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Autore: Louise98    23/07/2013    2 recensioni
[Storia inventata ispirata al mondo degli anime/manga]
Un piccolo elfo, l'unico sopravvissuto del suo villaggio. L'unico parente che le è rimasto è suo cugino Jack che, essendo morto 10 mesi prima, è diventato lo spirito dell'inverno. Ora l'elfo è sotto l'effetto di un incantesimo che la terrà in vita finché non eliminerà il suo avversario, dopodiché potrà tornare a vivere normalmente. Nel frattempo si allenerà per ucciderlo nella Scuola di Magia e Stregoneria di Lafyon. Riuscirà a non far capire agli studenti di essere un elfo? Riuscirà a compiere la sua vendetta?
[Dal capitolo 15 in poi sono presenti solamente disegni! :D]
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivò presto la notte del 24 dicembre e tutti gli alunni si ritrovarono nella Sala Grande per l’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie. Dopo la cena tutti gli studenti tornarono nelle proprie stanze per preparare i bagagli. 
L’elfo si diresse verso la terrazza del secondo piano. 
<< Che male! >> sussurrò la ragazza mettendosi una mano sulla spalla sinistra. 
<< Deve essere vicino, non è vero? >> disse Jack spuntando da sotto la terrazza. 
<< Probabilmente sì… >> 
<< Beh, penso che per ora tu possa tornare normale, tanto non c’è nessuno in giro, nemmeno i Prefetti! >> disse Jack sedendosi sulla ringhiera. 
<< Regular side! >> detto questo tornò l’elfo che era una volta, dagli occhi arancioni, capelli rossi e dalle orecchie a punta. << Devo dire che ora anche la spalla è migliorata, ma credo sia solo un caso. >> disse alzando la manica del pigiama. 
<< Lo credo anche io. >> disse Jack osservando la cicatrice. 
<< Credi che questa storia durerà a lungo, Jack? >> chiese lei incrociando le braccia sulla ringhiera e appoggiandoci sopra la testa. 
<< Non lo so… Dopotutto lui crede che tu sia morta per cause naturali, non sa che sei sotto l’effetto dell’incantesimo “Bond of blood”. >> 
L’elfo alzò lo sguardo verso il cielo. 
<< Già… beh, ora sono stanca. Vado a dormire, buona notte cuginone! >> 
<< Io invece penso di congelare il lago e di imbiancare un po’ il cortile… Buona notte piccola! >> disse facendole l’occhiolino. << Oh, ehi! Torna, beh, normale! >> 
<< Oh, hai ragione: Switching! >> detto questo la ragazza tornò umana. << Grazie! >> 
Era la mattina del 25 dicembre. Nella scuola non era rimasto nessun altro studente a parte alcuni Prefetti e l’elfo, e tutto sarebbe rimasto così fino al 28 dicembre. 
<< Ehi! Svegliati dormigliona! E’ Natale! >> 
<< Oh, avanti Jack, lasciami dormire! >> disse lei ancora girandosi dall’altra parte. 
<< Su, alzati! Non avrai mica intenzione di dormire tutto il giorno, vero? >> chiese lui avvicinandosi. 
<< Invece sì! >> disse facendogli una linguaccia per poi tornare a dormire. 
In quell’istante la civetta dell’elfo cominciò a battere sul vetro della finestra. 
<< Prima Jack, e adesso tu, Fuko? >> disse alzandosi dal letto e dirigendosi verso la finestra. << Uhm? Una lettera? E chi mai mi scriverebbe? >> detto questo aprì la finestra e la civetta fece qualche passo avanti. << Grazie Fuko! Ecco a te! >> disse dandole un po’ di cibo. << Allora.. vediamo un po’. >> disse girando la lettera. 
Image and video hosting by TinyPic La ragazza deglutì rumorosamente. << E’ dalla direttrice! >> 
<< Oh oh oh! Ci siamo messe nei guai, eh? >> le disse Jack giochicchiando con il suo bastone. 
