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Autore: Linda1990    23/07/2013    1 recensioni
Può un incontro cambiarti la vita? E cosa farai se la vita ti metterà di fronte a cose del tutto inaspettante, a nuove emozioni, a nuovi sentimenti?
Avrai il coraggio di viverli?
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Quella mattina mi svegliai presto.
Volevo portare la colazione in camera a Demi e vedere se magari riuscivo a capire il comportamento di ieri sera.
Mi feci una doccia veloce, indossai un paio di jeans, una canottiera bianca e mi fiondai in cucina.
Dopo un pó di lavoro avevo disposto tutto su un vassoio.
Capuccino con tanta schiuma, cornetto ancora caldo, succo d'arancia e delle fette biscottate con il miele.
Arrivai davanti la porta di camera sua, l'aprii piano ed entrai cercando di fare meno rumore possibile.
Appoggiai il vassoio sopra il comó e per un attimo mi fermai a guardarla.
Anche se non era truccata e i suoi capelli erano tutti arruffati era davvero carina.
"Buongiorno piccola" le dissi dandole un bacio sulla fronte.
"Ehy che ci fai giá in piedi?" mi chiese iniziando a stiracchiarsi.
"Colazione in camera" le dissi sorridendo.
"Davvero? Nessuno lo aveva mai fatto" le si illuminarono gli occhi.
"C'é sempre una prima volta" le feci l'occhiolino porgendole ció che le avevo preparato.
Cominció ad assaggiare tutto e in poco tempo non rimasero che le stoviglie e le briciole.
"Era tutto buonissimo!" sorrise alzando lo sguardo.
"Avvicinati un attimo" le dissi trattenendo una risata.
Senza dir nulla, si sporse verso di me e con le dita le tolsi un pó di schiuma che le era rimasta sopra il labbro.
"Oh cazzo..." disse arrossendo.
Scoppiai a ridere.
"Poche sfumature e arrivi al viola Devonne" la punzecchiai.
"Sei una vera stronza lo sai?" mi tiró un colpetto sulla spalla.
"Le ragazze amano le stronze ma tranquilla tu sei la mia preferita, fare la bastarda con te é più interessante" ribattei cercando di provocarla.
"Le ragazze?" chiese inarcando un sopracciglio.
"Si, le ragazze" dissi.
"Allora porta la colazione alle altre!" di scatto si alzò e se ne andó.
"Che sta succedendo? Se non sapessi che é etero direi che é gelosa" pensai.
Uscii dalla camera e la cercai.
Stava guardando fuori dalla finestra del salotto.
"Stai bene?" mi avvicinai abbracciandola da dietro.
"S-si" rispose.
"E allora perché hai reagito cosi?" cercai la sua mano e la strinsi.
"Scusa é che..." si bloccò.
"Su continua" la feci girare in modo da poterla guardare, aveva gli occhi lucidi.
"Mi sono affezionata molto a te" sussurró.
"Lo vedo..." le sorrisi "É cosi anche per me, ci tengo a te Demi" le accarezzai il viso.
Mi strinse cosi forte a se che potevo sentire il suo cuore battere.
Ormai i suoi abbracci erano il miglior posto dove abitare, mi facevano sentire a casa.
Il resto della giornata trascose tranquilla, quel giorno decidemmo di restare a casa e uscire alla sera.
"Mi daresti una mano?" mi chiese Demi da camera sua.
Finii di abbottonare la camicia e andai da lei.
La porta era socchiusa.
"Posso?" chiesi da fuori.
"Si certo! Non essere la solita idiota!" rise.
"Non sono idiota, sono solo...cortese" a fatica finii la frase.
Indossava un abito corto argentato che metta in risalto le sue forme.
"Mi aiuti con la zip? Credo si sia inceppata" sorrise.
"Si certo, fammi vedere" le dissi avvicinandomi.
Iniziai ad armeggiare con la cerniera facendo attenzione a non toccare la sua pelle, sentivo i suoi occhi puntati addosso e la cosa mi rendeva nervosa.
"Sembri in difficoltá..." mi punzecchió sapendo che avrei colto il doppio senso.
"Devonne non sconcentrarmi" risposi.
"Non piú di quello che sto già facendo vorrai dire..." ribattè provocandomi.
"Ci vuole ben altro dolcezza" alzai lo sguardo e sfoderai il mio sorrisetto da bastarda.
"Tipo?" mi guardò maliziosa.
"Sapessi..." dissi avvicinandomi al suo orecchio "Comunque ho fatto, sei stupenda" le diedi un bacio sulla guancia e mi girai per uscire dalla stanza.
