Capitolo Primo
Premonizioni
Riempie
il bicchiere di liquore. Lo guarda, come leggendo qualcosa nei bagliori del
liquido.
- Shepard?
Tutto bene?-
E’
Kaidan. Kaidan fa sempre questo genere di domande.
-
Abbiamo perso Thessia.- mormora la comandante. Svuota il bicchiere con un
sorso. Poi lo scaglia dall’altra parte della stanza. Quello s’infrange contro
un muro, scoppiando in un milione di frammenti cristallini.
Konstantin
Shepard sente la rabbia montarle in corpo.
E’
qualcosa di fisico, di doloroso. E’
sempre riuscita a mantenere il sangue freddo. Tradimenti, ingiurie, ramanzine,
gente che le dava della pazza… è riuscita a prendere un respiro profondo e a
perdonare tutto.
Ma
questo. Non riesce a metabolizzare
quello che è accaduto su Thessia.
Il
modo disgustoso in cui Cerberus l’ha privata della migliore speranza per la
conclusione della guerra.
La
cecità dimostrata dall’Uomo Misterioso e l’arroganza del suo sicario, di quel
bastardo di Kai Leng.
-
Shepard.- Kaidan le mette una mano sulla spalla.
Lei
rimane immobile, costringendo sé stessa all’immobilità.
Si
ripete che Kaidan è un bravo soldato e che sarebbe sbagliato se lei se la
prendesse con lui, se lo usasse per sfogare quella rabbia infuocata che le
corrode l’animo.
La
guerra coi Razziatori non è mai andata davvero bene.
Ma
fino a qualche giorno prima, sembrava ci fosse qualche speranza in più. C’era
l’ombra di una buona notizia, da poter diffondere in quella galassia lacerata e
malinconica.
C’era
la cura per la genofagia. C’era la pace fra Geth e Quarian. C’era… e ora c’è
Thessia.
E’
un’unica notizia che però sembra in grado di occupare l’universo.
Thessia,
la patria delle Asari, il gioiello della galassia… Thessia ora è un cumulo di
rovine.
Konstantin
si scrolla di dosso la mano di Kaidan.
-
Sto bene.- dice, gelida. Poi prende un altro bicchiere dall’armadietto e lo
riempie di nuovo.
-
Shepard, ti conosco. Abbiamo superato insieme la morte di Ash, abbiamo superato
insieme tante cose. Supereremo anche questo.-
-
Non ho voglia di parlare.-
Crede
di aver consumato tutta la sua energia positiva nel tentativo di rincuorare
Liara. Vuole solo rimanere seduta a quel tavolo e riuscire, solo per qualche
minuto, a non pensare alle Asari morte su Thessia. A quelle guerriere che si
sono sacrificate per farla arrivare al Tempio… a quelle Asari che sono morte invano.
Kaidan
apre bocca, come se volesse aggiungere qualcosa, ma poi rinuncia.
Si
alza dallo sgabello e, prima di andarsene, dice:- se hai bisogno di me, sono
qui.-
Konstantin
alza una mano, in un maldestro ringraziamento o un cenno di saluto, poi torna
al bicchiere.
Per
la prima volta dall’attacco della Soverein, si chiede se davvero la guerra
finirà mai.
Qualche
minuto dopo, un lieve colpo di tosse la strappa a quelle macabre riflessioni.
- Siha?-
E’
Thane. Thane che sa quanto tempo darle. Thane che sa anche che, quando la
rabbia e l’adrenalina l’avranno abbandonata, lei non vorrà essere da sola.
-
Immagino tu voglia parlarmi di Thessia.- dice la comandante, in uno sbuffo.
-
Voglio parlare di te.- la contraddice
il Drell, sedendosi accanto a lei e prendendole una mano.
-
Non c’è molto da dire. Non sono riuscita a fermare Kai Leng. Di nuovo.-
-
Kai Leng è solo una persona. Un puntino nella galassia. Tu hai radunato
eserciti, pacificato nazioni, sventato complotti… hai salvato migliaia di
vite.-
Konstantin
solleva gli occhi e ha lo sguardo di un animale ferito:- e ne ho perse miliardi.
