Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Attimo Fuggente    26/07/2013    2 recensioni
E se la serie TV Glee si trasformasse in un horror? E se tutte le vittime finite nelle mani di un maniaco venissero ritrovate private della loro bocca? Si tratterebbe di un messaggio oscuro mandato dal misterioso carnefice alla città di Lima? O il nostro boia sconosciuto è solo un collezionista esigente? Questo e molto altro troverete in questa storia che non ha niente a che fare con i nostri "losers" delle New Directions.
Genere: Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Lima non era mai successo niente di speciale. Insomma, come in tutte le piccole cittadine, qualche furto era capitato, ma niente di così eclatante da finire sul giornale locale, che pubblicava per lo più rubriche sulla pulizia domestica per casalinghe perfettine, sull'informatica per nerd asociali o su uno stile di vita sano per i cicciabomba senza speranza. Per il resto, Lima rimaneva la solita, noiosa, morta, mefitica città da quattro soldi dell'Ohio, uno stato altrettanto inutile. Ma ora, dopo l'improvvisa apparizione del maniaco che aveva terrorizzato il Mckinley, non solo la notizia finì in prima pagina sui giornali locali, ma in tutto l'Ohio e gli stati confinanti venne trasmesso il telegiornale che riportava tutta la vicenda del Collezionista di labbra - così veniva chiamato dai media- nei minimi particolari. Il Mckinley High School non era mai stato così famoso, anche se non si poteva considerare fama la perdita di due studentesse. E adesso, anche la polizia si era messa di mezzo per cominciare le indagini, interrogando ad uno ad uno tutti gli studenti, i docenti ed il personale della scuola. La tranquillità che caratterizzava Lima era scomparsa da tempo e nessuno era al sicuro o si sentiva sereno, soprattutto il Glee Club. Già, il Glee Club. Dopo il funerale, il professor. Schuester aveva deciso, più per paura che per rispetto verso Brittany e Rachel, di sospendere le prove del Glee, nonostante le Nazionali fossero così vicine e mancassero poche settimane al ballo di fine anno. Ma a quel punto la scaletta, gli spartiti e le coreografie erano gli ultimi pensieri delle Nuove Direzioni. Ormai ognuno di loro si aggirava per i corridoi perso e cercavano di stare in gruppo ovunque andassero, perché avevano il presentimento che il maniaco li avesse sotto il suo mirino. Un'altra settimana passò e la polizia non aveva ottenuto niente, solo un misero buco nell'acqua. Quindi decisero di sospendere le indagini, cosa che fece infuriare Santana. "Brutti bastardi! La mia ragazza è morta e voi vi arrendete? Non capite che questo è solo l'inizio? Ci prenderà, ci prenderà e ci ucciderà tutti, UNO PER UNO!", urlò a squarciagola, cercando di sferrare un pugno ad uno degli agenti. Rischiava di finire in prigione per offesa a pubblico ufficiale, ma a Santana non interessava. Britt era morta e lei voleva, PRETENDEVA giustizia. Per fortuna, Finn la strattonò via, lontano dagli agenti che salirono sulla volante e partirono verso la centrale. "Che cosa pensi di fare? LASCIAMI!", gridò l'ispanica, dandogli una gomitata nello stomaco. Lo spilungone si accasciò a terra, dolorante per il colpo ricevuto. "V-Volevo solo avvertirti che si terrà una riunione straordinaria del Glee oggi pomeriggio in aula canto", sibilò Finn, reggendosi l'addome. Santana si pentì subito di quel gesto e lo aiutò ad alzarsi in piedi. "Ascolta, mi dispia...", esordì la ragazza, ma Finn la interruppe. "Non scusarti. So benissimo come ti senti: confusa, vuota, senza più una ragione di vita...", replicò il ragazzo guardando nel vuoto. San non potè fare a meno di lasciarsi sfuggire qualche lacrima, che asciugò in fretta per non farsi vedere da Finn. Quel goffo spilungone che si trovava davanti non gli era mai stato particolarmente simpatico - nonostante gli avesse rubato la verginità - ma in quel momento, vedendolo così fragile e vulnerabile come si sentiva lei, provava uno strano moto d'affetto nei suoi confronti. Cavolo, Santana Lopez che vuole bene a un ragazzo! La lesbica dichiarata da poco che odia i ragazzi prova empatia per Finn! Com'era possibile? Britt aveva lasciato un vuoto così profondo nel cuore dell'ispanica, che lei cercava di colmarlo in qualsiasi modo? Scacciò questi pensieri dalla testa come fossero mosche fastidiose e si limitò a dire: "Grazie per avermi avvertito. Ci vediamo in aula canto", e se ne andò di corsa. 
