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Autore: __21century    30/07/2013    8 recensioni
Dean Winchester è il capitano della squadra di football, è fidanzato con la ragazza più bella della scuola -Lisa-, ha tanti amici, le ragazze gli sbavano dietro e metà della popolazione maschile della scuola venderebbe un rene per essere nei suoi panni. Eppure, la sua vita non è come aveva desiderato. Orfano di madre, con un padre che sta tentando di non cadere in depressione e un fratello che progetta di andarsene al più presto possibile. La sua famiglia è solo un vago ricordo, oramai preferisce considerare suo padre il coach Singer. Le cose sembravano andare sempre peggio, quando un giorno un angelo, o qualcosa del genere, lo salva da quell'inferno che è la scuola. Occhioni blu, così lo chiamò la prima volta, pensando a lui. Dean riesce davvero a vedere la luce alla fine del tunnel, come se il lieto fino potesse davvero esistere.
Possibile OOC. Universo Alternativo. Slash.
Buona lettura!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel, Dean/Lisa, Megstiel, accenni alla Sam/Jessica.
Rating: Giallo.
Beta: No.
Genere: Romantico. 
Warning: Probabile OOC, Au, Slash.
Words: 2245/?
Capitolo: 13/?
Soundtrack: Fabbricante di canzoni-Simone Cristicchi (full album), Born to die-Lana del Rey (full album), Solo-Marco Mengoni, Stanco-Marco Mengoni, Grease La Colonna Sonora
Summary: Dean Winchester è il capitano della squadra di football, è fidanzato con la ragazza più bella della scuola, ha tanti amici, le ragazze gli sbavano dietro e metà della popolazione maschile della scuola venderebbe un rene per essere nei suoi panni. Eppure, la sua vita non è come aveva desiderato. Orfano di madre, con un padre che sta tentando di non cadere in depressione e un fratello che progetta di andarsene al più presto possibile. La sua famiglia è solo un vago ricordo, oramai preferisce considerare suo padre il coach Singer. Le cose sembravano andare sempre peggio, quando un giorno un angelo, o qualcosa del genere, lo salva da quell'inferno che è la scuola. Occhioni blu, così lo chiamò la prima volta, pensando a lui. Dean riesce davvero a vedere la luce alla fine del tunnel, come se il lieto fino potesse davvero esistere.

Buona lettura!

 

 



