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Autore: EuphemiaMorrigan    01/08/2013    9 recensioni
Uno Spin-off della raccolta su Madara e Naruto; perché... Sì.
Un Izuna buono e gentile con ogni essere vivente, tranne Tobirama. Un Tobirama stronzo e antipatico con tutti, anche con Izuna.
Un Madara felicemente inconsapevole. Un Naruto schifosamente bravo a mentire.
Un Hashirama con problemi di depressione. Una Mito leggermente violenta con il marito.
Fughe dei poveri Senju braccati dagli Uchiha.
Piani di omicidio lanciando piante ornamentali.
Ed un Madara sempre più inconsapevole del disastro annunciato che gli gravita attorno!
Perché, in fondo, più odi una una persona... Più vorresti portartela a letto.
(TobiramaXIzuna. Accenni: MadaraXNaruto. HashiramaXMito. E l'allegra (?) famiglia Uchiha al completo)...
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hashirama Senju, Izuna Uchiha, Madara Uchiha, Naruto Uzumaki, Tobirama Senju
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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-Padre-

Note: Hola! Non mi conviene più scusarmi per il ritardo, anche perché fino a Settembre penso sarà così! Comunque è mia intenzione finirla prima, dato che ho altri “progetti”. Bene, ci eravamo lasciate con la crisi isterica di Madara e l'idiozia di Hashirama. Ed ora? Cosa farà/dirà Butsuma?... Beh... Lo vedremo in questo e nel prossimo :3. Un bacio, buona lettura.

 

L'esperienza con Madara fu la cosa più folle ed assurda a cui dovette assistere Tobirama in tutta la sua esistenza.

Non sapeva se esserne divertito, dato i discorsi insensati dell'Uchiha maggiore e la faccia sconvolta di quel biondo masochista che si ostinava ad amarlo nonostante lo avesse trattato come un tappeto, calpestandolo perfino.

Oppure infuriato, per aver invaso senza permesso la sua abitazione, poco importava che l'appartamento in realtà appartenesse ad Izuna, e la sua privacy...

...E, soprattutto, per aver interrotto le loro effusioni.

Sì, ne era furioso.

Madara Uchiha avrebbe pagato caro tale affronto.

Nessuno poteva permettersi di interrompere Tobirama Senju mentre cercava di convincere il suo fidanzato a fare sesso.

Quando vide quel cretino di Uzumaki trascinare via il porcospino schizofrenico di peso e scusarsi, in modo isterico, per la sgraditissima sorpresa, Tobirama tirò un impercettibile sospiro di sollievo.

In fondo non era andata poi tanto male: dopo le urla, le minacce e i ringhi soffocati... Madara dovette arrendersi alla volontà del fratello minore, con un'unica richiesta: “Mai, Izuna. Non provare mai a farmi passare del tempo con il Senju. Non lo voglio vedere, udire, sentir parlare di lui. Fa' come se non esistesse quando sei con me, chiaro?”.

Stranamente erano le stesse parole che Tobirama aveva detto ad Izuna parlando dell'uomo più grande!

Storse le labbra in una smorfia al ricordo ed osservò il suo, ormai, fidanzato, imbambolato dinanzi la porta d'ingresso a scrutare, quasi sofferente, i resti distrutti di questa. Gli si avvicinò, poggiandogli le mani sui fianchi e affondando il volto nei lunghi capelli neri.

Ok, tenterò di consolarlo per la “grave” perdita e poi lo sbatterò a letto. Piano perfetto... Pensò, spostando il volto fin all'incavo del suo collo e baciandolo dolcemente su una guancia ancora arrossata a causa dell'imbarazzo provato precedentemente e dalle urla.

«Non ti azzardare» Sussurrò Izuna in modo glaciale.

Ammansiscilo Tobirama, menti. Altrimenti non aprirà più le gambe per i prossimi mesi, forse anni. Quando un Uchiha s'intestardisce può essere mortale... «Amore, mi dispiace di aver discusso con lo stron... Tuo fratello» Si corresse, con il tono più innocente che potesse fare.

L'altro si staccò dalla sua salda presa, voltandosi, e incrociando le braccia al petto in segno di chiusura. Fece scattare un sopracciglio verso l'alto, soffiandogli contro acidamente «Non provarci! Un demone che si finge un angioletto puro e grazioso è la cosa più grottesca che abbia mai visto. Non farò sesso con te dopo aver trascorso più di tre ore a litigare con mio fratello e salvarti dai suoi attentati. Piuttosto, ringraziami per essere ancora vivo!».

