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Autore: MusicAddicted    20/07/2013    5 recensioni
Sequel di ‘Who am I?’ . Sono passati gli anni … e i millenni! Loki e Thor ormai sono adulti; ma il fatto che Loki sappia già la verità cambierà davvero il corso degli eventi?
Tenete a mente il film ‘Thor’ e dimenticatevelo allo stesso tempo!
Genere: Fluff, Parodia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incest
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- Questa storia fa parte della serie 'My little giant'
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Buonasera!!
Sì, lo so, stento a crederci io stessa, ci sono voluti solo MESI SU MESI ma finalmente, eccovi la conclusione.
le chiacchiere le rimando alla fine ^^
non riletto, sono pessima, poi provvederò, intanto SCUSATE per gli eventuali errori :/
 
 
Epilogo: Loki, no!
 
Il gran giorno è arrivato. Sembra che invece di un semplice anno sia passato un intero secolo, ma non importa, ciò che conta è che il sole è tramontato anche sull’ultimo giorno che separa Thor da Loki.
Per tenerne meglio il conto, Thor ha insistito perché gli venisse donato uno di quegli ingegnosi aggeggi Midgardiani dove su ogni foglio di carta è rappresentato un mese, diviso per ogni singolo giorno, per un totale di dodici fogli.
E Thor, finalmente, con la mano un po’ tremolante per l’emozione, è riuscito ad apporre la crocetta anche sulla stessa data da cui è iniziata la punizione dell’adorato fratello, ma dell’anno precedente.
 
Inutile dire che è stato un anno orribile, dove nessun banchetto, nessuna battaglia, nessuna sfida e nessuna nuova responsabilità lo hanno minimamente scosso.
Nemmeno i suoi amici più stretti, Fandral, Volstagg, Hogun  e Sif sono riiusciti a tirarlo su di morale, forse perché le loro parole non contenevano mai apprezzamento verso il principe momentaneamente esiliato, tutt’altro.
Se non altro, Thor ha trascorso quell’anno cercando di far capire loro chi sia veramente Loki, quali siano le qualità che tiene celate a tutti e come il più piccolo sia stato capace di conquistare il più grande praticamente da sempre.
 
Frigga ha impiegato buona parte di quei trecentosessantacinque giorni in litigate degne di nota con il suo consorte, cercando di farlo ravvedere riguardo alla decisione che ha preso e annullare, o quantomeno accorciare, il periodo d’esilio, ma non c’era stato niente da fare.
Loki le è mancato terribilmente, come solo una madre può sentire la mancanza del figlio prediletto, legame di sangue o no che ci sia.
Tuttavia, sa che c’è qualcuno al quale Loki manca forse ancora di più.
Per questo motivo non si stupisce affatto quando vede Thor fare irruzione nella loro camera da letto.
 
“Padre, madre. E’ il giorno designato! Io vado da Heimdall.”
“Fermo, Thor, non essere precipitoso. Sono solo le prime luci dell’alba.” borbotta Odino, un po’ frastornato da quel brusco risveglio.
Frigga si limita a sorridere.
“No, padre. Il termine dell’esilio di Loki è finalmente giunto e io non ho alcuna intenzione di sprecare un’ora, un minuto o anche un solo secondo di più.” ribatte Thor, risoluto, lasciando la stanza.
 
“Pensavo che un intero anno lontano da Loki avrebbe fatto rinsavire Thor.” borbotta il padre degli dei.
“Certo, caro, è un po’ come quando privi un bambino del suo giocattolo preferito. Non credi che questo altro non faccia che alimentare ancora di più nel bambino in questione il desiderio di riavere il suo adorato giocattolo?” gli fa notare Frigga. “Con questo non intendo certo insinuare che Loki sia un giocattolo!” si affretta a precisare subito dopo.
“Né che Thor sia un bambino.” deduce per lei il consorte, ma la regina non pronuncia una sola parola a riguardo.
“Ricordi quando ti lamentavi che i nostri figli non fossero più uniti come un tempo? Ora direi che sono uniti anche troppo!” bofonchia il re, ben conscio di non potersi opporre a quel destino ineluttabile e, per la verità, privo di qualsiasi desiderio di farlo.
“Mio caro, il tuo regno non potrebbe passare in mani migliori. Sarà governato dalla valorosità di Thor e dall’intelligenza di Loki, dalla bontà d’animo del primo e dalle capaci arti oratorie del secondo.”
“Hai ragione, mia cara, in fondo andrà tutto secondo i piani che avevo per loro… solo che non avevo previsto che si consolidassero così tanto anche a livello sentimentale!” brontola il re, imbarazzato.
“A volte anche nei disegni del grande Odino si celano cose inaspettate!” ridacchia Frigga, prima di incupirsi. “Certo, tutto questo se Loki starà bene dopo aver scontato la sua punizione in quel luogo così inospitale. Le premesse non erano delle più rassicuranti. Ha pur sempre ucciso il loro re.” commenta la donna, preoccupata.
“Mia cara, sono certo che nostro figlio se la sarà cavata egregiamente.” asserisce Odino, sornione.
Frigga lo scruta attentamente e con circospezione.
“Mio caro, sai forse qualcosa che io non so?” lo interroga.
 
