Anime & Manga > Card Captor Sakura
Segui la storia  |       
Autore: micia95    28/07/2013    1 recensioni
Antico Medioevo. Tomoeda è divisa in quattro regni pacifici, ma un re malvagio e assetato di potere cercherà di conquistarla tutta. L’ultima principessa in grado di fermarlo è scomparsa. Si riuscirà a ritrovarla prima che il mondo intero cada nel caos più completo?
Una classica storia fantasy, con amori, magia ed esseri magici.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Shaoran/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

LE SORELLE DEL PUGNALE

Le gocce di pioggia facevano male, sembravano quasi grandine. Shaoran non aveva mai creduto possibile una cosa del genere. Le gocce gli arrivavano sul viso e sul collo scoperti dal mantello: il cappuccio infatti era sceso per colpa del vento contrario e della velicità a cui stavano viaggiando. Le gocce, dopo aver colpito, scendevano gelate lungo il collo e si inoltravano sotto i vestiti facendolo rabbrividire; i vestiti gelati poi gli si erano attaccati al corpo e ora il vento li sferzava intirizzendolo sino al midollo. Anche i capelli erano completamente fradici e gocciolavano sulle mani ghiacciate. Non che la sua compagna fosse messa meglio: Sakura aveva tutti i capelli bagnati che le danzavano intorno e mandavano goccioline in ogni direzione. I vestiti erano incollati al corpo e mostravano le forme morbide della giovane. Sebbene avesse freddo, Sharan si sentì le guance bollenti per aver avuto pensieri peccaminosi su Sakura, poco consoni alla situazione. Anche Aliseo era bagnato come un pulcino ma non accennava a diminuire la velocità della loro folle corsa.
Shaoran come sempre teneva le redini e Sakura era davanti a lui, questa volta però erano anche leggermente inclinati in avanti per andare più veloci. 
Sakura voltò i suoi occhi color smeraldo dietro di loro cercando di vedere qualcosa attraverso la pioggia. Li stavano ancora inseguendo? La fronte corrugata della giovane spinse il ragazzo a voltarsi. Quello che vide lo fece rabbrividire più della pioggia fredda che non smetteva di cadere con forza. 
Da quando erano dovuti fuggire dalla città di Misoji,  perchè scoperti da un paio di guardie, avevano alle spalle cinque uomini a cavallo che li inseguivano ma da cui erano riusciti a fuggire. Adesso sembrava che le persone fossero aumentate di tre o quattro unità. La cosa sorprese Shaoran (dove avevano trovato i rinforzi se non avevano passato nessuna città?) ma soprattutto lo spaventò: i cavalli di quei cavalieri erano molto veloci ed Aliseo cominciava ad essere stanco. Sarebbero stati presi.
Sakura si chinò per sussurrare qualcosa all'orecchio del cavallo, qualcosa che Shaoran non comprese per via del vento, della velocità e dell'urgenza con cui Sakura parlò. Aliseo rallentò la sua corsa senza che Shaoran tirasse le briglie.
"Non riusciremo a fuggire: sono più veloci di noi. Non ha senso sforzare il cavallo" qui si fermò e fece un sospiro "dobbiamo prepararci a combattere". Shaoran non poté che annuire e rallentò la corsa fino ad arrivare al passo. Passò poco meno di mezz'ora prima che fossero raggiunti dai cavalieri, ma i due giovani erano pronti per combattere.
I cavalieri erano solo tre e questo sorprese il ragazzo che prima ne aveva contati almeno otto. Due degli uomini a cavallo sbarrarono loro la strada mettendosi uno in testa e una in coda ad Aliseo che fu fermato da Shaoran. Subito Sakura saltò giù dal cavallo e si sfilò il mantello bagnato che avrebbe rallentato i suoi movimenti e lo lasciò sulla sella di Aliseo. Shaoran fece lo stesso e sguainò la spada mettendosi in posizione di combattimento.
