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Autore: _Miokie    26/07/2013    7 recensioni
"Uccido i demoni sulla terra perché quelli nella mia mente non possono morire".
In città è arrivata una ragazza avvolta da un mantello e dai lunghi capelli vermigli.
[Avvertimento per coloro che leggono, la storia che vi accingerete a leggere si rifà agli avvenimenti presenti nell' anime ispirato dalla saga dei videogiochi di Devil May Cry ]
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Con la fronte imperlata di sudore e le mani tremanti mi sono ritrovata a sedere sul letto.
Il respiro affannato. Credo di aver urlato quando mi sono svegliata all'improvviso, nel bel mezzo della notte.
Mi sono girata verso sinistra per scendere dal letto, ma quando ho incontrato il muro mi sono ricordata che questa non è più la stanza del motel, ma quella della Devil May Cry.
Rigiratami verso destra ho poggiato i piedi sul pavimento ghiacciato. Mi passo una mano sulla fronte per asciugarmi parte del sudore e poi ho preso a massaggiarmi le tempie per fermare il giramento di testa dovuto al brusco risveglio.
Anche le gambe tremano e infatti, non appena provo ad alzarmi rovino di ginocchia in avanti.
-Ahia- Mugugno. Mi metto seduta per terra, in attesa che termini il giramento di testa.
Sento bussare alla porta -Ehi stai bene? Posso entrare?-
-Ehm... sì, entra pure.- La porta cigola appena e Dante mi guarda poggiato allo stipite, è un po' assonnato eppure lo sguardo si trasforma in preoccupato non appena mi vedi per terra.
-Cos'è successo? Adesso non mi dirai che sei anche sonnambula.- si avvicina a me e mi aiuta ad alzarmi e dato che le gambe non vogliono collaborare, sono costretta a reggermi a lui.
Non mi ero mai accorta di quanto alto fosse e di quanto caldo e accogliente potesse essere il petto di un uomo. Col viso arrivo giusto lì e la mano, poggiata involontariamente proprio sopra il suo cuore, sente un battito, leggermente accelerato. Cos'è, ti emoziona avermi così vicina? Andiamo lo so che non sei il tipo. O forse ti sei spaventato nel vedermi per terra in quello stato pietoso. E' più probabile questa della prima, di sicuro.
-Allora?- incalzi mentre mi prendi in braccio notando il tremolio delle mie gambe che mi impedisce di camminare.
Nel momento in cui mi sollevi faccio un piccolo versetto leggermente acuto, causato dalla sorpresa dovuta al tuo gesto.
In ogni caso cerco di rispondergli senza fargli notare il mio enorme imbarazzo.
-Ehm... no, non sono sonnambula. Ho solo avuto uno spiacevole risveglio e il mio corpo ha deciso di fare come gli pare per un po', nulla di grave.-
Mi ha poggiato sul letto e poi si è portato all'altezza del mio viso piegandosi sulle ginocchia.
-Sei sicura di star bene? Hai la fronte e il collo sudati e il viso è un po' arrossato.- poi con un gesto velocissimo mi ha afferrato una mano -Sono gelate. Non è che hai la febbre?-
D'istinto mi sono ritratta da quel contatto inaspettato. -No, sto benissimo, non ti devi preoccupare e poi le mie mani sono sempre gelate.- e poi ho le guance rosse perché non mi aspettavo di essere presa in braccio da te, caro il mio Dante.
-Eppure dal fisico si potrebbe dire che sei una che si ammala spesso.- continua posandomi il palmo sulla fronte. Mi scosto di nuovo dal suo tocco e lo guardo accigliata. Ok che è preoccupato per la mia salute, ma così è un po' eccessivo.
-Senti infermiera, sto benone. Ma di sicuro potrei sentirmi meglio se mi portassi un bicchiere d'acqua.- Ho detto con tono secco.
-Bene, allora visto che stai bene vattelo a prendere da sola il tuo bicchiere d'acqua- si è alzato e si è diretto verso la porta, con un'aria piuttosto contrariata.
