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Autore: nuccetta    22/07/2013    6 recensioni
Elena, Damon e Stefan. Elena è bella, mora, con gli occhi del color del cioccolato. Damon ha due iridi di ghiaccio, un atteggiamento da bello e dannato e la battuta sempre pronta sulla punta della lingua. Stefan è ligio al dovere ed innamorato perdutamente della sua donna. sembrerebbero gli stessi protagonisti che abbiamo imparato ad amare in The vampire diaries, ma non è così.
Elena e Stefan si sono conosciuti e amati anni fa, la loro storia è ricca di passione, tenerezza e amore. Damon giunge all'improvviso tra di loro e legherà indissolubilmente la vita alle loro.
E' la storia di un amore travagliato, è una storia di tradimenti, di bugie, di sentimenti veri e di timori nascosti.
un triangolo un po' diverso dal solito....
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed eccomi qui, inerme ed affranto di fronte all'unico luogo che possa darmi una risposta. Se me l'avessero detto un paio di anni fa, non ci avrei creduto. Io sono Damon Kallaghan, l'uomo dai mille volti, quello cordiale e raffinato quanto basta, ma menefreghista e sgarbato quando la situazione lo richiede. Ma le cose cambiano, la gente cambia e avrei dovuto capire che prima o poi sarebbe accaduto anche a me.

Mi ritrovo a pensare alla prima volta che siamo stati qui, io ed Elena non stavamo ancora insieme, ma nessuno dei due avrebbe potuto negare quella tensione che avvertivamo stando pelle a pelle, non dopo la notte precedente. Riesco a ricordare anche l'ultima volta, ancora felici e sorridenti nonostante le calamità che ci avevano colto. Ricordo l'unione di questa famiglia perfetta, le risate e gli scherzi tra Jeremy ed Elena, il sorriso compiaciuto e intenerito di Miranda e lo sguardo attento e scrupoloso di Grayson Gilbert. Una famiglia che io non ho mai avuto, che ho solo assaporato in quei pochi anni in cui Dio mi ha concesso di vivere con Isobelle e Alaric, una famiglia che io stesso vorrei creare un domani, solo con lei. Ricordo il suo modo di guardarmi, maliziosa e civettuola nonostante fossimo nella casa dei suoi, ma niente valeva l'averla lì in quel momento, poter condividere con lei quell'atmosfera ricca di amore, un amore che forse io non sarei stato in grado di darle, ma che avrei combattuto giorno e notte per ottenere.

Non so con esattezza quando tutto questo sia cambiato, non so quando abbia iniziato a non accorgermi dello sguardo infelice della mia fidanzata, non so quando realmente lei abbia iniziato a scappare dalle mie mani.

Con lo sguardo ancora troppo assente per vivere il presente, mi avvicino titubante alla casa. Non è paura, tanto meno codardia, ma fa male, fa male immaginare gli sguardi di chi ho deluso, gli sguardi affranti di chi, nonostante tutto, ha creduto in me.

Suono rapidamente, quasi come a cercare di non farmi sentire. Devo attendere un po' prima che qualcuno venga ad aprire.

Lo sguardo inizialmente sereno di Jeremy si trasforma in una smorfia di rabbia. Rabbia e delusione, esattamente ciò che mi aspettavo.

“Che ci fai tu qui?”.

“Ciao, Jeremy. Ho bisogno di parlare con Elena, ti prego, fammi entrare”.

“Lei non è qui e, anche se ci fosse, o sapessi la sua posizione, non ti farei entrare”.

“Jeremy, lo so, mi sono comportato da cazzone, ho fatto molti errori, ma ho bisogno di rimediare. Ti prego”.

“Le tue parole non hanno più senso, Damon. Hai fatto soffrire mia sorella nel peggiore dei modi, credi davvero che qui ci sia ancora posto per te?!”.

Mi chiude la porta in faccia, ma sono più veloce di lui e infilo un piede in mezzo.

“Jeremy, per favore, ho bisogno di sapere dove si trova tua sorella”.

“Fallo entrare, Jer”.

