale vos andá,
vamos a bailar,
vamos juntos hasta el final.


A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
Ora veniva la parte divertente. I ragazzi provavano a “conquistarci” attraverso una strofa. Durante le prove avevo riso un sacco di volte a causa di questo pezzo.
Ulrich ed io eravamo ad un palmo di naso,mi venne in mente ciò che era accaduto prima.
 
 Vení, me ipnotizo,con su cuerpo tan bonito
y caprichosa en mis brazos yo te sueño.

 
Noi,come due stupide,li spingevamo via.
 
Ni pienses en tenerme, me perdiste y ya no vuelvo
aunque pidas mil perdones, nene ya estás muerto.

 
Loro riprovarono.
 
Si te morís por mis besos.
 
Ma li scansammo ancora.
 
Nada me hace más, me hacía que eso.
 
Eseguimmo la parte finale della coreografia.
 
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.
A ver si pueden,
a ver si hoy van por más.
A ver que pasa, a ver que siente si se animarán.

 
Concludemmo il balletto con le braccia alzate.
Tutti applaudirono,il sipario si chiuse e noi ci abbracciammo.
Avevo il fiatone ma mi sentivo assai bene.
 
Mezz’ora dopo Ulrich e i suoi amici decisero di festeggiare la buona riuscita della presentazione. Io mi sentivo fuori posto,dato che c’erano anche i professori e gli altri compagni del corso di musica,così me ne andai.
Lui se ne accorse e mi fermò.
-Yumi dove stai andando?La festa è appena cominciata!Dopo il duro lavoro che abbiamo fatto ci meritiamo un po’ di riposo.
Stavo per dire qualcosa ma lui mi bloccò.
-Jim ha detto che sei stata fantastica. Dovresti frequentare i corsi con noi. E’ questo il tuo destino.
Sgranai gli occhi. Come poteva saperlo lui?
La paura prese di nuovo il sopravvento e la prima reazione fu allontanarmi da quel mondo.
Scossi la testa.
-Non è tanto semplice,Ulrich. Io…non posso. E mi dispiace,non sai quanto. Però le cose stanno così,e non penso che cambieranno facilmente.
Elevai ancora un muro protettivo intorno a me. Il terrore di quei ricordi,del mio passato mi impediva di fidarmi della gente.
Sentii gli occhi lucidi e per evitare di piangere me ne andai,questa volta lui non me lo impedì.
 
La sera…
“Caro diario,
Oggi sono successi degli avvenimenti importanti: ho fatto la mia prima presentazione,mi hanno truccata in una maniera esagerata e…ho quasi baciato Ulrich.
Sarebbe stato il mio primo bacio se gli altri non ci avessero interrotti. Ma pazienza,sono certa che accadrà davvero.
La parte brutta è stata che dopo aver cantato,mi sono sentita in colpa verso papà e sono fuggita da scuola. Ulrich ha provato a fermarmi cercando di convincermi che è il mio destino.
Oh se solo lui sapesse…”
 
Il telefono squillò. Chiusi automaticamente il diario e lo presi.
Guardai il mittente: Ulrich.
Perché quel ragazzo non faceva altro che chiamarmi?Non sapeva come sprecare il credito a quanto pare.
-Ehi.-risposi cauta abbassando lo sguardo.
-Ehi.-disse lui allegro.
Silenzio.
-Come mai mi hai chiamata?-domandai incuriosita.
-Oggi sei scappata via subito e non ho avuto l’occasione di dirti una cosa.-cominciò Ulrich.
Deglutii. Mi feci coraggio e chiesi:
-Cioè?
-Non ti ho raccontato vicende del mio passato perché non avevo niente da fare,bensì perché ho capito che è proprio il passato a bloccare te. Non so cosa sia successo Yumi,ma lo supereremo insieme. Te lo prometto.
Quella parola mi fece sorridere e mi diede la forza di andare avanti.
Annuii.
-Grazie Ulrich. Quando sarò meno codarda te lo racconterò.
Lui si permise di dissentire.
-Oh ma tu non lo sei affatto. Credi in te stessa,questo è il segreto.
 

Qualsiasi progetto di due o più persone si basa nella fiducia che abbiamo negli altri.
L'amore si basa sulla fiducia. Tutto è una questione di fiducia.
Tutti siamo diffidenti, per natura, è la nostra maniera per proteggerci. Bisogna essere soavi per guadagnare la fiducia di qualcuno..
La fiducia si fa in due.


 


Spazio dell'autrice.
Salve popolo di EFP! E' da un po' di tempo che non mi faccio viva e mi dispiace tanto ma la vacanza in Puglia mi ha tenuto impegnata. Ora sono tutta per voi. Perché sento qualcuno che si lamenta? =P
Inizierò questo angolo ringraziando le fantastiche ragazze che mi seguono e mi sostengono. Senza di voi non sarei qui.
Beh che dire,senza dubbio è il capitolo più lungo di She will be loved per adesso.
Vi fornirò qualche spiegazione su quanto avete appena letto.
Inizio dicendo che era un capitolo a cui tenevo molto,e spero vivamente che vi sia piaciuto.
Il titolo è "I'm not ready, yet" per due motivi: il primo,l'avrete capito, è perché Yumi non è pronta a esibirsi. Il secondo,perché non è ancora pronta a entrare in quel mondo. Chissà forse un giorno cambierà idea.
Il personaggio di Yumi sta già subendo un'evoluzione in qualche modo. Sta iniziando a comprendere che il suo astio,le sue insicurezze derivano dal passato burrascoso.
In questo capitolo abbiamo indagato anche sul passato di Ulrich,e si è rivelato poco piacevole. Lui ne è consapevole e ci convive. Nonostante il comportamento isterico della protagonista,Ulrich cerca di aiutarla. Aww quanto è dolce quel ragazzo.
Volete tirarmi i pomodori in faccia per il quasi bacio Ulumi? *sente la folla che scalpita*
Il triangolo tra Odd-Aelita-Jeremy continua e quest'ultimo sembra non sapere nulla. La tempesta è dietro l'angolo tranquilli.
Le scene tra Hiroki e Yumi sono sempre più presenti e fondamentali,anche lui si è dimostrato gentile e premuroso.
La canzone presente nel capitolo è "A ver si pueden" del programma "Casi Angeles". Guardatelo,è veramente molto bello.
Penso di non aver dimenticato nulla,ma per qualsiasi cosa potete cercarmi su questo profilo https://www.facebook.com/ludos.efp creato appositamente per voi fan.
Non vedo l'ora di leggere le vostre recensioni.
Al prossimo aggiornamento!
-Ludos98

 

  
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