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Autore: Haley_    20/07/2013    15 recensioni
"Ognuno di noi accetta l'amore che pensa di meritare" (Stephen Chbosky)
Seguito di 'Una damigella per lo sposo'
Dal prologo:
"Ero spaesata, spaventata e non sapevo cosa ne sarebbe stato di me e della mia vita.
Ora che mi guardo allo specchio, invece, vedo una donna forte, sicura di sé e realizzata"

Dal quinto capitolo:
Sono passati appena dieci minuti e già stiamo per litigare.
“Avete legato molto a quanto vedo..” – Ignora la mia battuta per continuare – “Viene a cena da te, ti riporta a casa…”
“La mia macchina non partiva!” – Scoppio – “E poi non devo giustificarmi con te!”

AU, tutti umani
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Una damigella per lo sposo'
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11

“Sierra!” Caroline abbandona la pentola sul fuoco per andare ad abbracciare mia nonna.
Se avevo dei dubbi sulla riuscita di quella frittata, ora posso solo arrendermi ad una pranzo poco invitante e bruciacchiato.
Rimpiango Mason e le sue deliziose cenette.
Perlomeno è fuori casa per una buona causa.
Jenna sa dell’arrivo in città di Alaric Saltzman, e per oggi abbiamo fissato un incontro. Dirglielo non è stato facile, eppure mi sarei aspettata una reazione peggiore rispetto a quella che lei ha avuto.
È scossa e confusa, forse non ha ancora ben metabolizzato. Fatto sta che ha accettato ad incontrarlo, probabilmente perché incuriosita dal conoscere la vera persona che si cela sotto l’orribile bugia di un uomo privo di senno.
Nonostante la calma dimostrata da mia zia, Mason ha deciso di portarla fuori per pranzo lasciandomi Kyle in custodia. Non ho ancora avuto modo di parlare con ilmio migliore amico, ma non vedo l’ora di farmi spiegare cosa sta succedendo tra lui e Jenna. Ho aspettato una settimana, ma il mio istinto femminile non riesce più a trattenersi, sto per scoppiare.
Purtroppo Mason non ama il pettegolezzo, e dal bacio a cui ho assistito non ci sono stati più atteggiamenti così palesi tra i due; ma qualcosa sta succedendo e io devo indagare!
Mia nonna, dal canto suo, è apparsa varie e svariate volte in casa nostra, offrendosi di occuparsi dei bambini ma Jenna non vuole e io, come al solito, mi trovo tra due fuochi e cerco di non far accendere nessuna miccia.
“Capisco il tuo stato d’animo, tesoro” Sierra gesticola, toccandosi i capelli freschi di parrucchiere, seduta con la sua bionda preferita sul divano.
Le due mi hanno abbandonato al mio destino di casalinga disperata e pasticciona.
“Quando divorziai con il nonno di Elena passai un brutto periodo” – Continua, facendomi temere il peggio – “Ma il sesso con Jaques, uno scrittore francese che conobbi ad una mostra d’arte contemporanea… quello sì che aiutò a farmi sentire meglio!”
“Mio Dio, che schifo!” Esclamo ripugnata dall’immagine di mia nonna che si dava da fare. Più che colpi di sole, sembra che qualcuno gli abbia dato un colpo in testa.
“Elena, amore. È stato vent’anni fa… quelli sì che erano bei tempi. Anche ora non mi dispiacerebbe avere qualche venticinquenne a rasserenarmi le giornate… e le notti.”
Questo è troppo.
Non solo devo occuparmi del pranzo e controllare ogni secondo che Nina e Kyle non si uccidano tra di loro, ma ascoltare anche le avventure sessuali di mia nonna… questo è davvero troppo!
“Quindi tu pensi che il mio voto di castità sia sbagliato?!” Caroline non sembra pensarla come me, anzi rincara la dose.
“Cara, per come me ne hai raccontato Tyler era l’amore della tua vita.. ma sei sicura di non essere tu stessa a convincerti di questo? Se, dopo esserci stata insieme, continui a vedere Klaus e a lavorare con lui, forse il rapporto che avete avuto non è stato strettamente sessuale”
Caroline le ha raccontato tutto?
Questa ragazza mi stupisce giorno dopo giorno.
In negativo, ovviamente.