La voce di Miranda Gilbert mi colpisce come una frusta in pieno viso. Si è materializzata alle spalle di suo figlio e adesso mi guarda con uno sguardo che non so decifrare. Non ha nulla a che vedere con quello arrabbiato e deluso di Jeremy, ma non posso neanche sperare che si tratti del suo solito sguardo di tenerezza e amore. Forse è compassione, forse solo rabbia repressa, o magari e sofferenza, soffre perchè a soffrire è sua figlia. A causa mia.

 

 

Non so neanche perchè lo stia facendo, aiutare mio fratello ad ottenere l'unica cosa che voglio realmente, ma eccomi qui. Katherine è uscita da qualche ora e Lily è a casa di un'amichetta, al sicuro, completamente estranea dell'inferno che sta vivendo, ed io, sono qui, seduto sul divano di una casa che non è mia, con un paio di documenti in mano, atti legali appartenenti al tribunale dei minori. E' strano ritrovarsi qui a difendere mio fratello, in ogni caso a questo punto, sotto ogni aspetto.

 

Ti sto chiedendo di essere il mio avvocato, Stefan. Ti sto scongiurando”.

Non pratico da troppo tempo. E' papà che si occupa di tutti i casi, io percepisco solo uno stipendio”.

Damon mi guarda adirato ed io sono pienamente consapevole del fatto che glielo devo, che è l'unico modo per ricompensarlo degli anni di dolore che gli ho fatto trascorrere, ma qualcosa mi blocca, la paura di non farcela, la piccola parte di odio che mi lega a mio fratello.

Beh, motivo in più. Almeno sai che una percentuale di quei soldi saranno guadagnati”.

Perchè non chiedi a lui? E' molto più esperto e conosciuto di me, avrai la tutela di Lily in un batter di ciglia”.

Non chiederò nessun favore a Giuseppe! Andiamo, Stefan, è un caso semplice. Se avessimo in mano prove schiaccianti, nessun giudice con le rotelle al posto, mi negherebbe la tutela. Se non vuoi farlo per me, fallo per te, fallo per dare un credito alla tua carriera”.

 

E adesso le prove sono nelle mie mani, la causa è praticamente vinta. Basta una foto e possiamo riprenderci la bambina, ma non posso farlo. Se lo facessi, Katherine sarebbe rinchiusa in qualche clinica di riabilitazione ed Elena tornerebbe a casa e, per quanto una parte di me lo desideri ardentemente, so che lei non tornerà con me.

Guardo i fogli che ho in mano e penso all'ennesimo sopruso che sto per commettere. Una lacrima scende malinconica dai miei occhi.

Non posso.

Prendo il telefono posto sul tavolino e compongo il numero.

“Pronto”.

“Abbiamo le prove, Damon. Non ti resta che tornare a New York e fare denuncia”.

“Quindi mi aiuterai ad incastrare Katherine?”.

“Ce l'abbiamo in pugno. Torna il prima possibile, entro un mese o due potrai avere seriamente la tutela legale di Lily”.

“Grazie, Stefan. Davvero”.

Chiude il telefono dopo aver pronunciato la frase più sincera della sua vita. Mi è grato per ciò che sto facendo ed anche io lo sono a me stesso. Sto facendo la cosa giusta, basta egoismi, basta odio, basta dolore.

Elena tornerà e lei e Damon si ameranno come prima, forse anche di più, ma è giusto così, l'amore trionfa sempre, il vincitore ottiene il premio e il vinto viene esiliato. Ed è esattamente ciò che farò. Mi esilierò da questa città, da questo luogo affollato d'amore. Ma lo farò con la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta.

 

 

“Grazie, Stefan. Davvero”.

Chiudo la conversazione e alzo gli occhi al cielo. Neanche questa cupa giornata di fine estate può distruggere il mio umore. Ho vinto, questa volta è così, deve essere così. Ho ottenuto mia figlia e, con ogni probabilità, riotterrò Elena, la porterò con me, qualsiasi cosa accada, qualsiasi sia la distanza che ci separa.

Rientro in casa con il cuore un po' più leggero, davanti a me la mia ex futura famiglia. Gli animi si sono un po' raffreddati, anche Jeremy sembra avercela meno con me. Ho spiegato ogni cosa nei minimi particolari, ogni mia emozione a riguardo, ogni mia paura più recondita.