In quel momento però sono stata io ad afferrargli una mano, l'ho stretta fra le mie e con lo sguardo l'ho pregato di non andarsene.
Gli incubi rendono tutti deboli, anche persone che sembrano apparentemente forti. Ma nessuno è veramente forte, o almeno non lo è da solo. E in questo momento stare da sola non mi aiuta, voglio qualcuno vicino a me. Voglio Dante vicino a me.
-Aspetta.- Ho mormorato – Rimani qui-.
Lui si è voltato e poi si è seduto sul letto. -Ti ho sentita urlare. Hai avuto quell'incubo che mi hai raccontato?- con la mano libera dalla mia stretta mi ha scostato alcune ciocche dal viso, scoprendomi l'occhio sinistro, perennemente coperto dalla frangetta rossa.
Il mio sguardo si è incupito e tende verso il basso.
-Sì.- Ho risposto sommessamente.
Dante ti prego non guardarmi così, non guardarmi come se fossi una bimba da consolare. Già provo abbastanza pena per me stessa, ma se tu mi guardi in quel modo con quei tuoi occhi di ghiaccio peggiori solo la situazione. Fammi sentire meglio, di' qualcosa, sdrammatizza. Voglio solo dimenticare per un minuto di essere me stessa, solo per un minuto.
I nostri occhi si incontrano, ghiaccio nel ghiaccio. E allora non posso farci più niente. Mi sento così piccola davanti a te.
Piccola, indifesa e debole.
Quandomani non sono stata debole? Lo sono sempre, anche quando maneggio la mia spada e le mie pistole con fierezza. Quelle sono solo un mezzo per non permettere di essere ferita fisicamente. Ma come posso difendere il mio cuore e la mia mente? Non certo con delle armi.
Questa è in realtà Beatrix, una ragazza debole. Niente di più e niente di meno.
Poggio la testa sulla sua spalla, mentre mi rigiro tra le dita la sua mano, studiandola e accarezzandone il dorso.
-Credi di riuscire a riaddormentarti?- mi chiede dandomi un buffetto sulla guancia.
-Forse.- mormoro e in quel momento mi sono stretta più vicina a lui. - Ma non ti garantisco che riuscirò a dormire più di un paio d'ore...- Diciamo anche che non dormirò affatto, è raro che riesca a riaddormentarmi una volta sveglia, ma non posso mica farlo rimanere nella mia stanza tutta la notte.
-Allora posso anche rimanere un po', almeno finché non ti sarai addormentata.- E detto questo, con estrema delicatezza (aggiungerei anche insolita per un tipo come lui) mi ha sistemato sulle sue gambe, neanche fossi veramente una bambina.
-Sai... E' alquanto imbarazzante questa situazione, ho ventiquattro anni e non cinque. Posso addormentarmi anche senza essere cullata.- dico arrossendo violentemente. Eppure lui non accenna a lasciarmi. Ma nonostante mi stia lamentando non posso nascondere che è proprio una bella sensazione, credo di non provare una cosa del genere da tanto, troppo tempo.
-Sei veramente leggera sai? Ti offendi se ti chiedo quanto pesi?-
-A quindici anni ero anoressica, adesso arrivo a stento ai cinquanta chili...- Confesso in un sussurro.
-C'è anche da dire che non sei un po' bassina. Se non fosse per i tuoi capelli rosso semaforo sarebbe molto facile perderti in una folla... Sei un piccolo semaforo rosso- E mi da un'altro buffetto in testa.
Mi allontano leggermente per vederlo meglio in viso -Sei sicuro di non essere tu quello che ha bisogno di dormire? Stai delirando.- Ha sorriso, ma non ha contestato come suo solito. E io ho posato di nuovo la testa sulla sua spalla. Stavolta però, col naso a sfiorare l'incavo del collo e così mi sono ritrovata, nel giro di pochi secondi, estasiata dal suo profumo. Se c'è una cosa che ho sempre amato sono i profumi, specialmente degli uomini. Il dopobarba, l'acqua di colonia e tutte quelle altre essenze mi hanno sempre mandato letteralmente fuori di testa.
