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Autore: La Matta    19/07/2013    3 recensioni
Terra, anno 2186. Mentre i Razziatori assediano la Terra, qualcuno invia strane mail che sembrano in grado di anticipare i loro attacchi. E’ un nemico? Un folle? Un alleato? Nessuno lo sa.
Intanto, nello spazio, Konstantin Shepard è alle prese con le ultime fasi della guerra - ai Razziatori, ma anche a Cerberus - e col presentimento che la fine ormai è vicina, in un modo o nell’altro.
Ma sarà un finale…. diverso. Perché, oltre a Distruzione, Sintesi e Controllo… c’è una quarta scelta.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Comandante Shepard Donna, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Konstantin Shepard'
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la quarta scelta 1

Capitolo Primo

Premonizioni

 

Riempie il bicchiere di liquore. Lo guarda, come leggendo qualcosa nei bagliori del liquido.

- Shepard? Tutto bene?-

E’ Kaidan. Kaidan fa sempre questo genere di domande.

- Abbiamo perso Thessia.- mormora la comandante. Svuota il bicchiere con un sorso. Poi lo scaglia dall’altra parte della stanza. Quello s’infrange contro un muro, scoppiando in un milione di frammenti cristallini.

Konstantin Shepard sente la rabbia montarle in corpo.

E’ qualcosa di fisico, di doloroso. E’ sempre riuscita a mantenere il sangue freddo. Tradimenti, ingiurie, ramanzine, gente che le dava della pazza… è riuscita a prendere un respiro profondo e a perdonare tutto.

Ma questo. Non riesce a metabolizzare quello che è accaduto su Thessia.

Il modo disgustoso in cui Cerberus l’ha privata della migliore speranza per la conclusione della guerra.

La cecità dimostrata dall’Uomo Misterioso e l’arroganza del suo sicario, di quel bastardo di Kai Leng.

- Shepard.- Kaidan le mette una mano sulla spalla.

Lei rimane immobile, costringendo sé stessa all’immobilità.

Si ripete che Kaidan è un bravo soldato e che sarebbe sbagliato se lei se la prendesse con lui, se lo usasse per sfogare quella rabbia infuocata che le corrode l’animo.

La guerra coi Razziatori non è mai andata davvero bene.

Ma fino a qualche giorno prima, sembrava ci fosse qualche speranza in più. C’era l’ombra di una buona notizia, da poter diffondere in quella galassia lacerata e malinconica.

C’era la cura per la genofagia. C’era la pace fra Geth e Quarian. C’era… e ora c’è Thessia.

E’ un’unica notizia che però sembra in grado di occupare l’universo.

Thessia, la patria delle Asari, il gioiello della galassia… Thessia ora è un cumulo di rovine.

Konstantin si scrolla di dosso la mano di Kaidan.

- Sto bene.- dice, gelida. Poi prende un altro bicchiere dall’armadietto e lo riempie di nuovo.

- Shepard, ti conosco. Abbiamo superato insieme la morte di Ash, abbiamo superato insieme tante cose. Supereremo anche questo.-

- Non ho voglia di parlare.-

Crede di aver consumato tutta la sua energia positiva nel tentativo di rincuorare Liara. Vuole solo rimanere seduta a quel tavolo e riuscire, solo per qualche minuto, a non pensare alle Asari morte su Thessia. A quelle guerriere che si sono sacrificate per farla arrivare al Tempio… a quelle Asari che sono morte invano.

Kaidan apre bocca, come se volesse aggiungere qualcosa, ma poi rinuncia.

Si alza dallo sgabello e, prima di andarsene, dice:- se hai bisogno di me, sono qui.-

Konstantin alza una mano, in un maldestro ringraziamento o un cenno di saluto, poi torna al bicchiere.

Per la prima volta dall’attacco della Soverein, si chiede se davvero la guerra finirà mai.

Qualche minuto dopo, un lieve colpo di tosse la strappa a quelle macabre riflessioni.

- Siha?-

E’ Thane. Thane che sa quanto tempo darle. Thane che sa anche che, quando la rabbia e l’adrenalina l’avranno abbandonata, lei non vorrà essere da sola.

