Proof
So I waited for you
What wouldn't I do?
And I'm covered it's true
I'm covered in you
Chiuse distrattamente
gli occhi per un momento e il punto d’inchiostro nero sul foglio si allargò
fino a diventare una macchia; nient’altro che una macchia era la firma di
Thomas Cromwell al termine di quel documento ufficiale, un documento che adesso
doveva essere riscritto da capo. Suo nipote gli lanciò un’occhiata perplessa,
ma il Lord Cancelliere la ignorò del tutto, troppo concentrato in pensieri che
correvano lontani da quella stanza, rimanendo sospesi tra il passato e il
futuro in quell’interminabile pomeriggio di luglio.
“Avete già
saputo qualcosa della Principessa vedova?” chiese Richard con nonchalance,
rompendo un silenzio che stava diventando fin troppo deleterio.
Thomas si
limitò a scuotere il capo e riportò lo sguardo sulla macchia nera. Sollevò il
foglio dal tavolo e con decisione lo strappò a metà.
Quella era
la prova che non c’era niente che potesse fare in quella giornata. Tranne aspettare.
So I waited all day
What wouldn't I say?
All the things in your way
Things happen that way
“Tra poco
dovrebbe arrivare un servitore del duca di Norfolk ormai… Il Re sarà molto
contento di questa unione” incalzò il
giovane cercando di sondare di più la ragione di quell’atteggiamento così
insolito, ragione che sapeva trovarsi nel nuovo matrimonio di Caterina
d’Aragona.
“Ricordo che
Sua Maestà aveva proposto anche altri candidati…” rispose Thomas voltandosi a
guardarlo con aria pensierosa.
Richard
sollevò entrambe le sopracciglia e non poté evitare il sorriso incredulo che si
formò sulle sue labbra. Una volta il Re aveva fatto persino il nome di un duca
francese giunto a Corte come ambasciatore, ma la risposta della donna era stata
talmente chiara che Enrico aveva abbandonato quel progetto. E così come si
sapeva che lei non avrebbe mai sposato un Francese, c’era da aspettarsi che non
avrebbe mai accettato come marito un protestante, di origini plebee per giunta.
“E’ la
figlia di due dei monarchi più potenti che l’Europa abbia mai conosciuto … E
voi credete davvero che tra voi e il
Duca di Norfolk…?”
Le parole
che stava pronunciando gli morirono sulle labbra, uccise dall’occhiata
raggelante del Cancelliere.
“Certo che
non lo credo… Ma per un momento, per un momento sì l’ho fatto!” gli disse
duramente, facendo cadere la questione in un silenzio potenzialmente più
pericoloso del precedente.
Perché c’era
stato un momento durante una delle loro solite lunghe conversazioni, in cui lei
aveva detto che amava la sua compagnia.
E ce n’era
stato un altro, quando le aveva regalato un cucciolo di cane per il suo ritorno
a Corte, in cui l’aveva vista sorridere di cuore.
E un altro
ancora quando le aveva accarezzato una guancia e aveva visto per la prima volta
un’espressione di pura paura sul suo volto, eppure non si era sottratta affatto
a quel tocco.
Non era
stato solo un momento allora, ne erano stati tanti e ciascuno di questi lo
faceva sperare che forse per una volta avrebbe sottomesso l’orgoglio alla
possibilità di essere amata. E così come una volta era stato lui a farle
cambiare idea sulla questione del divorzio, forse poteva essere ancora una
volta lui a farle prendere una diversa decisione. Ma più il tempo passava più
lui ricordava chi era, e più ricordava dove apparteneva, più ogni prova che
alimentava la sua speranza perdeva consistenza.
If I ever want proof,
I find it in you
Yeah I honestly do,
In you I find proof
La porta si
aprì improvvisamente ed entrambi gli uomini nella stanza alzarono lo sguardo in
attesa.
“La
Principessa vedova è qui, padre” annunciò Gregory leggermente impacciato.
“Lady
Caterina?” chiese sorpreso “Lasciatela entrare” disse poi, alzandosi in piedi,
cercando di mascherare la sua curiosità per quella visita inaspettata. Si era
aspettato un servitore, una sua dama, ma non lei stessa a dargli l’annuncio.
Gregory
aveva annuito e qualche attimo dopo lei aveva fatto il suo ingresso vestita di
un solito allegro verde smeraldo.. Richard le aveva rivolto un inchino e, dopo
aver lanciato uno sguardo quasi preoccupato allo zio, lasciò la stanza insieme
al cugino. Thomas invece era rimasto immobile e l’aveva fissata in silenzio fin
quando la porta non si era richiusa lasciandoli completamente soli. L’aveva
scrutata attentamente alla ricerca di un segnale, ma l’espressione
indecifrabile sul volto di lei non lasciava molto spazio ad un’attendibile
interpretazione.
“Avete già
visto il vostro futuro marito?” chiese raggirando la scrivania e avvicinandosi
lentamente verso di lei.
“L’ho appena
visto” rispose lei con un sorriso forse ancora più enigmatico.
Thomas non
poté trattenere un sospiro e neppure un sorriso amaro. Aveva scelto dunque e la
scelta era il duca di Norfolk. Del resto, c’era forse un migliore partito di un
uomo potente, ricco, nobile e cattolico?
“Spero che
vi possiate abituare a essere sposata ad un semplice duca, dopo essere stata
sposata con due principi…” si lasciò sfuggire con una punta di cattiveria.
“Lo spero
davvero…” disse lei annuendo “Perché ho deciso di cadere ancora più in basso
sposando un plebeo”
“Cosa?” domandò Cromwell fermandosi di fronte a lei,
come paralizzato da quel colpo di scena.
“Già… Il
figlio di un fabbro precisamente” confermò lei, allargando palesemente il
sorriso adesso.
Light dark
Bright spark
Light dark
And then light…
Thomas non
rispose e nel giro di un secondo si appropriò di quel sorriso baciando quelle
labbra che aveva più e più volte desiderato. Sembrava tutto sparito adesso,
ogni tenebra della sua vita sembrava essersi dissolta, adesso che vi era
entrato quell’angelo che che aveva deciso di affidarsi a lui e lui non
l’avrebbe lasciata cadere.
Perché lei
era la prova che stava cercando, la prova che ci poteva essere luce.
Light,
light, light, light...