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Thor non è mai stato così felice di non aver infranto il Bifrost durante la notte di quella sua micidiale lotta contro Loki.
Soprattutto, non appena Heimdall acconsente alla sua richiesta, infilando la spada nell’apposita fessura e azionando il maestoso ponte che trasporta Thor verso quello che ora per lui è il più ambito dei luoghi: Jotunheim.
 
“Asgardiano!” lo saluta algido uno dei due guardiani posti all’ingresso del regno.
“Voi sapete perché sono qui.” asserisce il principe Asgardiano, stupito di vederli mutare quell’espressione minacciosa in quello che ha tutta l’aria di sembrare un sorriso.
“Per la verità, ti stavamo aspettando.” esclama il secondo guardiano, prima che entrambi si facciano da parte per far passare una figura ancora più alta, massiccia che si avvicina a Thor con fare tutt’altro che aggraziato.
Tuttavia, benché il suo aspetto possa incutere timore, la sua espressione bonaria non ne incute affatto.
 
 “Il valoroso Thor, lieto di fare la tua conoscenza!” fa un largo sorriso. “Io sono Gouldham, figlio di Huduey, il nuovo sovrano di Jotunheim.” lo informa. “T i avrebbe accolto lui di persona, ma è un’ora un po’ troppo mattiniera e padre  è un grande dormiglione.” ridacchia Gouldham, mentre gli fa strada, sorprendendo non poso l’Asgardiano con quella risposta.
 
- Jotun che dormono? No, più assurdo ancora, Jotun che fanno battute?-  si domanda perplesso, seguendolo.
 
Già in lontananza, Thor può scorgere la reggia di Jotunheim, gremita di sudditi, ma è solo una figura in piedi al centro quella che cattura la sua completa attenzione, mentre si avvicina al biondo con passi lunghi e affrettati.
E la figura, d’oro e verde vestita, gli viene incontro con incidere sinuoso, un largo sorriso e un luccichio compiaciuto nei suoi grandi occhi di smeraldo.
Thor ricambia quel sorriso, ma più Loki si avvicina più lui si rende conto che tiene qualcosa fra le braccia, qualcosa di non ben  identificato, se non quando il moro gli si para di fronte.
Thor osserva attonito e shockato quel grazioso frugoletto blu dai grandi occhi rossi che sta guardando nella sua direzione e emette gridolini festosi, mentre conferisce alle braccia che lo sorreggono una gradazione azzurrina.
 
“Thor, saluta Kreig... nostro figlio!” asserisce solenne Loki, innalzando il neonato verso di lui.
Si sente solo un gran tonfo e un istante dopo tutti vedono il biondo principe Asgardiano disteso a terra, privo di sensi.
 
“Proprio come avevo previsto.” sogghigna Loki, consegnando il bambino al principe Jotun. “Grazie, Gouldham, per avermi prestato il tuo fratellino.” gli sorride.
“Figurati, lo sai che ho un debole per gli scherzi!” ridacchia l’altro. “Hey, guarda, pare che tuo fratello si stia riprendendo.”
“Gli Asgardiani hanno la pellaccia dura!” commenta Loki.
Gouldham ritiene opportuno lasciarli soli e si allontana.
 
