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Autore: FedericaLille    22/07/2013    11 recensioni
Una fan, un idolo, una lettera, una canzone, poi un'altra lettera, e ancora un'altra.
Niall e Federica, distanti migliaia di metri, riescono a intrecciare le loro vite, tanto diverse ma tanto simili.
Niall nel suo ambiente da Pop star e Federica nella sua comune routine quotidiana. Cosa li accomuna?
Forse nulla, forse è tutto uno stupido scherzo del destino... o forse è amore.
Niall: "Non avevo mai pensato a come dovesse essere sentire quell'inspiegabile necessità di avere una persona accanto, che non fosse una qualunque , ma proprio QUELLA persona. Ecco cosa si provava: paura di starle lontano e farmi del male, ma soprattutto paura di starle lontano e causare male a lei."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di lettere'
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*POV NIALL*

 

Il rumore del phon aveva nascosto il suono di un cellulare, mentre mi asciugavo i capelli. Quando tornai in soggiorno infatti notai lo schermo del cellulare di Federica illuminato, che indicava una chiamata persa. L’aveva dimenticato sul divano! Quella scapestrata era uscita senza telefono, e la cosa non mi piaceva affatto.
Fortunatamente sapevo che era con Debby, e Liam avrebbe potuto chiamare lei per rintracciare Fede. Però mi trattenni dal chiamare Liam… Volevo dare a Federica tutta la fiducia che meritava. Quindi non l’avrei cercata, nonostante mi stessi mangiando le unghia da dieci minuti al pensiero che fosse lontana da me, ancora una volta.
Il buon senso mi diceva di rispettare la sua privacy e quindi non controllare di chi fosse la chiamata persa di Federica... eppure non ci riuscii. Sbloccai la tastiera e mi apparve subito un nome, un nome che non mi era molto simpatico: Chad.
Istintivamente avviai la chiamata, ma mentre passavano i secondi mi pentivo sempre più di ciò che stessi facendo. Sperai che Chad non rispondesse, ma dovevo pur essere punito in qualche modo per il mio essere ficcanaso.
“Fede! Ti ho chiamato perché all’aeroporto ci siamo persi di vista e ho dimenticato di dirti che…”
“Federica non c’è, sono Niall”, lo bloccai. Intanto digrignai i denti al pensiero che la mia ragazza avesse incontrato all’aeroporto quel bamboccio, e non mi avesse detto niente.
“Oh… ciao Niall.” Il suo tono di voce cambiò all’istante.
“Se vuoi lasciarle un messaggio, glielo farò avere. Purtroppo la MIA ragazza ha dimenticato il cellulare a casa”, risposi, marcando la parola ‘mia’.
“Fa niente, la richiamo questa sera”, mi liquidò, come se non gliene importasse niente di ciò che avessi appena ribadito fra le righe: sta alla larga da lei. Dovevo dirglielo chiaramente?
“Davvero, puoi dire a me. Non c’è bisogno che richiami.”, insistetti.
“Okay, senti, si tratta di lavoro. Stasera ne parlo con lei. Tu, tu, tu, tu…” Mi aveva chiuso il telefono in faccia! Cosa avevo detto prima? Non mi era molto simpatico? Molto peggio: lo detestavo!
Prima che potessi avere il tempo di scaraventare il cellulare contro un muro e farmi odiare da Federica, qualcuno suonò al citofono.
“Chi è?”
Non distinsi bene le parole, ma solo singhiozzi e un “Aprimi, ti scongiuro.” Eppure riconobbi la voce…
“Eleanor?”
 