"Sakura! È un sacco di tempo che non ci vediamo!" Chi aveva parlato era il terzo cavaliere che si trovava difronte a loro. Shaoran rimase letteralmente a bocca aperta quando la figura si tolse il mantello e lo abbandonò a terra. Una donna. Anzi, una ragazza dell'età di Sakura. Il ragazzo voltò lo sguardo e vide che anche gli altri due cavalieri erano in realtà donne. Tutte e tre erano vestite in modo simile che ricordava quello di Sakura: un corpetto di pelle e un paio di pantaloni da uomo, un paio di stivali e un gilet.
"Avrei preferito continuare a non vederti Tomoyo, ma visto che siamo qui..." la voce di Sakura non era per niente rassicurante soprattutto a causa del pugnale che aveva estratto. "Occupati delle altre due, a lei ci penso io" aggiunse poi rivolta al compagno di viaggio. Shaoran non potè che annuire vista la determinazione (e rancore? Il ragazzo non ne era sicuro) negli occhi di Sakura. Vide la ragazza fare un balzo in avati per affrontare Tomoyo, nello stesso istante le altre due lo attaccarono. Il giovane fece appena in tempo a schivare i colpi dei pugnali delle ragazze. Erano molto veloci e Shaoran avrebbe dovuto stare attento, ma era troppo interessato al combattimento che si svolgeva al suo lato tra le due ragazze. Tomoyo non era l’amica di cui Sakura gli aveva parlato? Perchè adesso sembravano odiarsi? Quella curiosità e quelle domande lo deconcentrarono e le sue avversarie lo vinsero. Il giovane si bloccò con due pugnali puntati alla gola.
“NO!” urlò Sakura parando un colpo e spostandosi verso di lui. Come diamine aveva fatto ad accorgersi di quello che era successo se gli dava le spalle e stava combattendo? Shaoran era sbigottito.
“Non osate...”
“Non faranno niente. Non abbiamo intenzione di uccidere il futuro re del Regno di Chiaki. Ci servi tu” la interruppe Tomoyo pacata. Sakura si voltò verso la sua avversaria. Si studiarono in cagnesco.
“D’accordo... allora, ora faremo sul serio.” Disse Sakura estraendo il secondo pugnale, cosa che fece anche Tomoyo.
Shaoran rimase a guardarle combattere. Rimase imbambolato. Erano semplicemente perfette. Un misto di grazia, agilità e ferocia. Tutte le domande e i dubbi che gli erano sorti scomparvero, dissoloti nell’incanto di quel combattimento. 
Sakura allungò il braccio per ferire Tomoyo, ma lei parò e allo stesso tempo contrattaccò con il pugnale nell’altra mano; Sakura sembrava sapere esattamente che l’avversaria avrebbe fatto quella mossa, così scartò di lato e fu il su turno di attaccare. Tomoyo schivò e attaccò. Sakura parò e attaccò. Nessuna delle due sfidanti sembrava avere la meglio sull’altra, pareva che ognuna sapesse la mossa successiva dell’altra e non riuscivano a ferirsi nè a toccarsi. Era tutto un equilibrio perfetto, sembrava una danza.
“Non avrei mai creduto possibile una cosa del genere...” disse una delle due ragazza che tenevano fermo Shaoran.
“Nessuna è mai riuscita a resistere a Tomoyo per più di venti minuti. È davvero brava come si dice” le fece eco l’altra. Sentendo le due parlare al femminile, il ragazzo ebbe un’illuminazione.
