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Autore: cioshua    02/08/2013    3 recensioni
-Harry, guardami. – gli dico alzando un sopracciglio. Lui mi guarda. –Io sono italiana. Tu no. Io sono un’aspirante giornalista. Tu no. Io sono la Styles figa. Tu no. Io posso, tu….no. Mi dispiace, fratello. – concludo.
-Tu hai problemi, io no. – risponde mio fratello ridendo.
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“E fu così che finì. Nessun ultimo abbraccio, quello che dovrebbe consolarti e augurarti buona vita, senza bisogno di dar fiato alla bocca. Nessun tipico ultimo bacio che va a bagnarsi di lacrime. Nessun "comunque sei stato la cosa migliore che mi sia mai capitata.” Niente di niente. Finì lentamente e in modo strano, proprio come era iniziata qualche settimana prima. In realtà neppure io saprei dire com’è andata veramente. Era una faccenda confusa. So solo che alla fine ci ritrovammo a non aver più nulla da dirci alla sera, senza il benché minimo interesse su come era andata la nostra giornata. Probabilmente perchè tanto sapevamo che era sempre la stessa, o almeno questo è quel che volevamo credere. So anche che venne una sera in cui ci ritrovammo in uno sguardo, uno di quelli che da tempo ormai evitavamo, e capimmo che ci eravamo persi. Ma forse era troppo tardi per ritrovarsi di nuovo."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Crediti: Sara_Scrive, thank you 







 
ATTENZIONE, LEGGETE ALLA FINE DEL CAPITOLO.


