AkioKidou
Gli occhi azzurro opaco di Akio seguivano ritmicamente la palla rimbalzare ad ogni palleggio, incuranti di qualunque altra cosa o persona. Uno, due…
Tonf.
- Questa è tua?
- Vedi qualcun altro che palleggia? – Ribatté piccato Akio in direzione del ragazzo.
- Ti distrai troppo spesso è la terza volta che ti cade.
- Non mi sembra di aver chiesto la tua opinione. – Con ben poca grazia strappò la palla dalle mani del rasta apprestandosi ad andar via.
- Posso sapere come ti chiami?
- Mh? Akio Fudou.
- Yuuto Kidou. Posso giocare?
- Basta che non sei un incapace.
Si lasciò sfuggire una risatina sommessa e cominciò ad eseguire qualche passaggio con il suo nuovo conoscente, scambiandovi di tanto in tanto qualche parola con finto disinteresse.
Poco dopo la strada si era fatta ormai semi deserta. Seduti sul bordo del marciapiede i due ragazzi osservavano il sole calare. – Perché porti quegli occhialini?
- Non mi piace il colore dei miei occhi.
- Cos’ha di strano?
- Fa paura.
- Posso? – Con una delicatezza a lui estranea, Akio sollevò gli occhialini da aviatore dal volto dell’altro, scoprendo due profonde iridi scarlatte come il sangue. Le osservò a lungo, inchiodandovi i suoi occhi come a studiarne ogni minimo particolare e difetto. Poi sorrise; non il suo solito ghigno, ma un sorriso mesto e sincero.
- Non hanno nulla di male.
- A me non piacciono. – Kidou distolse lo sguardo, tornando a posarlo verso il sole, irradiando le sue iridi di riflessi dorati e ramati, che riflettendosi nei suoi occhi creavano magnifici giochi di colore e sfumature mai viste.
Per un istante, solo uno, Akio pensò di potersi perdere in quegli occhi sanguigni.
- C’è qualcosa di te che non sopporti?
- Molto, ma ho imparato a sopportarli o riderne.
- Ridi dei tuoi difetti?
- In un certo senso è il modo più indolore per accettarli come errori e convincere gli altri che non sono poi così gravi.
- Capisco. Quindi, dovrei accettare i miei difetti anche se fanno paura?
- Un conto è che facciano paura agli altri, un conto è che tu tema sia così.
Kidou rimase sinceramente sorpreso da quelle parole, perché normalmente era lui a formulare concetti simili, ma decise di farne comunque tesoro.
Il giorno dopo si rincontrarono in quella stradina per allenarsi insieme, quando Kidou notò una busta tra le mani di Akio. – Quella cos’è?
- Ecco, emh… sì insomma, questa… vo-volevo che la tenessi tu. L’ho fatta giusto ieri e…
- Grazie. Davvero è perfetta.
Un lievissimo velo di rossore si posò sul volto di Akio, colorando il suo sorriso.
E allo stesso modo quella maglietta grigia dava un tocco di colore e sicurezza a Kidou che, si ripromise mentalmente, avrebbe adorato da quel momento il colore dei suoi occhi.
“Ridi dei tuoi sbagli, ridi dei tuoi difetti, ridi di te o impara a farlo.
Ma non permettere che lo facciano anche gli altri.”
Angolino colorato dal profumo di primavera
Ma saaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaalveeeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!
Che piacere rivedervi carissimi <3<3<3
Eccomi tornata con una AkioKidou, solo che da quanto credo si sia capito qui i due non si conoscono =P
era più adatto alla situazione awww
da quanto non aggiorno? tanto, troppo.
*si prostra chiedendo umilmente scusa*
Ok non so che dire. Mi piace questo cappy è bello.
Aww è la prima volta che mi piace ciò che scrivo XD
no vabbè scleri a parte =D spero vi sia piaciuto e che dire... HO MILIONI DI RECENSIONI DA FAREEEEEEEE!
Ci sentiamo alla prossima <3
Kisses! Raggio di Gioia <3