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Autore: FedericaLille    30/07/2013    15 recensioni
Una fan, un idolo, una lettera, una canzone, poi un'altra lettera, e ancora un'altra.
Niall e Federica, distanti migliaia di metri, riescono a intrecciare le loro vite, tanto diverse ma tanto simili.
Niall nel suo ambiente da Pop star e Federica nella sua comune routine quotidiana. Cosa li accomuna?
Forse nulla, forse è tutto uno stupido scherzo del destino... o forse è amore.
Niall: "Non avevo mai pensato a come dovesse essere sentire quell'inspiegabile necessità di avere una persona accanto, che non fosse una qualunque , ma proprio QUELLA persona. Ecco cosa si provava: paura di starle lontano e farmi del male, ma soprattutto paura di starle lontano e causare male a lei."
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Gioco di lettere'
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*POV FEDERICA*


 
Ero stata ai centri commerciali Harrod’s, con Debby. Avevo sentito tanto parlare di quel posto, ma nessun racconto gli aveva reso giustizia. Piani e piani di abbigliamento, negozi di scarpe, di borse, di accessori, gioielli, cosmetici, occhiali, peluche, e chi più ne ha più ne metta. Mi stavo drogando di shopping.
E la cosa che più mi tranquillizzava era che Debby possedeva una carta di credito illimitata regalatagli per il compleanno dai genitori, grandi imprenditori di Londra.
Stentavo a credere ad una fortuna simile, eppure era reale. Non avevo mai comprato così tanta roba in un solo giorno!
Avevo acquistato un intero guardaroba nuovo, e sprizzavo gioia da tutti i pori. Amavo questa città minuto dopo minuto sempre di più. Amavo soprattutto il fatto che potevo vestirmi come mi pareva, senza temere i giudizi altrui. In Italia se ci si vestiva con un look un po’ più originale si veniva scherniti all’infinito.
Adesso invece avevo dato libero sfogo alle mie voglie matte di sperimentare nuovi abbinamenti. Quella sera, per la cena con lo staff, avrei indossato un abitino molto particolare. Era verde scuro, corto e aderente, con qualche frangia dello stesso colore della stoffa, sparsa qua e là. Lo avevo abbinato a delle scarpe nere con delle borchie lungo il tacco. Era un look che avevo sempre sognato di indossare. Lo vedevo in foto, nelle riviste di moda, sul web, addosso alle modelle o alle attrici più famose. E adesso era il mio turno di sfoggiarlo!
Quando tornai a casa di Niall, avevo le mani piene di grandi buste delle migliori marche. Il mio ragazzo mi accolse prendendomi in braccio non appena varcai la porta d’ingresso. Perciò lasciai cadere le buste per terra e mi aggrappai a lui.
“La mia principessa”, mormorò.
Ridacchiai e lo assecondai.
“Il mio… ranocchio!”
“Ehi!”, si finse offeso.
Io continuavo a ridere mentre lui lasciava il mio corpo distendersi sul divano.
“Potrei trasformarti in un principe”, dissi.
Sollevò un sopracciglio e mi chiese: “Come faresti?”
“Vieni qui che ti faccio vedere”, lo provocai.
Allungai le mani e lo trascinai su di me. Lui non si fece affatto pregare, e sentii presto le ‘sporgenze’ del suo corpo contro il mio. Era super eccitante.
Ci baciammo dolcemente, ma non potemmo cullarci nelle coccole, poiché era quasi l’ora della cena.
 