<< Non mi sembra il momento di scherzare Jack! >> 
<< Beh, allora che aspetti, aprila! >> disse avvicinandosi. 
Aprì la busta su cui c’era scritto con l’inchiostro rosso il suo nome e il numero della sua stanza. 


“Cara signorina Overland, 
è pregata di recarsi non appena Le sarà possibile nel mio ufficio al secondo terzo piano. 

Con ossequi, 
Misae Sagara 
Direttrice” 


<< Ok, ora sei veramente nei guai! >> disse Jack allontanandosi e andando da Fuko. 
<< E il bello è che non so nemmeno cosa ho fatto! >> disse lei sdraiandosi sul letto. 
<< Beh, che sia per la rissa che hai scatenato la scorsa settimana? >> 
<< Mmmh, ma l’insegnante di Pozioni mi ha già fatto la ramanzina… >> disse risedendosi. 
<< Beh, non ti resta che andare, allora. >> 
<< Ok, però verrai con me! >> 
<< Ma che-? >> 
<< Non fare storie e seguimi! >> disse prendendolo per la manica della felpa. 
Arrivarono di fronte alla porta dell’ufficio della direttrice. La ragazza fece un respiro profondo e mise la mano sulla maniglia della porta. 
<< Strano… >> sussurrò lei chiudendosi la porta alle spalle. 
<< Cosa c’è di strano? >> 
<< Mi sembrava di aver letto che l’ufficio della direttrice era protetto da un incantesimo che non faceva entrare nessuno a meno che non ci sia anche la direttrice in persona. >> 
<< Tu leggi decisamente troppo… >> disse Jack facendole segno di proseguire. 
<< Sarà… >> 
Passarono anche la seconda stanza e finalmente arrivarono davanti alla grande porta dell’ufficio. 
<< E’ permesso? Professoressa? >> disse l’elfo aprendo la porta. << Ho ricevuto la sua lettera e sono venuta subito qui. >> proseguì guardandosi intorno. 
<< Si accomodi pure signorina Overland. >> disse la direttrice. 
<< B-buongiorno, professoressa. Come mai mi ha convocata? >> chiese la ragazza con voce tremolante. 
<< Avevo convocato solo Lei nel mio ufficio, o sbaglio? >> 
<< Ehm, ecco… io non- >> 
<< Potrebbe rendersi visibile ai miei occhi, signor fantasma? >> chiese osservando lo spazio alla sinistra dell’elfo. 
<< S-signorino, professoressa. >> rispose Jack dopo essersi fatto vedere. 
<< La ringrazio, signorino Frost. >> 
Jack spalancò gli occhi, e la ragazza fece lo stesso. 
<< Ma come-? >> cominciò Jack. 
<< Ci sono molti libri di mitologia che parlano di Lei, signorino Frost. Un ragazzo che porta il gelo e la neve dovunque vada. Quindi devo dedurre che è stato lei a far scendere la neve questa notte. >> 
<< S-sì, signora. >> disse mettendosi una mano dietro alla nuca e sorridendo. 
Sagara sorrise. 
<< Tornando a noi, signorina Overland, per quanto tempo ha intenzione di andare avanti così? >> 
<< Intende per la rissa della settimana scorsa? Come ho precedentemente detto al professor Piton, sono molto dispiaciuta. >> 
<< Non intendevo quello. Stavo parlando del fatto che nascondi la tua identità. >> 
Ci fu un grande silenzio. L’elfo abbassò lo sguardo e strinse l’orlo della gonna della divisa tra le mani. 
La direttrice prese in mano la sua bacchetta e la puntò verso l’elfo. 
<< Reveals your secrets! >> detto questo la ragazza cominciò a tornare quello che era veramente. << Non si sente meglio così, Katherine, o meglio Mei? Questo è il suo vero nome, non è così? >> 
<< Io… >> sussurrò stringendo ancora più forte l’orlo della gonna. 