L’avevo fatta accomodare a casa ed ora ero intento a prepararle un thè, mentre lei giocherellava con lo sgabello girevole.
“Il mondo intero mi odia”, confessò di punto in bianco, con lo sguardo fisso sul ripiano in marmo della cucina.
“Ma che dici…”
“Niall, sono stata etichettata come la stronza che ha spezzato il cuore del tenero Tommo.” La sua voce era flebile e spezzata.
“Lo sai come sono, ne dicono di tutti i colori”, provai a tranquillizzarla, porgendole una tazza di thè caldo.
Lei la prese tra le mani e la guardò attentamente, poi riprese a parlare.
“Ora è spuntata pure quella fan… Come se non mi bastasse sopportare gli insulti, ci voleva pure che il mio ex si frequentasse con una bimbetta.”
“Ma di che stai parlando?”, chiesi, confuso.
“Addirittura sta progettando un viaggetto per tornare da lei”, continuò.
“El?”, la richiamai.
“Si, anche lei ha questo soprannome. La chiama El, proprio come faceva con me.”, il suo sguardo triste e angosciato non si allontanava dalla tazza.
“Ah, Elisa! Tu parli della cugina di… della mia ragazza.” D’un tratto capii a chi si stesse riferendo. Sapevo che i due si sentissero, ma non sapevo tutto ciò che lei mi stava ora svelando.
“Oh, quest’altra poi… E’ tutta colpa tua, Niall! Da quando ti sei preso la tua cotta per la dolce directioner italiana, i tuoi compagni di band stanno impazzendo! Louis con quella, Zayn con quell’altra… Volete togliervi lo sfizio? Prego, provate pure l’esperienza di avere al fianco una fan isterica… ma presto vi renderete conto che non fanno per voi.”
“Stai delirando.”, scossi la testa, provando a non prenderla sul serio. Ma lei era fin troppo seria, glielo si leggeva in viso.
“Suvvia, sono di un altro mondo! Loro non sanno che significa fare la nostra vita. Loro non sono abituate ai nostri ambienti. Siete incompatibili”, disse, secca.
“La nostra vita? I nostri ambienti? Parli tu che prima di stare con Louis eri conosciuta a malapena?”, sbattei bruscamente le mani sul ripiano di marmo.
“Se dobbiamo dirla tutta, nemmeno tu eri nessuno prima di entrare nella band!”, si arrampicava goffamente sugli specchi.
“Ma io sono famoso perché cantante della band, tu solo perché compagna di uno di noi. Anzi, ex compagna”, sputai, acido. Non sopportavo più la sua presenza. Maledetto il momento in cui avevo deciso di farla entrare in casa.
Lei sbuffò, poi mi guardò in faccia, scocciata: “Tu neanche dovevi esserci nella band.”
Una pugnalata al cuore, non mi era nuova, ma faceva sempre lo stesso male. Tacqui.
“La tua nuova ragazza vuole solo la tua fama, anche lei sa bene che tu non meritavi di entrare nella band. Ti sta usando, è affascinata dalla tua popolarità, dal tuo successo, non da te.”, le sue parole mi ferivano, ma non volevo crederle, non dovevo.
“No, Federica non è così. Così ci sei tu. Ecco… tu stavi con Lou solo per la fama, e ora che il passato ti si ritorce contro vieni a incolpare me? Vattene da casa mia, Eleonor.” Indicai con un dito la porta d’ingresso e la fulminai con lo sguardo.
“Lo sai che ti voglio bene, io…”
“No, non lo so. Ho detto vattene”, la intimai ancora.
“Io voglio solo farti aprire gli occhi. Per la tua Federica sei solo una popstar da portare a letto.” Non sapeva quel che diceva. Io ero onorato del fatto che Federica si fosse concessa a me, e a nessun altro.
“E lei per te è solo una fan da portarti a letto.”, concluse. La ciliegina sulla torta.
Stavo ribollendo di rabbia, la volevo fuori da casa mia, ora. La afferrai per un polso e la trascinai forzatamente all’ingresso.
“Vatti a cercare la fama da qualche altra parte. Addio.”, le dissi, chiudendole poi la porta davanti la faccia.





Inizio col dire che sono molto delusa :( Già...
Nello scorso capitolo ho ricevuto 5 recensioni a malapena e ci sono rimasta un po' male.
Si insomma, forse non vi va di commentare, o vi secca leggere
Mi dilungo un po' troppo, forse... ma arriverà la fine... prima o poi xD Lo giuro!!

Ma andiamo al capitolo! E' tornata ELEONOR.
Vi ho sorprese, eh? :P La dolce e tenera El nasconde un lato oscuuuro!

Comunque, parlando di cose divertenti...
AVETE VISTO IL VIDEO DI BEST SONG EVER??? AHAHHAHAHA
Ragazze, giuro, non ce la posso fare! xD Sono perfetti, sono scemi, bellissimi,
fanno sbellicare dalle risate, fanno emozionare, ricordare, fanno moriiire!!

OKAY, STO SCLERANDO. Ecco l'effetto che mi fanno questi cinque idioti:
Marcel, Jonny, Veronica, Harvey e Leeroy.

  
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