Mi sembra di star a guardare uno di quegli orripilanti reality dove dei sessuologi danno consigli sul provare orgasmi multipli tra una risata falsa e l’altra.
“Tu pensi…? O no, no… io amo Tyler, mi manca. Io e Klaus… assolutamente no!”
“Pensaci meglio, Klaus è sempre stato vicino a te e pende dalle tue labbra per quello che mi hai raccontato, potrebbe iniziare a mancarti quando se ne andrà!”
“Vi prego, dateci un taglio!” Sbotto, esasperata. Mia nonna vuole prendere il mio posto?! Perché Caroline le parla con così tanta facilità?
“Mi dispiace Elena, ma Sierra ti batte in esperienza!” Risponde la mia amica, come se mi avesse letto nel pensiero.
“Tu, invece, tesoro, cosa mi racconti?” Mi chiede mia nonna.
“Niente” Freddo dal principio la discussione, ed è anche la verità. Non ho nulla da raccontare.
“Non mi hai mai detto cosa è successo tra te e Damon. So qualcosa solo grazie a Caroline.”
Trucido la mia amica con lo sguardo, chiedendomi cosa le avrà raccontato.
“Non guardarmi così! Tua nonna sa come farmi parlare!”
“Quel Damon… non mi è mai stato simpatico” – Commenta l’altra – “Mi ricorda troppo suo padre”
“Giuseppe?” – Domanda Care – “è un uomo d’oro.. Damon non gli somiglia per niente!”
“Care… non parlare così di Damon.” La riprendo, un po’ infastidita.
Si sta impegnando per farsi perdonare, e io credo in lui.
“Scusami, dimenticavo che ora siete amici
“Ragazze, ricordate sempre che non è tutto oro quello che luccica” –  Commenta mia nonna, voltandosi poi verso di me – “Fin quando avrai entrambi i Salvatore al tuo fianco, sarai condannata”
Mi soffermo a guardarla, aspettando che dica qualcosa di più chiaro, che spieghi questa frase così criptica, ma non è quello che ottengo.
 
“Jenna è in bagno” Mi informa Mason, mentre sono impegnata ad infilarmi gli stivaletti col tacco.
“Ti tocca rimanere da solo con queste due pesti e Sierra”
“È Sierra a preoccuparmi” Lui mi guarda quasi terrificato dalla sola idea.
“Senti tu..” – assumo un’aria minacciosa – “Per caso mi vuoi raccontare che sta succedendo?”
“Niente di nuovo, in Cuori Solitari Consuelo se li passa un po’ tutti come al solito!”
“Non scherzare!” – Sbuffo, poi continuo abbassando la voce – “Vi siete baciati!”
“Cosa?!” – Esclama, preso alla sprovvista – “Voglio dire… come lo sai?!”
“Alla festa per Nina… anche se ben nascosti, non eravate invisibili!”
Mason si tocca la barba nervosamente, il ché mi fa ridere. Difficilmente è imbarazzato, soprattutto quando si parla delle sue imprese eroiche in campo di ragazze.
“Sono contenta davvero..” – Mi sorride, felice come mai prima d’ora – “Lo meriti, e vi meritate”
Un pizzico di felicità non guasta per nessuno, e lui le è sempre stato vicino. È l’uomo perfetto per mia zia, non avrei potuto chiedere di meglio.
“Quindi…” – Continuo, spinta dalla curiosità che mi divora – “… state insieme?!”
“Non…” – Incerto, prova a dirmi qualcosa – “Non saprei”
Sbatto le palpebre un paio di volte. Eppure dalla sua faccia mi è sembrato di capire… Dio, in realtà non so neanche io cosa ho capito.
“È successo… e poi è successo di nuovo, più volte. Jenna, però, non è mai stata chiara e io non voglio stressarla. So che iniziare una relazione con lei non sarà facile”
“Quindi voi…” Inizio vaga.
“Noi?”
“Voi…”
“Noi?”
“Voi… non…”
“Noi non… cosa?! Elena, parla!”
“Ah!” Mi lamento. Dal mio tono è così palese cosa voglio sapere. Come fa a non averlo capito?!
“Vuoi sapere se abbiamo fatto sesso?”
Ok, l’ha capito.
“Esatto!”