“Buona sera signorina” All’ingresso del ristorante un cameriere incravattato mi squadrò dalla testa ai piedi, ammiccando un sorriso.
Niall mi prese per mano e mi trascinò lontano da lui.
“Te l’avevo detto che il vestito è troppo corto. Non ti permetterò più di fare shopping con Debby”, borbottò al mio orecchio, mentre raggiungevamo gli altri.
“Sembri mio padre”, ridacchiai. Poi diventai improvvisamente seria.
Pensai a mio padre e alle sue ramanzine sulla lunghezza delle mie gonne, finivamo sempre per litigare. Eppure mi mancavano quei litigi.
“Ehi, piccola… Non dicevo sul serio”, si scusò il biondino, vedendomi triste.
“Lo so”, gli sorrisi.
Il ristorante era molto chic, era enorme ma c’erano pochi tavoli, poca gente, molti camerieri, troppo silenzio.
Si distingueva il rumore dei tacchi delle mie scarpe che battevano sul pavimento impeccabilmente nero e liscio. Sperai di non scivolare in quella che pareva più una pista da bowling che la sala di un ristorante.
“Il ristorante più glamour della zona”, aveva detto Louis.
Niall mi aveva presentato ai suoi ‘colleghi di lavoro’, era tutta gente simpatica, sotto la facciata di antipatici con la puzza sotto il naso. C’erano solo tre ragazze, oltre me. Una era un’agente dai capelli cotonati e il rossetto rosso. La seconda era Lou Teasdale, la make-up artist della band. E infine la più bella di tutte, la bimba dai capelli color oro, più famosa dei One Direction stessi: Baby Lux!
Sedeva su un seggiolino, tra la mamma ed Harry styles. Hazza adorava quella bambina, si vedeva da come la guardava e le accarezzava le minuscole manine. In fondo tutti e cinque erano affezionati a quel batuffolo.
Dopo che ordinammo i piatti, qualcuno si alzò dal tavolo per andare fuori a fumare, qualcun altro per chiacchierare meglio. Niall si allontanò per andare in bagno, e io… io mi avvicinai a Lux.
“Quando sei bella!”, esclamai con una voce che ricordava molto una ritardata mentale.
Con i bambini mi trasformavo, tornavo una bambina anch’io. Mia mamma diceva che diventavo più scema di quanto già non lo fossi. Risi a quel ricordo. Anche mia mamma amava i bambini, sarebbe andata pazza per Lux.
Scacciai via quei pensieri e tornai a prestare attenzione all’angioletto dagli occhi molto simili al mio ragazzo.
Le feci il solletico nel pancino e lei iniziò a contorcersi e ridacchiare. Che dolcezza che era!
A distrarmi da quel momento di tenerezza fu una chiamata al cellulare. Per un momento sperai fosse la mamma, o papà… Avrei sicuramente risposto, avrei detto loro che stavo bene, li avrei tranquillizzati.
Mi mancava sentire le loro voci…
Purtroppo non era nessuno dei due a chiamarmi.
“Chad?”, risposi.
“Ehi, Fè! Oggi ti ho cercata! Alla fine ho parlato con Niall…”
“Cosa?!”, esclamai, sbalordita. Perché Niall non mi aveva detto niente?
“Si, comunque dovevo solo dirti una cosa… Jacob Scott mi ha chiesto di avvertirti che domani pomeriggio iniziano gli allenamenti a teatro”, disse.
“Ok, grazie. Non vedo l’ora!” Ero davvero emozionata per domani.
“Tutto qui. Salutami il cantante! Ah ah!” Chiuse la chiamata ancora prima che io potessi rispondere.
Domani gliene avrei dette quattro. Il nostro rapporto era iniziato col piede sbagliato a Palermo, e mi ero illusa che fosse migliorato un pochino col tempo. Ma no, quel ballerino era irrecuperabile.
“Chi era?”, domandò Niall, alle mie spalle.
“La stessa persona che mi ha chiamata nel pomeriggio. Perché non me l’hai detto?” Mi voltai verso di lui e lo guardai, delusa. Mi dispiaceva molto il fatto che lui me l’avesse nascosto.
Sapevo che Niall era geloso di Chad da quando l’aveva visto la prima volta in Spagna, ma pensavo avesse capito che a me importava solo ed esclusivamente di lui.
“Giuro che l’ho dimenticato! Non volevo nascondertelo… Perdonami.” Era evidentemente dispiaciuto.
Così sorvolai sull’accaduto e tornai al mio posto.
L’antipasto era già a tavola.






 
Oggi sono triste e stanca, non mi va di commentare il capitolo.
Commentate voi per me? Aspetto le vostre recensioni!
  
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