“ Era il 1990 e I Green Day avevano appena finito di suonare in un locale.
Se ne erano tutti andati a festeggiare
<< Ehy Frank! Dai vieni con noi! >> gli aveva detto Billie ma lui gli aveva risposto che preferiva sistemare la sua batteria, durante l’ esebizione si era staccato uno dei piatti e doveva risistemarlo.
Aveva quasi finito il suo operato quando una voce di ragazza lo chiamò. Doveva esssere straniera, francese forse?
<< Ehy tipo con un prato in testa, ti serve una mano? >>
<< Hai qualche cazzo di problem… >> Frank aveva deciso di guardare in faccia il suo interlocutore per vendicare i suoi capelli ma appena la vide, appena la vide gli morì la voce in gola.
La ragazza che si era trovato di fronte aveva due grandi occhi marroni e una cascata di capelli rossi a incorniciarli il viso a cuore, magari era un po’ bassa ma era indubbiamente bella.
La ragazza gli sorrise, un sorriso dolcissimo.
<< Allora – gli disse – ti serve una mano o no con quel piatto? >>
<< Eh?.. Ah, no no tranquilla ho finito oramai >> il ragazzo tentò di assumere un tono di voce sicuro ma, troppo imbarazzato, finì solo per parlare con una voce degna di un cartone animato che fece ridere lei
<< Meglio così guarda! Io della batteria non ci capiso nulla, a dir la verità era solo una scusa per parlarti. Vi ho visto suonare prima, siete bravi! La voce del vostro cantante poi è così sexy che… >>
<< Nanerottolo di merda… >> si lasciò sfuggire con un ringio il batterista.
Per una volta si avvicinava a lui una tipa carina e figurati, voleva solo fare colpo su Billie Joe. Classiso.  Ma che cazzo c’ aveva quello gnomo?!  Gli ormoni a mille?!
<<… è quasi ipnotica – continuò la ragazza facendo finta di niente – ma sai, io preferisco i ragazzi che per capelli hanno un campo da golf … Ora scusami ma devo scappare, spero di rivederti presto Tré Cool… >>
Il ragazzo ci mise qualche secondo a realizzare, era troppo occupato a tenere la bocca aperta per quello che aveva sentito
<< Aspetta, dimmi il tuo nome almeno! Io sono Frank, Frank capito?! Mi trovi qui! > Frank si era alzato e stava urlando queste parole alla ragazza che oramai aveva quasi varcato la soglia
<< Amanda, mi chiamo Amanda… Allora a presto! >>
Il batterista osservò Amanda uscire dal locale, era rapito dalla sua figura, non si era mai sentito così prima d’ ora era come se avesse avuto due bisonti che gli giravano per la pancia. Sperava di rivederla quella misteriosa ragazza, lo sperava davvero
Ehy, un momento! Com’ è che l’ aveva chiamato? Tré Cool? Bè non male come nome d’ arte si ritrovò a pensare…. "



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eccomi qui con un nuovo capitolo, ora inizieranno i vari ricordi di Tré. recensite e spero vi piaccia, ce l' ho particolarmente a cuore come ff :3