IV.
“Dubita che anche il vero sia
bugiardo, ma del mio amore non dubitare, o bella”.
– William
Shakespeare –
È
assurdo che da una cosa così effimera come uno sguardo di
tenerezza
o un gesto di cortesia possa nascere una storia d'amore, è
uno dei
grandi misteri del mondo. È con quei pensieri che
Rumpelstiltskin,
dopo un'intensa giornata di lavoro, si avvia alla tavola calda.
Qualche anno fa, probabilmente, non avrebbe neppure varcato la soglia
se non per riscuotere del denaro; a distanza di tempo, invece, ha
quasi fatto l'abitudine al profumo di croissant
appena sfornati che proviene dall'esterno e alle risate rumorose e
assordanti degli abitanti di Storybrooke.
Sarebbe solo qualche
passo a separarlo da Belle, se solo non fosse interrotto
dall'incontro con un abitante della cittadina.
«Mr
Gold, me lo avevate promesso... voglio fare un accordo!»,
esclama
tutto esagitato il suddetto abitante, elencando gli innumerevoli
motivi per cui si ritiene più degno di altri di stipulare un
patto.
Ma Rumpelstiltskin non segue il discorso del suo interlocutore,
occupato com'è ad ammirare dall'altra parte della vetrata il
delizioso sorriso di Belle quando decide cosa ordinare dal
menù –
che, poi, la sua scelta cade sempre sulle stesse cose, non è
così?
– o la sua risata cristallina, che si dirama come una
contagiosa
ventata di freschezza nel bel mezzo della sala.
Sono tutte
piccolezze, magari di poco conto se prese singolarmente, eppure
acquistano rilevante importanza nel suo cuore – oscuro,
forse, ma
non del tutto. In
fondo, Belle è il
suo spiraglio di luce in un oceano di tenebre.
«Sa
una cosa? Oggi scendo a patti solo con la mia famiglia», lo
ammonisce. «Se non le dispiace...».
Poi, con un paio di ampie
falcate, lascia che il suo interlocutore boccheggi tra sé e
sé e lo
supera.
Belle
lo attende, hamburger
e tè freddo
sul tavolo per due,
ma non è solo
lei a reclamare la sua presenza: la sua attenzione si concentra da un
paio di occhi azzurri ad un altro, Rumpelstiltskin vi rivede la
stessa intensità. In quel momento pensa che il blu sia il
colore più
bello del mondo, che il profumo che aleggia da Granny's
sia dei più buoni, che tutti gli altri rumori siano solo
suoni
ovattati, a eccezion fatta di quelli che escono direttamente dalle
labbra di sua figlia.
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Aggiornamento
veloce, yep! Il fatto è che ho un mega progetto masochistico
da
portare a termine (ovviamente Rumbelle) e si dà il caso che
prima
voglia portare a termine questa raccolta. Questa è una future!fic,
non so perché ma sento che il primogenito di Rumple e Belle
sarà
una femminuccia. Si svolge alcuni anni dopo gli eventi attuali, ecco
perché l'atteggiamento di Rumple è più
accondiscendente, immagino
che la paternità qualcosa gli abbia fatto.
Il fatto che Belle
sia lo “spiraglio di luce in un oceano di tenebre”
di Rumple è
un riferimento al finale della prima stagione, la frase è di
Rumpelstiltskin.
La citazione iniziale, invece, proviene
dall'Amleto
di Shakespeare. La prossima storia sarà collegata alla
seconda, come
vi avevo promesso in precedenza, ma dal punto di vista di
Rumpelstiltskin!
Grazie per il vostro sostegno. :3
Kì.