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Autore: WeLoveJorgeBlanco    22/07/2013    5 recensioni
Cosa sarebbe successo dopo il bacio “sbagliato” che Diego avrebbe dato a Violetta alla canzone finale “Yo soy asi”?
Su Disney Channel le puntate riprenderanno a settembre, ma io immagino che la storia si svolga in questo modo. E mi auguro, che la storia sia così anche a settembre! C:
Dalla storia :
“Leon”
“Si?” chiesi appoggiando la mia fronte alla sua.
“Io ho bisogno di te” limitò a dirsi.
Quelle poche parole riuscirono a farmi capire quanto il nostro amore era forte ed entrambi avevamo bisogno dell’altro come l’aria.
“Anche io ho bisogno di te. Ti amo” dissi.
Inevitabilmente una lacrima sgorgò silenziosamente dai miei occhi e lei sorrise.-
Coppia : ViluxLeon e altre :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leon, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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P.O.V Leon
 
Sentii un tonfo e la porta sbattere.
Violetta era molto arrabbiata e non le avrei mai dato tutti i torti.
L’ho fatta sentire rifiutata, il che è un colpo basso per qualunque donna.
Ma ho comunque capito che lei è il mio unico amore e l’ho perso.
Dopo un buon quarto d’ora che avevo il mio viso tra le mani, mi asciugai le lacrime e mi lavai il viso superficialmente.
Aprii la serratura della porta, aspettandomi Violetta seduta ancora sul divano desiderosa di continuare il nostro rapporto e esaudire i nostri desideri.
Tutto quello che vedevo era un divanetto tutto sfatto che mi ricordava ancora lo schioccare dei nostri baci.
Basta!Devo dimenticarla.
Ero così ossessionato da lei che non mi accorgevo che avevo una fidanzata che mi ama.
Lara.
Sentire il suo nome ancora una volta mi faceva sentire male.
Come avrei potuto fingere di amarla o peggio come avrei potuto fingere con la presenza costante di Violetta tutti i giorni allo studio?
Sistemai un po’ l’appartamento e c’era ancora il suo dolce profumo nell’aria.
Promisi a me stesso che mai più sarei entrato in quell’appartamento se non con Violetta.
Sul tavolino vicino al divanetto mi colpì una specie di quadernetto lilla con dei fiori sopra.
Sul retro c’era scritto : Diario segreto di Violetta.
Aveva un lucchetto e fui tentato nell’aprirlo.
Esitai un attimo ma poi mi convinsi che volevo veramente sapere la verità, vedere se Violetta mi amava.
Presi una graffetta e con facilità lo aprii.
Mi sentii ancora più stupido, avevo violato la sua privacy.
Ma comunque, non lo avrebbe saputo nessuno giusto?
Lessi le ultime pagine, erano piene di scritte con il mio nome e i cuoricini.
Aveva scritto anche il nome di Diego con cuori neri e delle “x” sopra.
Fui sollevato di sapere la verità.
Chiusi il diario esattamente come prima per non lasciare il segno e lo portai con me, nella speranza di trovare Violetta l’indomani allo studio.
Spensi la luce e chiusi il portone con la chiave, cercando di dimenticare.
 
Violetta P.O.V
 
Ero nella mia stanza. Mentre giocavo con i miei capelli mi venne in mente l’idea di chiamare Francesca : dopotutto rimaneva pur sempre la mia migliore amica e dovevo aggiornarla sui miei problemi.
“Pronto, Violetta!”
“Fran, scusa se ti chiamo a quest’ora.”
“Scherzi, dove sei! Abbiamo provato a contattarti anche Leon si è preoccupato”
Leon.
Quel nome mi provocava una fitta al cuore.
“S-si lo so. Se vieni qui ti spiego tutto.”
“Va bene, mi vesto e vengo lì. Che ne dici se dormo da te?”
Quella domanda mi rese euforica.
Finalmente mi potevo confidare tutta la notte con la mia migliore amica.
“Va bene! A dopo”
Chiusi la telefonata e approfittai per mettere in ordine la mia camera, che come al solito era disordinata.
All’improvviso andai nel panico.
Il mio diario!Dov’è il mio diario?!?
Volevo scrivere tutti i fatti successi oggi quando mi resi conto che l’ultima volta che lo avevo visto era nell’appartamento di Leon.
In quel momento me ne fregai poco del fatto che avessi litigato con lui.
Lì c’erano impressi tutti i miei ricordi di mia mamma, le mie avventure e le mie cotte!
Digitai frettolosamente il suo numero, che per qualche strana ragione sapevo a memoria e lui mi rispose al primo squillo.
“Pronto!Violetta stai bene?” chiese preoccupato.
“S-si. Ho lasciato il mio diario lì da te Leon?” chiesi con un tono distaccato.
“Si, te lo porto domani allo studio, ok?” affermò.
“Va bene.”
Stavo per chiudere la telefonata.
“Violetta, sicura di stare bene?” chiese preoccupato.
“Si, benissimo. Ma non capisco perchè ti importa tanto!” urlai chiudendogli il telefono in faccia.
Mi resi conto di essere stata molto cruda chiudendogli la telefonata in faccia ma per un momento pensai a tutto quello che mi aveva fatto e mi venne un senso di ribrezzo.
Cercai di pensarci il meno possibile e mi preparai all’arrivo di Francesca.
Qualche mezz’ora dopo suonò il campanello e mio padre andò ad aprire.
“Ah tu devi essere Camilla!” chiese
“No, signor German sono Francesca.”
“Ah, scusami. Entra pure non stare lì impalata!”
Io scesi le scale e lanciai uno sguardo omicida a papà.
Nel frattempo che Olga cucinava, ci esercitammo un po’ al piano perchè domani Pablo avrebbe assegnato un nuovo compito.
Intonammo le note di Hoy Somos Mas alla quale si unì anche Esmeralda.
Dopo un quarto d’ora Olga ci invitò a sedersi perchè aveva appena finito di cucinare.
La cena fu squisita come al solito e per dessert Olga ci offrì una deliziosa torta al cioccolato.
Di solito me la prepara quando sono giù di corda.
Era così evidente la mia tristezza?
Francesca non fu in imbarazzo e chiacchierammo proprio come una famiglia felice.
Strano, non succedeva da un po’ di tempo.
Ringraziammo Olga per tutte le cose squisite che ci aveva preparato e ci avviammo nella mia camera.
Francesca chiuse la porta a chiave e mi guardò con sguardo omicida.