 «Dean!» esclamò Lisa, appena sentì il suono del cellulare che le comunicava che lui aveva risposto. «Ti ci voleva così tanto a rispondere?» il suo tono era sempre lo stesso, stizzito.
«Sì, scusa, è che non sono a casa.» spiegò Dean. Era ancora stretto a Cas, il cellulare premuto contro un orecchio. Non gli piaceva l’idea di parlare con la sua ragazza mentre abbracciava un’altra persona non proprio da amico.
«Infatti!» la voce di Lisa era sempre più stridula. «Si può sapere con chi cavolo sei lì? Eh?» il suo tono era diventato inquisitorio.
«Un amico!» rispose, fin troppo in fretta Dean. Castiel, ancora appoggiato al petto di Dean, sospirò. Era quella la cosa brutta, che probabilmente sarebbe sempre stato presentato come “l’amico”. Nulla di più, mai. Castiel ricordava di essersi impegnato a non accettare un’amicizia. Non sapeva se ce l’avrebbe fatta.
«Ah, certo!» rise Lisa, istericamente. «Perché al lago si va con gli amici, certo! Da soli, poi, solo voi due! Dai, chi è la sgualdrina?»
Non che a Lisa importasse. Anzi, era persino contenta. Quella era l’occasione giusta per litigare con Dean e lasciarlo. Dubitava fortemente che Dean la stesse tradendo, come lei faceva da qualche ormai, ma ogni appiglio era buono per iniziare una discussione.
«Non è nessuno!» ribatté Dean e Castiel, sentendo quelle parole, tolse il braccio di Dean dal suo corpo. Si alzò e cominciò a correre verso la piazza del paese, anche se la sabbia rendeva la sua corsa difficile e ridicola.
Castiel non poteva di certo arrabbiarsi per una cosa del genere. Era giusto in fondo. Chi pretendeva di essere? Sarebbe durati un mese, due con un po’ di fortuna e Dean sarebbe tornato a scoparsi qualcuna. Era solo il suo giocattolino. Castiel sapeva perché quelle parole l’avevano ferito così tanto, più di quanto avrebbero dovuto. Lui era sempre stato “nessuno”, e quando aveva conosciuto Dean aveva pensato che per lui era qualcosa. Un amico, un conoscente, qualcuno. Non era come con Chuck, che condivideva il tavolino a pranzo con lui senza nemmeno parlare, non era come con Gabe, che alla fine si comportava da bravo cugino e nulla di più. Con Dean, Castiel era stato più felice di quanto lo era mai stato in parecchi anni. Si era resto conto solo in quel momento che era vero, “Castiel è non nessuno”. Era insignificante, non era degno di nota. L’avevano sempre abbandonato tutti, no? Suo padre, per primo, se n’era andato. E quando era tornato e aveva scoperto che Castiel era gay lo aveva picchiato a sangue. Ogni amico che aveva avuto se n’era andato ad un certo punto e Castiel non poteva certo imputarglielo perché non li aveva mai fermati. Tutta quella faccenda era stata una cazzata. Dall’inizio. Dean era fidanzato, Dean era il capitano della squadra di football ma, soprattutto, Dean era etero. Era una stupidissima fase, quella. Probabilmente avrebbe raccontato ai suoi amici che era stato Castiel a volere di più, che era stato Castiel a baciarlo, tutte le volte e che lui non voleva. Sarebbe andata così. Castiel si sentì improvvisamente stupido. Tre parole erano bastate per fargli venire una crisi esistenziale. Tre parole che Dean nemmeno pensava. Ma Castiel oramai era convinto di essersi sbagliato, di aver capito male. Stava reagendo in maniera esagerata, se ne era reso conto. Eppure non riusciva a fermare le lacrime. D’altronde anche il fatto che Dean l’avesse portato lì, lontano dalla loro città, lo faceva pensare. Magari lo aveva fatto per non farsi scoprire dai suoi amici.
Chissà se Dean lo stava seguendo. Probabilmente no, doveva sistemare la situazione con Lisa. Castiel salì per la strada da cui erano passati prima, le mani si chiusero a pugno. Risalì in piazza e si guardò in giro. Dopo un po’, finalmente, scorse un pub. Ci entrò senza nemmeno pensarci e si sedette al bancone. Il resto del locale era vuoto e dubitava ci fosse addirittura qualcuno a dirigere il posto. Sentì la porta da cui era appena entrato riaprirsi e qualcuno camminare velocemente.
«Mi scusi, di solito non abbiamo turisti in questo periodo dell’anno, sa.» spiegò velocemente un uomo, di colore, con degli strani baffi sul viso. «Cosa posso servirti?» gli chiese, passando al tu quando notò che era un ragazzo.
«Servite birra ai sedicenni?» chiese Castiel, alzando lo sguardo supplicante.
«Tecnicamente no, ma è solo una birra, no?» rise il signore, stappando due birre. Ne mise una davanti a Castiel e cominciò a sorseggiare l’altra. «Cosa ti porta qui? Un ragazzo della tua età viene qui per stare sul lago, farsi un giro in moto... non prendere una birra in un bar squallido.» rise ancora.
«Ero al lago. La giornata non è andata come speravo, tutto qui.»spiegò Castiel. Aveva smesso di piangere, ma aveva ancora gli occhi lucidi e le guance umide e rosse.
«Non dirmi che la ragazza ti ha lasciato!» disse l’uomo, improvvisamente più serio ed interessato. Prese uno sgabello e si sedette di fronte a Castiel.
«Non è una ragazza.» riuscì a dire Castiel, mormorando.
«Va bene lo stesso! Ti ha lasciato? Vai a fargliela pagare!» esclamò l’uomo, quasi arrabbiato.
«Sono io che ho sbagliato. È anche fidanzato, ma poi mi ha baciato e mi ha portato qui e... è inutile, lui ha la sua vita. Non ci rinuncerà per me.» giunse a quella conclusione Cas. Era così.
«Adesso non chiedermi dove l’ho letto, ragazzino, ma mi pare di ricordare che se sei indeciso tra due persone devi sempre scegliere la seconda. Qualcosa basato sul fatto che se eri davvero innamorato della prima non ti sarebbe nemmeno passato per la mente di metterti con un’altra.» annuì l’uomo, convinto. «E non ci posso davvero credere che sto facendo questo discorso!» rise poi.
«Lo terrò a mente.» annuì Castiel, ridendo a sua volta. Finì la sua birra ed uscì dal locale, non prima di aver salutato l’uomo.
«Grazie per ciò che ha detto... come si chiama?» gli chiese Castiel.
«Rufus, ragazzo. Torna quando vuoi, sarò qui. E se non ci sarò è perché non è stagione!» ridacchiò l’uomo da dietro il bancone.
Castiel lo salutò con la mano e si sedette su una panchina di pietra, che dava sul lago. Voleva sapere dov’era Dean, anche se aveva paura di affrontarlo. Aveva ancora parecchi dubbi riguardo all’intera situazione, ma era ora di parlarne. Non potevano andare avanti così.
«Hey.» sentì una voce alle sue spalle. Castiel non si girò.
«Hey.» si limitò a mugugnare. Dean si sedette affianco a lui, tenendo lo sguardo sul lago.
«Non intendevo dire che tu per me non conti nulla.» disse Dean, dopo qualche secondo. «Davvero.»
«Lo so.» annuì Cas. «Scusa.»
«Lisa è convinta che io sia qui a tradirla con una sgualdrina.» disse Dean. Allungò la mano verso il braccio di Cas e cominciò a strofinarci le dita, dolcemente. «E su almeno una cosa devo darle ragione.»
«Su cosa?» chiese Castiel, sorridendo.
«Sei o non sei una sgualdrina?» gli chiese Dean e questa volta si voltò, ridendo.
«Suppongo che ti piacerebbe.» rise a sua volta Castiel.
«Forse.» disse Dean, allungando un braccio per metterlo sulle spalle di Cas e avvicinarlo a sé. «Per adesso mi basti tu.»
«Che onore.» Castiel alzò lo sguardo, incastrò gli occhi con quelli di Dean. «Ad ogni modo, non voglio che tu tradisca Lisa con me. Ho dei principi, sai.»
«Non sto tradendo Lisa.» alzò le spalle Dean.
«Sai, anche un bacio è tradire, teoricamente.» mormorò Castiel. Una vocina nella sua mente urlava “Castiel, tu non sei una schifosa amante di un film porno di serie B!”.
«Non se uno non è fidanzato.» obbiettò Dean, sorridendo. Si era liberato da Lisa. Un po’ si sentiva un codardo perché non era riuscito a mettere la parola “fine” da solo, ma era abbastanza felice. Lisa era la ragazza più popolare della scuola, si sarebbe trovata qualcun altro. Per quanto riguardava Dean, non gli importava. Sarebbe sopravvissuto anche senza la fama, adesso. Le cose erano cambiate. Si sarebbe comunque presentato al ballo con Meg, ma poi basta. Avrebbe trovato un modo per far quadrare tutto.
«Ti ha lasciato.» concluse Castiel.
«Già.» confermò Dean.