"Ah perchè non inviti il tuo amico? Mi piacerebbe conoscerlo, so che siete molto legati..." disse sorridendomi.
"Ora lo chiamo e sento se ha impegni" ricambiai il sorriso e andai in cucina a chiamarlo.
"Ehy!" rispose dopo un paio di squilli.
"Io e Demi stasera andiamo al Revolution se sei libero raggiungici, le farebbe piacere conoscerti" gli dissi.
"Va bene ci vediamo li" mi salutò e chiuse la chiamata.
Finalmente alle 23 Demi era pronta e ci avviammo verso il locale.
Non era male come posto, era uno dei pochi locali in cui mi piaceva andare e non appena fummo arrivate, ci accomodammo su dei divanetti un pó appartati ordinando due drink.
"Buonsera!" finalmente era arrivato Marco.
"Ciao!" rispondemmo io e Demi in contemporanea.
"Che feeling!" disse Marco lanciandomi uno sguardo più che eloquente.
Dopo le presentazioni di rito andammo a ballare.
Ci divertimmo molto, la musica era buona e ci scatenammo per tutta la serata fino a quando non dovemmo fare una pausa per riprendere fiato.
Stavamo scherzando beatamente prendendo il giro Demi per le sue famose cadute sul palco quando una voce ci interruppe.
"Ciao come stai?" era Miky.
"Ciao bene tu?" chiesi nel modo più freddo possibile.
"Possiamo parlare...in privato?" disse ignorando completamente la mia chiara ostilità.
Per un attimo guardai Marco che mi osservava preoccupato e poi Demi che sembrava volesse incenerire la mia ex con lo sguardo.
"Falla breve, che vuoi? ero stufa dei suoi giochetti.
"Ti serve la sua autorizzazzione per venire con me? Cos'è ti sei già trovata una nuova amichetta?" disse alludendo a Demi.
"Anche se fosse? Ti creerebbe qualche problema?" ribattè Demi a sorpresa.
"Si molti" il tono di Miky era chiaro, per lei ero ancora il suo territorio e non voleva intrusi.
"Calme ragazze" mi intromisi "Senti ti do 3 minuti per parlare"
Mi alzai e la presi per un braccio, portandola il più lontano possibile, non volevo creasse guai.
"Che vuoi ancora da me? Ti ho dato tutto e ti ho trovata a letto con la tua ex. Ti avrei perdonata e invece hai preferito stare con lei e ora che ho ripreso in mano la mia vita sei riapparsa dicendo che ti manco..." mi faceva ancora male ricordare ció che era successo ma questa era la verità.
"Ho fatto una cazzata, non avrei dovuto agire cosi e ora che l'ho capito ti faró mia di nuovo" disse decisa.
"No Miky, hai fatto le tue scelte e ora ne subisci le conseguen..." non feci a tempo a finire la frase che mi baciò bloccandomi tra lei e il muro.
Non c'era niente di dolce in quel bacio, era puro e ardente desiderio e il modo in cui mi cercava, in cui mi toccava faceva trasparire la sua volontá di un contatto fisico piú intenso.
Iniziavo a cedere, lo sentivo.
Avevo passato nottate intere a piangere sperando che tornasse e ora lei era qui con me, sentivo le sue labbra spingere sulle mie e le mani stringermi cosi forte da lasciarmi i segni, mi sembrava di essere tornata a mesi fa, a quando lei era il mio mondo.
"Ti voglio..." il suo tono faceva trasparire tutta la sua eccitazione.
Cercando il bottone dei miei jeans, tornò a baciarmi con ancora più forza.
Sapevo cosa stava facendo, voleva marchiarmi di nuovo e riprendermi.
Ripensai alla nostra storia, ai momenti fatti di dolcezza e alle notti in cui diventavamo un' unica cosa e poi al tradimento, allo sguardo compiaciuto della sua ex quando le sorpresi a letto e a tutte le volte in cui mi fece sentire una nullità.
Sentii la rabbia salire e la spinsi via.
"No! È finita Miky. Per sempre! Questo è stato solo un momento di debolezza, nulla di piú. Non sarò mai piú la tua ragazza ne tantomento sarò la tua scopamica ficcatelo in testa" le dissi arrabbiata.
"Tu mi ami ancora" disse guardandomi "Il tuo corpo stava reagendo, non ti ero indifferente"
"La nostra storia è stata solo un'immensa bugia Miky. Il mio errore piú grande non è stato amarti ma credere che tu mi amassi. Non hai imparato nulla da i tuoi sbagli passati, sei ancora la ragazza infedele e poco affidabile che eri nelle tue precedenti relazioni.
