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Autore: duha    31/07/2013    3 recensioni
Immaginate che Rue non sia stata uccisa.
Immaginate lei e Katniss sulle tracce di Cato, e ricordate che uno solo di loro deve vincere.
Uno solo.
Io l'ho fatto. Buona lettura ~
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cato, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa notte l'arena è più gelida e silenziosa del solito.
Rue si girò verso di me, emettendo alcuni gemiti per colpa del taglio al torace che gli aveva procurato Marvel qualche giorno fa, prima che io lo uccidessi.
- Katniss.. se uccidiamo Cato...
Il cuore mi si fermò in gola. La strinsi tra le braccia, accoccolandomi nelle coperte. Non potevo neanche immaginare cosa sarebbe successo, non potevo pensare di dover uccidere Rue, nè tanto meno lei riuscirebbe ad uccidere me. Sarebbe orribile, per entrambe.
- Non pensarci ora, Rue. Domani ci dirigeremo nelle vicinanze del lago e vedremo cosa fare... Ora dormi, ti voglio bene.

"Rue! Rue! La mia bambina! Sei tornata vincitrice!
Una donna esile e alta si fece spazio tra la folla del distretto 11, che davanti alla stazione emetteva urli di gioia e agitava stoffe e cappelli.
- Mamma!
Scese piano gli scalini del treno, salutando i giornalisti. Si gettò tra le braccia della donna facendo ondeggiare il tulle roseo e delicato del suo vestito. In mezzo a quel colore candido e innocente, una spilla d'oro arruginito richiamava l'attenzione di chi aveva seguito i giochi minuto per minuto. La ghiandaia imitatrice, macchiata con una goccia di sangue."


- Sai Rue, stanotte ho fatto un bel sogno.
La bambina posò delicatamente a terra il suo zainetto e si asciugò le goccioline di sudore che le colavano dai ricci ribelli.
- Io non faccio da tanto un bel sogno... che sogno era? Sognavi che Peeta era ancora vivo?
- No... Che TU eri ancora viva. E che tornavi a casa, vincitrice. 
Rue mi sorrise lievemente, in modo premuroso ma allo stesso tempo triste. Era un sogno difficile da realizzare. Ripensai a Peeta e a quando i favoriti lo uccisero, conficcandogli senza pietà numerose lame nel petto, mentre io osservavo la scena, impotente, nascosta tra le fronde degli alberi. Peeta... Avrei dovuto parlargli, sul treno: volevo che sapesse quanto gli ero grata per tutto quello che aveva fatto per me, ma l'ansia e la rabbia mi rubarono ogni parola.

Era ormai mezzogiorno quando riuscimmo a scorgere il luccichio invitante e fresco dell'acqua, con affianco una esile scia di fumo: Cato ci stava aspettando.
Sentii la mano di Rue stringere la mia, il suo respiro affannarsi
- Non voglio perderti Katniss, non voglio perderti! - disse, tra un singhiozzo e l'altro - non pensavo nemmeno di arrivare fino a qui! Ho troppa paura Katniss! 
Il dolore si impossessò di me come una serpe che stritola la sua preda innocente: ripensai a Prim mentre mi chiamava, piangendo, alla mietitura. 
Ripensavo al suo viso dolce, troppo giovane per le violenze che affliggono questa realtà, proprio come per Rue.
- Rue, calmati. - le cinsi le spalle e le asciugai le lacrime, sentendo il suo viso contorcersi per il dolore e la paura - Andrò io a combattere. Tu resta qui. Se muoio, scappa. Riuscirò a danneggiare Cato, se ho fortuna a ferirlo talmente tanto che, se non riuscirà a trovarti, morirà in solitudine e tu vincerai. Capito? 
- Katniss.. No... Per favore... 
- Devo andare.
- Perfavore...
- Rue...
- Perfavore, cerca di vincere.

Quella frase rimbombò nella mia mente, riportando di nuovo alla luce il ricordo della mia paperella. "Cerca di vincere." 
Diedi un bacio sulla fronte di Rue e corsi verso il lago. Sentii una voce roca e spezzata, che chiamava il mio nome: una figura si mosse verso di me lentamente, focalizzai Cato, pieno di sangue e lembi di pelle pendergli dalle braccia: deve essere stato Tresh. 
- Dov'è la piccolina eh? Sai, stavo pensando di suicidarmi per poi lasciare a voi due il compito di uccidervi ma.. no, non voglio privarmi del piacevole gusto di strapparti la carne.
Scattò verso di me impugnando una lancia affilatissima, mentre io miravo alla sua testa le mie ultime frecce: una partì con un forte sibilo, ma la parò coprendosi con un braccio. Sentii il rumore della punta conficcarsi nella carne.
Rimasi impietrita: continuava ad avanzare verso di me e fu un attimo: venni buttata a terra e me lo ritrovai su di me, la mano premuta sul mio petto, premuta sempre più forte, in profondità, il dolore era insopportabile.
- Ti strapperò il cuore, e la prossima sarà la piccolina!

Per un attimo, sopra di me non vidi più gli occhi spenti e assassini di Cato.
Vidi Rue e Prim che osservavano la scena, l'una a qualche metro di distanza, l'altra dal piccolo schermo della tv in soggiorno. Oramai erano le uniche due mie ragioni di vittoria. 
Pensai che sarebbe stata la cosa migliore, quella di farmi strappare il cuore: Cato avrebbe ucciso Rue, e nessuna delle due avrebbe dovuto spegnere la vita dell'altra, ma non potevo lasciare che quel verme la sfiorasse. Non potevo.
Concentrai tutta l'energia che potevo nelle mani e le affondai nel suo collo, facendo cadere su di me schizzi di sangue caldo.
Cato si scavò, in preda al dolore e all'ira, portandosi le mani sulle ferite. In quel momento, ci girammo entrambi pronti all'attacco: lui tirò verso di me la lama, io scoccai una freccia dritta al suo cuore.

"Perchè sono ancora qui. No, devo chiudere gli occhi e andarmene. Rue deve vincere."
Sentivo il terriccio freddo e bagnato del mio sangue sotto i miei vestiti logori. Le palpebre mi tremavano, la mia anima emetteva gridi di dolore. 
La mia visuale era ofuscata, ma riuscii a vedere Cato a pochi metri da me, steso a terra, inerte.
"Devo andarmene."
Chiusi gli occhi, nella disperata ricerca di un passaggio, di una via di fuga, dalla vita. 
"Deve vincere Rue."

- Katniss! Katniss! Il cannone non ha sparato, so che sei viva. Ti prego, parlami... Ti supplico...
Aprii lievemente gli occhi: Rue si stava premendo la lancia di Cato contro la gola.
- Rue, cosa fai..?
- SE NON LO FARAI TU, LO FACCIO IO!
- FERMATI!
- No, Katniss, almeno una delle due non devi ferirla con la tua mancanza. Ti sento ogni notte nominare tua sorella, devi tornare, per lei. Hai vinto per me, ma ora, devi mantenere la tua promessa nei suoi confronti... Ti voglio tanto bene Katniss...
Riuscii a stento ad alzarmi per fermarla, ma ormai sentii il rumore delle ossa e l'odore di morte disperdersi in quel campo di sangue.
Con un gesto deciso si tagliò la gola.
Il cannone sparò un colpo.
Il rumore di un hovercraft rompeva il silenzio della mia mente.
.
                                                                                            
  
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