- Immagino tu voglia parlarmi di Thessia.- dice la comandante, in uno sbuffo.

- Voglio parlare di te.- la contraddice il Drell, sedendosi accanto a lei e prendendole una mano.

- Non c’è molto da dire. Non sono riuscita a fermare Kai Leng. Di nuovo.-

- Kai Leng è solo una persona. Un puntino nella galassia. Tu hai radunato eserciti, pacificato nazioni, sventato complotti… hai salvato migliaia di vite.-

Konstantin solleva gli occhi e ha lo sguardo di un animale ferito:- e ne ho perse miliardi. A volte mi domando se non sarebbe meglio se i Razziatori ci spazzassero via. Sarebbe tutto finito in un secondo, nemmeno ce ne renderemmo conto. La mietitura si concluderebbe e la vita organica ricomincerebbe dal principio. E noi… forse alla fine avremmo un po’ di pace.-

Thane prende le mani di Shepard nelle proprie.

- Se lo pensassi davvero… non saresti qui.- le dice, dolcemente, prima di baciarla sulle labbra - Nessuno di noi sarebbe qui. Non ti sei mai arresa, siha.-

- Non ho mai perso un intero fottuto pianeta.-

Thane non risponde. Forse non c’è una risposta da dare.

Poi la guarda negli occhi e le toglie una ciocca di capelli dalla fronte

- Non mollare adesso, siha. La galassia ha bisogno di te.-

Konstantin si prende il viso fra le mani e, quando Thane l’abbraccia, soffoca un singhiozzo fra le braccia del Drell.

- Voglio solo che tutto finisca.- mormora, mentre lui le posa un bacio fra i capelli - Ho bisogno che tutto finisca. Ho bisogno di un po’ di pace, tutto qui. Di sapere che, per una volta, non sarà una mia decisione a determinare la sorte di migliaia di vite. Voglio vivere, Thane. E’ così sbagliato?-

- Non è sbagliato, siha.- mormora lui, stringendola fra le braccia - Recupereremo i dati da Cerberus. Completeremo il Crucibolo. Sarà finito prima ancora che tu te ne renda conto.-

Konstantin solleva il viso, passandosi una mano sugli occhi per trascinare via ogni residuo di lacrime.

- Credi davvero che ce la faremo?- chiede, in un sussurro, come temendo la risposta.

Thane sorride, prima di baciarla sulla bocca:- Lo credo davvero.- risponde, sulle sue labbra

A sentire quelle parole succede qualcosa, nel petto di Shepard.

Il suo cuore salta un battito e, per un secondo, ha la netta certezza che tutto andrà bene.

Che vinceranno la guerra, che salveranno la galassia, che la fine è più vicina di quanto sembri.

 

Qualche ora dopo, l’ologramma dell’Ammiraglio Hackett sta di fronte a lei. Le braccia dietro alla schiena, l’uniforme perfetta, tutta l’autorità dell’Alleanza concretizzatasi in una persona.

- Comandante Shepard, so che ha fatto del suo meglio, su Thessia. Nonostante la perdita di quei dati sia grave, confido che lei riuscirà a risolvere la situazione. Tuttavia, non l’ho chiamata per questo. Desideravo aggiornarla personalmente su certe anomalie, che l’Ammiraglio Anderson mi ha comunicato, dalla Terra.- 

- Anomalie?-

Nel gergo di Shepard, “anomalia” non ha mai un significato positivo.

Anomalia è l’errore di calcolo che ha diviso i geth, anomalie sono tutti gli esperimenti di Cerberus, anomalia è quel segnale turian che, misteriosamente, l’ha condotta in una trappola dei Collettori. Anomalia è l’incrociatore che, quasi tre anni prima, è riuscito a vedere la Normandy oltre il sistema di occultamento.

- Di che genere di anomalie stiamo parlando?- chiede, professionale

- Tutto potrebbe risolversi in un nulla di fatto, comandante, ma, coi tempi che corrono…-

-… non possiamo tralasciare nulla.- completa Shepard, annuendo.

Sono tempi assurdi e disperati, tempi in cui aggrapparsi a qualunque brandello di informazione, a qualunque mossa - anche piccola - che possa dare un minimo vantaggio su un nemico virtualmente invincibile e dannatamente vicino alla perfezione.