“Le Sorelle del Pugnale” sussurrò tra l’ammirato e lo scioccato. Le Sorelle del Pugnale erano una congrega segreta di cui si aveva poche informazioni. Si sapeva solamente che era formata esclusivamente da donne che durante tutto il periodo d’addestramento si vestivano da uomini, si conoscevano la loro bravura nel combattimento corpo a corpo e che erano delle specialiste nell’arte del pugnale. Poi c’erano tante leggende: c’era chi diceva che si forgiavano le armi da sole, che sapevano usare la magia e che erano delle spie di qualche divinità sconosciuta. Questo era quel poco che si sapeva di questa congrega, la maggior parte della sua attività era avvolta da un alone di mistero, non si conosceva nemmeno il loro scopo, chi fosse il fondatore o la fondatrice, né dove si nascondessero. Se c’era un periodo di addestramento, doveva essere in un posto isolato, difficilmente raggiungibile, ma non era stato trovato niente. Per un periodo si era pensato che le ragazze da addrestare venissero prese dai villaggi, ma nessuna spariva e tutte conducevano una vita normale. Si era indagato anche sulle guaritrici, sulle levatrici e su quelle donne che dicevano di conscere la magia, ma nessuna di loro era stata scoperta come appartenete delle Sorelle del Pugnale. Nessuna appartenete a questa congrega era mai stata catturata, né viva né morta. 
Alcune persone però dicevano di essere state salvate da queste Sorelle e che erano delle brave persone, che combattevano le ingiustizie.
Shaoran da piccolo era rimasto affascinato da questa congrega segreta. Aveva scoperto la loro esistenza grazie alla cugina che viveva con loro a palazzo. La ragazza parlava di queste Sorelle del Pugnale con venerazione e diceva di volerne fare parte, perciò quando aveva dieci anni se n’era andata da palazzo ed era andata a cercarle. Ora Shaoran non la vedeva più da tempo e non sapeva che fine avesse fatto nonostante lei inviasse ogni mese una lettera a palazzo. A dodici anni Shaoran aveva accantonato quel pensiero pensando fosse una leggenda, ma ora, ora le aveva davanti, in carne e ossa e si chiese come aveva potuto non notare la somiglianza di Sakura con le descrizioni della congrega. Si sentiva deluso dalla compagna di viaggio: lui le aveva raccontato tutto di sè, mentre lei aveva continuato a mentire, e se anche la storia che gli aveva raccontato non fosse stata vera? Eppure ricordava l’espressione della ragazza nel raccontare quella parte di vita. Forse, non gli aveva raccontato proprio tutto.
“Non sei cambiata per niente Sakura” disse ad un tratto Tomoyo indietreggiando dopo un attacco di Sakura.
“Nemmeno tu cara” sorrise sorniona l’avversaria.
“Perchè accidenti te ne sei andata? Eh? Non avresti dovuto farlo! Riponevamo le nostre speranze in te!” le gridò contro Tomoyo mentre si slanciava contro di lei.
“Sai esattamente perchè! Non sopportavo più quella situazione! Non sono chi credete che sia!” le rispose mentre parava. “E poi, adesso sei tu la Madre, io non vi servo più” cocluse scagliandosi contro la vecchia amica. Tomoyo stava per dire qualcos’altro, ma fu interrotta.
“ARRIVANO!” Escalmarono le due ragazze che tenevano ferme Shaoran.
“Accidenti! Si sono ripresi!” detto questo Tomoyo si fermò e guardò nella direzione da cui erano venute. Anche Shaoran si voltò e vide cinque uomini a cavallo avvicinarsi rapidamente.
Fu un attimo. Shaoran sentì Sakura che lo chiamava e poi la vide correrre verso di sè. Sentì la mano della ragazza che prendeva la sua e lo trascinava verso Aliseo che era inquieto. Salirono in fretta sul cavallo e partirono.
“Ci rivedremo presto, non temere!” la voce di Tomoyo riuscì a superare il rombo dei cavalli che sia avvicinavano e il rumore della pioggia che, Shaoran se ne accorse solo adesso, aveva continuato a cadere per tutto il tempo. Avrebbe voluto chiederle spiegazioni, ma era ancora troppo sorpreso della scoperta fatta e improvvisamente stanco. 