A volte mi domando se non sarebbe meglio se i Razziatori ci spazzassero via.
Sarebbe tutto finito in un secondo, nemmeno ce ne renderemmo conto. La
mietitura si concluderebbe e la vita organica ricomincerebbe dal principio. E
noi… forse alla fine avremmo un po’ di pace.-
Thane
prende le mani di Shepard nelle proprie.
-
Se lo pensassi davvero… non saresti qui.- le dice, dolcemente, prima di
baciarla sulle labbra - Nessuno di noi sarebbe qui. Non ti sei mai arresa, siha.-
-
Non ho mai perso un intero fottuto pianeta.-
Thane
non risponde. Forse non c’è una risposta da dare.
Poi
la guarda negli occhi e le toglie una ciocca di capelli dalla fronte
-
Non mollare adesso, siha. La galassia
ha bisogno di te.-
Konstantin
si prende il viso fra le mani e, quando Thane l’abbraccia, soffoca un
singhiozzo fra le braccia del Drell.
-
Voglio solo che tutto finisca.- mormora, mentre lui le posa un bacio fra i
capelli - Ho bisogno che tutto finisca. Ho bisogno di un po’ di pace, tutto
qui. Di sapere che, per una volta, non sarà una mia decisione a determinare la
sorte di migliaia di vite. Voglio vivere,
Thane. E’ così sbagliato?-
-
Non è sbagliato, siha.- mormora lui,
stringendola fra le braccia - Recupereremo i dati da Cerberus. Completeremo il
Crucibolo. Sarà finito prima ancora che tu te ne renda conto.-
Konstantin
solleva il viso, passandosi una mano sugli occhi per trascinare via ogni
residuo di lacrime.
-
Credi davvero che ce la faremo?- chiede, in un sussurro, come temendo la
risposta.
Thane
sorride, prima di baciarla sulla bocca:- Lo credo davvero.- risponde, sulle sue
labbra
A
sentire quelle parole succede qualcosa, nel petto di Shepard.
Il
suo cuore salta un battito e, per un secondo, ha la netta certezza che tutto
andrà bene.
Che
vinceranno la guerra, che salveranno la galassia, che la fine è più vicina di
quanto sembri.
Qualche
ora dopo, l’ologramma dell’Ammiraglio Hackett sta di fronte a lei. Le braccia
dietro alla schiena, l’uniforme perfetta, tutta l’autorità dell’Alleanza
concretizzatasi in una persona.
-
Comandante Shepard, so che ha fatto del suo meglio, su Thessia. Nonostante la
perdita di quei dati sia grave, confido che lei riuscirà a risolvere la
situazione. Tuttavia, non l’ho chiamata per questo. Desideravo aggiornarla
personalmente su certe anomalie, che l’Ammiraglio Anderson mi ha comunicato,
dalla Terra.-
- Anomalie?-
Nel
gergo di Shepard, “anomalia” non ha mai un significato positivo.
Anomalia
è l’errore di calcolo che ha diviso i geth, anomalie sono tutti gli esperimenti
di Cerberus, anomalia è quel segnale turian che, misteriosamente, l’ha condotta
in una trappola dei Collettori. Anomalia è l’incrociatore che, quasi tre anni
prima, è riuscito a vedere
-
Di che genere di anomalie stiamo parlando?- chiede, professionale
-
Tutto potrebbe risolversi in un nulla di fatto, comandante, ma, coi tempi che
corrono…-
-…
non possiamo tralasciare nulla.- completa Shepard, annuendo.
Sono
tempi assurdi e disperati, tempi in cui aggrapparsi a qualunque brandello di informazione,
a qualunque mossa - anche piccola - che possa dare un minimo vantaggio su un
nemico virtualmente invincibile e dannatamente vicino alla perfezione.
