Chapter five.

“Ciao Zayn”
Zayn alzò lo sguardo, trovandosi il volto di Eleanor sorridente davanti agli occhi. “Ciao Eleanor” borbottò infine, voltandosi per preparare il caffè ad un cliente.
Eleanor si sedette davanti al bancone, prendendo a giocare con una bustina di zucchero. Era pronta per cominciare a parlare con Zayn, doveva provarci. Quando il moro si voltò, porse il caffè macchiato ad un uomo, che salutò frettolosamente lasciando una misera mancia. Zayn sospirò, mettendola dentro la cassa, afflitto. Sentiva lo sguardo di Eleanor addosso, e la cosa gli dava parecchio fastidio, non voleva che la gente lo vedesse debole. Rialzò lo sguardo, incontrando gli occhi scuri della ragazza.
“Vuoi ordinare qualcosa?” chiese, passando uno straccio sul bancone.
Eleanor scosse il capo, rimettendo la bustina di zucchero nel barattolo. “In realtà volevo parlarti” ammise lei, abbassando le sguardo verso le proprie unghie.
Zayn si bloccò per un attimo. Voleva parlare con lui? Forse non era niente di serio, forse voleva rimproverarlo di come trattava le sue sorelle, o forse voleva deriderlo per la vita che faceva bonariamente, come ormai quasi tutti facevano.
La porta del bar si spalancò, lasciando entrare Harry che sputacchiò per terra, guardando Zayn sorridendo malignamente. “Ehi bello” gridò, prendendo posto accanto ad Eleanor. “gente come te riesce a conquistare ragazze come lei?”
Eleanor aggrottò le sopracciglia, osservando il riccio. “Scusami?”
“E' solo una cliente” sussurrò Zayn, voltandosi.
“Ci scommettevo, era una cosa impossibile che Zayn Malik avesse trovato una ragazza, carina come lei per lo più” borbottò il riccio, sfiorando la guancia di Eleanor.
La mora scostò la mano, guardandolo truce. “Perché? Cosa hanno i ragazzi come lui?”
“Andiamo, basta vederli” il ragazzo rise sguaiatamente, battendo le mani sul tavolo.
Intanto Zayn di spalle si irrigidì, chiudendo gli occhi cercando di cacciare via le lacrime che minacciavano di scendere. Non doveva piangere. Non lì. Non davanti a tutti. Non si voltò, continuò a dare le spalle a tutti, cercando di trovare un valido motivo per continuare a stare in quel posto, ad essere deriso. Ogni giorno che passava si sentiva sempre più sbagliato.
“Io penso che sia tu quello fuori posto, non lui”
Il moro sussultò. Mai nessuno, se non Niall, aveva preso le sue difese contro Styles e la sua banda, ed invece Eleanor stava tenendo testa al ragazzo che tanto faceva sentire da schifo Zayn.
Harry non parlò, si limitò a sgranare gli occhi per poi alzarsi riluttante dallo sgabello, ed uscire dal bar sbattendo la porta. Zayn strinse i pugni, controllando di avere sempre delle sigarette in tasca. Quando si voltò Eleanor lo fissava teneramente, era uno degli sguardi che sua madre usava quando Doniya gli rubava un gioco, da bambini.
“Ho molto da fare adesso, non so se potremmo parlare” borbottò Zayn, sfilandosi il grembiule nero. “grazie, comunque” disse infine, uscendo dal bar per fumare una sigaretta.

Niall si infilò la maglietta bianca, correndo giù per le scale, affrettandosi ad aprire la porta. Rimase stupito nel ritrovarsi davanti Eleanor, che gli sorrideva, cordiale come sempre.
Il biondo aggrottò le sopracciglia. “Ehm, ciao?”
“Ciao” disse la ragazza, dando una spintarella a Niall per poi entrare in casa.
Niall chiuse la porta ancora visibilmente confuso, finché Eleanor non si sedette sul divano, picchiettando allegramente una gamba, mentre scrutava la casa con attenzione.
“Non vorrei essere scortese..” cominciò il biondo, poggiando l'indice sotto il mento. “ma cosa diavolo ci fai qua?”
Eleanor ridacchiò. “Sono venuta per continuare il discorso su Zayn”
Niall si sedé di fianco alla mora, aggrottando la fronte. “Discorso su Zayn?”
“Quello che abbiamo fatto in macchina, l'altra sera” specificò Eleanor, gesticolando con le mani.
Niall si ritrovò a pensare alla festa di compleanno di Safaa, ed al passaggio che aveva dato ad Eleanor, dove avevano parlato per qualche minuto di Zayn.
“Perché non parli con lui?”
Eleanor batté le mani sulle gambe, alzandosi di scatto. “Ho provato, ma..” disse, cominciando a fare avanti ed indietro per la stanza, mentre si passava una mano fra i capelli scuri. “..tu sei l'unico che può aiutarmi” aggiunse infine, voltandosi verso Niall.
Il biondo di indicò, stupito. “Io? Che diavolo ne so di Zayn?”
“E' un tuo amico”
Niall fece un gesto con le mani, per farla fermare. “Zayn è un mistero anche per sé stesso, a volte”
La mora si mordicchiò il labbro, agitata. “Significa che nemmeno tu sai niente di lui?”
“Qualcosa” borbottò il biondo, guardandosi le mani tristemente.
Eleanor si chinò verso di lui, posandogli una mano sulla spalla. “Voglio sapere”