Si ricomincia.
Dal piano inferiore sento i ragazzi fare casino. Ho deciso, oggi non andrò a scuola. Massì, tanto per un giorno non cambia niente. La scorsa settimana non sono mancata nemmeno un giorno, magari oggi posso permettermi questo lusso.
La porta della stanza si spalanca.
-Simona, alzati, è tardi. – mi rimprovera Louis, seguito da mio fratello. Quale parte del cartello appeso dietro la porta “Louis Tomlinson non può entrare” non ha capito?
Mi alzo dal letto, prendo il cuscino e inizio a picchiarlo di nuovo. Non lo perdonerò mai. Harry fa uscire il guastafeste, togliendomi il cuscino dalle mani.
-Odio anche te. – gli dico, cercando di prendere il mio cuscino. Chiedo solo di dormire in pace, tutto qui. È troppo per voi cerebrolesi?
-Seriamente te la sei presa per quello che è successo ieri? Credevo che per te fosse solo una scommessa. – azzarda, sedendosi sul mio letto. Tranquillo, fai con comodo, eh.
-Ma per me è solo una scommessa…solo come faccio a vincerla se voi rovinate tutto? Per favore, Harry, esci. – gli chiedo di uscire. Finalmente sono di nuovo da sola. Ormai non riuscirei comunque ad addormentarmi, perciò mi preparo per andare a scuola.
Sono costretta ad andare da sola al college perché Chiara e Alice mi aspettano lì già da 10 minuti e non ho intenzione di uscire con quegli sconsiderati.
Quando arrivo noto una strana confusione e sorpresa nei volti degli studenti. C’è aria di novità. In lontananza vedo Chiara e Alice discutere entusiaste con Jason e Martin.
-Buongiorno! – mi urla una voce all’orecchio. Mi volto sconcertata e innervosita, ma appena riconosco la persona che mi sta davanti sorrido spontaneamente.
-Buongiorno. Ma cos’è tutta questa confusione? – chiedo a Zayn, dimenticandomi del fatto che alle 8.30 del mattino mi abbia urlato nell’orecchio.
-Dei ragazzi della confraternita alla Dodicesima hanno proposto di fare un mash up e girarlo qui a scuola, di sera. Personalmente, credo sia un’idea geniale. – mi spiega, mentre ci avviciniamo all’entrata principale. –Almeno rimarrà un ricordo degli studenti peggiori che la Goldsmiths University abbia mai avuto.
A quest’ultima affermazione rido. In effetti, questa generazione è stata la rovina dell’università. Non riesco ad immaginare una vita fuori dalla Goldsmiths senza il signor Shoe, la signora Cettina o quella stonata della Mountainlion. Ne abbiamo passate così tante in questi anni…
Zayn riprende il suo discorso. –Hanno chiesto a me, Mason e Cooper di mixare qualche brano, il tutto complessivamente non deve durare più di dieci minuti. È una cosa grandissima da organizzare, e stiamo cercando di convincere il professore Camp. Sai com’è, se lui dice che è ok, è fatta. – conclude.
-Ma ci vorrebbe lo stesso un sacco di tempo per fare coreografie e cose varie, imparare le canzoni, trovare qualcuno che possa girare il video…è da pensarci su. – obietto. È davvero una genialata, ma ci vuole organizzazione. Una cosa del genere in Italia non si potrebbe mai realizzare. –Comunque è un’idea fantastica. Sai esattamente chi l’ha proposta? – gli chiedo ancora.
-James Collins e Primrose Hill dell’ultimo anno. – risponde trattenendo le risate. Siamo appena entrati dentro il college, i corridoi sono affollatissimi.
-La collina? – domando confusa. Mi perdo una parte del discorso.
-Non la collina, idiota. La ragazza di Collins si chiama davvero Primrose Hill. – replica ridendo. Sì ma idiota tuo padre.
Che originalità, chiamare una bambina Primrose Hill. Poi non si devono lamentare se è vittima di bullismo, se la chiamano collina o quartiere.
-Che lezione hai? – mi chiede. Dietro di lui vedo Alice e Chiara che ci guardano incazzate. Perché si arrabbiano di prima mattina?
-Francese, con Chiara e Alice che sembrano molto suscettibili…- confuto, ridendo alle facce che si mettono quelle due.
-Va bene, ci vediamo più tardi. – termina, sorridendomi. Annuisco e gli sorrido di rimando, contraria ad andare via. Mi bacia una guancia e mi lascia al mio destino crudele. Se potessi starei tutta la giornata con lui.
Mi avvicino alle due Winx incazzate. Ma poi perché se la prendono con me se hanno il ciclo? È naturale.
-Sto arrivando, sto arrivando, oggi stiamo insieme. – imita le mie parole Alice con una smorfia.
-Ma dai, solo perché sono entrata insieme a lui…oggi davvero stiamo insieme, ricordate? Escursione alla Cattedrale. – le ricordo, alzando i pollici.
-Non è questo, è che adesso non stai più con noi per stare con Zayn Malik. È il colmo! – esclama Chiara esasperata.
-Proprio tu non puoi parlare, sai benissimo…- mi guardo intorno. –sai benissimo perché. E poi, scusate, l’altra mattina siete uscite con gli altri e mi avete lasciata sola, non potete dire così. – ribatto offesa.
-Va bene, dai, entriamo in classe altrimenti la Sage si lamenta, lo sapete. E appena di pomeriggio non stai con noi, ti decapitiamo. – mi minaccia la prima.
Roteo gli occhi ridendo. Seriamente, loro dovrebbero sapere che io passo tempo con Zayn per la scommessa…credo. Credo lo sappiano.
Entriamo in classe e ad accoglierci troviamo la nostra amata professoressa Sage. Questa prof è un po’ particola, diciamo che fa ovvi riferimenti…sessuali. In breve, è una maniaca. Come al solito, il maglione viola e gli aloni di sudore sotto le ascelle non possono mancare.
Ci sistemiamo agli ultimi banchi e iniziamo la lezione.
-No, no, voi tre ragazze qui davanti! – ci ordina la gentilissima. Come scusi? Non tocco un primo banco dal mio primo giorno di college, non mi ambiento bene in quei posti.
Dopo varie storie, siamo costrette a sistemarci nella seconda fila. Guardiamo il lato positivo, potevamo essere in prima fila.
La Sage chiama un nostro compagno per fargli leggere il lavoro svolto a casa, ovvero “Parla di te stesso”, ovviamente in francese.
-Vieni, Jhonmark, così ti possono sentire tutti. – lo trascina più vicino a sé. Io lo dico che è maniaca.
-Je m’appelle Jhonmark e j’aime la pomme de terre. – legge il suo capolavoro il nostro compagno. Io e le ragazze scoppiamo a ridere all’istante, seguite dagli altri nostri compagni. La Sage ride entusiasta e complice, fa andare a sedere il ragazzo. Questa professoressa è inquietante a volte.
Per capirci, la traduzione è “mi chiamo Jhonmark e amo la patata”. Peccato che non te la dà nessuna.
 
 
 
 

Ore 12.52

Che fai di pomeriggio? Z.
 
Ore 13.01
Sono con Chiara e Alice, non mi posso proprio liberare…La Cattedrale di San Paolo ci aspetta! Yay. S.
 
Ore 13.03
Haha. Come mai ci stai andando se non ti va?
 
Ore 13.04
Io stessa ho proposto. Non usciamo da tempo e ne approfitto perché io e il mio gruppo dobbiamo stendere un articolo al riguardo…
 
Ore 13.07
La Flower rompe, scusa. Comunque, se vuoi, posso venire a trovarti.
 