«Forse dovremmo tornare a casa, sono già le sei.» annunciò Dean. Si erano appostati sui sedili posteriori dell’Impala, dopo averla parcheggiata in un boschetto lì in zona.
Erano sdraiati, Castiel ancora stretto tra le braccia di Dean, perché più piccolo.
In effetti Castiel era al secondo anno, mentre Dean era già al quarto ed era maggiorenne. Parlavano di tutto e di più, ridendo insieme. Ogni tanto uno dei due si sporgeva verso l’altro per baciarlo. Era una bella atmosfera, nonostante tutto. Intima.
«Hai ragione. Mi mancherà tutto questo.» disse Castiel.
«Possiamo rifarlo.» ribatté Dean.
«Ma sarà diverso.» scosse la testa Castiel. In quel momento erano solo loro due, si erano appena liberati di tutti i loro problemi, o quasi, ed erano felici. Era il loro “primo appuntamento”,se così si può dire ed era, in qualche modo, speciale.
«Saremo sempre noi due.»
«Non puoi prometterlo.» Castiel non guardava Dean in faccia, teneva lo sguardo basso.
«Perché?» fu la domanda di Dean.
«Come puoi sapere che non cambieremo?» chiese a sua volta Castiel. «Le cose cambieranno e... magari quando torneremo qui saremo fidanzati e noiosi.»
«Certo che cambieremo, Cas, ma saremo sempre noi due. E tu non diventerai mai noioso, sei troppo strano per diventarlo. Io forse sì.» lo rassicurò Dean. Capiva Castiel; la sua era paura che quello che provavano uno per l’altro in quel momento sarebbe sbiadito nel tempo. Dean non voleva preoccuparsi di cose così, voleva viverle e basta.
«Beh, facciamo così: quando diventerai talmente noioso che non potrò nemmeno starti ad ascoltare ti conterò le lentiggini.» rise Castiel, sporgendosi per dare un lieve bacio sul naso di Dean.
«Sai che le odio!» esclamò Dean, ma ridendo.
«Non dovresti.»