“Elena, per favore! È tua zia!”
“E allora? Per me è come se fosse una amica, quindi se non parli tu, farò parlare lei!”
“No, nessun rapporto ravvicinato per il momento” – ammette – “Ho paura che non si senta pronta… non voglio spaventarla”
“Se tutti gli uomini fossero come te…”
Non esisterebbero più cuori spezzati, occhi rossi per i pianti nel bel mezzo della notte, né kili di troppo dovuti alle vaschette di gelato svuotate per consolarsi. E soprattutto l’industria dei film romantici e strappalacrime andrebbe incontro ad una crisi letale.
“Forse è la volta buona che metto la testa a posto anche io!”
“Oh Mason! Non far finta di non essere una bravo ragazzo!” Lo rimprovero, scherzosa.
“Non mi piace parlare di me, piuttosto parliamo di te e Logan!”
“Vorrei sapere perché siete tutti innamorati di lui?!”
Prima Caroline, ora Mason.
Non mi sorprenderebbe se fondassero un fan club e una pagina facebook con i nostri nomi intervallati da tanti cuori.
“Perché è un bravo ragazzo, lui piace a te e tu piaci lui. Semplice. Si può sapere perché voi donne avete tanta avversione per le cose semplici?!”
Sacrosanta verità.
Ma no, non è semplice!
“Ancora con questa storia”
“Vuoi sapere qual è il tuo problema?!” Mi guarda serio ora.
“Sì, illuminami!”
“Tu vedi Damon in Logan e questo ti spaventa e ti blocca”
“Non è vero!”
“Non metterti sulla difensiva con me!” – Mi spinge delicatamente verso il divano poggiandomi una mano dietro le spalle – “Ragiona. Logan a primo impatto sembra Damon, il modo in cui si pone. Ormai però lo conosci, dovresti aver capito che sono diversi. A me è bastato parlarci quella sera, a cena.”
Forse non ha tutti i torti, forse la mia mente gioca brutti scherzi.
“Sono pronta, possiamo andare” Jenna entra nel soggiorno – “È la macchina di Damon quella parcheggiata in doppia fila sotto casa? ”
“Sì” rispondo pensierosa “Ci sta aspettando”
Saluto Mason con un cenno, andando verso la porta di casa.
Lui sa perfettamente quali corde toccare per farmi ragionare, e anche stavolta non è stato da meno.
Mi volto un attimo indietro per controllare che Jenna sia con me, ma piacevolmente vedo che Mason le sta sussurrando qualcosa portandole distrattamente dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
 
L’uomo che siede davanti a noi porta solo il nome di una persona che pensavamo di conoscere, ma per il resto è un completo estraneo.
“Grazie” – è la prima parola concreta che sento uscire dalle labbra di Alaric Saltzman – “So quanto è stato difficile per voi”
“Si figuri” rispondo io per entrambe.
Jenna lo guarda, e io guardo lei preoccupandomi che non abbia un crollo nervoso da un momento all’altro.
Invece no, contro ogni mia aspettativa sembra tranquilla.
“Dammi del tu, ti prego”
Annuisco.
È un bel’uomo dal fascino maturo, complice la barbetta incolta, avrà più di trentacinque anni e, benché sorrida, ha un’espressione segnata.
 “Se voi avete passato ciò che avete passato è anche colpa mia” – Esordisce, lasciandomi interdetta – “Se non fosse stato per il mio vizio di bere, ora non saremmo qui a parlare”
“Come puoi dire una cosa del genere” – Inaspettatamente è Jenna a rispondere – “L’unico colpevole in tutto ciò è quel…”
Non riesce a completare la frase, eppure ammiro il suo coraggio nell’esporsi così. Un mese fa non avrebbe retto neanche un attimo a sentir parlare di ciò che le era successo.
“Tranquilla” Porto la mia mano sulla sua, sotto il tavolo, lontano dagli sguardi indiscreti di quel pub frequentatissimo.
Alaric le sorride, un po’ dispiaciuto.
“Che ne dite di ordinare qualcosa?” – Interviene Damon, e ha tutta l’intenzione di sdrammatizzare – “Tutta questa voglia di espiazione mi mette fame”
E così passa il tempo, Alaric racconta della sua storia, di quanto sia stato difficile e graduale recuperare la memoria, del suo rapporto difficile con la moglie Isobel riguardo al quale però non si sbilancia più di tanto.