Mi sono aperto completamente a persone che conosco appena, ma non posso fare a meno di trovare un po' di Elena in ognuno di loro.

“Scusatemi molto. Mi ha appena chiamato mio fratello, a quanto pare Katherine ha fatto il suo passo falso e lui ha accettato di aiutarmi. Tra qualche mese, lei sarà solo un ricordo. Elena non dovrà più temere per nulla”.

Forse è una mia impressione, ma mi pare di veder balenare una luce di sollievo negli occhi dei maschi Gilbert, mentre, la donna di fronte a me, si apre in un sorriso, espressione sincera della compassione che vive nel suo cuore.

“Adesso, vi prego, ditemi dov'è. Cercherò di parlarle, voglio solo spiegarle le mie ragioni e se poi mi accorgessi che non vuole sentirle, a quel punto la lascerò andare. E' una promessa, oltre che un dovere”.

“Damon, davvero, dovresti darci un taglio, quando Elena vorrà si farà viva. Non voglio essere scorbutico, però tu hai sbagliato e noi non p...”.

Florida. E' nell'albergo del padre di Bonnie, la sua migliore amica”.

Miranda interrompe il discorso sconclusionato di suo figlio, dandomi le giuste coordinate.

Poi aggiunge: “Voglio solo che sia felice”. E non sa quanto sia io a volerlo.

 

 

Sono sdraiata su questo letto da qualche minuto, forse qualche ora, ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è a ciò che ho perso, ciò a cui ho rinunciato, ciò che non riavrò mai più.

Dopo i primi giorni, Damon non si è fatto più sentire, non che gli avrei risposto, ma in questo, il mio orgoglio di donna si è sentito parecchio ferito.

Sono rinchiusa in questo albergo da troppo tempo, come al solito non sono riuscita a fare niente di meglio se non scappare. Scappare da una vita che mi stava troppo stretta, una vita il cui volere non si inchinava alle glorie di Elena Gilbert, lei mi ha chiuso la porta in faccia ed io non ho neanche provato a ribussare.

Sbuffo sonoramente, solo un modo per buttare fuori ciò che ho dentro, ma un modo piuttosto deludente dal momento che, qualcosa, dentro di me, sta letteralmente esplodendo.

Bussano alla porta, come al solito la mia amica viene a farmi visita. Da quando Caroline è partita, la vita qui è più che noiosa e non so se senza Bonnie ce l'avrei fatta a superare tutto questo. Nella migliore delle ipotesi sarei corsa a casa a rendere partecipi i miei genitori di tutta la mia frustrazione, nella peggiore sarei corsa da lui a pregarlo di riprendermi con sé. Già, perchè chi vuole una donna che scappa alle prime difficoltà? Damon è un uomo fatto e finito, uno di quelli che ha dovuto camminare con le sue gambe, che non ha avuto supporti di nessun genere, cosa può volere da una ragazzina come me?

Apro la porta, sistemando con la mano i jeans larghi. Di fronte a me l'ultima persona a cui avrei pensato, la prima a cui sono rivolti tutti i miei pensieri.

Che... che cosa ci fai qui?”.

I suoi occhi sembrano far parte di una collezione di diamanti e adesso mi squadrano come se fossi la cosa più bella nel raggio di cento chilometri.

Ciao”. La sua voce, Dio quanto mi era mancata la sua voce. Eppure sembra che io non abbia mai smesso di sentirla, come se fosse ancora impressa ed indelebile dentro di me.

Damon...”.

Fammi entrare, per favore”. Nulla è rimasto dell'uomo autorevole che ho conosciuto, il suo tono è disperato, quasi infantile ed io non posso fare a meno di odiarmi per tutto il dolore che gli sto infliggendo.

Senza aggiungere parola, mi sposto lateralmente per lasciarlo entrare. Mi tremano le mani e non posso nasconderlo a lui, figuriamoci a me stessa. Il mio ex fidanzato entra velocemente in camera.

Che cosa vuoi, Damon?”.

Mi guarda con i suoi impenetrabili occhi blu, mi sento sciogliere, ogni difesa sta scivolando via.

Parlare, visto che tu non mi hai dato modo di farlo”.

Chi ti ha fatto salire?”. Cambio discorso, quasi come a voler rimandare l'inevitabile.