Thor strizza un po’ gli occhi, prima di riprendersi e alzarsi da terra.
“No... nos... nostro figlio?” balbetta incoerente in direzione del fratello.
“No, fessacchiotto, ti stavo solo prendendo in giro. Per quanto sia adorabile, Kreig non è nostro figlio, ma è il più giovane principe Jotun del regno.” gli spiega.
“Vedo che sei rimasto sempre il dio degli Inganni!” sbuffa Thor, contrariato.
“E anche il dio degli Infarti, a giudicare dalla faccia che hai fatto, fratello!” sghignazza impunemente Loki, per poi farsi più serio.” Tuttavia, il fatto che tu l’abbia considerata un’ipotesi non poi così improbabile mi fa dedurre che devi aver scoperto qualche piccolo segreto sulla mia razza.”
“Sai, in qualche modo dovevo pur ingannarlo questo anno di attesa!” mugugna Thor.
“Leggendo?” lo guarda stupito Loki.
“E’ fra le cose che ho fatto, sì; anche se padre era piuttosto restio a fornirmi libri sull’argomento ... fortunatamente ci ha pensato madre!” ridacchia il biondo guerriero.
“Fratello, non ti riconosco più!” sorride l’esiliato.
“E tu come l’hai saputo?” lo interroga Thor.
“Per Odino! Thor, ho passato un anno con i diretti interessati, secondo te come posso averlo scoperto?” alza gli occhi Loki.
“Già. E’ vero!” riconosce l’altro.
“Avrai anche scoperto questa mia caratteristica, ma dovrai passare sul mio corpo perché ciò avvenga!” gli intima il moro.
Thor lo scruta malizioso, avvicinandosi fino ad accarezzargli il viso.
“Oh sì, amore, lo so che perché avvenga io devo passare sul tuo corpo, o sotto!” gli mormora all’orecchio.
Nonostante le temperature glaciali, Loki si sente avvampare all’istante.
“Non era questo che intendevo!” ribatte,a notevole disagio. “E comunque non chiamerei mai nostro figlio Kreig!” aggiunge subito dopo.
Thor ridacchia.
“Lo vedi che un pensiero ce lo stai già facendo?”
 
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Dopo che Thor si è prodigato in pomposi ringraziamenti con il principe Gouldham e con tutta la sua famiglia e i sudditi che sono stati così ospitali verso Loki, i due Asgardiani si portano in prossimità del Bifrost.
“Fratello, non riesco ancora a crederci a quanto siamo stati fortunati. Quando padre ti ha esiliato in quel posto... credevo che ti stesse mandando incontro a morte certa.” spiega il più grande, prima di invocare a gran voce Heimdall, che  a breve compie il suo dovere.
“Anch’io, ma in tutta onestà non sono mai stato così felice di sbagliarmi su qualcosa.” sfodera un sorrisetto Loki, mentre entrambi fanno ritorno a casa.
“Ma come...” domanda Thor, ma viene subito interrotto.
“No. Non ho intenzione di raccontare questa storia migliaia di volte. Parlerò solo al cospetto di madre e del padre degli dei, cosa che avverrà presto, immagino.” spiega Loki, mentre varca con Thor le porte di quel regno che, in fondo, un po’ gli è mancato.
 
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“Loki! Bambino mio!” gli corre incontro Frigga, fregandosene del rango e della compostezza che dovrebbe mantenere una regina, quasi soffocandolo nel abbraccio materno.
E va detto, Loki si lascia soffocare più che volentieri, ricambiandolo.
Fatta eccezione per un certo aitante, biondo guerriero, quella è la persona di cui lui ha più sentito la mancanza.
“Bene. E ora che ho incontrato gli unici due Asgardiani felici del mio ritorno, andiamo incontro a ciò che mi aspetta.” borbotta lo stregone.
“Non essere così severo con te stesso, Loki. Qualcun altro molto felice del tuo ritorno c’è e ti sta aspettando.” gli sorride la regina, con un’espressione furbetta.
 
Quando Loki arriva a palazzo trova tutti i sudditi radunati ad accoglierlo.
In prima fila ci sono Fandral, Sig, Hogun e Volstagg che fingono dei sorrisi molto poco convincenti.
Non che Loki abbia il tempo di badare a loro. Quello che cattura l’ attenzione del bel dio è l’affetto con cui lo sta guardando Odino, in piedi, vicino al suo trono.
Sarebbe pronto addirittura a definirlo affetto paterno.
 