-
Come può immaginare - continua Hackett - sulla Terra regna il caos. Eppure, il
nostro quartier generale continua a ricevere, ogni giorno, centinaia di
messaggi sull’invasione. Per lo più sono di squilibrati che ci presentano
teorie insostenibili su come affrontare il nemico… ma di recente uno di questi
pazzi ci ha sorpreso. Anderson si è reso conto che uno di questi uomini ci
scriveva puntualmente un giorno prima di un attacco dei Razziatori. Noi
etichettavamo il suo messaggio come un delirio eppure, esattamente
ventiquattr’ore dopo, i Razziatori colpivano, esattamente nel luogo da lui
indicato.-
Shepard
tace, cercando di metabolizzare l’informazione.
-
Siete riusciti a rintracciarlo?- chiede poi
-
No.- Hackett scuote il capo - i nostri migliori esperti ci stanno lavorando, ma
l’indirizzo da cui sono partiti i messaggi sembra non esistere e tutte le
nostre apparecchiature vengono eluse. Ci sembra di fare un passo avanti e
invece ne stiamo facendo due indietro.-
-
Pensate che quest’uomo possa avere a che fare con i Razziatori?-
-
Sarò sincero con lei, Shepard - l’Ammiraglio prende un respiro profondo,
guardando l’eroina della galassia - non siamo in grado di fare supposizioni, in
merito a chi sia quest’uomo. L’unica certezza che abbiamo è che, in qualche
modo, riesce a prevedere gli attacchi dei Razziatori. Non sappiamo nemmeno dire
se sia un nemico o un possibile alleato, ma lei concorderà con me sul fatto che
non possiamo semplicemente ignorarlo.-
Konstantin
incrocia le braccia davanti al petto, riflettendo.
Nella
sua mente si accavallano domande e risposte, un ingarbugliato filo logico
collega esperienze e perplessità, creando un arazzo il cui disegno ancora non
si distingue.
-
Grazie, ammiraglio.- dice infine, ripromettendosi di parlarne con il resto
dell’equipaggio - Spero che veniate presto a capo di questo mistero.-
-
Lo speriamo tutti, comandante. Hackett, chiudo.-
L’ologramma
scompare. Konstantin si appoggia al muro, riflettendo.
Come
fa un uomo a conoscere i piani dei Razziatori? Ad anticipare le loro mosse?
E
perché affidare un’informazione tanto delicata ad un canale secondario,
inserirla in un messaggio destinato ad essere ignorato assieme alle centinaia
di suoi simili?
Che
esigenze di segretezza possono essere più importanti della Terra?
-
Shepard.- la chiama la voce incorporea di IDA - Se lo desideri, io e la
specialista Trainor possiamo metterci all’opera per contribuire alle ricerche
dell’Ammiraglio.-
Konstantin
non risponde subito. Si prende un minuto per valutare vantaggi e svantaggi.
-
Coordinatevi con l’Ammiraglio.- dice, infine - Ma non perdiamo di vista la
nostra missione: prima di ogni cosa vengono i Razziatori, segue Cerberus, segue
qualunque altra cosa. Se questa ricerca vi distrae troppo…-
IDA
non la lascia nemmeno terminare.
-
Non preoccuparti, comandante.- la rassicura - Sono programmata per poter
gestire notevoli quantitativi di dati senza che i miei sistemi ne risentano
minimamente. Garantisco che non ci saranno perdite d’efficienza.-
-
Sei fantastica, IDA.- sorride Shepard.
Le
implicazioni di quella nuova missione sono notevoli.
Trovare
qualcuno in grado di anticipare le mosse dei Razziatori sarebbe un vantaggio
incredibile. Per la prima volta, potrebbero essere un passo avanti ai loro
nemici, riequilibrare almeno in parte le sorti del conflitto. Avere un asso
nella manica.
Ma
come può essere possibile, una cosa del genere?
Che
contatto, che energia, che manipolazione ha reso possibile l’esistenza di
questa scappatoia?
E
quest’uomo - se di un uomo si tratta - come ha avuto origine? Da dove trae le
sue informazioni e quali sono i suoi veri scopi?
Shepard
sente un brivido correrle lungo la schiena.
Non
vorrebbe partire per cercare un alleato e trovarsi un altro nemico.