Niente di meglio di un buon profumo per farmi rilassare e già ho un'aria più assonnata, tanto che pure Dante, convinto che mi sarei addormentata da un momento all'altro, mi ha poggiata sul letto con la stessa delicatezza con cui prima mi aveva sistemata in braccio a lui. Io comunque non ho lasciato la sua mano e alla fine, dopo averla rimirata più e più volte ho lasciato che le nostre dita s'intrecciassero e poi mi sono raggomitolata su un lato in attesa che mi addormentassi, sempre con la sua mano stretta nella mia.
Con le palpebre che già si stanno facendo pesanti ho sussurrato un -Grazie- e mi sono addormentata poco dopo. O meglio sono entrata in uno stato di dormiveglia che comunque mi ha aiutato a riposarmi per poter affrontare la giornata successiva con la giusta dose di energia.
Non so quanto vera potesse essere l'ultima cosa che ricordo di quella notte, ma credo d aver sentito qualcosa di morbido e leggermente umido posarsi sulla mia fronte poco prima che Dante uscisse dalla mia stanza. Che mi avesse dato un bacio?


La risposta alla mia domanda è arrivata non appena mi sono svegliata questa mattina.
Nel tentativo di stropicciarmi gli occhi, col dorso della mano sono andata a sfiorare un pezzo di stoffa situato sulla mia fronte.
Dante prima di andarsene si è preoccupato di mantenermi la fronte fresca, nel caso in cui avessi davvero la febbre.
Leggermente inumidito con dell'acqua fresca, ormai diventata tiepida col passare delle ore.
In effetti ora sto molto meglio di stanotte, forse avevo sul serio qualche linea di febbre, ma ormai ha poca importanza. Mi sono tirata giù dal letto e dopo una veloce rassettata e una doccia rigenerante sono entrata nello studio, vestita con un paio di shorts chiari e una maglia bianca con le maniche a tre quarti, un po' strappata ai bordi ma ancora troppo nuova da esser buttata via. E' comunque normale che durante alcuni combattimenti dei vestiti vengano danneggiati (non c'è jeans nel mio borsone che non abbia le ginocchia strappate).
Ho trovato Dante seduto sul divano con una tazza in mano che, molto gentilmente gli ho strappato via per poter dare un sorso dello squisito caffè che vi è dentro. Quel locale non è certo un cinque stelle, ma la macchinetta del caffè che ha in cucina è un miracolo sceso in terra!
-Buongiorno!- ho detto restituendogli la tazza con un'aria stranamente ilare, molto diversa da quella di questa notte, quasi totalmente dovuta al fatto che mi ero appena risvegliata da un'incubo.
Oppure potrebbe essere causato dal mio solito cambio repentino di umore, sarà che sono cancro con ascendente gemelli e che quindi posso cambiare totalmente stato d'animo da un momento all'altro quasi senza rendermene conto, fattostà che ora che sono più allegra del solito ne voglio approfittare per contagiare (o almeno tentare di farlo) anche il mio coinquilino.
Ed è così che gli ho proposto, dopo vari attimi di silenzio dove lui non ha accennato a rispondere al mio saluto ma mi ha semplicemente fissata, come se stesse anche lui aspettando che gli proponessi qualcosa:
-Usciamo?-
In quel momento, ha posato la rivista che teneva nell'altra mano e si è alzato in piedi.
-Prima dobbiamo aspettare una persona, non ci vorrà molto... dovrebbe essere qui a momenti. Dopodiché potremo uscire.- E mi ha oltrepassato andandosi a sedere alla scrivania dove ha preso in mano un'altro giornale che ha iniziato a leggere distrattamente. -Piuttosto, come ti senti?-
-Bene, sto molto meglio adesso e grazie per questa notte...- ho risposto.
-Dovere mio.-
Mentre aspetto la visita di Dante, decido di disegnare un po'. Vado a prendere ciò che mi serve dalla mia stanza e mi riposiziono sul divano e lascio che la matita scorra sul foglio, disegnando linee, onde e tratti delicati ma decisi. Osservo il mio soggetto con attenzione, cercando di ricopiarne i contorni alla perfezione.