“Figlio mio, bentornato!” esclama il sovrano, avvicinandosi al giovane principe.
“Si direbbe che la cosa ti faccia...piacere.” borbotta confuso Loki. “Mi spiace, padre,” fa una pausa il dio del Caos, caricando quell’epiteto di quanto più sarcasmo è capace. “Pensavi di mettermi in seria difficoltà, spedendomi su un regno dove si suppone che tutti mi dovessero odiare per quel che avevo fatto... per poi scoprire che in realtà mi erano grati.” rivela.
“Grati?” aggrotta le sopracciglia Thor.
“Proprio così. Io ho ucciso Laufey, quel re dittatore, despota, violento e insensibile di cui il popolo, benché costretto a servirlo e a giurargli fedeltà, non vedeva l’ora di liberarsi. Perciò, sin dal mio arrivo mi hanno osannato come un eroe, passando anche sopra a quel che avevo tentato di fare al loro regno, quand’ero accecato dalla rabbia e privo di ogni senno.” racconta il dio degli Inganni.
“Ma questo è fantastico!” esulta Thor, abbracciando il fratello. “Comincio a provare del sincero affetto per Jotunheim.” aggiunge.
“E dimmi, Loki,” incalza Odino, scrutandolo a fondo. “Ci potrebbe essere l’eventualità che il sottoscritto fosse già al corrente di tutto questo, prima di mandarti in esilio lì?”
Loki sgrana gli occhi incredulo.
“Tu lo sapevi?” domanda esterrefatto.
“Figlio mio, ma davvero credi che io ti avrei spedito incontro a morte certa?” risponde con un’altra domanda il saggio re.
“Beh...” borbotta l’interpellato, in uno di quei, rari, rarissimi momenti della sua esistenza in cui si trova a corto di parole.
“Volevo solo dartene l’impressione. Lo spirito con cui sei partito verso quella destinazione era già di per sé parte integrante della mia punizione.” spiega soddisfatto, mentre Frigga, già a conoscenza di ciò, annuisce con un sorriso di approvazione.
“E pensare che il mio adorato consorte mi ha tenuto all’oscuro dei suoi disegni fino a stamane, sorbendosi tutte le mie discussioni.” rivela lei, raggiungendo il marito, che la stringe a sé.
“Mia cara, forse è perché amo i nostri diverbi!” sorride il sovrano.
 
“Sono dolente di interrompere l’idillio romantico fra voi due, ma... potrò riavere i miei poteri?” domanda Loki, che ne ha sentito una profonda mancanza.
“Ma certo, mio caro, sono certa che qualcuno te li restituirà molto presto.” risponde Frigga, lanciando un’occhiata eloquente al consorte.
“E’ giusto che ti riappropri delle tue capacità, così com’è giusto che ritorni a ricoprire il tuo ruolo di principe qui nel regno.” annuncia Odino.
“La vuoi sapere una cosa buffa. Ho sentito più calore in un anno in quel regno dalle temperature glaciali che qui in tutto il resto della mia esistenza.” asserisce il dio degli Inganni, lanciando uno sguardo accusatorio verso tutti i sudditi e riuscendo a far fare loro un silenzioso esame di coscienza.
“Sono certo che le cose cambieranno.” lo rincuora Thor, con un altro abbraccio. “E non come te lo promisi da bambino. Questa volta cambieranno sul serio.” afferma convinto.
“Lo credo anch’io, anche perché l’intero regno ci è riconoscente. Non abbiamo mai conosciuto un periodo sereno come questo, senza contare il buon rapporto di amicizia che lega me e Huduey , Jotunheim non ha mai conosciuto un re tanto amato.” commenta il re, avanzando verso il figlio minore e posandogli una mano sulla spalla. “Rientra tutto nel mio disegno, quando ho scelto di renderti parte della nostra famiglia, quando ti ho scelto come mio figlio legittimo, a tutti gli effetti, Loki, sei davvero diventato uno strumento di pace.” proclama il re, abbracciandolo.
 
E’ un abbraccio da cui il giovane principe si distacca subito, piuttosto contrariato.
“Oh, padre, te ne prego! Ho pur sempre una reputazione di dio della Discordia da difendere!” ribatte, falsamente offeso, ma a Odino non è certo sfuggito il modo in cui è tornato a chiamarlo.
 
“Ora, ehmm ... immagino che voi due ve ne vorrete star soli.” interviene Frigga, rivolta ai figli.
“Immagini giusto, madre!” sogghigna Thor, trascinandosi via Loki sotto lo sguardo di tutti i presenti.
 
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“Ti rendi conto che non ti ho ancora salutato come si deve?” gli domanda Thor, una volta raggiunta la sua stanza.
“In effetti, mi chiedevo quando..”
Loki non ha più il tempo di raggiungere altro, perché Thor lo tira a sé per un bacio impetuoso, che fa finire sul letto entrambi.
“Sei il solito sentimentale!” ridacchia Loki, non appena Thor si separa da lui, prima di tirarlo nuovamente a sé e rotolarsi con lui sul materasso, finendo sopra. “Ma soprattutto, dopo un anno intero che non ci vediamo, credi davvero che mi accontenti solo di un bacetto?” ringhia voglioso, riappropriandosi violentemente delle labbra del biondo.
 