Il pomeriggio non tardò ad arrivare, anche se per Santana l'attesa era sembrata eterna. Anche se non lo avrebbe mai ammesso, adorava il Glee Club, e nonostante la sua fidanzata e una ragazza che ammirava molto erano trapassate, voleva farvi ritorno il prima possibile. Voleva il conforto che solo i ragazzi del Glee sapevano dargli; le mancavano le imitazioni ridicole di Sam, l'umorismo pungente di Kurt, l'angelica voce di Blaine che ti scioglie il cuore, i pianti di Tina, i balletti di Mike, le astuzie di Artie, i discorsi da leader di Finn... 
Aveva bisogno di ognuno di loro. In particolare di Artie e Finn, le persone che le erano state più vicine dopo... Non riusciva neanche a ripeterlo a se stessa, non voleva pensarci.
Fatto sta che, appena suonò la campanella, Santana si precipitò fuori dalla classe e corse a perdifiato fino alla porta dell'aula canto, dove si fermò per dare un'occhiata al suo interno.
La maggior parte dei ragazzi era già arrivata e tutti bisbigliavano fra di loro, come se non volessero farsi sentire. L'ispanica non potè fare a meno di sorridere fra le lacrime alla loro vista.
Il primo sorriso che sfoggiava da quando Britt se n'era andata. Respirò profondamente, afferrò la maniglia ed entrò senza esitazioni.
_________________________________________________________________________________________________________________________________________________
 
Tutti i presenti smisero di parlare e si voltarono verso di lei. Nell'aula era calato un profondo silenzio, interrotto solo dai battiti del metronomo. Non era la prima volta che Santana si sentiva gli sguardi di tutti addosso, ma in quel momento la irritò quel comportamento. Avrebbe voluto rompere il silenzio, ma avrebbe solo peggiorato la situazione. Grazie al cielo, Artie la tirò fuori da quella situazione imbarazzante: "San, speravamo tanto che venissi". Quel plurale, quel SPERAVAMO la confortò molto. "Come stai?", chiesero caute Quinn e Tina in coro. Non voleva sembrare debole, perché odiava essere compatita, ma non potè fare a meno di scoppiare a piangere, singhiozzando come una bambina. Allora, tutti le si avvicinarono, stringendola in un abbraccio, mentre Finn le accarezzava la testa e le sussurava: "Sssshhhh, sfogati, ti farà bene... Andrà tutto bene, tutto bene. Tu sei forte, San".
Passarono circa dieci minuti così, tutti in piedi intorno a Santana, fino a quando lei smise di piangere ed iniziò a parlare, rivolgendosi a Finn: "Mi dispiace, anche tu hai perso la tua ragazza, anche tu starai male quanto me. Dio, mi sento così egoista". "Non preoccuparti, lo supereremo. Noi due, insieme alla nostra famiglia", la incitò, prendendole la mano come aveva fatto al funerale. "Ora però siediamoci, Artie ci ha riunito per un motivo", esclamò Finn, conducendo Santana verso una delle sedie e sedendosi di fianco a lei. "Bene ragazzi, prima di tutto vorrei dirvi che mi siete mancati tanto e mi fa piacere rivedervi, nonostante sia scosso, come tutti voi per gli ultimi eventi", esordì Artie, mentre tutto il Glee annuiva in segno di approvazione. "Ma non vi ho riuniti solo per questo. Capisco il motivo che abbia spinto il professor. Schuester a sospendere le prove, ma ho voluto riunirvi qui per ricordarvi che le Nazionali e il ballo sono vicini, molto vicini e...", non ebbe neanche il tempo di continuare, poiché buona parte del Glee aveva cominciato a lanciargli insulti. "Ma come ti permetti?", "Vergognati!", "Ti pare il caso di parlare di certe cose adesso che dobbiamo ancora metabolizzare due lutti?". "BASTA!", ruggì Santana scattando in piedi, zittendoli tutti. "Smettetela! Non è il momento per litigare l'uno con l'altro nè per accusare Artie di essere insensibile. Sono sicura che abbia qualcos'altro da dirci, quindi lasciatelo finire. E se qualcuno lo insulta ancora, se la vedrà con me, e sapete bene che vengo da Lima Heights", concluse, rimettendosi a sedere. "G-Grazie San", balbettò Artie incredulo. "Comunque, quello che volevo dire è che dovremmo cominciare ad allenarci, in modo da poter vincere e