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Autore: Wonderful_me    23/07/2013    4 recensioni
E se all'improvviso LUI entrasse nella tua vita?
“Ah, si scusa, do sempre per scontato che mi si conosca. Sono Harry Styles” ecco per l’appunto!
“Senti, deficiente mi stai prendendo in giro? Sono le 3 della notte, fatti una dormita và!” e riagganciai. Figuriamoci se Harry Styles, quell’ Harry Styles, potrebbe chiamare me, una povera scema normalissima a quest’ora.
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

From the moment I met you
Everything changed…
 
 
 
 
 
Il suono del cellulare mi svegliò nel cuore della notte. Lo cercai, disseminato com’era sotto le coperte, e risposi o almeno tentai di farlo.
“Pronto? Chi è che rompe le palle a quest’ora?”
“Ehi, ciao sono Harry!” mi fece dall’altra parte una vocina allegra che potrei riconoscere dovunque, ma che naturalmente non mi aspettavo di sentire.
“Harry? Harry chi?” gli chiesi, fingendo di non sapere che fosse lui. Il nome ‘Harry’ e quella voce non mi facevano che pensare che potesse essere lui, ma quando capirete a chi mi sto riferendo penso che condividerete con me che MAI pensereste fosse lui,davvero.
“Ah, si scusa, do sempre per scontato che mi si conosca. Sono Harry Styles” ecco per l’appunto!
“Senti, deficiente mi stai prendendo in giro? Sono le 3 della notte, fatti una dormita và!” e riagganciai. Figuriamoci se Harry Styles, quell’ Harry Styles, potrebbe chiamare me, una povera scema normalissima a quest’ora. Per dirmi che cosa poi?!
Anzi, ripensandoci!, non doveva avere un concerto in quel momento? No in effetti a quell’ora doveva essere finito, eppure la mia migliore amica Ashley, che vi era andata non mi aveva ancora mandato nessun messaggio isterico al riguardo.
All’improvviso mi chiesi come cavolo faceva quel ricciolo ad avere il mio numero. Svogliatamente ripresi in mano il telefono mentre mi rintanavo sotto le calde coperte e notai che l’ultimo numero che mi aveva chiamato – quello del ricco, appunto – assomigliava terribilmente a quello di Ashley.
Strinsi un attimo gli occhi e…
“Cazzo, era il numero di Ashley quello con cui mi ha chiamata! Non le sarà successo qualcosa vero?” mi dissi, preoccupandomi.
Schiacciai rabbiosamente il tasto della chiamata rapida e attesi ben tre squilli prima che quel tizio rispondesse.
“Stavo giusto pensando di richiamarti: abbiamo un problema qui” Harry mi rispose con un sorriso. Sentivo chiaramente che le sue labbra si muovevano in una smorfia divertita.
“Ehi, dove diavolo vi trovo?” gli urlai, senza nemmeno rispondere alla sua frase. Mi feci dare l’indirizzo e riagganciai senza aggiungere altro.
Saltai fuori dal letto, vestendomi il più in fretta possibile. Dato che non avevo alcuna intenzione di perdere tempo in frivolezze, infilai il primo vestito che mi capitò per le mani, le mie adorate ballerine blu e filai in garage. Salii sull’auto e, con Ed Sheeran a palla, sfrecciai per le strade di Verona, diretta al luogo in cui stava la mia amica.
“The city never sleeps” cantava Ed e io, sorridendo, pensai che era davvero così. Fuori intorno a me le luci dei condominii erano ancora accese e i vari appartamenti sembravano ancora pullulare di vita. Cazzo sono le 3 di notte, andate a dormire!, urlai loro mentalmente.
I semafori sembravano quasi avercela con me mentre diventavano rossi uno dopo l’altro. Imprecai un paio di volte mentre speravo che Ashley non fosse svenuta da qualche parte, sola e impaurita.
Sapevo da sempre che lei soffriva di attacchi di panico e mi chiesi, per la prima volta, perché diamine non l’avevo accompagnata a quel dannato concerto.
All’improvviso il mio cellulare trillò e il nome di Ashley comparve nel desplay.
“Harry che succede?” chiesi in automatico. Per qualche strana ragione che ancora oggi non riesco a spiegarmi sapevo perfettamente che dall’altra parte c’era il suo sorriso a rispondermi.