- Come può immaginare - continua Hackett - sulla Terra regna il caos. Eppure, il nostro quartier generale continua a ricevere, ogni giorno, centinaia di messaggi sull’invasione. Per lo più sono di squilibrati che ci presentano teorie insostenibili su come affrontare il nemico… ma di recente uno di questi pazzi ci ha sorpreso. Anderson si è reso conto che uno di questi uomini ci scriveva puntualmente un giorno prima di un attacco dei Razziatori. Noi etichettavamo il suo messaggio come un delirio eppure, esattamente ventiquattr’ore dopo, i Razziatori colpivano, esattamente nel luogo da lui indicato.-

Shepard tace, cercando di metabolizzare l’informazione.

- Siete riusciti a rintracciarlo?- chiede poi

- No.- Hackett scuote il capo - i nostri migliori esperti ci stanno lavorando, ma l’indirizzo da cui sono partiti i messaggi sembra non esistere e tutte le nostre apparecchiature vengono eluse. Ci sembra di fare un passo avanti e invece ne stiamo facendo due indietro.-

- Pensate che quest’uomo possa avere a che fare con i Razziatori?-

- Sarò sincero con lei, Shepard - l’Ammiraglio prende un respiro profondo, guardando l’eroina della galassia - non siamo in grado di fare supposizioni, in merito a chi sia quest’uomo. L’unica certezza che abbiamo è che, in qualche modo, riesce a prevedere gli attacchi dei Razziatori. Non sappiamo nemmeno dire se sia un nemico o un possibile alleato, ma lei concorderà con me sul fatto che non possiamo semplicemente ignorarlo.-

Konstantin incrocia le braccia davanti al petto, riflettendo.

Nella sua mente si accavallano domande e risposte, un ingarbugliato filo logico collega esperienze e perplessità, creando un arazzo il cui disegno ancora non si distingue.

- Grazie, ammiraglio.- dice infine, ripromettendosi di parlarne con il resto dell’equipaggio - Spero che veniate presto a capo di questo mistero.-

- Lo speriamo tutti, comandante. Hackett, chiudo.-

L’ologramma scompare. Konstantin si appoggia al muro, riflettendo.

Come fa un uomo a conoscere i piani dei Razziatori? Ad anticipare le loro mosse?

E perché affidare un’informazione tanto delicata ad un canale secondario, inserirla in un messaggio destinato ad essere ignorato assieme alle centinaia di suoi simili?

Che esigenze di segretezza possono essere più importanti della Terra?

- Shepard.- la chiama la voce incorporea di IDA - Se lo desideri, io e la specialista Trainor possiamo metterci all’opera per contribuire alle ricerche dell’Ammiraglio.-

Konstantin non risponde subito. Si prende un minuto per valutare vantaggi e svantaggi.

- Coordinatevi con l’Ammiraglio.- dice, infine - Ma non perdiamo di vista la nostra missione: prima di ogni cosa vengono i Razziatori, segue Cerberus, segue qualunque altra cosa. Se questa ricerca vi distrae troppo…-

IDA non la lascia nemmeno terminare.

- Non preoccuparti, comandante.- la rassicura - Sono programmata per poter gestire notevoli quantitativi di dati senza che i miei sistemi ne risentano minimamente. Garantisco che non ci saranno perdite d’efficienza.-

- Sei fantastica, IDA.- sorride Shepard.

Le implicazioni di quella nuova missione sono notevoli.

Trovare qualcuno in grado di anticipare le mosse dei Razziatori sarebbe un vantaggio incredibile. Per la prima volta, potrebbero essere un passo avanti ai loro nemici, riequilibrare almeno in parte le sorti del conflitto. Avere un asso nella manica.

Ma come può essere possibile, una cosa del genere?

Che contatto, che energia, che manipolazione ha reso possibile l’esistenza di questa scappatoia?

E quest’uomo - se di un uomo si tratta - come ha avuto origine? Da dove trae le sue informazioni e quali sono i suoi veri scopi?

Shepard sente un brivido correrle lungo la schiena.

Non vorrebbe partire per cercare un alleato e trovarsi un altro nemico.

  
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