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Autore: RoriStark    01/08/2013    4 recensioni
Una fanfiction ispirata alla storia delle 5 leggende, il personaggio protagonista di questa storia è Pitch Black e... una nuova arrivata..
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era notte fonda e nel cielo brillavano pochissime stelle, la luna invece era grande come sempre ed illuminava la distesa erbosa sul quale stava sdraiata Usagi. Era quella la collina che Pitch gli aveva detto , non capiva perché proprio quella collina, forse perché era isolata. Ma non capiva perché volesse vederla. Forse non doveva fidarsi, magari era una trappola per coglierla isolata. Ma debole com’era lei non avrebbe di certo avuto problemi a difendersi. Lei era forte, davvero forte. Forse la più forte dei guardiani. Si limitò a sospirare non vedendolo arrivare, si alzò in piedi alzando le orecchie bianche. Stava per allontanarsi quando sentì un fruscio ed un tonfo alle sue spalle. Appena si voltò, vide la sagoma di Pitch ansimante per la fatica. Senza pensarci si avvicinò a lui, lentamente e con prudenza, puntandogli contro il suo arco, ma poi si rese conto che non stava fingendo. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di lei, Usagi abbassò l’arco facendolo sparire e si inginocchiò accanto a lui.

“Pitch!...che hai??”

Lui sorrise sfiorandole il viso. Appena lui la sfiorò sentì una fitta al petto, nella sua mente sentiva grida sconosciute mentre  per un attimo  sentì un calore terribile su tutto il corpo. Come se stesse andando a fuoco. Quando le voci scomparvero si ritrovò in ginocchio ansimante, indietreggiò strisciando per terra e toccandosi il petto

“cosa mi hai fatto??”

Lui scosse il capo abbassando lo sguardo. Nei suoi occhi Usagi non vide altro che dolore, ma era spaventata e non sapeva se fidarsi davvero di lui.

“ti ho persa vero?....per sempre….Dahlia…”

“io non….io non mi chiamo dalia…io…”

A cosa serviva ripeterlo in fondo? Sospirò prima di concludere la frase e si avvicinò a gattoni, Pitch si distese nell’erba ansimando mentre alzò lo sguardo verso le stelle. Senza spostare lo sguardo sussurrò ad Usagi

“stenditi con me…non ti tocco te lo prometto..”

Usagi sospirò mentre si distese al suo fianco, il cielo era illuminato dalla luna, ed accanto ad essa si vedevano due stelle, sembrava un cielo stellato normalissimo, ma nella mente di Usagi all’improvviso, quel cielo le sembrò familiare. La mano Di Pitch si avvicinò a quella di lei e vi posò un ciondolo, la giovane lo strinse e lo osservò curiosa. Un piccolo fiore era incastonato nell’oggetto. Per un attimo si vide bambina, non credeva di esserlo mai stata. Capelli neri ed un vestito nero come la notte in velluto con rifiniture dorate. La voce di Pitch che la cullava ed un tepore che la avvolgeva gentile. Ricordi, bei ricordi le riaffiorarono nella mente , lei era viva, era qualcuno. Lei amava, amava qualcuno…

“tu sei la mia stella….”

Sussurrò lui  mentre una lacrima  rigava il viso di Usagi  . La mano candida di lei afferrò quella grande di lui stringendola forte, il suo sguardo incontrò quello meravigliato di Pitch. Come aveva potuto dimenticate? E per tutto quel tempo… lui era rimasto da solo?  Aveva sofferto tanto, e lei non gli credeva. Lo aveva fatto soffrire. Le lacrime scendevano copiose sul suo viso mentre con voce spezzata sussurrò

“e tu…il mio cielo…”

Sussurrò mentre si spostò su un fianco per gettarsi sul petto di Pitch, tremava come se si fosse svegliata da un brutto sogno. Tutti quei ricordi l’avevano confusa. Lui la strinse a sé cullandola piano e carezzandole i capelli, e ora? Stava scomparendo? Ora che ricordava, lo avrebbe perso per sempre?

“Pitch…Pitch…io…io ricordo…io ricordo te…noi….ricordo di essere morta…”

“ora sei la guardiana della luna piccola…sei la luce più forte nelle tenebre…sapevo saresti tornata, ho aspettato così tanto..”