<< Se continui così rovinerai la divisa! Su, avanti, raccontami tutto, fin dal principio. Mi piacerebbe capire come mai sei qui in questo momento. >> 
<< Ecco, io… Molti anni fa, il mio villaggio venne distrutto da un mostro, anche chiamato Grande Demone. Non appena arrivò distrusse tutto. Io persi i sensi, e mi risvegliai in mezzo alle fiamme. Si avvicinò a me e mi disse che non serviva a nulla gridare perché tanto oramai erano tutti morti, e cominciò a chiamarmi bamboccia o marmocchia dicendo poi che mi avrebbe risparmiata solo perché, tanto, da sola non potevo fare nulla contro di lui. Lei conosce la leggenda della Spada Celeste? >> 
<< Intende quella spada che solo gli elfi possono impugnare? >> 
<< Esatto! La conosce? >> 
<< Certamente. >> 
<< Beh, la spada era custodita nel mio villaggio, e non so come, me la ritrovai vicino. Allora dopo tutti quegli insulti e quella falsa pietà, presi la spada e mi lanciai contro di lui. Purtroppo riuscii solamente a graffiargli il petto. Poi mi disse che mi avrebbe lasciata morire da sola e che sarebbe tornato per riprendersi la spada. Ora sarà ancora alla sua ricerca. >> 
<< E questo quanti anni fa è accaduto? >> chiese la professoressa curiosa. 
<< Più o meno 300 anni… >> 
<< Davvero? Quindi sei sotto un incantesimo di vita eterna? Eppure il mio incantesimo di prima avrebbe dovuto annullare tutti gli incantesimi presenti su di te… >> 
<< A dire la verità è un incantesimo elfico, quindi, nel Vostro mondo, verrebbe definito come maledizione. >> detto questo la ragazza alzò la manica della camicia fino a metà spalla. << Questo incantesimo non si può spezzare. >> disse guardandosi la cicatrice. 
<< Quella cicatrice… è una lettera dell’alfabeto greco! >> 
<< Sì, ma per noi elfi questo è il simbolo del fuoco, quel giorno lo scelsi perché mi piacevano molto gli incantesimi di fuoco. >> 
<< E come mai lo sceglieste? >> 
<< Sulla spada con cui graffiai il demone, c’era ancora un po’ del suo sangue, e l’incantesimo che ho utilizzato era “Bond of Blood” e consiste nel mescolare il proprio sangue con la persona che si decide di seguire o con la quale si vuole stare. Quindi feci in modo che il suo sangue entrasse nelle mie vene in modo da poter rimanere così fino a che non lo uccidessi, per poi tornare alla mia vita da elfo, proseguendo normalmente con gli anni. >> 
<< Capisco. Quindi è venuta qui per esercitarsi con i nostri incantesimi e per ottenere la sua vendetta? >> 
L’elfo strinse ancora più forte l’orlo della divisa. 
<< Io… sono pronta ad essere espulsa. >> 
<< Ma che cosa va dicendo, signorina Overland! Non mi sembra il caso, per una sciocchezza del genere! >> 
<< Sciocchezza? Professoressa, ho ingannato l’intero istituto e persino il Ministero della Magia! >> disse alzandosi in piedi. 
<< Non si preoccupi. Questo suo segreto non uscirà da qui, e poi… Al diavolo il Ministero! >> disse facendole l’occhiolino. << Ora vai, e goditi questa bella giornata di neve assieme al tuo amico. >> 
<< Grazie mille, professoressa! >> disse facendo un inchino. 
<< Ah, ho una domanda, professoressa! >> disse alzando la testa. 
<< Mi dica pure. La ascolto. >> 
<< La sua porta. Non c’era un incantesimo che impediva l’ingresso a tutti tranne a coloro che erano accompagnati da Lei? >> 
<< Sì, ma questo incantesimo ha effetto sugli esseri umani, non sugli elfi. Quella porta è stata la conferma della mia teoria. >> 
Mei abbassò lo sguardo. 