Tanto sono presa dalla mia opera che, quando sento bussare alla porta sussulto leggermente. E nel frattempo che Dante va ad aprire, io ripongo tutte le mie cose e le riporto in camera, avrei terminato il disegno una volta tornata a casa.
Rientrata nello studio ho trovato Dante intento a parlare con una donna, bellissima aggiungerei. Ha dei lunghi capelli biondi, la pelle candida e degli occhi magnetici da gatta. Questa sembra essere molto in confidenza con Dante data la vicinanza dei loro corpi e la disinvoltura con cui si muove per lo studio.
Mentre parla, il suo sguardo si sposta su di me e subito si interrompe.
Mi squadra da testa a piedi con una certa aria di sufficienza, o almeno così mi è parso:- E' questa la ragazzina di cui mi hai parlato?- ha detto ritornando a guardare Dante.
Sentendomi tirata in causa, li ho raggiunti al centro dello studio lei mi ha osservato ad ogni passo fatto verso di loro.
-Piacere, mi chiamo Trish- e mi ha allungato la mano che ho stretto timidamente.
-Sono Beatrix, il piacere è mio.- mi ha sorriso, stendendo le sue labbra di ciliegia. Mi chiedo quanti uomini abbia imbambolato quel suo sorriso così seducente.
-Io sono un' amica di Dante, mi ha detto che tu sei la sua nuova collega, spero vi troverete bene insieme.- Il termine "amica" non mi ha convinto molto, in parte per il tono con cui la detto e in parte perché ho notato come si comportano l'uno con l'altro, è ovvio che i due sono o sono stati intimi.
Ho ricambiato il suo sorriso e mentre continuano a parlare, mi allontano di qualche passo fingendo di gironzolare per la stanza ma comunque prestando attenzione alla loro conversazione. Nulla di particolare, semplicemente ha voluto riferire a Dante che fuori città stanno aumentando sempre più le apparizioni di demoni, molto spesso parecchio pericolosi. Probabilmente avevano parlato precedentemente della faccenda.
-Capisco, ma comunque da quel che si dice, il fenomeno si estende solo a questa regione. Giusto Beatrix?-
-Sì Dante, mi sono accorta dell'aumento di loro solo quando sono entrata in questa zona. Ho girato parecchio e non mi sembra di aver notato la stessa cosa da altre parti.-
Trish, che per tutto il tempo non ha fatto altro che tenermi d'occhio in ogni movimento, se n'è andata poco dopo, dicendo che avrebbe presto aggiornato Dante sulla situazione.
Non so perché ma non appena Dante ha chiuso la porta alle spalle della donna ho tirato un sospiro di sollievo.
-Sono tutte così le tue conoscenti? No perché vorrei prepararmi in caso di altre visite.-
-Non ti preoccupare. Trish è un demone è normale che faccia quest'effetto-
Alla parola "demone" gli occhi hanno rischiato di uscirmi dalle orbite per la sorpresa e Dante non ha potuto fare a meno di notarlo e non è riuscito a trattenere una risata.
-Sbaglio o volevi uscire?- ha detto poi, iniziando a prendere il cappotto di pelle.
Ho annuito e sono andata a mettermi gli anfibi e una felpa leggera grigia.
-Andiamo- ho detto una volta pronta. L'ho afferrato per un braccio e l'ho trascinato fuori, impaziente di visitare la città.



L'angolo di Lilith!
Ciao a tutti ^^ dai stavolta non vi ho fatto aspettare molto, sono stata brava! All'inizio era venuto un po' cortino però poi sono riuscita ad aggiungere qualche cosina qua e là.
Come potete vedere il rapporto tra Dan e Bea si sta facendo poco a poco più intenso, ma tenete a freno la vostra indole da fangirl perché non vorrei fare le cose troppo in fretta, quindi procederò con calma :)
Spero vi sia piaciuto comunque e ringrazio tutti quelli che mi recensiscono e che seguono tutti i miei capitoli, è davvero importante per me.
Bene ora mi eclisso,


Peace.

  
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