Infine ci parla della battaglia legale che sta portando avanti contro Connor e soprattutto contro la mancata attenzione della società che l’ha reso vittima di un furto di identità.
Il pranzo prende, al contrario di ogni mia aspettativa, una piega piacevole.
Non mancano risate e battute, soprattutto quelle sarcastiche di Damon che sembra aver legato molto con Alaric.
Pensavo che tra i due si fosse instaurato esclusivamente un rapporto lavorativo – Damon è l’avvocato di Alaric – invece danno l’impressione di conoscersi da una vita.
“Vorrei riprendere ad insegnare” – Confessa l’uomo -  “Avevo smesso per i miei problemi di alcolismo”
“Dove?” Chiede Jenna, incuriosita dalle sue vicende.
“Ovunque siano disposti ad assumermi. Atlanta è una città che offre molto ed è tranquilla. Non mi dispiacerebbe vivere qui.”
Un sorriso complice tra i due mi confonde.
Hanno una strana ma affascinante chimica.
Se su questo tavolo si fossero sedute due persone dal passato ordinario e accomunate dalla noia per una vita monotona , le possibilità di prendersi l’un l’altra sarebbero state prossime allo zero assoluto.
Qui, invece, ci sono un uomo e una donna apparentemente con nulla in comune, ma che lottano per una stessa causa.
“Vado un attimo fuori” – Annuncio, alzandomi dalla sedia – “Chiamo Sierra per assicurarmi che non stia deviando mentalmente Nina con discorsi sul sesso”
“Che cosa?!” Sbotta Damon, scioccato.
“Hai sentito bene, oggi lei e Caroline si davano consigli su questo campo, e no… non ne voglio parlarne!”
“Beh, non c’è che dire… la tua bambina ha ricevuto un discorsetto un po’ prima del previsto, Damon” Alaric lo stuzzica.
Rido seguita da Jenna, mentre Damon resta impassibilmente serio.
“Non c’è nulla da ridere” Mi segue, agitato.
“Non fare così! Sto scherzando” – Lo rassicuro mentre mi dirigo fuori il locale così da scappare dal chiasso e dalla copertura di rete che lascia a desiderare – “E poi Nina ha appena un anno, che vuoi che capisca!”
“Lo sai che i bambini a quell’età sono molto svegli?! È l’età migliore per apprendere e accumulare informazioni!”
Forse la sta prendendo troppo a cuore, vorrei essere seria per rassicurarlo ma è più forte di me. Scoppio a ridergli in faccia senza ritegno.
“Ridi! Ridi pure… in fondo che te ne frega! Nostra figlia sarà una ragazzina precoce, incontrerà un fallito trentenne che per comprarsi la droga fa tatuaggi e rimarrà incinta a quattordici anni!”
“Non ti sembra di essere un po’ melodrammatico?” Chiedo retorica mentre punto gli occhi sullo schermo del telefono cercando tra le ultime chiamate il nome di Sierra.
Già.
Lei mi ha anche vietato di scrivere ‘Nonna’ per salvare il suo numero.
Torno a guardarlo, cercando di sembrare seria.
“Poi i tautuatori sono sexy. E sarai nonno giovane!”
Damon non sembra voler scherzare, perché mi ruba bruscamente il telefono dalle mani.
“Ehi! Che vuoi fare?!” Esclamo, tentando di riprendermi ciò che è mio.
“Fare due chiacchiere con quella depravata di tua nonna!”
Mi mancava solo questo!
Una lite furibonda tra i due via telefono… e con il mio credito quasi al rosso!
Qualche identità indefinita, ma che indubbiamente mi ha a cuore, fa squillare il mio telefono prima che Damon faccia qualche stupidaggine.
Il display lampeggia mostrando un numero che non ho salvato.
“Telefono di Elena Gilbert, la signorina è impegnata al momento. Dica pure a me” – Damon risponde, e io lo fulmino letteralmente. Il suo sorriso scompare quasi subito, indurisce la mascella e mi porge il cellulare senza che lo minacci ulteriormente – “è il tuo capo”
Avvicino l’apparecchio all’orecchio, notando che Damon si sta allontanando di poco. Mette le mani nelle tasche del jeans scuro e mi da le spalle.