“io non voglio combattere le tenebre…se sono la luna…allora voglio solo restare al tuo fianco nelle tenebre…come la luna ama la notte…io amo te..”

“non sono riuscito a salvarti…piccola…non ci sono riuscito…”

“Pitch…”

“che c’è?”

“ti prego non sparire….ti prego..”

“te l’ho detto..se nessuno ha bisognod di…”

“io ho bisogno di te!!”

Disse alzando il tono della voce, gli prese la mano portandosela al viso mentre lui le baciò la fronte sussurrandole di non piangere. Ci doveva essere un modo, doveva salvarsi. Non poteva sparire così, ora che lo aveva ritrovato. Ora che potevano stare di nuovo insieme.

Usagi! Allontanati da lui!”
La voce di Nord la fece sobbalzare, quando si voltò i guardiani erano allineati in posizione di attacco, pronti a colpire, ma cosa alla fine? Pitch era a terra, li osservava stremato mentre Usagi rimase in silenzio un attimo, senza alzare lo sguardo sussurrò

“…il mio nome era Dahlia…vero?”

“Usagi..”

“E’ vero??!!”

“sì…adesso ricordi vero?”

Disse la fatina dei denti con tono apprensivo. Come se l’avere recuperato quei ricordi fosse stata una cosa brutta, come se non volessero farli riunire. Dopo tutto quei secoli, lui l’aveva trovata e a momenti lo uccideva. Anche lei lo aveva trattato come un mostro perché loro lo avevano dipinto come tale. Un arco apparve tra le mani della giovane, tese l’arco puntandolo in alto. Una freccia di luce cominciò a formarsi man mano che la corda veniva tesa, questa schizzò in aria moltiplicandosi e cadendo  ai piedi di Nord, una crepa si formò in terra dividendo quasi in due la collina. Usagi alzò lo sguardo alla luna, sorrise in un modo quasi inquietante, gli occhi erano rossi.

“adesso la luna può parlare anche da sola… Manny…”

Si voltò verso i guardiani, la stavano fissando sconvolti, nessuno di loro aveva il coraggio di attaccare, non volevano ferirla. La fata dentina avanzò verso di lei sorridendo. Ma nel suo volto vi era timore ed incertezza

“Usagi…”

“cosa gli avete fatto?....”

“lui non è quello che pensi…”

“no, lui non è quello che voi pensate!!”

“deve essere così…il male deve essere sconfitto..”

“e se fosse toccato a te questo compito Dentolina??? Se fossi stata tu a dover essere un mostro per i bambini!! Saresti stata felice??lui non ha scelto cosa diventare, non lo ha scelto lui!! Siete crudeli, sta soffrendo! Lui soffre eppure gli infierite contro! Siete vigliacchi, meschini e con una morale più falsa di quell’uomo lassù! Cos’è il bene?? Chi è il bene?? Un bene tanto cieco da premiare qualsiasi persona, e queste non impareranno mai a capire cosa è giusto fare o meno.Mi avete mentito! Lui mi ha detto la verità! Io sono cresciuta con lui e io ho amato…ed amo ancora Pitch. Nessuno, nemmeno Manny me lo porterà via!”
Dietro di lei Pitch si rialzò a fatica, si avvicinò a lei stringendola da dietro

“non ne vale la pena….non combattere per me..”

Usagi sospirò abbassando lo sguardo, poi portò due dita alle labbra emettendo un fischio

“Onyx!!”

Subito un cavallo apparve dietro di loro, il preferito di Pitch. SI affiancò a lui che subito  salì in groppa, Usagi si avvicinò abbracciando il muso del cavallo che sembrava felice di rivederla. Lei gli sussurrò qualcosa all’orecchio e saltò in groppa.

“mi dispiace…Calmoniglio…Nord…Dentolina e Sandy…ma io non voglio più dare ascolto a chi si nasconde nella parte oscura della luna…io sono la Luna…e ore vi chiedo….credete alla luna…o all’uomo che vive su di essa?”

Il cavallo impennò nitrendo e si inoltrò nel fitto della foresta scomparendo. Usagi si teneva stretta a Pitch che sembrava aver recuperato un po’ le forze. Ma non bastava, dovevano credere in lui. Dovevano vedere chi era davvero l’uomo nero. E chi era davvero Manny.
  
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