<< Da qui si capisce come mai lei è la direttrice dell’Accademia. >> sussurrò la ragazza. << Oh, un ultima cosa, come mai sono stata smistata in Serpeverde? Il Cappello Parlante deve aver sbagliato. >> 
<< Il Cappello Parlante riesce a leggere le menti delle persone che lo indossano. Gli dissi che sarebbe arrivato un elfo nella nostra scuola, ma non sapevo ancora che fossi tu, così gli dissi che, una volta letta la mente dell’elfo, non avrebbe dovuto fare alcun riferimento al mondo elfico. Credo che tu sia stata smistata nella casata dei Serpeverde perché avevi in mente di compiere la tua vendetta. >> 
<< Capito! Buona giornata, direttrice. >> disse infine. 
<< Arrivederci, signorina Overland! Oh, torni normale ora. Non vorrà farsi scoprire. >> disse facendole l’occhiolino. 
<< Oh, giusto! Switching! >> l’elfo tornò umana. << Grazie mille, professoressa! Grazie di tutto! >> 
<< Si figuri! Questo sarà il nostro piccolo segreto. >> 
Arrivò la notte e la ragazza era ancora chiusa in camera sua. 
<< Ecco, ora anche la direttrice conosce il mio segreto. Che faccio ora? >> disse la ragazza distendendosi sul letto guardando fuori dalla finestra. 
<< Beh, ha detto che rimarrà un segreto tra di noi, dovresti fidarti. >> rispose Jack. 
<< Lo so, ma ora sarà tutto diverso, non potrò più parlarle nei corridoi come facevo prima… Dannazione! Dovevo stare più attenta. >> 
<< Oh, avanti non fare quella faccia, c’è di peggio! >> 
<< Tu dici? >> disse sedendosi. 
<< Fidati di me! >> disse lui sorridendo. 
Ci fu un attimo di silenzio, poi la ragazza si alzò, si mise il cappotto, la sciarpa e uscì dalla stanza. Andò sulla terrazza dove solitamente incontrava Jack. 
<< Senti, Jack! >> esclamò avvicinandosi ed appoggiandosi alla ringhiera. << Mi racconti cos’è accaduto la sera in cui sei morto? >> chiese lei appoggiando il viso sulle braccia che aveva precedentemente incrociato. 
<< Ma come… te l’avevo già raccontato, no? >> 
<< Era una bugia. >> 
<< Co-come hai fatto a capirlo? >> disse lui sedendosi in cima al suo bastone. 
<< Perché quando ti ho chiesto dove avevi preso il bastone mi hai detto: “Oh, il bastone, già, me ne ero dimenticato.”, e in più ora mi hai chiesto come avevo fatto a capirlo. Ti eri inventato sul momento il posto in cui lo avevi trovato. >> gli rispose sorridendo. 
Jack scese dal bastone e si sedette sulla ringhiera vicino a Mei. 
<< Vuoi la verità, suppongo. >> 
<< Se vuoi che io mi fidi di te, sì! >> disse lei facendogli un piccolo sorriso. 
Jack fece un enorme respirò. 