E' stato una fortuna che abbia incontrato la tua amica Bonnie. Il portiere non aveva nessuna intenzione di lasciarmi salire, diceva di avere avuto coordinate precise”. Mi ammonisce con il tono di voce. Per l'ennesima volta riesce a farmi sentire una ragazzina viziata incapace di prendersi le proprie responsabilità.

Dì quello che devi e poi sparisci”.

Perchè questo atteggiamento? Si può sapere cosa diavolo ti ho fatto?”.

Se non lo capisci da solo, non fai che dare adito a quello che ho sempre saputo di te, che sei un superficiale”.

E' per Katherine?”.

E' sempre Katherine”.

Mi volto verso la finestra, stringendomi nel mio camiciotto amaranto, un po' per difendermi dall'aria gelida del condizionatore, un po' per riservarmi un posto al sicuro che non comprenda Damon.

Senti, Elena, tu non hai compreso la situazione. Se ho fatto ciò che ho fatto è stato per noi, per la nostra felicità”.

Mi dispiace, Damon, ma invitare la propria ex nella casa che condividi con la tua compagna, non riuscirei a definirlo proprio senso di protezione”. Gli urlo addosso la mia rabbia, più di quanto abbia fatto in passato e mi sento finalmente libera, libera di poter sputare fuori questa frustrazione che mi attanaglia.

Elena, era l'unico modo per prendermi Lily. Volevo una vita perfetta e avremmo potuto davvero averla, possiamo averla ancora, senza Katherine in mezzo ai piedi”.

No, Damon, è troppo tardi ormai. Non riesco ad essere felice. Ogni volta che mi si presenta l'occasione, che penso che forse adesso è davvero tutto risolto, esce fuori qualcosa del tuo passato che mi manda fuori di testa. Ho ventisei anni, voglio una vita diversa, una vita condivisa con un uomo che non abbia scheletri nell'armadio, pronti a sfondare l'anta”.

Dai miei occhi scivolano arrabbiate lacrime amare, le sento accarezzare le guance come gocce di limone e vorrei scomparire, scomparire dagli occhi dell'uomo che mi sta osservando. Non li ho mai visti così spenti e delusi, non li ho mai visti così morti e brillanti.

E' davvero finita?”. Lo dice con un filo di voce tremante ed è più inerme che mai, più nudo che mai di tutte le sua maschere di indifferenza.

Ti amo, Damon, ti amo e Dio solo sa quanto vorrei che non fosse così. Ma che senso avrebbe adesso? Che senso avrebbe fingere che niente sia successo? Che tutto tornerà come prima? Tu sei un uomo, hai una figlia, un lavoro di responsabilità, io sono solo una ragazzina che voleva crescere troppo in fretta. Ho ancora troppe cose da sistemare, troppe situazioni da vivere, esperienze che non ho ancora vissuto, ma esperienze che si adattino ad una donna della mia età. Voglio una famiglia, ma la voglio con un uomo che possa davvero pensare solo a me”.

Fa male, fa male guardarlo negli occhi, fa male dire queste cose e fa male fingerci di crederci. E' lui che voglio, è lui che ho sempre voluto, ma non così.

Damon annuisce rassegnato, poi mi dedica un debole sorriso, una reazione inaspettata da me che mi sarei aspettata un'altra delle sue solite sceneggiate. Ma lui è maturato, adesso è un uomo e troverà il modo di rialzarsi, di rifarsi una vita, di trovare un uomo amore, di vivere senza di me.

Sento una fitta alla stomaco, la consapevolezza che lui non sarà più mio.

Damon si avvicina e mi lascia un casto bacio sulle labbra, l'ultimo ricordo che avrò delle sue labbra sulle mie.

Ti amo, Elena. Ti amerò per sempre e ti aspetterò”.

Esce dalla porta della camera, lasciando un vuoto dentro di me. Lui mi aspetterà, ma io non posso più tornare.

 

 

 

Due mesi dopo...

 

Vado a prendere il regalo per zia Caroline. L'ho messo nella mia cesta dei giochi per tenerlo al sicuro”.