“Ehi” Rispondo, e mi rendo conto di aver abbassato la voce.
Ciao Ele. Chi era il tuo segretario personale?
“Il padre di mia figlia” Rispondo.
Damon si gira, aggrotta un po’ le sopracciglia e poi torna a guardare in un punto qualsiasi dietro di me.
Capisco. Stasera passo a prenderti alle otto, mi farai aspettare molte ore sotto casa?”
“Solo un paio” Scherzo.
Allora diamoci appuntamento per le sei!
“Posso chiederti un piacere?” – Approfitto della telefonata per autoinvitare quella rompiscatole di Caroline, questo è il momento adatto – “C’è una mia amica, Caroline… non so se ti ricordi di lei…”
Certo, la bionda!”
Fantastico, si ricorda eccome.
“Ecco, è un po’ in crisi ultimamente e non mi va di lasciarla a casa da sola… Sarebbe un problema se venisse con noi stasera?”
Ed Elena Gilbert si piazza subito al primo posto nella classifica de ‘Le dipendenti più ridicole d’America’.
Quando imparerò a dire di no?
E soprattutto quando imparerò a non farmi manipolare da quella pazza?
“Capisco che non è professionale… anzi, ho detto una cavolata…”
Le mie confuse quanto patetiche scuse prendono il sopravvento, e per poco non sento la sua risposta dall’altro capo del telefono.
Non c’è problema Elena. Sei tu che devi sentirti a tuo agio stasera… penso che vorrai parlare con Giuseppe in modo tranquillo. In ogni caso la tua amica è ben accetta, anzi Lionel mi ha dato buca all’ultimo momento… c’è un posto libero al nostro tavolo
“Grazie Logan”
Quando chiudo la chiamata trovo gli occhi di Damon che mi guardano e se potessero parlerebbero.
“Chiama tua nonna” – Mi dice, sforzandosi di sorridere – “Voglio sapere come sta Nina”
 
“Hai lasciato soli quei due” – Rimprovero Damon, mentre rientriamo nel locale – “Sai che imbarazzo!”
“Se non avessi parlato di tua nonna che cerca di dare lezioni di sessuologia a mia figlia, non mi sarei mosso di lì!”
“Ma ti pare che lascio mia nonna a parlare di sesso a Nina?!”
“Dovevamo fare un figlio maschio” –  Asserisce – “Dovevi impegnarti di più!”
“Io?!” – Esclamo – “Magari tu!”
“Io mi sono impegnato tantissimo!” Sorride furbo e mi sembra così strano scherzare su qualcosa che mi ha fatto soffrire. In questo momento però no, rido alla sua battuta come se nulla fosse mai successo.
“Ah sì? Non me ne sono proprio accorta…”
Il battibecco tra di noi è così acceso che solo a pochi passi dal tavolo dove siedono Jenna e Alaric ci accorgiamo che i due stanno parlando allegramente.
“A quanto vedo non hanno sentito la nostra mancanza!”
“Già…” Commento allibita nel vedere quei due che conversano animatamente davanti due drink che hanno tutta l’aria di essere analcolici (o almeno spero per il piccolo problemino di Alaric).
“Sai” – Damon ghigna ammiccando verso di me – “Non stanno male insieme”
“Cosa?!” – Trasalgo – “Jenna sta con Mason! Cioè non proprio… però…”
“Mason non mi piace” Commenta con sufficienza lui.
Apro bocca per replicare ma mi fermo appena lo vedo avvicinarsi al bancone e chiedere una birra alla cameriera.
La ragazza dai capelli biondi raccolti in una coda e dal decolté imponente gli sorride, affrettandosi a servirlo.
Come darle torto, lui è sempre bellissimo. I suoi occhi azzurri e i capelli scuri scompigliati che ha da poco tagliato, impeccabilmente vestito di nero.
Tuttavia mi infastidiscono gli atteggiamenti da oca che questa cameriera gli riserva, sta ignorando la mia presenza sbattendogli con dubbia finezza le sue grazie in faccia.
Probabilmente per lei non sono abbastanza bella per stare con lui, mi avrà preso per la sorella o la cugina.
Diamine, vorrei andare dietro a quel bancone e prenderla per i capelli. Come si può essere così sfrontate?