<< Ok, ci sono. Era una fredda mattina del 13 dicembre, ed ero andato da Shizuka per chiederle se voleva venire a pattinare al lago ghiacciato con me, e lei accettò. Andammo al lago, ci infilammo i pattini e lentamente cominciammo a pattinare. Fino a qui non ti avevo mentito. Poi però fu il ghiaccio sotto ai piedi di Shizuka ad iniziare a spezzarsi, non quello sotto di me. Mi tolsi i pattini il più in fretta possibile e corsi da lei. Cercai di tranquillizzarla, facendole capire che non le sarebbe successo nulla, che sarebbe andato tutto bene e le dissi di non guardare giù per nessun motivo, le dissi di guardare me. Era come paralizzata, non riusciva a fare nemmeno un passo, così decisi di prendere questo bastone che era lì vicino e le ripetei che sarebbe andato tutto bene, che saremmo tornati a casa insieme come se non fosse successo nulla. Un po’ si calmò, ma non abbastanza per muoversi tranquillamente, così decisi di usare il bastone per prenderla e avvicinarla alla riva del lago con il semicerchio alla fine del mio bastone. Riuscii a “lanciarla” dove il ghiaccio era più solido, ma sfortunatamente finii io sulla crepa che si era formata. Il ghiaccio cedette sotto il mio peso e cadetti nell’acqua ghiacciata. D’un tratto cominciai a risalire: quando tornai in superficie era ormai notte inoltrata. Decisi mi specchiai nel lago e mi accorsi che i miei capelli erano diventati bianchi come la neve e i miei occhi erano ancora più chiari di prima, quasi come il ghiaccio. Poi mi avvicinai ad un albero e, non appena lo toccai, questo si congelò. Mi spaventai e guardai la Luna che era più brillante che mai. Cominciò a parlarmi e mi raccontò quello che era successo quella mattina e di come io fossi diventato quello che sono ora. >> Jack abbassò lo sguardo e cominciò a fissarsi le mani. 
<< Sono felice che tu mi abbia detto la verità! >> disse sorridendogli. 
Jack alzò lo sguardo e le sorrise di risposta. 
<< Ehi! Credevo di essere l’unico studente rimasto qui all’Accademia. >> esclamò una voce sconosciuta. 
<< Ecco… Io sono Mei Overland, piacere di conoscerti… >> << Oh, io sono Katsuki, Shima Katsuki. Piacere mio! >> disse sorridendo. 
Mei lo osservò attentamente. Shima aveva i capelli biondi, dei grandi occhi gialli. Indossava un cappotto, una sciarpa, la divisa scolastica dei Serpeverde e sul petto lo stemma dei Serpeverde con il numero uno in basso a sinistra. Questo era lo stemma per gli studenti di Serpeverde del primo anno. 
<< Quindi anche tu sei un Serpeverde. Eppure io non ti ho mai visto in classe. >> chiese Mei. 
<< Sì, perché me ne sto sempre in fondo. >> rispose lui. 
<< C-capito. Ora torno in camera, comincia a fare freddino qui. >> disse guardando Jack. 
<< Certo. A presto Mei. >> 
<< C-ciao Katsuki. >> 
L’elfo tornò in camera, si mise il pigiama e si mise sotto le coperte. 
<< Ora puoi entrare, Jack! >> 
<< Ci hai messo un bel po’ a prepararti. >> disse lui entrando in camera. 
<< Stavo pensando… >> disse lei girandosi sul fianco destro, guardando fuori dalla finestra. 
<< Al ragazzo di prima, per caso? >> chiese lui con uno strano sorriso, posizionandosi davanti a Mei. 
<< N-no! Non sono qui per pensare ai ragazzi! Ma ti pare? Tsk! >> disse girandosi dall’altra parte. 
<< Sarà… Allora se non è Katsuki è, come si chiamava…? Ah, sì, Nigel. >> disse lui giochicchiando con il bastone. 
Mei arrossì appena. 
<< Ti ho detto di no! >> disse nascondendo il viso sotto le coperte. 
<< Mmmh… per stavolta passi. ‘Notte, piccola! >> 
<< Buonanotte, Jack. >> rispose tirando fuori la testa dalle coperte. 



ANGOLO AUTRICE: 

Rieccomi! :D Scusate per l'attesa, ma questo capitolo mi era venuto decisamente troppo corto, così ho deciso di allungarlo. Spero che vi piaccia! :) 
Ringrazio tantissimo Clacli Frost per le recensioni! Grazie infiniteeee! 
Al prossimo capitolo, 
Louise98
  
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