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“Mi vuoi far sapere dove diavolo ti sei cacciata?!?”chiese.
“Eh, storia lunga.” Sbottai.
“Abbiamo tutta la notte a disposizione sai…” disse appoggiandosi sul letto e prendendomi le mani.
Avevo incominciato a parlare quando squillò il telefono e lessi il display : Leon.
Inavvertitamente aprii la telefonata pensando di averla chiusa.
“Allora, ho visto baciare Lara e Leon così sono scappata via.”
“Continua.” mi fece cenno di continuare.
“Volevo andare in un posto tranquillo e sicuramente non potevo rifugiarmi qui così mi sedetti in un vicolo e presi dei sonniferi per dormire”
“Oh Vilu!” disse abbracciandomi.
“Lo so Francesca, sono una pessima amica. Avrei dovuto pensarti in questi giorni ma non l’ho fatto.”
“Non ti preoccupare. Molte volte abbiamo bisogno di giorni per stare da sole e confrontarci con noi stesse.” Affermò.
“Si, ma credo che questi giorni non mi bastano. Sto cercando di dimenticarlo ma mi è impossibile! Tutto mi ricorda lui!”
“Credo che vederlo ti farà bene. Non potrai mai dimenticare un ragazzo di punto in bianco Vilu”
“Io credo che dovrò dimenticarlo lo stesso” mi arresi.
“Per quale motivo? Voi siete una coppia a dir poco perfetta!”
“Lui se ne è già fatto una ragione con Lara. Ha detto di non amarmi più”
“Cosa? Non me lo aspettavo da lui!” era stravolta.
“Si, prima mi ha baciato ma ha detto che è stato solo un momento di debolezza.”
Avevo le lacrime agli occhi.
Abbassai il viso e incominciai a piangere.
“Ehy, non piangere Vilu…” disse confortandomi.
Sentii dei rumori dal cellulare.
“Hai sentito?” chiesi.
“Cosa?” sbottò.
Presi il cellulare e vidi che c’era la chiamata aperta con Leon.
Non ebbi il coraggio di parlare così chiusi la telefonata.
Aveva sentito tutto.
“Oh Fran!” dissi scoppiando in lacrime.
“Cosa Vilu!?”
“Ha sentito tutto!C’era la chiamata aperta!”
“Ehy, ma cosa ti importa? Per me ha fatto bene a sapere quanto ti sta facendo soffrire”
Le sorrisi debolmente.
“Ma ora scordiamo un po’ Leon e pensiamo a noi! Ti ho portato un nuovo smalto, lo proviamo?”
Mi asciugai le lacrime e annuii.
La serata trascorse bene finchè non ci assalì il sonno.
“Buona notte Vilu!” disse sorridente.
“Buona notte Fran!” e chiusi la luce.
Dopo cinque secondi la aprii di nuovo.
“Fran?” chiesi.
“Si?” Chiese assonnata.
“Grazie di tutto, sei la mia migliore amica”
Mi addormentai felice quella sera.
 
P.O.V Leon
 
Quella sera decisi che era meglio voltare pagina.
Violetta, anche se a malincuore, si sarebbe fatta una ragione.
Quella notte non riuscii a dormire.
 