Pensa di averla d’oro?!
Ce l’ho anche io, bella.
Non la uso, ma ce l’ho!
“Sei molto gentile a volermi offrire qualcosa dopo il tuo turno, ma come vedi sono in compagnia di questa splendida ragazza”
Damon porta una mano sulla mia spalla stringendosi un po’ a me.
Alzo il viso verso il suo e poi torno su di lei.
La donna dai facili costumi sorride con la stessa gioia di chi si è chiuso le dita nella porta.
Così la prossima volta impara le buone maniere!
“Tieni” Damon mi porge la birra.
“Per me?”
“Certo, io non bevo più”
“Grazie…”
“Tifo per quei due” – Torna al discorso di prima, allontanano la mano dalla mia spalla – “C’è un’intesa tra loro”
“Non posso darti torto” –  Annuisco, girandomi verso i soggetti della nostra conversazione – “Ma l’intesa non basta, ci vuole molto altro”
“Certo, ma quella è un buon inizio”
Sorride, tornando a guardare Jenna e Alaric mentre io mi soffermo ad analizzare ogni piccola parte della sua espressione pensierosa e ermetica.
“Stasera quindi vai a quella festa?” Chiede distratto, ma ho come l’impressione che voglia solo apparire tale.
“È una cena” Lo correggo, aspettando che si volti a guardarmi per chiedermi ciò che realmente vuole sapere.
Non accade.
“Posso stare con la piccolina, non è un problema per me”
“In realtà avevo intenzione di chiamare Stefan… è un tanto tempo che non sta con Nina” – Gli dico, ma subito me ne pento considerata la sua espressione un po’ delusa. Almeno, però, ora mi guarda negli occhi – “Ripensandoci lo disturberei, e se poi tu sei libero…”
“Come vuoi Elena”
Se non foste due orgogliosi, potreste badare insieme a Nina senza ‘contendervela’.
Glielo vorrei dire, ma mi trattengo.
Se almeno sapessi perché hanno litigato!
“Sì, Nina sarà contenta di stare un po’ con il suo papà.” – Dico, sicura di rincuorarlo sulle insicurezze confessatomi da lui stesso – “Non viziarla troppo però!”
“Impossibile” – Scuote la testa, divertito – “Quando mi guarda con quegli occhi, come faccio a dirle di no?!”
 
“E questo come mi sta?”
“Caroline, ti scongiuro, scegline uno e andiamo! Logan sarà qui a momenti”
Gira e si rigira davanti lo specchio per ispezionare ogni minima piega del suo abito bianco.
Mi sembra impossibile che non si sia ancora presentata con uno dei suoi vestiti succinti e provocanti.
Questo è l’ultimo di una lunga serie di abiti al ginocchio, discretamente accollati e senza particolari che saltano all’occhio.
Che abbia avuto qualche ripensamento circa lo sciogliere il suo voto di castità?
Spero di sì!
Almeno cerchi di non scioglierlo con il mio capo!
“Sembri un centrino gigante”
Ecco.
Damon sa come rovinare tutto.
Proprio ora che stavo per convincerla a scegliere un vestito e scendere.
“Cosa?!” – La bionda si altera – “Questo è pizzo San Carlo! Viene direttamente dall’Italia! Ma che ne vuoi capire tu!”
“Damon!” Inveisco contro di lui fulminandolo, ottenendo in bella risposta una sua risata.
“Credo proprio che sceglierò questo!” Annuncia Caroline, fiera.
Per mia immensa fortuna, la battutina di Damon ha avuto effetto contrario.
Gli sorrido a trentadue denti, prendendo la borsa e poggiando un bacio sul naso di Nina che è attaccata stile koala al braccio di Damon.
“Fate i bravi” Indico i due, mentre mi avvicino allo specchio per darmi un’ultima controllata al trucco e ai capelli. Alla fine ho scelto un tubino blu.
“Non preoccuparti” – Damon mi è vicino, percorre la mia figura riflessa nello specchio, con non poca attenzione, ma parla tranquillo e scherzoso – “Io e Nina ci raccoglieremo in preghiera, dedicandoci alla lettura della Bibbia. Sai, per prepararla a quando entrerà in convento”
“Damon!” Alzo gli occhi al cielo, ridendo.