Zayn sollevò lo sguardo dal libro che stava leggendo, notando Waliyha avviarsi verso la porta d'ingresso, frettolosamente.
“Dove stai andando?” chiese, posando il libro sul divano.
Waliyha si bloccò, ma non rispose.
“Waliyha?” la richiamò Zayn, sporgendo un po' il collo cercando di vederla.
“Esco” borbottò infine, voltandosi verso il fratello.
“Questo lo avevo intuito, ma voglio che tu sappia che è molto tardi, e..”
Waliyha lo bloccò. “Senti, Zayn, smettila di comportarti come se fossi mamma o papà, non sei bravo in questo gioco” disse, ridacchiando amaramente.
Zayn abbassò lo sguardo, prendendosi a mordicchiare l'interno guancia con una stretta allo stomaco. Waliyha si morse la lingua, piena di sensi di colpa, allungò la mano verso la porta ed uscì, sbattendola mentre Zayn si lasciava andare contro lo schienale del divano.
Voltò lo sguardo osservando una foto dei suoi genitori appesa al muro. Era la foto del loro matrimonio, sua madre aspettava Doniya a quel tempo. Erano così felici, in realtà lo erano sempre stati fino a quella sera di metà ottobre.
“Io non sono in grado” sussurrò, chiudendo gli occhi.
Una lacrima scese lungo la sua guancia, mentre lui l'asciugava prontamente con una mano, Safaa sarebbe potuta uscire dalla sua stanza in qualunque momento. Troppe volte Zayn si era sentito un mostro, troppe volte avrebbe voluto sparire, ma c'era una cosa che lo faceva andare avanti: le sue sorelle. Senza di lui, sicuramente, Doniya avrebbe dovuto smettere di studiare e tornare a Bradford per non far finire le sorelle in un orfanotrofio.
“Zayn?” lo richiamò la voce di Safaa. “stai piangendo?”
Il ragazzo si voltò con gli occhi lucidi, vedendo la sorellina guardarlo preoccupata mentre stringeva il suo peluche al petto. Zayn scosse il capo, tirando su con il naso.
Safaa si avvicinò al fratello, arrampicandosi per sedersi sulle sue gambe, dove poi lo guardò dritto negli occhi. “Pensavi a mamma e papà?”
Zayn annuì, accarezzandole dolcemente i capelli.
“Non devi piangere, loro adesso stanno bene” disse la bambina, accarezzandogli una guancia.
Il moro sorrise amaramente. “A te mancano?”
“Sì, ma ho te e sei il miglior fratello che mi potesse capitare” borbottò la bambina, giocando con la collana che Zayn portava al collo.
Il labbro inferiore di Zayn cominciò a tremolare mentre le lacrime ripresero a scendere, strinse a sé sua sorella, prendendo a singhiozzare di gioia mentre le baciava ripetutamente la chioma nera.
“Non piangere più” lo implorò la bambina, stringendolo.
“Mai più” singhiozzò lui, sorridendo. “mai più. Promesso”

Hello (?)
Siamo già al quinto capitolo, yee. Posto tutti i giorni perché sinceramente gran parte della storia l'ho già scritta, ma non finita, quindi non so quanti capitoli ci saranno.
Sicuramente non saranno troppi, dubito anche che sfioreranno le ventina, a volte, ma comunque proverò a far del mio meglio per farla diventare della lgiusta lunghezza.
Grazie ancora a tutti, come sempre, un giorno mi tirerete delle secchiate d'acqua , ma il fatto è che siete davvero fantastiche e non pensavo di poter ottenere buoni commenti o altro.
Vi lascio ancora il mio twitter: @maliksmyromeo
E il mio ask:  http://ask.fm/Tommoseyesyo
Così, se volete farmi delle domande sulle storia.
Ancora  un bacio :*