Io amo il ricordo di noi, quella che credevo tu fossi non te" per la prima volta lo ammisi a me stessa e dirlo a voce alta era stato come togliersi un peso di dosso.
"Te le ha messe in testa quella ragazzetta queste cose?" mi chiese cercando di trattenere l'ira che ormai stava covando.
"Lasciala fuori. Hai fatto tu tutto te ne rendi conto?! Cosa pretendi, che faccia finta di nulla? Tu hai distrutto tutto. La nostra relazione, la nostra amicizia, il futuro di cui avevamo parlato e ancor peggio...me. Ora sto meglio Miky e non ti permetterò di incasinare tutto" dissi con tono poco amichevole "Ora torno da i miei amici, stammi bene" mi voltai e feci ritorno da Marco e Demi.
Non ebbi neanche il tempo di sedermi che arrivarono le domande.
"Allora?" mi incalzò il mio amico.
Iniziai a raccontare tutto tralasciando il bacio, non so perchè ma temevo il giudizio di Demi.
"Quindi si è arresa?" mi chiese Marco.
"Forse, è imprevedibile lo sai" ribattei guardando Demi senza farmi notare.
Sembrava...lontana, persa tra i suoi pensieri.
"Ti va di ballare?" le chiese un ragazzo dopo essersi avvicinato al nostro tavolo.
"Va bene" rispose lei alzandosi.
Li seguii con lo sguardo e li vidi ballare.
Lei si muoveva in maniera sexy strusciandosi di tanto in tanto su di lui e lui...beh le stava addosso approfittando della situazione.
"Esco un attimo ok? Torno subito" dissi a Marco alzandomi di colpo.
Uscii di fretta nel giardino esterno del locale e mi avvicinai al bancone del bar.
"Ciao, un mojito grazie" dissi alla barman.
Era una ragazza estremamente carina, con i capelli biondi raccolti e gli occhi azzurri.
"Pene d'amore?" mi chiese porgendomi il bicchiere.
"Non saprei dirti se è la definizione giusta..." ribattei.
"Mi ricordo che quando il mio ex mi lasciò mi scolai un'intera bottiglia di rum. Il giorno dopo però mi ritrovai con un mal di testa allucinante e i miei problemi stavano ancora li" mi sorrise.
"Ti ringrazio" buttai giù tutto d'un fiato e tornai dentro.
Non feci a tempo ad andare da Marco che vidi Demi scoccarmi un'occhiata e poi baciare quel tipo.
In quel momento il sangue inizió a ribollire ma feci finta di nulla e andai a sedermi.
"Tutto ok? C'hai una faccia..." mi chiese Marco.
"Sisi, aspettiamo Demi e poi direi che è ora di andare" erano già le 3 del mattino.
Finalmente Demi ci raggiunse.
"Voi andate, vado a fare un giro con Angelo e poi mi faccio riaccompagnare da lui a casa" disse guardandomi dritta negli occhi.
"Scortalelo Demi! Dal momento in cui sei venuta ad abitare con me sei diventata una mia responsabilità!" sbottai di brutto.
"So badare a me stessa" disse gelida.
"Non mi interessa. Non sei una ragazza qualunque Demi, sei famosa in tutto il mondo e se questo qui lo capisce non sappiamo come potrà reagire" ribattei alterata.
"Anche tu eri una sconosciuta fino a poco tempo fa ma sono ancora viva e poi chissà magari potrei trovare qualcuno che ci tiene davvero a me qui in Italia" disse.
In quel momento mi sentii morire e credo che lei me lo lesse negli occhi.
Presi il giubbino e mi voltai per andarmene.
"Aspetta, Linda io non..." prendendomi per una manica, Demi mi fermò.
"Fa attenzione..." con uno strattone mi liberai e mi diressi in auto furiosa senza neanche guardarla in faccia.
Girai la chiave e sfrecciai lungo le strade a una velocità molto al di sopra dei limiti consentiti facendo anche dei sorpassi pericolosi, arrivando nel piazzale ormai deserto di un ristorante.
C'era un panorama bellissimo e le stelle quella notte brillavano più che mai.
Non facevo altro che pensare a Demi, a dove fosse e a cosa stesse facendo.
Scesi, accessi l'ultima sigaretta che mi era rimasta e decisi di attendere l'alba...non potevo far altro che aspettare.
 
   
 
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