“Povera Nina!” – prorompe Care - “Non c’è bisogno che entri in un convento, ha già la sua croce… e sei tu!”
“Da quando in qua la tappezzeria parla?!” Damon risponde continuando a fissarmi sorridente, ma ovviamente non è con me che sta parlando.
“Tappezzeria a chi?!”
“Ora è il momento di andare…” Prendo Caroline per un polso, trascinandola verso la porta di casa.
“Lascia faccio da sola!” – si divincola, accelerando il passo per raggiungere l’ascensore – “è meglio che me ne vada, prima di commettere un omicidio!”
“Elena aspetta” – Damon mi chiama e, benché io riesca a vedere Care che incrocia le braccia con la coda dell’occhio, mi fermo – “Quando torni?”
“Non saprei” – Rispondo sincera – “Se hai problemi di orario puoi lasciarla a Jenna oppure mi chiami”
“No, aspetto che tu torni. Ho bisogno di parlarti”
“Di cosa?”
“Elena! Muoviti!”
Caroline si lamenta.
Non può aspettare un secondo? Mi sembra il minimo considerato che l’ho aspettata per tre ore!
“Parliamo dopo!” Damon mi chiude quasi la porta in faccia, non prima però di aggiungere – “Ciao barbie, attenta a non confonderti con le tende del locale!”
Inutile che specifichi tutti gli insulti lanciati dalla mia amica contro la porta di casa ormai serrata.


 


Note:
Ciao! :)
Il capitolo sembra, ed è, in parte di passaggio, ma è ricco di informazioni. Mi rendo conto che la storia sta ingranando lentamente, ma tutti questi capitoli ‘poco emozionanti’ servono per distribuire i vari pezzi che poi si incastreranno più in là.
Quindi ogni tanto inserirò una ricapitolazione degli ‘episodi precedenti’ ad inizio pagina o nelle note finali :)
Alaric (quello vero) ha fatto il suo ingresso… si è visto poco di lui per ora, ma avanti avrete modo di conoscerlo di più. Tra lui e Jenna c’è ‘un’empatia reciproca’… potrebbe nascere una grande amicizia o tanti problemi per Mason..
Elena ad inizio capitolo definisce Mason come il suo migliore amico, la frase anche se è passata inosservata è molto importante. Perché lei è passata da avere una falsa amicizia con Stefan e Damon a capire cosa fosse quella reale con un uomo (Mason).
Tra di loro non c’è attrazione fisica, né doppi fini, ma solo tanto bene.
Non so se ricordate, nel capitolo 7, Mason dice ad Elena : “Stasera invita Logan alla festa!” – Mi dice, mentre si addentra nel corridoio – “So cosa la tua testolina sta elaborando, ma siccome sono poche le volte in cui ti aiuta… Dà retta a quello che ti dico!”
Mason le fa aprire un po’ gli occhi, la somiglianza di Logan a Damon (che molte di voi hanno notato) non è altro che un’illusione che io ho voluto creare. La storia è dal punto di vista di Elena, quindi noi percepiamo quello che percepisce lei… per cui Logan sembrava una brutta copia. Non è così, Logan è una persona totalmente diversa.
Sì, ha gli occhi blu (cosa che Elena nell’ultimo capitolo di Una damigella per lo sposo nota subito, viene quasi attratta da lui perché somigliano a quelli di Damon) e un modo di fare molto ironico e pungente… però vi assicuro che oltre questo i due non hanno più niente in comune.
Ahh, le care vecchie nonne di sempre.
Ti danno consigli su tutto… anche sul sesso!
Ma Sierra dice qualcosa di importante, una frase che io non ho voluto sottolineare ma se siete fan di TVD almeno come lo sono io scommetto che l’avete subito riconosciuta!
Elena, inoltre, crede molto nella promessa di Damon… si fida incondizionatamente. Le viene facile PER ORA…
Elena andrà alla cena nel prossimo capitolo e vi prometto più azione!
 
Risponderò alle recensioni presto :) Grazie a chi mi fa sapere cosa ne pensa, per me è importante perché scrivere un capitolo che sia quantomeno decente richiede un po’ di tempo.
Grazie a chi continua a preferire e seguire le mie storie.
Un bacio
 

 
  
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