Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Illusionidellavita    30/07/2013    5 recensioni
"Mi vuoi sposare?" disse in modo un po' scherzoso. "Ma sei pazzo? Ho vent'anni e poi devo prima laurearmi, trovare lavoro...". Lui la zittì in un abbraccio soffocante e poi le sussurrò:"Tanto un giorno mi sposerai, con o senza laurea."*
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Come ogni anno, anche quella volta era arrivata l'estate. L'estate con i suoi colori, il mare e il sole che brucia. Con i falò in spiaggia e le nottate con gli amici. Tutti dicono che l'estate dei diciotto anni è magica, unica. Finalmente si è liberi. Si può fare un lungo viaggio con gli amici, in quei posti proibiti dai minorenni e dai genitori. Puoi restare sveglia anche tutta la notte. Prendere la macchina e fuggire dalla prigionia.
 
Anche Elisabeth aveva diciotto anni, ma quell'estate non le sembrava così particolare. Aveva anche la patente, ma non se la sentiva di scappare. Era troppo stanca. Stanca di fuggire, stanca del mondo, stanca di vivere. Elisabeth aveva diciott'anni ma si sentiva distrutta, come se ne avesse avuti cento.
 
Le sue amiche erano partite per Ibiza. L'avevano invitata, ma lei pensava che aveva bisogno di stare un po' da sola. Aveva deciso di andare una settimana a Londra. C'era andata tantissime volte con la sua famiglia e forse per quello per lei era una città così affascinante per lei. E il suo sogno era quello di stabilirsi lì per sempre, perché no. Infondo era stanca della vita nel paese in campagna nel nord dove viveva. Erano già passati sei giorni. Aveva visitato molti musei e palazzi e moltissimi luoghi che amava come Hyde park.
 
Quella sera aveva deciso di prendere un po' di aria in balcone prima di dormire. Così uscì fuori e in compagnia della sua playlist estiva iniziò a riflettere seduta sul bordo di quel piccolo balcone. Era la notte di San Lorenzo, delle stelle cadenti e dei desideri. Ricordava il desiderio dell'anno passato: fidanzarsi. L'aveva espresso senza un preciso motivo, forse solo perché non credeva nel potere delle stelle cadenti. Voleva fidanzarsi, forse solo perché molte sue amiche già lo erano e lei no. Ma aveva dato troppa superficialità a quel desiderio. Pensava che una stella non poteva realizzarlo, invece era stato così. A ottobre dello stesso anno era fidanzata con Jake. Non aveva mai provato nulla per lui, ma quando si avvicinò la prima volta e le chiese di mettersi insieme, Elisabeth non ci pensò due volte. Ma aveva sbagliato e lo sapeva. Il loro rapporto si basava solo sul desiderio di compagnia e nient'altro. Ma se n'era accorta troppo tardi. Lo capì solo quando lui, sei mesi dopo, l'aveva lasciata, con la stessa superficialità con cui i bambini rispondono alla domanda "come ti chiami", senza problemi. Di quel periodo le erano rimasti solo i ricordi di risate, feste e nient'altro. Non un suo bacio o un po' di dolcezza, perché non c'era mai stato.
 
E lei soffriva e continuava a soffrire anche quella notte di agosto. Il caldo soffocante non le permetteva più di rimanere fredda pensando ai suoi errori e a quante volte la sua migliore amica Charlotte le aveva detto di stare attenta. E tra tutti questi pensieri, quasi senza accorgersene una lacrima le rigò il volto. Una dopo l'altra le lacrime scendevano e silenziosamente iniziò a piangere, con il volto fra le mani e le gambe che ondeggiavano, cercando di non perdere l'equilibrio. Poi fece un respiro e alzando gli occhi vide una stella cadente. Così, sperando di non sbagliare ancora, espresse il suo desiderio per poi continuare a piangere.
 
Improvvisamente sentì una voce limpida provenire dal piano di sotto:"Attenta a non cadere. Domattina non vorrei ritrovarmi una bella ragazza in pigiama nel balcone!" disse un ragazzo che iniziò a ridacchiare. Quella risata cristallina aveva colpito Elisabeth dritta al cuore. Subito, quasi per paura di dare fastidio, con attenzione scese dalla sua postazione e tornò in camera continuando a sentire la voce del ragazzo ripetere:"Ehi, sei scomparsa o sei ancora lì?". Elisabeth provava quasi piacere nel sentire quella voce interessarsi di lei.
 
Ma poi, improvvisamente, non la sentì più.
 
 
 
 
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Illusionidellavita