Sentì arrivare la freccia quando era già troppo tardi. La vide passargli vicinissimo e si conficcò nella spalla di Aliseo. Una rosa di sangue uscì dalla ferita aperta. Il cavallo nitrì e il ragazzo non fece a tempo a dire “No!” che si ritrovò per terra su un lato della strada infangata. Scivolò mentre cercava di raggiungere il suo cavallo, il suo migliore amico. Non arrivò mai. Scivolò nuovamente e si ritrovò in una depressione lì vicino con Sakura sotto di lui. Per essere già lì doveva aver fatto un volo di diversi metri. Questo pensiero gli balenò nella mente per un solo istante. Stava per tornare dal cavallo ma una mano sul polso lo trattenne.
“Non possiamo fare niente per lui. È troppo tardi” era Sakura che gli stava dicendo di abbandonare il suo amico. Non poteva crederci.
“Ma cosa stai dicendo? Possiamo salvarlo! Dobbiamo solo...” non finì la frase perchè Sakura con uno stattone lo fece cadere su di sè, cosa facile dato il terreno fangoso.
“Mi dispiace” disse con gli occhi pieni di lacrime (Shaoran era sicuro che fossero lacrime nonostante la pioggia) prima di premere le proprie labbra su quelle del ragazzo. Il giovane rimase sorpreso. Lo stava baciando. La stava baciando. Tutte le sue fantasie di quell’ultimo mese stavano diventando realtà, eppure c’era qualcosa di sbagliato. Poco dopo lei lo lasciò andare con un sorriso un po’ triste ed imbarazzato. Sentirono dei cavalli che passavano lì vicino e i possibili cavalieri che li montavano non controllarono quella piccola depressione. Poi non sentirono più niente. Passarano i secondi, poi i minuti ed infine decisero di alzarsi.
Erano entrambi sporchi di fango e Sakura si teneva il braccio sinistro con quello destro.
“Ti fa male?” le chiese Shaoran.
“Un pochino, dev’essere colpa della caduta” rispose la ragazza evitando il suo sguardo. Mentre Shaoran arrancava su per la salita scivolosa per andare da Aliseo, vide la ragazza abbacchiata e stanca appoggiarsi al tronco dell’albero vicono alla depressione. Quando arrivò di fianco al cavallo riverso a terra, si sentì male. Sapeva che Sakura aveva ragione: ormai Aliseo lo avrebbe lasciato. Il cavallo che era stato il suo compagno di viaggio e di vita per cinque anni nitrì piano quando lo vide chinarsi.
“Shh... va tutto bene...” riuscì a dire il ragazzo mentre calde lacrime gli rigavano il volto. Vedere così il suo Aliseo lo faceva star male: il manto bianco del cavallo era tutto sporco di fango e sangue e la pioggia rendeva il pelo tutto zuppo. Rimase con lui degli interminabili minuti fino a quando il respiro già poco pronunciato del cavallo cessò. 
Shaoran avrebbe voluto urlare a tutti il suo dolore e il senso di perdita che sentiva crescere dentro di sè ma non lo fece. La sensazione di insicurezza vinse tutto il resto e non emise alcun suono –neanche un singhiozzo- mentre tornava da Sakura che era rimasta in disparte tutto quel tempo.
“Mi dispiace così tanto...io...” iniziò Sakura quando Sahoran arrivò all’albero a cui era appoggiata.
“Orami è troppo tradi...” disse Shaoran a bassa voce. “Perchè non me lo hai detto? Mi ero fidato di te! Accidenti Sakura!” aggiunse poi arrabbiato prendendola per le spalle e appoggiando poi la fronte su quella di Sakura.
“Mi dispiace...io non pote-“ ma non finì la frase perchè il ragazzo la stava bacinado con irruenza. Shaoran non aveva idea del perchè un attimo prima fosse deluso e arrabbaito con Sakura e un attimo dopo la stesse bacinado trovando quel contatto piacevole, molto piacevole mentre i suoi pensiri vagavano in un mondo a cui non avrebbero dovuto avere accesso, complice il fatto che fossero entarmbi bagnati e che i vestiti si erano appiccicati ai loro corpi come una seconda pelle.