Il Senju, risentito da quelle parole, quasi non sbuffò infantile.

Si riprese dopo pochi secondi e, sorridendo gentile, disse «Tesoro, io non voglio fare l'amore con te. Mi credi davvero così insensibile?» Sì che lo voglio fare! È da questa mattina che ti sbatterei volentieri in ogni angolo della casa, facendoti urlare fino a sera...

Il più giovane si morse il labbro inferiore, indeciso se credergli o no. Notando l'apparente sincerità negli occhi cremisi, addolcì lo sguardo e si mosse in sua direzione: circondandogli il collo con le braccia e dandogli un leggero bacio a stampo «Scusami. Sono nervoso e me la sto prendendo con te. Però, se mai incontrassi nuovamente Madara, promettimi di fare il bravo».

Piccolo mio, sei così fiducioso che mi fai quasi tenerezza... «Lo prometto» Soffiò sulle sue labbra fine, coinvolgendolo in un bacio appassionato, immerse le dita nei fili neri e lo tirò verso di sé per non farlo scappare.

Fase uno: Catturare la preda. Fatto!

Fase due: Spogliarla. In esecuzione!

Pareva stesse per affrontare uno scontro mortale ed un poco, dato che Izuna infuriato era molto più pericoloso di un Oni, si sentiva giustificato per certi pensieri.

Insinuò le mani sotto la stoffa della maglia e tornò ad accarezzargli il ventre piatto ed i pettorali, sfregando con i polpastrelli i capezzoli rosei e tumidi; strusciando in contemporanea il cavallo dei pantaloni contro il suo, udendo a quell'atto un basso gemito strozzato.

«T-tobi-rama... N-no... A-avevommh...»Biascicò incoerente, prima che la sua bocca fosse nuovamente serrata dalle labbra bollenti del compagno. Si sentì sollevare dal pavimento e venir trasportato in camera da letto. La sua schiena impattò contro il morbido materasso ed il corpo del Senju. Del suo Senju. Lo sovrastò un istante dopo.

«Ti amo» Mormorò Tobirama sulle labbra contratte, svestendolo lentamente e lasciandolo nudo ed eccitato a sua completa disposizione. Insinuò il palmo della mano destra tra le cosce diafane e cominciò a masturbarlo con studiata lentezza.

Izuna buttò indietro il collo e cercò di parlare «B-bugiardo... Avevi detto... Ah... Che n-non volevi...Oddio!» Concluse con un squittio acuto, tremando di piacere quando il ritmo aumentò e mordendosi a sangue l'interno di una guancia.

«Invece voglio. Ti voglio» Rispose roco, lasciando andare la sua virilità e scoprendosi il torace muscoloso. La vista del suo uomo contorcersi sotto i propri tocchi ebbe il potere di eccitarlo ancora di più, tanto che avrebbe preso Izuna anche dinanzi ad un pubblico di spettatori, a Madara, suo fratello, suo padre... Lo voleva, in quel preciso momento.

Lo osservò mentre gli lanciava uno sguardo infuocato, poi lo vide sospirare e mostrarsi a lui ancora di più, afferrando le cosce e divaricandole...

Vittoria!... Si disse, portandosi le mani alla cerniera dei jeans che ancora indossava e cominciando a slacciarla con frenesia.

«...Hashirama ha detto la verità...».

Quella voce, quel tono secco ed aspro, ebbe il potere di far rabbrividire Tobirama fino alla punta dei capelli. Bloccò, scioccato, ogni suo movimento e si trasformò in una statua di ghiaccio. C-come...?

Izuna arrossì così tanto da rischiare l'autocombustione, pochi secondi dopo riprese il controllo di sé, svincolò dal corpo possente dell'altro e s'infilò il primo paio di pantaloni disponibili, tremando quasi di fronte agli occhi furiosi di Butsuma Senju. Tentò di riacquistare lucidità e disse acre «Lei cosa ci fa a casa mia? E come è entrato?».

Butsuma assunse un'espressione disgustata alla sua vista, alla consapevolezza di cosa stessero per fare, «Come sono entrato? Credo che questa sia una domanda idiota, Uchiha. Ho come l'impressione di non esser stato l'unico, oggi, ad aver avuto questa brutta sorpresa... -Si arrestò e fece una nuova smorfia schifata e carica di risentimento- ...Un figlio frocio! Ecco, cosa ho guadagnato in tutti questi anni. Dopo tutti i sacrifici che ho compiuto per crescerti, mi ripaghi in questo modo? Scegliendo un uomo, un Uchiha. QUESTO Uchiha?» Concluse rivolgendosi direttamente al figlio, ancora profondamente scosso da quell'interruzione improvvisa.