Sorrido alla mia piccola principessa. Oggi è agitatissima, è il compleanno di Caroline e la mia amica è riuscita a trasmettere anche a mia figlia la frenesia per il giorno più importante dell'anno.

La guardo camminare come una vera signorina nei jeans chiari che sua zia mi ha convinto a comprarle. Sembra già una donnina, ma poi la guardo e vedo quello che è realmente, una bambina di otto anni che, in poco più di un mese, ha perso la sua mamma ed il suo papà.

 

 

Un mese prima...

 

E per il potere conferitomi dalla legge americana, affido la tutela legale di Lily Micol Pierce a Damon Kallaghan”.

Stefan mi appoggia un braccio sulla spalla, è radioso e soddisfatto quanto me. In questo ultimo mese si è affezionato molto alla piccola, e l'idea di aver incastrato finalmente Katherine lo rende particolarmente su di giri. La mamma di Lily dovrà rinchiudersi per un anno in una clinica di disintossicazione a Denver e, uscita da lì, dovrà scontare una pena ben più grande di quello che mi sarei aspettato.

Da qualche anno, a quanto pare, Giuseppe Salvatore si stava interessando di una causa ben più grossa, una causa quasi a livello cittadino. Le sue indiscusse abilità nel campo, gli hanno permesso di incastrare un grosso rivenditore di stupefacenti proveniente dall'Argentina e con lui tutti i suoi complici. Con mia sorpresa, tra i nomi degli arrestati per spaccio in locali pubblici è sorto anche quello di Kol Mickaelson, condannato per vendita abusiva di stupefacenti nel suo pub e con lui pare fosse implicato anche suo fratello e la mia attraente ex fidanzata.

Sembrerebbe una bella notizia, finalmente Kol e Katherine sono fuori combattimento, ma, per ovvie ragioni, nella lista degli indagati è comparso anche il nome di mio fratello. Per quanto riguarda lui e pochi altri, l'iter si rivelerà più lungo, ma, nonostante le rinomate doti di mio padre, non so quanto sia possibile per lui uscire pulito da tutta questa storia.

Per oggi però voglio godermi questa vittoria e lo voglio fare proprio con lui, con mio fratello, con l'uomo che nonostante tutto non riuscirò mai ad odiare.

 

Eccomi”.

Lily ritorna nel salone, portando con sé un enorme pupazzo che ha voluto regalare a sua zia. Nonostante, non sia nella lista dei regali di Caroline, immagino che lo apprezzerà particolarmente, ma, per ogni evenienza, ho una borsa nuova di zecca proprio nel bagagliaio della mia macchina.

Vedo Lily concentrata ad osservare un braccialetto che scende dal suo polso, è poco adatto ad una bambina della sua età, ma è l'unico ricordo che le rimarrà di suo padre e non ho nessuna intenzione di fargliene liberare.

 

Stefan, prima che tu vada via, ho bisogno di parlarti”.

Mi chiudo dietro la porta della camera, assicurando di non essere ascoltato da nessuno.

Damon, non iniziare. Ho deciso che andrò via, almeno fino a quando mi arresteranno. Non c'è più niente che mi leghi a questa città, non ho più voglia di camminare per strada ed essere perennemente perseguitato dalla mia vecchia vita”.

Non puoi andartene”.

Stefan si gira contrariato, non sono il tipo che prega le persone, ma in questo caso non posso davvero farne a meno.

E perchè?”.

Perchè nell'altra stanza c'è tua figlia che, per crescere, ha bisogno di te”.

Mi aspetto una reazione sorpresa, non capita tutti giorni di ritrovarsi padre di una figlia di otto anni ed io so cosa si prova a riguardo. Ma Stefan mi osserva serio e inscalfibile.

Immagino che tu saprai come occupartene”.

Stai scherzando, vero?! Ti ho appena detto che Lily è tua figlia e tu? Tu mi dici che io saprò occuparmene?”.

Lo sapevo già- Katherine me lo ha detto prima di essere portata nella clinica. Ma questo non cambia nulla, Damon. Tu sei suo padre, tu ti occuperai di lei. Ha già una madre che è un completo fallimento, non ha bisogno di un altro genitore simile”.

Mi metto le mani tra i capelli, non posso accettare che questo succeda.

Io da solo non posso occuparmene, non senza Elena”.