Ore 13.09
Sei vivo! Mi piacerebbe, ma sei sicuro che non andrà a finire come con Londra apre le porte?
 
Ore 13.12
Scusami ancora una volta. Adesso ti prometto che verrò! Sempre se le tue amiche mi lasceranno avvicinare a te…
 
Ore 13.15

Tu stai tranquillo, ci penso io alle mie amiche

 
 
-Styles, hai finito di messaggiare tranquillamente? – mi richiama il professore Trapani. Vedi un po’ a ‘sto sfigato con il cognome italiano. Mi sta molto più simpatica la prof Wires, e io odio tutti i professori di Educazione Fisica.
-No prof, un momento. – gli rispondo senza problemi. Cerca la guerra il nonnetto? Guerra avrà.
-Styles, tu e tuo fratello mi farete impazzire un giorno. – ammette esasperato. Il professore ha una sua età, quando decide di andare in pensione? Mamma mia che fastidio. Ma si faccia una scopata e non rompa a me.
-Circolano voci su te e Malik, è per questo che sei così distratta? – mi riprende, io quasi mi affogo con la mia stessa saliva. Non solo fastidioso, ma pure impertinente! Saranno pure cazzi miei, non so.
-Professore, ma le sembra il caso di fare gossip nell’ora di Educazione Fisica? Mi stupisce. – mi fingo esterrefatta. Lui ride come un vecchio psicopatico e posa gli occhi di nuovo sulla mandria di mucche che corrono sulla linea bianca. Ogni tanto urla “la distanzaaa! Mantenete la distanzaaa!” con quella sua vocina irritante e arrochita dal fumo. Sostengo da sempre che insegni questa materia solo per potere fumare.
 
 

Ore 13.16

Haha, dobbiamo ancora finire quella maratona di Chuck, ci conto!
 
Prendo il cellulare senza farmi notare da Trapani.
 

Ore 13.19

Tu dimmi quando e dove, e arrivo volando! #ChuckCaptain
 
Ore 13.21
Io non riesco ancora a credere che ti piacciono tutte le cose che piacciono a me… se ti piacciono anche i Power Ranger e Winnie the Pooh siamo uguali!
 
Ore 13.22
Zayn…a me piacciano i Power Rangers e Winnie the Pooh……
 
Ore 13.24
No vabbè dai non ti credo… ci vediamo a mensa! Z.
 
 
Questo ragazzo inizia a preoccuparmi. Secondo me sta complottando con qualcuno per scoprire cosa mi piace e quindi, automaticamente, farmi piacere anche lui. Ma certo! È così innamorato di me che sta cercando di fare innamorare pure me! Logico.
Dovrei semplicemente arrendermi all’idea di aver perso la scommessa. Almeno non mi ritrovo a sgobbare per gli esami di Chiara.
Alle 13.30 suona la campanella, abbandono di corsa la palestra. Hanno cambiato l’orario a tutti i ragazzi del terzo anno, quindi io e le ragazze abbiamo più ore insieme, mentre con Zayn molte di meno.
Incontro le squilibrate fuori l’aula di Matematica. Rabbrividisco al pensiero del professor Stutterer. Dah, che antipatia.
-Andiamo a mangiare? – domando.
-Avevamo pensato di andare a prendere qualcosa fuori velocemente, ti unisci? – propone Alice.
-Veramente…Zayn mi aspettava in mensa…- inizio, dispiaciuta. Non so da che parte dividermi prima.
-Capisco. Ci vediamo dopo. – mi liquida Chiara.
Non capisco perché se la prendono tanto, persino la stessa Chiara, che mi ha incoraggiata a portare avanti la scommessa. Mi incammino verso la mensa, cercando con gli occhi Zayn.
Lo trovo vicino l’entrata, mentre parla con una ragazza del corso di Alice. Mi avvicino a loro.
-Hey, ti aspettavo. – mi saluta con il solito bacio sulla fronte. Vedo la ragazza fare una smorfia. Pft, plebea, sono arrivata prima di te nella vita di Malik, mi dispiace. – ci vediamo in giro. – si riferisce poi Zayn a questa tizia, mollandola davanti la porta.
Entriamo nel caos. La fila per prendere quel che loro chiamano “cibo” finisce poco vicino la porta. Io e Zayn ci guardiamo con sguardo d’inteso.
-Alice e Chiara sono andate a mangiare fuori, se ti va possiamo andare con loro. – gli propongo. Mi sento leggermente in colpa verso quelle due.
-Certo, non ne vale la pena fare la fila qui. – accetta. Anche perché il cibo fa schifo quindi non c’è motivo di farsi tre ore di coda per poi non mangiare niente di quello che hai sul vassoio. Chiamo Alice.
-Dove siete? – le chiedo appena risponde.
-Al King Time. Perché? – ribatte.
Mi ucciderà.
-Perché io e Zayn avevamo intenzione di…- inizio, ma lei riattacca. Ma come scusa. Almeno poteva farmi finire di parlare. –Ha attaccato. – annuncio offesa. In effetti, non posso biasimarla; prima mi aveva chiesto di andare con loro e io ho rinunciato per andare da Zayn.
 