“Shaoran...” lo richiamò Sakura dopo un lungo bacio. Appoggiò delicatamente la sua mano sul petto del ragazzo e lo spinse quel tanto che bastava per guardarlo nelgi occhi.
“Mi dispiace averti mentito. Ma non potevo dirti niente: avevo promesso di non parlarne mai con nessuno e anche dopo che sono scappata non mi sembrava giusto farlo” il ragazzo la guardò un po’ spaesato. Sakura gli sorrise dolcemente e gli raccontò quella parte di storia che non gli aveva raccontato prima.
“Quello che ti ho raccontato quella sera è vero, ho solo omesso alcune parti. Sonomi in realtà è a capo della confraternita delle Sorelle del Pugnale e quando divenati amica di Tomoyo entrai anch’io a farne parte. Io e Tomoyo siamo cresciute insieme e ci hanno educato insieme, per questo prima eravamo perfettamente alla pari: conosciamo ogni cosa dell’altra, quello che sta pensando e quello che farà. Le Sorelle hanno tutte un tatuaggio sulla spalla destra che raffigura una rosa, anch’io ce l’ho ma sembra che la mia sia una voglia. Non ho mai dato peso a questo particolare ma nell’ultimo periodo che ho vissuto con loro dopo la scomparsa dei miei genitori adottivi, Tomoyo e Sonomi si aspettavano da me qualcosa che non potevo fare, qualcosa che non ero in grado di fare. Abbiamo litigato pesantemente e sono scappata. Non le ho più viste fino ad oggi. Nell’esatto mometo in cui sono scappata non ero più una della congrega, ma mi sono servita comunque della parola d’ordine che ci siamo inventate io e Tomoyo da piccole per riconoscere le appartenenti alle Sorelle del Pugnale. Ho usato anche le mie conoscenze magiche e tecniche, non ne vado molto fiera, ma non ho potuto fare altrimenti.” Quando finì di parlare abbassò gli occhi. “Mi dispiace davvero tanto, mi sentivo così in imbarazzo ad aver fatto parte della congrega e...”
“Perchè eri arrabbiata con Tomoyo?” riuscì finalemnte a chiederle dopo un initerminabile minuto in cui cercava di comprendere quel fiume di parole uscite dalla bella bocca della ragazza che aveva intrappolato nel suo abbraccio.
“Vuole che torni da lei e dalla Congrega, che ne prenda la guida che è stata affidata a lei e...” rabbrividì “...e si sente tradita.” In quel mometo iniziò a piangere e Shaoran si accorse che tremava come una foglia. Era sopraffatta dai ricordi e dalle forti emozioni e anche totalmente indifesa: gli occhioni verdi che risplendevano nella luce dei lampi, i capelli corti che le sferzavano il viso bagnato di pioggia e lacrime e i vestiti che mostravano quanto femminile fosse. Il ragazzo non potè fare a meno di trovarla attraente e molto eccitante.
“Accidenti” pensò in un moto di stizza nei propri confronti, come accidenti faceva a pensare in quel modo di Sakura quando lei sembrava un cucciolo? Se ne era accorto da tempo: la vicinanza di Sakura non lo faceva più sentire solo felice, ma aveva cominciato a risvegliare in lui sensazioni che pensava fossero appartenute solamente al ragazzino che era stato pochi anni prima. Non poteva ignorare i segnali che la mente e il corpo gli mandavano, era un ragazzo in fondo e di certo non aiutava il fatto che Sakura gli si fosse stretta addosso e che lui l’avesse abbracciata per riflesso.
“Non voglio vederti piangere” le sussurrò con tutta la dolcezza che riuscì a trovare mentre le emozioni che aveva sempre represso spingevano per uscire. La prese delicatamente per le guance e la baciò un’altra volta.