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“E comunque ti dirò, ci potrei anche tornare su Jotun qualche volta, non era poi così male.” riprende il discorso Loki, mentre si rivestono entrambi.
“La proporresti come vacanza romantica?” gli domanda Thor, alquanto scettico.
 
“Certo che sì e mi ringrazia resti pure! Sai, ero così prevenuto nei loro confronti. altro che ibernarmi in un lungo sonno,ogni giorno lì c’era una festa qualcosa da fare, un evento a cui prendere parte..” replica l’altro.
 “Davvero?” lo guarda incuriosito il dio del Tuono.
”No, citrullo!” si fa beffe di lui il più giovane. “ Ghiaccio, ghiaccio e ancora ghiaccio. Non c’è nient’altro laggiù, anche se, come ho già detto,  la gente del posto mi ha trattato molto meglio di quanto abbia mai fatto quella Asgardiana!”
 
Thor lo guarda ferito
 
“Eccetto te, fratello!” mormora Loki, strappandogli un altro bacetto.
“Quindi t’è passata la voglia di distruggere quel regno?” sorride il biondo.
 “Ho ben altre voglie ora…” ribatte Loki, saltandogli addosso e sbarazzandosi un’altra volta dei vestiti di entrambi.
“Loki! Di nuovo?” ridacchia Thor, questo prima di soddisfare ogni sua esigenza con la stessa vogliosità.
 
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 “Allora, tu che mi racconti, com’è che non sei diventato ancora re?” domanda Loki, rimanendo accoccolato al biondo, dopo aver nuovamente fatto l’amore, mentre percorre il suo petto tonico e muscoloso con un dito.
“Padre ha deciso di aspettare e anch’io son d’accordo” risponde Thor, facendo scorrere le sue dita fra i suoi capelli neri, ora più lunghi e indomabili. “e poi sai, mancava un elemento importante prima che questo avvenisse...” aggiunge sornione.
“Quindi ora sono diventato un elemento!” si finge offeso il più giovane, facendo ridere il più grande.
 
“Non ci posso credere! Io sono stato re prima di te.. e avrei potuto anche essere quello di Jotunheim… se solo me ne importasse qualcosa!” si esalta Loki, alzandosi dal letto.
 
“Hey! Tu non sei mai stato veramente re. Era una messinscena!” precisa Thor, imitando le sue azioni.
“Fa lo stesso, sempre re sono stato, per due giorni ma è così!” replica insolente Loki, ben conscio di quanto il fratello sia suscettibile sull’argomento.
 
“E comunque, fratellone, ti dirò, Midgard mi piace parecchio!” asserisce il dio del Caos.
“Ne sono contento, magari se ti va qualche volta ci possiamo tornare!” gli propone Thor, elettrizzato.
Loki sogghigna cattivo.
“Io intendevo che mi piacerebbe parecchio conquistarla e diventare il loro re!”
“Loki, no!”
 
--
FINE
 
 
Ce l’ho fatta!
Sono riuscita a concludere una storia su un fandom per cui ormai ho perso ogni interesse.
 
Mi spiego meglio.
Credo che l’errore sia stato nella mia smania di leggere ogni possible cosa su questo pairing che adorerò sempre, ma il punto è che ho letto così tanto (non intendo solo qui, ma anche i siti esteri ) che sono giunta a un livello di saturazione totale da impedirmi di leggere o scrivere ancora qualcosa che li riguardi.
 
Anche se va detto che ho ancora un crossover in cantiere , ma a spingermi a scriverlo è soprattutto l’altro fandom che lo riguarda (I Muse, fandom di cui non potrò mai raggiungere il livello di saturazione)
 
quindi, se conoscete quella band e la cosa vi intriga, tenete d’occhio la sezione CrossOver, potrebbe arrivare qualcosa un giorno.. forse anche prima di quanto io stessa pensi XD
 
se non fa per voi, non importa, lo capisco e vi ringrazio con tutto il cuore per avermi volute seguire in questo mio folle delirio e per tutto il meraviglioso (apprezzatissimo) support che mi avete dato.
 
Vi voglio bene! <3
 
spero che l’epilogo sia stato all’altezza delle vostre aspettative, altrimenti me ne scuso :/
 
bye bye.
 
 
   
 
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