Una volta chiarita la discussione creatasi a ora di pranzo, finite le lezioni lasciamo il campo per andare alla Cattedrale di San Paolo. Non ho detto alle ragazze che molto probabilmente verrà Zayn a trovarci, mi avrebbero lasciata a casa.
-Non capisco perché ve la siete presa tanto a male. – contesto ancora una volta. Chiara sbuffa e Alice alza gli occhi al cielo.
-Chiudiamo il discorso. Pensa che ti restano solo tre giorni. – mi comunica quest’ultima. Spalanco gli occhi e la bocca.
-Di vita? – domanda stupidamente Chiara. In un primo momento ridiamo, ma questa se la poteva proprio risparmiare.
Mancano solo tre giorni. Sono finita, sono morta. Posso iniziare a scavarmi la fossa. Anche se, tecnicamente, non dovrei più aiutare Chiara, dato che adesso ha iniziato ad uscire con Niall.
A fermare il flusso dei miei pensieri è la Cattedrale che si erge in tutta la sua spettacolarità di fronte a noi. Per l’articolo mi servono molte foto e commenti di turisti, ma di questo me ne occuperò un altro giorno con il gruppo al completo, oggi la visito e basta. E poi mi vedo con Zayn.
Convinco Chiara a farmi fare qualche scatto con la sua macchina fotografica professionale; purtroppo mi è concesso fotografare solo lo spazio esterno della Cattedrale. Non capisco ancora perché la Greater ci ha chiesto questo articolo. Dice che è una possibilità “eccezionalmente unica” e dobbiamo coglierla al volo. E così sia.
I cancelli della Cattedrale si chiudono alle 17, quindi dobbiamo fare presto.
 
 

Ore 16.15

Sto arrivando, aspettami. Z.
 
Sorrido, spostandomi una ciocca di capelli dalla visuale.
 

Ore 16.15

Sbrigati, alle 17 chiudono i cancelli. S xx.
 
