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Autore: Vanisher    27/07/2013    4 recensioni
Vincere significa fama e ricchezza.
Perdere significa morte certa.
Ma per vincere bisogna scegliere.
Tra sopravvivenza e amore.
Egoismo e amicizia.
Quanto saranno disposti a perdere Mercedes Lambre ( Ludmilla ), Diego Dominguez ( Diego ) e tutti gli altri attori di Violetta per tornare a casa vivi, sani e salvi e portare gloria e onore al loro Distretto?
Che gli Hunger Games abbiano inizio.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diego, Leon, Ludmilla, Un po' tutti, Violetta
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando mi sveglio la mattina dopo, il mio corpo è avvolto nel sottile lenzuolo che serve da coperta e la testa è poggiata sul cuscino. Vorrei dormire un altro po', ma Effie bussa alla porta della mia camera dicendomi che comincia un'altra " grande, grande ed entusiasmante giornata! ". E poi è meglio che mi sbrighi, voglio proprio conoscere Haymitch. Magari non è così male come ha detto Effie ...
Mi alzo e mi lavo la faccia, metto i vestiti di ieri sera e pettino i capelli biondi. 
Come ieri sera, Diego è arrivato prima di me e sta parlando con quello che dovrebbe essere Haymitch e Effie è seduta compostamente sul divano di pelle bianca e sfoglia delle riviste di moda. 
Faccio il mio ingresso tenendo la schiena dritta e Haymitch ( almeno, credo sia lui ) mi indica la sedia accanto a quella di Diego.
- Ma bene! Mi sembrava che mancasse qualcuno ... Siediti! - sembra abbastanza sobrio, anche se stringe nella mano sinistra una bottiglia di vodka. 
Mi siedo accanto a Diego e ammiro la vasta scelta che ho per colazione : muffin al cioccolato, crostata di marmellata o crema o noci, latte di soia, caffè a mia scelta, cioccolata calda e fette biscottate schierate a seconda dei gusti e dei colori : con sopra marmellata di arance, ciliegie, fragole, pesche, mele, mirtilli e anche all'uva.
Riempio il piatto di una fetta biscottata per marmellata, prendo un po' di cioccolata calda e qualche muffin al cioccolato e una fetta di crostata alle noci.
- Allora ... - comincia Diego, leggermente imbarazzato - Tu saresti il nostro mentore? - evidentemente si aspettava qualcuno di più ... ecco ... forte. Ma come biasimarlo, Haymitch non è esattamente come mi aspettavo.
Ha i capelli lunghi biondi che gli coprono mezza faccia, una leggera barbetta bionda, non è nemmeno tanto pianciuto ed è poco più alto di me, vestito trasandamene. E il suo alito puzza di alcool.
- Esattamente - Haymitch ci guarda intensamente - Ma prima di cominciare sappiate dal profondo del cuore che io non posso in alcun modo, nemmeno se lo volessi, farvi rimanere vivi. Quello è compito vostro -
Sbianco. Quanti Tributi ha fatto morire prima di noi?!
- E allora qual'è il tuo compito? - sbotto con rabbia senza riuscire a contenermi - Tu sei stato nell'arena, tu hai vinto e sempre tu devi insegnarci tutto quello che sai e usare tutti i mezzi a tua disposizione per far uscire almeno uno di noi dall'arena! -
Haymitch emette una risata compiaciuta - Vedo che hai fegato, ragazza. E tu saresti? -
- Mercedes Lambre -
- Oh, allora si spiega tutto. Da come sei salita sul palco alla mietitura, sembra che non vedi l'ora di tornartene a casa -
- Ed è così, infatti -
- Sai che potresti tornare anche in una bara di legno, vero? -
- Sai che non sono questi i miei programmi? - troppo spavalda, forse?
- Ah, dolcezza? E quali sono i tuoi piani?-
- Vincere-
Haymitch emette un fischio con la bocca, segno che questa discussione l'ho vinta io. Così impara, questo brutto ...
Finiamo la colazione e Haymitch ci avverte che verremo assegnati a uno staff di preparatori e a uno stilista che si occuperà della nostra immagine e di come farci ottenere sponsor. L'immagine è una cosa importante, sentendo le sue parole. E a Capitol City ci ripuliranno da cima a fondo e ci faranno risplendere al più non posso, sempre parole di Haymitch. Non fa nemmeno in tempo a finire la frase che Capitol City brilla da dietro ai finestrini del treno.
 


Mi fanno la ceretta sulle gambe, sulle braccia, sulle sopracciglia, sotto le ascelle e al'inguine. Mi fanno fare un bagno di oli profumati e lozioni che dovrebbero rimuovere la pelle secca e la dovrebbero rendere più lucida. Mi spalmano creme su creme e mi lavano i capelli. Li pettinano, ci passano sopra balsami e shampoo nutrienti e resistenti.
Quando hanno finito, mi guardano come se finalmente fossi umana. Poi mi lasciano completamente da sola, facendomi aspettare il mio stilista.
Quando entra, rimango sconvolta. E' diverso dai capitolini, ha solo una camicia scura e pantaloni scuri, capelli rasati e solo un po' di mascara. Ma per il resto ... potrebbe essere un normalissimo cittadino.
- Ciao, Mercedes - mi saluta tendendomi la mano. Ha una voce calda e profonda - Io sono Cinna -
Gli stringo la mano. La sua è una stretta forte e rassicurami, come per dire di rilassarmi. E mi sento davvero rilassata, non so perchè.
Mi tolgo l'accappatoio e rimango nuda, mentre lui cammina in tondo studiando ogni centimetro della mia pelle e  memorizza i miei lineamenti. 
Mi sento a disagio a stare nuda davanti ad uno sconosciuto e sono tentata di mettermi la braccia davanti al petto e correre a prendere l'accappatoio. 
- Rimettiti pure l'accappatoio -
Sollevata, lo metto e stringo il nodo sulla pancia. Ci sediamo e cominciamo a parlare.
- Parliamo della sfilata dei carri che ci sarà venerdì. Ogni Tributo si dovrà vestire in modo da rappresentare il suo Distretto -
Ogni anno vestivano i Tributi in modo banale e sciocco. Ma io non ho mai visto Cinna nelle altre edizioni. Quindi non ho ideee su come potrebbe conciarmi. 
- Il Distretto 6 si occupa dei trasporti. Giusto? Giusto -
Mi farà vestire da macchina.
- E rispetto alle altre edizioni ho intenzione di fare qualcosa di veramente speciale -
Mi farà vestire da macchina e le mie scarpe saranno due gomme nere e sporche.
- E voglio usare il mezzo di trasporto che tutti sognano : le ali. Chi non  desidera un paio di ali? Allora, se approvi questa iniziativa, continuerò a parlarti del mio progetto, sennò dimmi la tua -
Cinna guarda compiaciuto il piccolo sorriso che si è formato sulle mie labbra e da come sono sporta in avanti verso di lui per ascoltare meglio. Non sarò una macchinina, eh? La cosa mi piace un sacco. Adesso Cinna  ha la mia totale fiducia attenzione.

 
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