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Autore: serClizia    27/07/2013    12 recensioni
Una strana storia che mi ha portato via un'estate, un pezzo di cuore, e tante risate tra le lacrime.
Non fatevi ingannare dal primo capitolo, non c'è una storia di passione tra la protagonista e Damon Salvatore. Mi sono attenuta rigorosamente al telefilm. Ok, quasi rigorosamente. Ma tanto al Beremy non ci crede più nessuno, no?
Genere: Azione, Comico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7 - SODDISFAZIONI

CAPITOLO 7 - SODDISFAZIONI

 

Klaus e Caroline parlano, ma non riesco a sentire cosa dicono perché sono troppo presa a mangiarlo con gli occhi.

Mi pare di sentire il nome di Tyler. “Balls.” [1]

Dopo di che, senza neanche guardarmi, se ne vanno in salotto, lasciandomi a bocca asciutta.

“Ok, non posso proprio dire che sia andata come mi aspettavo. Non dico che mi aspettassi un ‘Ciao, tesoro’, ma nemmeno il nulla.”

Damon ed Elena li raggiungono. Jeremy mi passa vicino, mi guarda scocciato e li segue.

“Sono proprio la benvenuta.”

Li lascio confabulare per un po’, sempre seduta sulle scale. Non voglio essere presente mentre parlano a Klaus di me. “Ma chi voglio prendere in giro, semplicemente non sono in grado di stare nella stessa stanza con Quei Due contemporaneamente.”

Alla fine della fiera, però, devo, visto che Elena viene a chiamarmi.

Mi avvicino alla sala con l’umore di un condannato a morte che va verso il plotone d’esecuzione.

“Contento, però, che almeno il plotone sia stracolmo di fighi.”

Entro e ci sono tutti. L’unica che manca è, ovviamente, Katherine. È stata spedita non so dove, non ero presente al momento della decisione. Non sono proprio la persona più popolare di questa casa, al momento.

Rimango a guardarli dalla soglia. I personaggi della mia serie tv, nella stessa sala. Damon vicino al tavolino dei liquori, Elena in piedi vicino al divano, Jeremy seduto sul divano vicino a Caroline e… ehm… difficile riuscire a guardarlo… Klaus… seduto comodo sulla poltrona, con la schiena appoggiata allo schienale. E col ghigno di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico.

“Sono in una stanza con Damon e con Klaus. Con Damon e con Klaus. Con Damon e con Klaus!!!!!”

«C-ciao!» gli dico. “Ma che cazzo, eppure ti eri preparata così bene! E invece? ‘Ciao!’? Che idiota.”

«E così tu sei quella venuta da un altro mondo.» dice lui, col suo accento impeccabile. «Affascinante.»

“Ok, la situazione è insopportabile. Le cose sono due: o mi sparo, o gli salto addosso e lo stupro. Ok, CERCO di stuprarlo.”

Annuisco. Distolgo lo sguardo, fingendo di voler osservare gli altri presenti. Jeremy si guarda le mani, Damon traffica con l’alcool.

«Ok.» dice Elena. «Visto che siamo tutti qui, proporrei di iniziare.»

«Iniziare cosa, esattamente?» dice Klaus. «Devo ancora capire il motivo della mia visita qui.»

E guarda Caroline, sorridendo.

«Beh, ci serve aiuto con Silas.» gli dice lei.

«E che genere di aiuto posso darvi io? Non ho poteri speciali contro di lui, valgo tanto quanto Damon in questa storia.» Sorride di nuovo. “Oh My.”

Comincio a capire che Klaus si aspetta un tipo di visita molto diverso da quello che abbiamo pensato noi.

 «Beh, Damon non è molto d’aiuto, di solito. Quindi speravo che tu potessi fare di più.» risponde l’oca bionda.

Mi guardo intorno e nessuno sembra intenzionato a ribattere. Damon continua a bere, con gli occhi bassi. Elena è scocciata ma non dice niente.

«Aspetta un secondo.» dico io. «Come sarebbe a dire che Damon non è d’aiuto?»

Caroline mi guarda come se avesse appena visto parlare una scarpa e non risponde.

«Ho sentito bene? Hai detto quello che penso tu abbia detto?»

«Sì, hai sentito bene.» La sciacquetta si indispettisce. «C’è qualche problema?»