“Ehi, sono felice che ti ricordi come mi chiamo” mi disse flirtando. Roteai gli occhi al cielo. Casanova da strapazzo, pensai.
“Ti prego, non stiamo qui a farci le moine come due gattini. Dimmi che succede e smettila di fare lo smielenso” lo interruppi. Non mi andava di flirtare con lui mentre Ashley poteva essere dovunque, con chiunque, messa in non so quale dannato modo.
“Beh, Ashley….” Fece una pausa di silenzio e sembrò sghignazzare. All’improvviso sentìì dei rumori strani e mi preoccupai davvero.
“Harry? Ehi…” silenzio, solo rumori sordi. “HARRY” schizzai di botto, accellerando sul pedale e superando due macchine di fila.
“Mi vuoi rispondere, dannato riccio?!” gli urlai.
“Ehm, scusa… è tutto ok” qualcuno aveva ripreso in mano le fila della storia, ma il suo timbro era diverso. Non era certo Harry quello. Prima ancora di rendermi conto di chi era arrossii violentemente. La sua voce mi metteva i brividi, e anche se non l’avrei mai ammesso, la adoravo.
“Liam… ti prego dimmi che succede” lo implorai sbuffando. Ero così felice che fossimo solo al telefono e non potesse vedere lo stato delle mie guance, il sangue che le imporporava.
“Eh? Come fai a conoscere il mio nome? Ci conosciamo?”
“Più o meno, diciamo così…” gli dissi. Che dovevo dirti? Ashley mi riempie la testa di voi stupidi idioti?, ma per piacere.
Di nuovo una risata in sottofondo.
“Liam mi dici come sta Ashley? Sono preoccupata, ti prego…” gli dissi. Speravo che non fosse una bugia la dolcezza di cui tutti parlavano.
“Lei…” qualcuno gli tolse il telefono di mano, poi la voce di Louis mi devastò le orecchie.
“Lei sta bene, non preoccuparti, l’abbiamo salvata noi” mi disse, sghignazzando.
“Louis, ti spiacerebbe passarmela? E no, non chiedermi anche tu se vi conosco. So benissimo che siete gli One Direction e so riconoscere benissimo le vostre voci. Ashley mi tortura tutti i giorni con le vostre canzoni, quindi ora ti prego passamela senza fare storie” ero esasperata.
Altri rumori disturbarono la linea poi una vocina dolce si sentì chiara.
“Ehi, Mia” mi disse Ashley, sghignazzando un poco. Mi rilassai tutto di colpo e mi accorsi solo in quel momento che stavo piangendo.
“Razza di una stupida, dove sei?” le dissi con le lacrime che mi imperlavano il viso.
“Sono con loro, Mia. Nel backstage. Sono qui con gli 1D a festeggiare. E ti stiamo aspettando, presto sbrigati”
“Come prego?” la rabbia prese subito il soppravvento sulla paura.
“Ti ho detto che ti stiamo aspet-”
“Perché diamine sei così contenta e felice invece di essere terribilmente spaventata?” le dissi acida.
“Sbrigati, altrimenti la festa non inizia!” sbraitò Zayn in sottofondo. Ashley tentò di zittirlo, ma ormai era inutile.
“Razza di una cretina! Ashley Nicole Ford, aspettati una bella lavata di capo appena rivo!” riagganciai furiosa e pigiai forte sull’accelleratore. Mi avrebbe sentito quella deficiente. Svegliarmi a quell’ora per una festa con dei cretini più cretini di lei! Cos’è? Credeva che sarei diventata una “Directioner” dopo quella seratina? Le permettevo di ascoltarli in mia presenza solo perché rispettavo Ed Sheeran che aveva scritto alcune loro canzoni.
Mi fermai ad un semaforo, appoggiai la testa al volante e sbuffai.
Mi ero preoccupata così tanto per Ashley e ora che sapevo che era al sicuro tutta la stanchezza si faceva sentire. Stavo per addormentarmi quando qualcuno tuonò il clacson dietro di me facendomi partire in quarta.







Good Evening, Principesse :)
come va? spero che questa ff vi piaccia più dell'altra, anche se a quella tengo maggiormente. :)
un bacione, Drectioner.
ps: qualcuno potrebbe gentilmente dirmi come si possono mettere le foto nel capitolo? grazie in anticipo ;)
  
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