*Sogno*
 
Andai a bussare alla porta della casa di Violetta per salutarla.
Lei mi aprii e quando vide il mio viso i suoi occhi si colmarono di gioia.
“L-leon!” disse.
“Ciao, ero passato a salutarti!”
Il suo sguardo si fece cupo.
“Dopo venti anni ti fai vivo?”
Non mi diede il tempo di rispondere che un bambino, secondo il mio intuito aveva 5 o 6 anni le si avvicinò.
“Mamma, chi è questo signore?” chiese il bambino.
Aveva gli occhi come i suoi, marrone cioccolato. Ma c’era qualche tratto di lui che mi ricordava stranamente Diego.
Violetta non seppe rispondere alla sua domanda.
Diego si avvicinò a lei.
“Leon, non puoi presentarti dopo venti anni! Ora io e lei abbiamo formato una famiglia, abbiamo dei bambini e tu non potrai ostacolarci” disse con il suo sorriso sghembo.
Violetta non disse nulla e chiuse la porta.
 
*Fine sogno*
 
Mi svegliai di soprassalto.
Ero tutto sudato e il cuore mi batteva a mille.
Non riuscivo ad immaginarmi Violetta con un ragazzo al di fuori di me.
Ciò nonostante mi addormentai anche se molto difficilmente.
La mattina dopo ero proprio malridotto.
Avevo le occhiaie e gli occhi gonfi.
Mi avviai presto allo studio nella speranza di vederla ma la incrociai solo alla lezione di ballo.
Mi avvicinai molto timidamente, non mi ero mai comportato così.
Le porsi il diario e lei senza esitazioni lo afferrò.
“G-grazie” balbettò.
“Violetta, riguardo la telefonata di ieri…tu non devi darmi spiegazioni”
Lei si incupì dalla rabbia.
“Si, hai ragione Leon. Non sono tenuta a dirti niente. Anzi, scorda tutto quello che ho detto ieri sera.
Abbiamo bisogno di voltare pagina e trovare la persona giusta. Francesca mi è stata molto d’aiuto e tu non hai perso tempo a darti da fare” affermò
Con quelle parole rabbrividii perchè mi venne in mente il sogno dell’altra sera.
“Forse siamo noi due insieme le persone giuste” dissi.
Mi pentii subito di quelle parole.
“Se sarebbe stato così il destino non ci avrebbe fatto separare” disse con gli occhi lucidi andandosene.
Io volevo dirle che non è il destino che comanda l’amore, che l’amore ha ostacoli e vanno superati ma non ebbi il coraggio, soprattutto dopo quello che le avevo fatto.
Nonostante ciò, alla lezione di canto non smettevamo di guardarci negli occhi.
Non ero pronto a voltare pagina e anche se lo aveva affermato, neanche lei lo era.
Lo capii nel modo in cui lei mi guarda con i suoi occhi… semplicemente innamorati come il primo giorno.
“Bene bene, oggi vi assegnerò un compito!” disse euforico Pablo.
Io non diedi peso a quelle parole, ero troppo incantato a fissare Violetta.
“Leon e Violetta, potete renderci partecipi ai vostri giochi di sguardi?” sdrammatizzò Pablo.
Per la prima volta divenni rosso in vita mia e non immagino Violetta.
Sentii dei gridolini e fischi di incitazione.
“Bene, ora che mi state dando tutti ascolto volevo proporvi un duetto a coppie. Ho già scelto i duettanti : Nata con Maxi, , DJ con Lena, Federico con Francesca, Ludmilla con Andres, Violetta con Diego, Brodway con Napo e Leon con Camilla. Ora incominciate ad esercitarvi perchè tra due settimane vi esibirete davanti a tutta la scuola!”
Rimasi pietrificato.
Violetta con Diego
Strinsi i pugni e serrai le mascelle.
Pensai un’altra volta a quel sogno e mi feci strane idee.
Dopo questo duetto potrebbero innamorarsi, fidanzarsi e avere dei figli
Ero diventato troppo paranoico così mi massaggiai le tempie.
Mi alzai con l’intento di andare da Camilla ma divenni geloso come vidi Diego avanzare verso Violetta e prenderla sottobraccio.
Avrei voluto prenderlo a pugni.
Nella mia mente ritornarono le parole di Violetta
“Abbiamo bisogno di voltare pagina e trovare la persona giusta”
Diego non era la persona giusta per lei, no.
 
Angolo autore : Ben bene!
A quanto vedo i due piccioncini vogliono dimenticarsi a vicenda ma non ci riescono.
Sono semplicemente perfetti quei due!
Allora, non ho ancora scritto il prossimo capitolo e dato che oggi andrò in piscina tutta la giornata lo scriverò stasera ma lo pubblicherò domani oppure lo scriverò direttamente domani.
Mi farebbe piacere che anche altra gente seguisse la mia ff per avere anche altre opinioni J
Niente, io vi mando un beso! 
   
 
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