«Oh, fammi pensare. No, non c’è nessun problema, a parte tutte le volte che Damon vi ha salvato il culo.»

Jeremy si alza e se ne va, come una furia. Elena lo segue con lo sguardo, preoccupata.

«Scusami?» ride Caroline. Poi indica Jeremy che se ne va, come a dire “E lui?”.

Non voglio girarmi a guardare Damon perché non voglio vedere la sua faccia, quindi continuo a fissare la cretina come se non fosse una vampira ma una stupida e ingrata umana da attaccare e distruggere.

«Ah, certo, quando non si sa cosa dire si tira sempre fuori la storia di Jeremy. Beh, lui è VIVO e sia lui che Elena hanno perdonato Damon. Voi, invece, non sapete fare altro che blaterare e vi scordate delle volte in cui vi ha salvato. Devo cominciare a citare le volte una per una? Perché posso farlo, sai? Posso dirti anche il numero della puntata. Diavolo, se mi ci metto d’impegno posso anche dirti tutta la colonna sonora.»

«È vero, potrebbe farlo.» dice Damon.

“GRAZIE AI SETTE DEI [2], Damon è colpito. Ha fatto una battuta. Forse mi perdonerà! I CAN’T.”

«Sì, mi piacerebbe vederti provare.» dice Caroline, sprezzante.

«Oh, ok, potrei cominciare dalla prima cosa che mi viene in mente. Quando Tyler si è trasformato in un lupo e ha cercato di ucciderti, chi si è preso il morso al posto tuo salvandoti le chiappe?»

Caroline apre la bocca ma la fermo prima che possa ribattere.

«Quando Stefan era via a squartare le persone, chi vi ha tenuto d’occhio e vi ha protetti? Quando tua mamma ha scoperto di te e voleva ucciderti, chi ti ha difesa? Quando Klaus voleva uccidere Bonnie, chi ha finto la sua morte e l’ha nascosta per proteggerla?»

Caroline boccheggia, ma non risponde.

«Posso continuare, se vuoi.»

Klaus scoppia a ridere. «Ma dove l’avete tenuta nascosta questa, finora?»

«Non farmi nemmeno iniziare.» dice Damon, sorseggiando il suo drink.

Caroline li fulmina entrambi.

Io mi faccio piccola, piccola. Ma piccola, piccola, piccola.

«Allora, arriviamo al punto?» dice Klaus. «Ho altre cose di cui occuparmi.»

“Già. Magari a Hayley stanno venendo le voglie. Non puoi perderti la fase in cui si va a comprare cibi assurdi, per la gravidanza della signorina.”

Elena si fa avanti.

«Dobbiamo trovare Stefan. E dobbiamo sapere cosa sta facendo Silas a Las Vegas. Ha detto che gli serviva il sangue di un cacciatore, quindi probabilmente sta lavorando ad un incantesimo. Ma non sappiamo di che tipo.»

Klaus si rivolge di nuovo a Caroline, sempre con la sua ghigna. «E…?»

«E ci farebbe piacere se tu cercassi informazioni su queste streghe di Las Vegas. Sei un esperto nel settore streghe, dopotutto.» gli risponde lei.

«Sì, lo sono.» dice Klaus, sempre gongolante. «E in cambio, cosa ottengo?»

«La nostra eterna gratitudine?» dice Damon.

«Dipende.» dice Elena. «Cosa vorresti, in cambio?»

Il mio alterco con Caroline non è ancora finito, quindi decido di buttare carne sul fuoco.

«Beh, una volta ti sei accontentato di un appuntamento. In questa situazione, direi che puoi chiedere qualcosa di più.»

Damon fatica a reprimere un sorriso, Elena mi guarda stupefatta e Caroline furibonda.

Klaus non ha cambiato posizione, ha solo accentuato il ghigno.

Caroline sposta lo sguardo su di lui.

Silenzio.

«No.» dice. «Oh, no. No, no, no, no, no.»

Si alza in piedi. «Tyler sta tornando, ok? Tu lo hai fatto tornare! Quindi io non farò niente del genere! Tu sei… sei disgustoso e… io… non voglio nemmeno guardarti in faccia! Perché non vai ad un appuntamento con lei.» e mi indica come se fossi fatta di fogna.