Non fu come il bacio di poco prima. Si baciarono piano, attenti, con grande delicatezza e ad occhi chiusi per assaporare quel momento solo loro. Shaoran cercava di dirle che l’amava, sperando che lei capisse. 
Si separarano solo quando non ebbere più fiato e subito dopo il giovane la baciò ancora, più intensamente di prima esprimendo tutto il desiderio anche fisico che provava per lei e che divampava dentro di lui.
La ragazza lo assecondò e rispose al bacio passionale mentre piano portava le mani tra i capelli del giovane e quando iniziò a giocare con le ciocche più lunghe, il ragazzo sentì un brivido di eccitazione salirgli lungo la spina dorsale. Poi molto piano e con l’insicurezza dovuta all’inesperienza e alla paura di un rifiuto, fece scivolare le proprie labbra sul collo della giovane che sospirò. Sempre molto delicatamente seguì la linea del collo depositando tanti piccoli baci sulla pelle bianca. Intanto la mano sinistra stringeva quella destra di lei e la sua destra era sul financo della giovane. 
Si sentiva inebriato, completamente perso nel profumo e nella morbidezza della sua pelle; in quello stato capì finalmente che avrebbe voluto andare avanti, non fermarsi a qualche semplice bacio.
Mentre un sorriso aleggaiva sul suo viso per quella improvvisa consapevolezza e sfiorava con il naso la pelle profumata di Sakura, sentì una leggera pressione contro il petto e si scosò un poco da lei.
“Sakura, cosa...” cominciò a chiedere mentre il suo sguardo si alternava tra la mano sinistra di lei, prima intrecciata nei suoi capelli, e il suo sguardo tristissimo.
“Non possimo...” esitò per un istante mentre la gola di Shaoran diventava secca “...non possiamo fare l’amore...io...” l’imbarazzo era palese.
“Ma io ti amo!” fu l’unica cosa sensata che uscì dalla labbra di Shaoran. Il tono era quasi disperato, si sentiva respinto dalla giovane donna che amava.
Lo sguardo di Sakura si fece sorpreso e poi si addolcì infinitamente “Ti amo anch’io. E ti giuro... anch’io vorrei avere tutto da te e donarti tutto ma tu non sei per me, hai la tua principessa...” mentre parlava aveva portato una mano sulla guancia dell’innamorato e aveva ripreso a piangere.
“Non m’importa di lei, lo sai. Basta solo che tu dica una parola e non la sposerei, ti prego Sakura, lasciami vivere con te.” Non era mai stato così serio in vita sua, avrebbe rinuciato a tutto per lei: il trono, la principessa, il regno, le ricchezze... tutto non aveva senso senza di lei.
“E’ proprio perchè lo so che non posso farlo. Il tuo matrimonio è lo scopo della mia missione: riporterebbe la pace e non puoi sottrarti. Il tuo destino è più importante del mio amore.” Il suo tono ora era determinato anche se Shaoran potè scorvi lo stesso amore e la stessa disperazione che provava lui.
“Non l’amerò mai, ci sei solo tu, amore mio.” Non si stupì neanche un po’ per aver trovato il coraggio di dire quelle parole. Erano così giuste e vere che non dirle gli sarebbe sembrato strano.  “Ma vorranno degli eredi ed io...” non riuscì a continuare. Ma non aveva bisogno di farlo, Sakura sapeva fin troppo bene che si sarebbe concesso a lei.
“Lo so e mi fa arrabbiare pensare che lei ti darà qualcosa che io non potrò mai darti” gli occhi le lampeggiarono di gelosia e rabbia.
