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Autore: SenzaFiato    27/07/2013    3 recensioni
Gemma strizzò gli occhi e finalmente la vide: una corona stilizzata formata da sette stelle disposte a semicerchio.
«Si narra che a Nasso Bacco incontrò Arianna, principessa di Creta, disperata per l’abbandono dell’amato Teseo, e che lì si innamorò di lei. In pegno d’amore il dio le regalò un diadema d’oro, che lui stesso lanciò in cielo a formare una costellazione, dopo la morte di Arianna».
La storia partecipa al contest "Synthesis? In the flash!" indetto da Chara.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le stelle restano in silenzio eppure c'è chi le guarda per ore

 

«Dove stiamo andando?» gli chiese per la centesima volta, ma non ottenne risposta; Gabriele, infatti, continuò a guidare incurante delle sue lamentele.
Dopo quella che le parve un’eternità, il ragazzo accostò vicino al lungomare e la condusse in una spiaggia bianca e sabbiosa, pressoché deserta visto l’orario, che si affacciava sul limpido mar Ionio. Mentre si guardava in giro affascinata dal luogo, Gabriele armeggiava con l’accendino e la legna che aveva tirato fuori dalla busta di carta che aveva con sé.

“Sta preparando un falò”, pensò Gemma,” un falò solo per me”.
Si avvicinò sorridendo e gli schioccò un bacio sulla guancia, intenerita dal suo gesto. Da giorni tentava di tutto per farle dimenticare Fabio: uscite al parco, cinema, concerti, e ora questo. Non sapeva come ringraziarlo.Venti minuti dopo, stavano mangiando fianco a fianco in religioso silenzio, mentre le fiamme danzavano davanti ai loro occhi. Il rassicurante calore del fuoco, che  li cullava dolcemente, li spinse a distendersi sulla coperta che Gabriele aveva saggiamente portato.
« Quella è l’Orsa maggiore» indicò con il dito. Lanciò un’occhiata a Gemma e lesse confusione nei suoi occhi, mentre scorgeva il cielo sopra di loro. Ridendo le prese la mano per percorrere con l’indice smaltato le sette stelle che formavano il Grande Carro. E poi, spostandole il dito lungo la coda dell’Orsa, aggiunse: «questa è Arturo, la terza stella più brillante del cielo boreale.»
«Wow» esclamò Gemma, affascinata da quel luccichio confuso che stava lentamente prendendo forma. «Come fai a sapere tutte queste cose?».
«Segreto» sussurrò abbassando di qualche ottava la voce, e Gemma rise per il malriuscito tentativo di fare il misterioso con lei.
«Comunque sono solo un appassionato di astronomia e dei miti collegati alle varie costellazioni» spiegò semplicemente. «Se vuoi» esordì un po’ incerto, «te ne racconto qualcuno.»
«Ne sarei felicissima!» Amava la mitologia, in particolare quella greca; pensava che fosse la primigenia espressione di creatività dell’uomo.
«Accanto alla costellazione di Boote, di cui fa parte Arturo, c’è la Corona Boreale, legata al mito di Bacco e Arianna».
Vedendola disorientata,  le afferrò nuovamente la mano e disegnò con l’indice un arco semicircolare nel cielo. Gemma strizzò gli occhi e finalmente la vide: una corona stilizzata formata da sette stelle disposte a semicerchio.
«Si narra che a Nasso Bacco incontrò Arianna, principessa di Creta, disperata per l’abbandono dell’amato Teseo, e che lì si innamorò di lei. In pegno d’amore il dio le regalò un diadema d’oro, che lui stesso lanciò in cielo a formare una costellazione, dopo la morte di Arianna».
«È una bella storia» bisbigliò Gemma, con la mente volta alla relazione d’amore, tragicamente finita per l’abbandono del suo Teseo.
«Sì, mi piace perché ci insegna a non disperare mai, a non arrenderci. Quell’abbandono, che inizialmente poteva sembrare una catastrofe irreparabile, era solo un cambio di direzione, un tentativo della vita di dirle “non era la tua strada, quella”. O almeno... io la vedo così.»
Gemma guardò i grandi occhi scuri di Gabriele e sorrise. Forse aveva trovato il suo Bacco.

 

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Due piccole annotazioni finali: riguarda il nome della protagonista, Gemma, che è un richiamo all’Alfa Coronae Borealis, cioè alla stella più brillante della Corona Boreale, anche chiamata Gemma; il titolo della flash, “ Le stelle restano in silenzio eppure c'è chi le guarda per ore”, che rimanda a una strofa della canzone “Fino ad urlare” di Dydo (Huga Flame).
La storia partecipa al contest "Synthesis? In the flash!" indetto da Chara.

  
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