Mi manca un battito. «Io?»

«Sì, tu. Tanto da solo non sarebbe capace di trovarsi niente di meglio.»

E se ne va.

“E ne ho già fatti andare via due, stasera. Potrei raggiungere un record.”

Purtroppo, però, Klaus ha cambiato espressione. Ha quella faccia da incazzato-ferito che non promette niente di buono.

Mi affretto ad intervenire.

«Non… la pensa così. È attratta da te ma non vuole ammetterlo, quindi per autodifesa, attacca a sparare insulti e cattiverie. Degne di una ragazzina, è vero. Ma alla fine ha 18 anni, no?»

Klaus non risponde.

«Comunque…» prosegue Elena. «Silas è un problema comune, Klaus. Quindi conviene anche a te aiutarci, sapere cosa sta tramando.»

Klaus non dice niente. Ha ancora l’espressione pericolosa in faccia. Punta verso Damon ed Elena.

«Dopo questa volta, non chiamatemi più. O vi ucciderò tutti.» E se ne va.

“E tre! Sono un mito!”

“Comunque ha minacciato tutti talmente tante volte che non fa più nemmeno paura. Va bene, ok, un pochino sì…”

«Beh, direi che è andata bene.» dice Damon, dando l’ennesima sorsata.

Elena lo guarda, corrucciata. Poi non riesce a resistere e sorride.

«Vado a controllare Jeremy.» dice. «Fate i bravi, voi due.» Ci indica e se ne va.

E così… sono da sola con Damon. Che forse mi odia ancora.

Penso di avvicinarmi, poi mi rendo conto che potrebbe non essere una buona idea invadere il suo spazio, al momento.

«Senti…» gli dico. «Mi dispiace. Io… mi sono ritrovata qui e non sapevo cosa pensare. Non ho voluto consciamente pensare a niente perché se lo avessi fatto, tutto questo sarebbe stato reale. Ma avrei dovuto pensare a quanto tieni a tuo fratello e cercare di convincerti a parlare con me, quindi… mi dispiace.»

Damon mi guarda. Non so da quanto stia bevendo, ma mi sembra ubriaco.

«Ok.» dice.

Rimango a bocca aperta. «Davvero?» “È stato facile.”

«Sì. Alla fine è vero, avrei dovuto indagare di più su questa tua storia di “vengo da un altro mondo e so tutto”. Invece mi sono lasciato andare e ho...» Fa una pausa. «Mi sono goduto un po’ di felicità con la donna che amo. Ma a quanto pare, quando lo faccio, succede sempre qualcosa di brutto, quindi...»

Beve ancora. Mi si stringe il cuore a vederlo così.

«Damon… guarda che non hai fatto niente di male. So che sembra stupido dirlo perché non lo sei, ma è umano godersi la felicità del momento e lasciare da parte tutto il resto. Lo fanno tutte le coppie innamorate.»

«Già, ma come hai brillantemente suggerito tu, io non sono umano. Evidentemente ci sono dei lussi che non mi posso permettere. E ora scusami.» Fa per andarsene.

Decido di non lasciar perdere.

«E dove vai?» gli dico, dura.

Damon mi guarda, stupito. «Non sono affari tuoi.»

«No, ma ho deciso di impicciarmi lo stesso. Tu stai per andare da Elena. Stai per dirle che molli tutto finché non trovi tuo fratello.»

Damon non risponde.

«Stai per lasciarla perché ti senti in colpa, perché avresti dovuto capirlo, perché Jeremy è quasi morto di nuovo dopo neanche dieci giorni ed è quasi morta anche Caroline. E pensi che tutto questo sia colpa tua perché sei stato felice per una settimana.»

Damon ancora non risponde.

«Uau, sei stato felice per una intera settimana di vita! Deve essere spaventoso, in effetti. Damon, ascoltami e ascoltami bene, perché io un giorno forse me ne andrò da qui per tornare a casa e non ci sarà nessun altro a farti questi discorsi, visto che non lasci che nessuno ti si avvicini tanto da conoscerti. Tu meriti di essere felice, e non tutto quello che succede è colpa tua.»

Continua a guardarmi, in silenzio. Lo prendo come un invito a proseguire.