Baciandole delicatamente la mano che era ancora sulla sua guancia, le disse “Potremmo farlo comunque, nessuno lo scoprirà mai”
“Non tentarmi, amore mio, mi sentirei un mostro e poi una fanciulla di diciassette anni non più vergine che va in giro da sola? Sarebbe come dichiare al mondo intero quello che è successo tra di noi” un sorriso stanco e imbarazzato le affiorò sul viso. “Posso prometterti una cosa però: non mi avrà nessuno” Lo stupore che si disegnò negli occhi del ragazzo non le fece abbassare lo sguardo e la consapevolezza della promessa di Sakura gli fece stringere il cuore ma non potè non essere felice di sapere che nessuno l’avrebbe mai avuta come non l’aveva avuta lui.
“Ti amo, Sakura” le ripetè prima di baciarla.
Quel bacio sotto un albero gocciolante in mezzo ad un temporale sancì quella pormessa di due giovani innamorati disperati che cercavano di non farsi sopraffare da qualcosa di più grande di loro ma che li avrebbe segnati per sempre.



Ehmmm....Ciao! Sono tornata! Prima di iniziare con le note (che vi avviso saranno un po' lunghe) mi scuso tantissimo per essere tornata così tardi, ma questo capitolo è stato difficilissimo scriverlo e mi vergogno anche un po'. Vorrei ringraziarvi in anticipo per avermi aspetatta e spero di essermi fatta perdonare, un pochino almeno :(
Inizio col dire che la storia è partita tutta da qui; cioè la prima scena che avevo immaginato è stata quella del combattimento in poi e inizialmente avevo pensato di far partire così la storia e di introdurre poi dei flashback ma alla fine ho deciso di fare una cosa un pochino più semplice.
Finalmente sappiamo chi è veramente Sakura e scommetto che la storia di Tomoyo non ve l'aspettavate :). I due protagonisti stanno scappando e gliene succedono di tutti i colori. Finalmente si mettono in chiaro le cose tra i due ma Sakura non accetta i compromessi a causa della sua "missione" che verrà spiegata meglio più avanti.
Adesso arriva Aliseo. Prima di scrivere questo capitolo avevo pensato di risparmiarlo dalla morte ma alla fine ho deciso di mantenere l'idea originale. Non so se vi siete affezionate a questo cavallo ma io sì, tantissimo e non sono sicura di essere riuscita a renderlo come volevo. KuroCyou in una recensione aveva cambiato il nome di Aliseo in Altimus da Altivo (Strada per El Dorado) e Maximus (Rapunzel) per le caratteristiche che Aliseo aveva in comune con questi due cavalli. Devo ammettere che ha ragione però io mi sono ispirata ad altri due cavalli: Cielo il cavallo alato di Romeo in RomeoxJuliet e Fiammabianca uno stallone in Eragon. Mi sono ispiarta a questi due cavalli perchè mi sono sempre sembrati dolci e intelligenti.
Detto questo mi dispiace che sia morto :(
Per ultima cosa volevo augurarvi buone vacanze! Io partirò domani per tre settimane e non penso riuscirò a collegarmi a internet quindi se non rispondo non è mancanza di rispetto nei vostri confronti ma proprio perchè non ho tempo!

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le seguite:
1 - Alys93
2 - anna23hanna 
3 - beno89
4 - LittleCher 
5 - Puffin 
6 - senvi99 
7 - Tomoyochan 

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le ricordate:
1 - Alys93 
2 - LittleCher 
3 - Paperella96

Ringrazio chi ha inserito la storia tra le preferite:
1 - Alys93 
2 - KuroCyou 
3 - LittleCher 
4 - Puffin 
5 - Shaoran 94 
6 - Shaoran Kun 
7 - Tomoyochan 
8 - Youaremylove 

Ringrazio chi ha recensito:
1- Puffin
2- BloodLines_Anya
3- KuroCyou
4- senvi99
5- Katty456
6- LittleCher
7- Ladesy

E ovviamente ringrazio tutti i lettori di cui non conosco il nome!

micia95

 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Card Captor Sakura / Vai alla pagina dell'autore: micia95