Erano sull’Impala, finestrini abbassati, musica ad alto volume. A Castiel non piaceva quella musica, ma piaceva a Dean quindi andava bene. Stavano tornando a Lawrence. L’aria che entrava nei capelli scompigliava i capelli a Castiel e Dean amava vederlo completamente spettinato. Era estremamente sexy e la cosa era completamente nuova per Dean. Trovare un maschio sexy. Non così strana, però.
«Posso farti una domanda, Dean?» chiese Castiel, guardandolo. Avevano le mani intrecciate, solo ogni tanto Dean scioglieva il legame per cambiare marcia.
«Solo se è una proposta sconcia.» rispose, ridendo e guardando Castiel. Quegli occhi blu erano davvero troppo.
«Dai, sono serio!» rise a sua volta Castiel, dando un piccolo schiaffo a Dean sul braccio. «Volevo sapere se... beh, sono io l’eccezione o tu sei solo troppo bravo a nascondere le cose?»
«Cosa intendi?» Dean aveva una mezza idea di quello che Castiel intendeva, ma preferì aspettare una spiegazione.
«Io credevo che tu fossi completamente etero. La prima volta che sei venuto in Redazione mi dissi che le mie avances ti davano fastidio appunto perché ero un maschio.» spiegò Castiel, e Dean si rese conto di aver immaginato giusto.
«Temo che tu sia l’eccezione.» sussurrò Dean. «A meno che John Travolta conti.»
«Beh, John Travolta è un po’ fuori dalla tua portata, sai.» rise Castiel. «E anche un po’ vecchio, non trovi?»
Castiel si sentiva speciale ad essere l’eccezione di Dean. Si fidava di lui e se quella era solo una fase, pace. Sarebbe passata e si sarebbero divisi in tal caso.
«Hey, John Travolta non è vecchio! Tu sei vecchio!» esclamò Dean, indignato.
«Vuoi dirmi che preferiresti John Travolta a me?» chiese Castiel, fingendosi offeso.
«Cos’è, sei geloso?»
«Pff, figurati se sono geloso di quel vecchio!» questa volta fu Dean a dare uno schiaffo sul braccio a Castiel, per poi ridere insieme.

«Riunione a casa mia, ora!» esclamò Lisa, come Jo rispose al cellulare.
«Che succede?» chiese lei, ingenuamente.
«Ho lasciato Dean, perciò dobbiamo organizzare le coppie per il ballo!» spiegò lei, serafica.
«Eh?!» chiese sconvolta Jo. Lisa aveva lasciato Dean? Quello sì che era sconvolgente. Pensava che sarebbe durati perlomeno fino alla fine del liceo. La scuola sarebbe stata travolta dalla notizia e sarebbero cominciate a girare tantissime voci. Non che fosse un segreto che Lisa tradiva Dean con più di un membro della squadra di football. Le due sante trinità si sarebbero sfasciate. Lei, Lisa e Meg erano sempre state solo e solamente con Adam, Dean e Balthazar. Non poteva entrare nessun altro nel gruppo e la cosa diventava complicata se Meg e Balthazar stavano insieme, più o meno, lei e Adam anche ma Lisa non stava più con Dean. Al ballo come sarebbero andati?
«Sì, dai, Jo, riprenditi. A quanto pare mi tradiva anche lui, tanto meglio.» spiegò Lisa, con noncuranza.
«Impossibile! Con chi?» ora Jo voleva sapere tutto di quella storia. Era strano.
«Suo fratello mi ha detto il nome ma non me lo ricordo già più... Castella, qualcosa del genere!»  rise Lisa. Se n’era cercata una proprio stramba Dean.
«Castiel.» sussurrò Jo. La cosa si faceva ancora più interessante. E inquietante.
«Sì, ecco, quella lì!» annuì Lisa.
«Lisa... Castiel è un nome da maschio.» le fece notare Jo.
Lisa strabuzzò gli occhi e le cadde il cellulare dalle mani, fresche di manicure. La bocca le si era aperta sino a formare una piccola o.
«Oddio.» fu l’unica cosa che riuscì a dire.

«Hey Benny, hai già qualcuno per il ballo?» chiese languidamente Meg, la mani sulle spalle dell’atleta.
«No, Meg.» rispose lui, un sorrisino sul viso.
«Ho bisogno del tuo aiuto...» sussurrò Meg nel suo orecchio. «Ci stai?»
«Sono tutt’orecchi, dolcezza.»
 






Angolo dell'autrice.
Okay, vi avviso subito che il 10 agosto dovrò partire e starò via fino al 24 e non so se avrò una connessione a internet, ma probabilmente no.
Se trovo qualcuno che mi mette i capitoli, okay, se no... beh, metterò lo hiatus. In ogni caso vi avviserò nel prossimo capitolo.
Capitolo incentrato su Cas e Dean, per la maggior parte. E fan-art che non c'entra un cazzo *yeyy*
Non ho altro da dirvi, credo.
Un grazie enorme a tutti quanti, come sempre. Siete ciò che mi spinge ad aggiornare, se no terrei la storia per me, nel mio pc.
Ultima cosa: sto scrivendo una Supernatural AU ambientata nel film The Breakfast Club. Se poi qualcuno fosse interessato metterò il link qui :)

 

  
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