«È vero, hai fatto delle cose discutibili in passato. Ma sono nel passato, e mi pare che tu ti sia punito a sufficienza. Anche perché molte di quelle cose che definisci orribili non lo sono nemmeno, sono solo avventate e alla fine hanno salvato la vita di molte persone. O almeno, delle persone che sono importanti per te. Lascia stare il passato, pensa al presente. Non potevi sapere di Silas. Non potevi sapere che io sapessi delle cose in più. Non potevi sapere che Silas avesse in piano di aggredire qualcuno e sparire. Cavolo, non lo sapevo nemmeno io! Quindi ti prego… ti prego, non lasciare che le tue insicurezze abbiano di nuovo la meglio su di te. Non lasciare Elena. Non aiuterebbe nessuno, in questa situazione.»

Damon continua a non parlare.

«Possiamo fare un piano e risolvere tutto. Risolverete tutto, come sempre. Lo troverete. E adesso versami qualcosa da bere che sto sudando come maiale. Dio, questi discorsi sono sfiancanti.»

Fa un mezzo sorriso e mi versa un bicchiere. Rimaniamo in silenzio per un po’. Lo lascio rimuginare sulle mie parole, ben consapevole che non sia abituato a sentirle.
“Non penso di avergli mai fatto un discorso così lungo da quando sono qui. E riesco anche a guardarlo negli occhi senza che mi tremi la voce. Sto migliorando.”

«Sai, questa sensazione che stai sentendo… si chiama accettazione.» gli dico. «Quando qualcuno ti conosce, conosce i tuoi pregi e i difetti e ti accetta così com’è. Non è male, no?»

Alzo il bicchiere per fare un brindisi con lui. Fa cozzare il bicchiere contro il mio, guardandomi fisso.

«Ti perdono.» mi dice.

Bam. Un mattone enorme, che non sapevo nemmeno di avere, mi si alza improvvisamente dal cuore.

Mi si riempiono gli occhi di lacrime, e mi volto dall’altra parte per non farglielo notare.

 

**

 

Più tardi, sono seduta nel mio posto preferito del giardino, a guardare le stelle. Rimugino su quello che è successo oggi. “Ho ancora un po’ di batticuore…”

Dopo non so quanto, sento dei passi che si avvicinano.

Jeremy mi si siede accanto.

«Ehi.» dice.

«Ehi.» Potrei dirgli “Guarda un po’ chi mi parla adesso”, ma sono troppo stanca per essere acida.

«Senti, volevo chiederti scusa per oggi. Non è giusto quello che hai fatto, però è anche vero che non posso capire la tua situazione. Quindi, penso di aver esagerato nella reazione.»

«Non ti preoccupare. Me lo aspettavo e penso anche di essermelo meritato. Certo, se avessi continuato, poi forse non ti avrei più parlato io. Mai più.»

Ride.

«Che giornata, eh?»

«Già.»

«Sono quasi morto di nuovo.»

«Forse dovresti tenere un’agenda, sai, per tenere il conto. Magari puoi battere un record personale.»

«Forse mi daranno un premio, alla fine.»

«Lo spero proprio per te! Quanto sadismo vogliono perpetuare contro un povero adolescente? Voglio dire, quante volte possono farlo morire prima dei vent’anni senza dargli una gratifica?»

Ridiamo.

«Ehi, hai fame? Oggi non abbiamo proprio mangiato.» dice Sopracciglia Aggrottate.

«Cavolo sì, sto morendo di fame.»

 

 

Note generali

 

 [1] Frase ricorrente di Bobby, personaggio di Supernatural. Sostanzialmente vuol dire “Che palle.”

[2] Citazione da Game of Thrones, dove la maggior parte della popolazione del continente occidentale venera i Sette Dei.

 

Note dell’autrice:

Sono proprio curiosa di sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Per me è stato molto difficile da scrivere. Punto primo, perché Klaus è… beh, è Klaus. È difficile da riportare per iscritto il suo comportamento. E Damon distrutto dal dolore per suo fratello è così… heartbreaking! T_____T
E la parte del bisticcio con Caroline? Non per niente questo capitolo si chiama Soddisfazioni.
Se ci sono domande sul comportamento dei protagonisti, non esitate a chiedere. Ho risposte per tutti!
Grazie ancora per tutte le recensioni che ricevo, e che continuano ad aumentare!
Siete meravigliosi :D

  
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