Hai Caroline, Damon. Lei ti aiuterà e Lily diventerà una donna stupenda. Fallo per me, fallo per quel legame che ci unisce”.

Prende la tracolla con i vestiti e mi supera per recarsi nel salone. Lo seguo riluttante e lo osservo un po' emozionato mentre si china su sua figlia e le lascia un bacio sul capo. Dopo di che le afferra il braccio e le lega un braccialetto al polso.

Zio Stefan deve andare via per molto tempo. Ma quando papà ti farà arrabbiare e zia Caroline sarà in giro a fare acquisti, se hai voglia di pensarmi, guardalo, io sarò proprio qui, vicino a te”.

 

Ed è proprio così che è andata. Spesso vedo la mia bambina soffermarsi ad osservare quell'ambiguo e misterioso regalo ed è allora che capisco che, forse, l'amore è più forte anche della verità. Una parte di lei, ancora troppo poco matura per esserne consapevole, sa con certezza che quello che reputa zio è in realtà il suo vero papà.

Lily spalanca i suoi grandissimi occhi azzurri, poi mi sorride e mi tende la mano, pronta a recuperare il resto di questa giornata, pronta a ridere divertita tra le braccia di Caroline e a ballare spensierata tra quelle più forti di Matt. Ma io, io sarò mai ancora felice?

Guardo la foto di Elena che sorride bella e dolcissima dalla cornice. Più volte Caroline ha provato a toglierla, ma non ce l'ho fatta, è l'unica cosa che mi ricordi ancora lei ed io non posso proprio liberarmene.

Chiudo la porta con il famigliare bruciore allo stomaco, quel bruciore che si diffonde al cuore ogni volta che il mio pensiero va a lei, a cosa starà facendo, a cosa starà pensando, a chi potrà amare ciò che io non ho amato abbastanza. Darei qualsiasi cosa per rivederla, anche solo per guardarla negli occhi. Ma è stata chiara, vuole farsi una vita e questa vita non comprende me.

 

 

Guardo la città maestosa che giace silenziosa e festiva di fronte ai miei occhi. Anche New York sembra voler festeggiare a tutti i costi il compleanno della mia amica ed io di sicuro non avrei potuto mancare.

Ma è inutile prendersi in giro, mentre guardo pensierosa fuori dal finestrino di questo taxi, riesco a vedere solo posti conosciuti, luoghi famigliari in cui ha aleggiato il mio amore.

Apro con lentezza il portafoglio e tiro fuori una fototessera di un po' di tempo fa. Io e Damon sorridiamo felici all'obbiettivo di una malridotta macchinetta di Barcellona, lui bello e abbronzato come un divo del cinema, io buffa e sfrontata mentre gli stringo il collo. La avvicino al petto. E' inutile negarlo, Elena, sei tornata qui per lui, sei tornata per vedere come se la passa, per scoprire se è andato avanti, se ti pensa ancora e se ancora gli fai un certo effetto.

Scuoto piano la testa, riconoscendo la mia incredibile stupidità, ma non posso farci molto. Mi manca, mi mancano i momenti trascorsi insieme, mi mancano i suoi occhi, specchio più limpido dei miei. Mi manca osservarlo anche solo per un secondo, credere che niente sia cambiato, che nulla è ancora finito.

So che mi farò del male da sola e che, forse, potrei fare del male a lui, ma è più forte di me, ho bisogno di incrociare ancora una volta il suo sguardo, ho bisogno di vederlo almeno una volta sorridere. Poi tutto tornerà come prima, me ne andrò così come sono arrivata e le nostre vite riprenderanno tragicamente come prima.

Ripongo la foto nel portafoglio e ritorno a guardare la città che, per l'occasione del mio ritorno, si apre in una splendente giornata di sole.

 

 

Papà, guarda cosa sono capace a fare”.

Sorrido a mia figlia e la saluto con una mano, mentre lei si diletta a fare capriole per tutta la stanza, seguita dagli applausi fintamente colpiti di Matt, Tyler e Jules.

Ritorno al mio drink cercando di non lasciare intravedere il mio stato d'animo attuale, stato che, in realtà, mi accompagna da quando Elena è andata via. Però oggi è diverso, è come se mi aspettassi di vederla apparire da un momento all'altro e questo non è il momento più adatto per rendere evidente la mia delusione.