dedicare il trofeo a Brittany e Rachel. Vi prego, non datemi dell'insensibile, ma per molti questo è l'ultimo anno, e non bisogna sprecarlo vivendo nella paura. Brittany e Rachel non vorrebbero che ci arrendessimo così", finì Artie con gli occhi lucidi, commuovendo l'intera aula. "Ci stiamo", rispose Santana per tutti. "Ma che canzoni potremo mai proporre? Magari qualcosa che piacesse a Brittany e Rachel?", domandò dubbiosa Tina. "Io ho già qualche idea", rispose sicuro Artie, sfogliando gli spartiti. "Allora vediamo: magari qualche canzone di Britney Spears per onorare Britt e qualcosa di Barbra Straisand o Celine Dion per... OMMIODDIO!", gridò, lasciandosi sfuggire dalle mani tutti i fogli. Santana reagì subito, lo aiutò a raccogliere tutto, ma appena vide cosa lo aveva fatto urlare rimase pietrificata e dalla sua gola non uscì neanche un suono. Così tutti si avvicinarono spaventati alla ragazza e guardarono ciò che aveva in mano: da lontano poteva sembrare un semplice foglio, anche se era inspiegabilmente nero, ma è il suo contenuto che fece gelare il sangue a tutti i presenti: su di esso erano scritti a macchina tutti i nomi dei componenti delle Nuove Direzioni, ma accanto a "Brittany S. Pierce" e "Rachel Berry" c'era un impronta di sangue che ricordava un paio di labbra. La cosa più inquietante è che avevano forme diverse: per Brittany le labbra erano sottili, infatti lei aveva le labbra delicate, invece per Rachel erano spesse, e lei aveva le labbra carnose. Santana si inginocchiò in mezzo alla stanza, si ranicchiò in posizione fetale e scoppiò di nuovo a paingere, singhiozzando più forte di prima. Finn la prese per le spalle e la strinse a sè, versando lacrime amare insieme a lei. "OMMIODDIO!", gridò Mercedes, osservando meglio il foglio. I ragazzi diedero un'altra occhiata e subito dopo si precipitarono fuori, urlando disperati: "Sam, SAM, DOVE SEI???!!!". Sam, prima che Artie cominciasse il suo discorso era andato un attimo in bagno, ma non era più tornato; non ci misero molto per trovarlo. Non era morto da molto tempo, poiché il corpo era ancora caldo. Le labbra erano state brutalmente mozzate, probabilmente mentre era ancora vivo, dato che le pareti erano coperte di schizzi di sangue ancora fresco. Il killer poteva indubbiamente entrare e uscire come e quando voleva, il che significava che non c'era nessuna speranza per loro. 
E la cosa che li terrorizzava di più era il fatto che il maniaco non volesse uccidere tutti gli studenti, ma solo le Nuove Direzioni.
Quella lista ne era la prova.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ok, prima di tutto vorrei scusarmi umilmente, sono imperdonabile. Insomma, il mio non è un semplice ritardo, è passato quasi un anno dall'ultimo capitolo che ho pubblicato, ma ho avuto troppi impegni, problemi di famiglia, anche la poca ispirazione si è messa di mezzo. Vi prego perdonatemi, so che siete comprensivi e pazienti e avete un cuore d'oro. Comunque, in questo sprazzo di creatività mi sono buttata, concentrandomi molto su Santana. Vi avverto subito che tengo molto all'amicizia che si sta instaurando tra San e Finn e San e Artie, quindi per ora dovrei lasciar stare i due giovincelli. PER ORA. Mi dispiace se il capitolo nella parte centrale vi sembra troppo commovente o altro, ma si è messo in mezzo anche il fatto che sia provata per la perdita di Cory, per cui sono stata molto ma molto male. Ho paura che questo capitolo non abbia senso, ma lascio a voi la parola. Come al solito, vi invito a recensirmi e non abbiate paura di offendermi o altro, le critiche aiutano solo a migliorarmi. Finisco col ringraziare la mia carissima beta aka braccio destro aka supporto morale aka grandissima amica MZoSoM che, nonostante non faccia parte del mio fandom e non abbia mai visto neanche una puntata di Glee, mi abbia aiutato moltissimo, dandomi preziosi consigli e spronandomi a scrivere questo capitolo. Non so quando aggiornerò, ma spero presto. Bacioni a tutti
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Attimo Fuggente