«I-io... Io non...» Balbettò incoerente, abbassando il viso. Non sapeva cosa dire o fare, era stato preso alla sprovvista. Impreparato.

Cosa diavolo devo fare?...

«Fuori da casa mia. Entrambi!» Gracchiò Izuna, deluso e incattivito. Lui aveva affrontato suo fratello, gli aveva urlato contro. Si era imposto, specificando che non avrebbe mai lasciato il suo fidanzato. Rischiando di perdere la sua famiglia.

Tutta quella che gli rimaneva.

Ed in cambio cosa aveva avuto?

Nulla.

Avvertiva un masso enorme schiacciargli il petto e gli occhi, probabilmente, divenire lucidi. Dovevano andarsene dalla sua dimora. All'istante. Non sarebbe mai crollato dinanzi a Butsuma Senju. Non poteva permettersi di farlo.

Questi alzò il mento e grugnì verso Tobirama «Perfetto! Te lo sei scopato? Bene, ora fa sì che io non debba vergognarmi ancora di più di... Mio figlio» Affermò con incertezza dicendo le ultime parole. Come se davvero si fosse sforzato per considerarlo ancora un figlio.

Il giovane dai capelli argentei socchiuse gli occhi e prese un respiro profondo, riaprì le iridi puntandole sul volto di Izuna, sussurrando «Non vado da nessuna parte... -Successivamente si rivolse duramente al genitore- ...Sei venuto qui senza invito, nella casa del mio compagno, ad insultarlo. Ad insultarci... -Si corresse con un sospiro- ...Non è un gioco, né una scopata. Non lo lascerò per compiacerti. Ho sempre, sempre, seguito i tuoi ordini, ma ora sono stanco, padre... Sono stanco di sottostare alle tue regole, di non poter scegliere da solo cosa vogl...».

«Mi rifiuto di avere un figlio finocchio!» Lo bloccò, quasi urlando, perdendo definitivamente la pazienza.

«Allora non averlo!» Rimbeccò il giovane allo stesso tono, lanciandogli uno sguardo glaciale.

L'uomo più grande assottigliò le labbra. Posò i suoi occhi prima sulla figura scioccata dell'Uchiha, che quasi faceva fatica a respirare, poi su suo... Su Tobirama, che lo scrutava con profondo rammarico e disprezzo, incrociò le braccia al petto e sputò fuori «Fa' come credi, non voglio vederti mai più. Per me sei morto!» Esclamò in tono grave, attendendo una sua risposta. Sicuro che alle sue parole avrebbe fatto marcia indietro.

Non avvenne.

«Se è così... Conosci la strada» Parlò cupamente, alzandosi dal letto ed indicandogli la porta. Non sarebbe accaduto ancora, per quanto ne soffrisse, non avrebbe di nuovo agito solamente per la volontà del genitore. Il suo desiderio era rimanere a fianco di Izuna, e lo avrebbe fatto. A qualsiasi costo.

Il maggiore dei due Senju assottigliò gli occhi con odio, scosse la testa e si voltò senza dire nulla. Mettendo quanta più distanza, emotiva e fisica, con chi pochi istanti prima era il minore dei suoi figli.

Non avrebbe accettato, mai, quella relazione.

«Tobirama...» Mormorò Izuna, seguendo le spalle di Butsuma con lo sguardo ed avvicinandosi al giovane, rimasto in piedi dinanzi l'uscio aperto della camera da letto.

«Va tutto bene» Rispose con un'alzata di spalle.

Il più piccolo gli sfiorò, con lentezza, un gomito «Mi dispiace. Anche di... Di... Mi dispiace» Ripeté sinceramente, incapace di dire altro.

L'altro si voltò e incorniciò il viso pallido con le mani, le mosse in una dolce carezza fino al collo per poi abbracciarlo, stringendolo in una morsa ferrea contro il suo torace ed immergendo il proprio volto nei capelli neri «Rimaniamo un po' così... Per favore» Lo pregò, flebile, attirandolo ancora di più verso di sé.

«Tutto il tempo che vuoi» Affermò dolcemente Izuna, massaggiandogli la schiena rigida con amore.

Prometto che risolverò tutto, Tobirama... Si disse deciso, chiudendo i profondi occhi scuri e cullando il suo fidanzato tra le braccia.

   
 
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