Sfuggo allo sguardo preoccupato di Alaric, rifugiandomi nel mio bicchiere, ma una voce troppo famigliare mi scopre.

Non sei esattamente ciò che si definisce l'anima della festa”.

Lo sono mai stato?”.

No, non prima che arrivasse lei, almeno”.

Sbuffo spazientito.

Se sei venuta qui a ricordarmi quanto fosse bella la mia vita con Elena, hai sbagliato il momento, Caroline”.

La mia amica si siede nel divano vicino a me. Mi squadra preoccupata, come se mi dovesse vedere crollare da un momento all'altro.

L'hai sentita?”.

Sì, dovevo pur invitarla al mio compleanno”.

Però ha deciso di non venire”. Caroline si alza e mi mette una mano sul viso, i suoi occhi azzurri mi abbagliano solidali e preoccupati.

Sarai di nuovo felice, Damon. Te lo prometto”.

Ne dubito. Come posso esserlo se ogni ragazza mi ricorda lei, se ogni mio movimento mi ricorda lei? Alberga costantemente nella mia testa e se non ci fosse stata Lily, penso che sarei già impazzito”.

Supererai anche questo”.

Come tu hai superato il tuo amore per Stefan?”.

nNon averlo vicino mi aiuta un sacco. Un giorno sarà così anche per te. Guarda, anche Tyler è andato avanti, tutti vanno avanti. C'è solo bisogno di pazienza”.

Caroline si volta ad osservare Tyler. E' accovacciato su Jules e le racconta qualcosa ad un orecchio. Sembra felice e la mia amica, un po' contrariata, sembra notarlo. Ma io conosco il mio migliore amico, lo conosco meglio di qualunque altro e so che quella è solo una facciata, la stessa facciata che io non sono stato in grado di costruirmi.

Faccio un sospiro profondo, poi metto un braccio intorno alle spalle di Caroline e ci avviciniamo al resto degli invitati. Osservo rapito la bellezza della mia famiglia, l'unica cosa che mi sia rimasta al momento, la cosa più importante che, però, non riuscirà mai a colmare il vuoto che lei ha lasciato.

 

 

Invio veloce un messaggio a Tyler, sperando che non sia troppo impegnato per leggerlo e attendo pazientemente sotto la casa che, agli inizi della mia avventura a New York, mi apparteneva.

Il portone si apre con uno scatto e, subito dopo, il mio telefono fa un breve squillo.

Sali pure, la porta è aperta”.

Non sto cercando di fare un'entrata ad effetto, ma voglio prima vedere cosa succede l' dentro, scoprire se sono abbastanza forte per sopportarlo.

Salgo lentamente le scale, ma questo non mi impedisce di rischiare di cadere dalle alte decollètè.

Apro la porta socchiusa ed entro nell'ingresso. Voci famigliari mi raggiungono dal salotto. Cercando di fare il meno rumore possibile, mi avvicino all'arco che separa la zona notte, da quella giorno. So che qui sono indisturbata, nessuno mi noterà e potrò farmi avanti solo nel momento in cui avvertirò il coraggio.

E' un balzo al cuore quando scorgo gli sguardi delle persone che ho amato. Solo Tyler sembra accorgersi di me, ma si limita a farmi un cenno con il capo e un veloce occhiolino, che quasi potrebbe essere scambiato per un tic nervoso.

Cerco con lo sguardo la mia festeggiata preferita, bellissima nei suoi pantaloni attillati, ma con il viso un po' sciupato. Sorride comunque divertita ad una Lily un po ' esigente. Sorrido alla vista della bambina. E' un uragano di emozioni e sensazioni e quando riesco ad intravedere i suoi occhi, sento un tonfo lungo lo stomaco. E' come rivedere lui e questo mi fa ancora troppo paura perchè possa muovere un passo.

Ma è un attimo che al suo fianco vedo materializzarsi la ragione della mia pazzia. Damon si inginocchia vicino a sua figlia, prendendo a farle il solletico. Sorride, un sorriso spento, ma comunque bellissimo.

Sento le mie barriere abbassarsi, è come se mi fossi annullata continuamente. In questo momento non è rimasto niente di quella ragazza decisa a voltare pagina, adesso sono solo Elena, irrimediabilmente ed irrinunciabilmente innamorata di Damon Kallaghan.

E' questione di un secondo, i suoi occhi intrappolano velocemente i miei ed io sento che potrei perdermi, che potrei non tornare più indietro, che potrei restare qui anche per tutta la vita.

Mi sorride, un sorriso più vero, quasi sollevato, come se si aspettasse di vedermi arrivare da un momento all'altro. Ed io dimentico tutto, dimentico tutto il dolore, tutti gli ostacoli, tutte le mie paure. Ricambio spontaneamente, ormai non riesco più a pensare, non so più cosa sarà del mio futuro, chi diventerò, chi vorrò al mio fianco, so solo che, più lui mi sorride, e più io me ne innamoro.

 

 

Sono ancora ferma qui, persa nel suo sguardo, complice del suo sorriso. Non ho fatto un passo, un movimento, quasi come a non voler rischiare di rovinare tutto.

E so che vi starete chiedendo cosa succederà, se entrerò o meno in questa stanza, se tutti mi accoglieranno felici e se io e Damon torneremo ancora insieme.

Ma il futuro è adesso, ed io non posso prevedere cosa succederà tra un'ora, un giorno o un anno. Voglio vivermi l'attimo e non mi importa se sarà per sempre, in questo momento il suo sorriso è il mio, per sempre.

 

 

 

 

 

 

Ok, non uccidetemi, non insultatemi, trattatemi bene, sono di salute parecchio cagionevole al momento!!!!

ebbene sì, siamo giunti alla fine di questa avventura, ma ho ancora un ultimo racconto per voi. Considerate questo l'epilogo alla mia storia, perchè il prossimo capitolo sarà trattato dal punto di vista di una persona diversa, una persona che c'entra relativamente con la storia d'amore di Damon ed Elena.

Ho voluto fare un salto temporale un po' lungo. So che qualcuno può non averlo apprezzato, ma ero stufa delle solite tragedie, così ho preferito concentrarmi sul dolore che Damon ed Elena provano nello stare lontani.

Si amano follemente e questo li ha resi inermi, insicuri e insoddisfatti.

Il finale è a libera interpretazione. Potete fare le vostre ipotesi, ma credo che ognuna di voi spererà di vederli ancora insieme.

Mi scuso se il capitolo non è stato all'altezza, ma è ciò che di meglio sono riuscita a fare, proprio perchè questo è un amore controverso, uno di quegli amori che nascono male e finiscono peggio, non ritenevo giusto un lieto fine completo, sarebbe stato troppo banale.

Anche la storia di Stefan, Katherine e Kol si è risolta... più o meno. Non ho mai voluto che diventassero personaggi principali e quindi mi sono occupata poco delle loro sorti.

Nonostante ci sarà un ultimo capitolo, voglio fare adesso i ringraziamenti perchè è qui che finisce la mia storia, quello che ho voluto narrare.

Vi ringrazio davvero tanto per il supporto che mi avete dato, le vostre parole mi hanno aiutata davvero molto ad affrontare nel migliore dei modi questa avventura e non riesco a credere che anche questa storia sia diventata così popolare. Vi adoro, senza di voi questo non sarebbe stato possibile.

 

Ho già pensato ad un'altra eventuale storia. La trama mi è stata consigliata da una delle mie lettrici più presenti, Tess... dunque colgo l'occasione per ringraziarla e, dopo aver concluso definitivamente questa storia, spero di poter iniziare questa nuova, dove vedremo un'Elena decisamente imbranata con gli uomini, prendere lezioni da Damon, maestro di sensualità.

Vi ringrazio ancora molto... è stato bellissimo condividere questa esperienza con voi.

Un bacio enorme.

Anna

 

p.s scusatemi se molte cose non sono state approfondite, ma la storia è una delena e tutto l resto era solo un mezzo per raggiungere il fine. Ho voluto analizzare più i sentimenti dei personaggi, il resto non aveva molto senso. Mi scuso se qualcuno non lo ha apprezzato. Ma non potevo portare ancora troppo avanti la storia...

  
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