 
Se devo essere sincera, anche io odio quelle ‘x’ alla fine dei messaggi, ma ho preso l’abitudine per infastidire Chiara e adesso mi viene naturale quando scrivo un sms a qualcuno.
Continuiamo a girare intorno alla Cattedrale, scattando foto simili da varie angolature. Meglio avere tanto materiale su cui lavorare.
-Andiamo da Starbucks? – ci chiede ad un certo punto Alice. Ecco arrivato il momento della verità.
-Io…veramente…- azzardo, sfregando le mani nervosamente. Se dico la verità mi uccidono.
-Simona…non dirmi…ti prego, no. – esordisce Chiara, schiacciando il palmo della mano contro la fronte.
-Non è colpa mia, lo giuro! Cioè, era di passaggio, non potevo dirgli di no…- mi giustifico. Scusa pessima. Ma cos’altro posso inventarmi? Se dico loro la verità mi odieranno ancora di più. –Ragazze, per favore, mancano solo tre giorni e…
-Andiamo, secondo te crediamo ancora alla scusa della scommessa? È ovvio che vuoi stare con Zayn Malik indipendentemente dal Voto Inderogabile o quelcheccazzoè. – butta là Alice. Tolgo dalla mia attenzione “Voto Inderogabile o quelcheccazzoè” per concentrarmi su tutta la frase in sé.
In fondo in fondo, molto in fondo, credo che un po’ di verità ci sia…parecchio infondo.
-No, sapete che non è così…- la frase mi si blocca a metà.
-Tu preferisci stare con lui ché con noi, ammettilo. – sentenzia Chiara.
-È assurdo! – rimbecco. –non capisco come fate solo a pensare una cosa del genere, seriamente. Dovreste sapere che non è minimamente vero…
-Lo diciamo per te, perché chi ci sta rimanendo fregato in questa scommessa sei tu, non Zayn. – termina così il suo discorso, lei e Alice mi lasciano da sola nel cortile per andare da Starbucks. Mi siedo su una panchina in pietra.
Quello che hanno detto mi sta facendo riflettere molto. Seriamente. Forse sono loro che si stanno facendo troppi film mentali, oppure sono io che non voglio ammettere la verità.
La testa mi sta scoppiando, sono così confusa. Alzo lo sguardo e vedo Zayn entrare dal cancello principale del cortile. In questo momento non ho proprio voglia di stare con lui, né con nessun altro.
Sono già le 16.30, alle 17 lo mollo qui e me ne scappo a casa.
-Hey! – mi saluta una volta più vicino, abbracciandomi. Che noia, non vedo l’ora che questa scommessa finisca. –Senti, stasera ci vediamo in pochi alla Terza e da lì andiamo al college, il professore Camp si è quasi convinto a darci il permesso. Gli facciamo sentire il mash up ed è fatta. Vuoi venire? – propone, sorridendo. Camminiamo fino a quando arriviamo sul retro della Cattedrale.
-Chi siete? Non vorrei essere fuori posto…- replico, imbarazzata. Se ci sono quegli scoppiati dei suoi coinquilini dovrò inventarmi una scusa plausibile per tirargli il bidone e restare a casa a guardare le stagioni di Chuck senza di lui.
-Io, Mason, Cooper e Nesbitt. Tranquilla, non sarai fuori posto…stai con me, no? – ribatte lui. No, cavolo. Come faccio a dirgli di no?
-Sai che i tuoi coinquilini mi inquietano parecchio? – confesso, trattenendo una risatina nervosa. Io con quei due maniaci psicopatici del cazzo non ci voglio stare.
-Loro non ti daranno fastidio, sono innocui. – mi assicura, ridendo liberamente. Certo, certo, ridi pure. E se le mie amiche erano due depravate e tu eri costretto ad uscire insieme a noi cosa avresti fatto, eh?
-Va bene, allora. – accetto la proposta. Guardo l’ora sullo schermo del cellulare. –Sono le cinque meno dieci, ci conviene andare, altrimenti ci chiudono qui dentro.
Camminiamo verso la parte anteriore del giardino curato, discutendo sul mash up e su questo progetto, che trovo più geniale ogni volta che ci penso.
-Oh merda. Ci hanno chiusi dentro! – esclamo, passandosi una mano fra i capelli. Non ci posso credere, sono in trappola.
-Come facciamo ad uscire? Questo è il Signore, me lo sento. – blatero, entrando in panico. Sei una persona calma e matura, ricorda Simona. E con molto autocontrollo, aggiungerei.
-Scavalchiamo. – decreta, ridendo. Non sai con chi stai parlando.
-Zayn, io non so correre, figurati se so scavalcare! Secondo me ci stanno facendo uno scherzo. Adesso escono gli attori e i cameraman dai cespugli e ci dicono che è tutta una messa in scena. – mi convinco.
-Ma come, fino ad un minuto fa non era stato il Signore? – scoppia a ridere Zayn. Ma che ci trovi di tanto divertente?! Secondo me è in panico e ride per non piangere.
Ci avviciniamo alla ringhiera; Zayn sale sul muretto basso, mette un piede là, un piede qua e prima che me ne possa accorgere è già dall’altro lato.
-Mi ricordo un detto che diceva “prima le donne”, a quanto pare non ti è chiaro. – gli dico.
Già mi immagino con il sedere infilzato in uno di quei cosi appuntiti. Aiuto, resterò qui per sempre. Salgo sul muretto. Fin qui ci siamo. Appoggio un piede in una parte di ringhiera non identificata e porcaputtana mi passa un piccione accanto all’orecchio.
Zayn se la ride beatamente.
Non è difficile, Simona. Piede qui, piede lì, attenta al coso appuntito, girati, sei fuori. Scendi tranquillamente.
-Zayn, stai tranquillo, non voglio il tuo aiuto, eh! – gli urlo ironicamente. Lui, in tutta risposta, mi prende in braccio stile Shrek e la principessa Fiona – n.d.r sacco di patate, e mi deposita letteralmente su una panchina lì vicino.
-Più romantico di Cenerentola, complimenti. – mi complimento ironicamente, sistemandomi i capelli sparati in tutte le direzioni.
 
Alle 21.00 Zayn si fa trovare fuori casa mia e insieme andiamo alla Terza. Fuori ci sono già i suoi coinquilini e l’altro ragazzo, Cooper. Come al solito, sembrano stupiti di vedere una ragazza in carne ed ossa stare a meno di 5 metri di distanza da loro. Mentre quelli chiacchierano tranquillamente tra di loro, io resto in disparte, cammino dietro di Zayn seccata.
La depressione post-sconfitta sta prendendo il sopravvento su di me, anche se non ho ancora perso la scommessa ufficialmente.
Davanti il cancello principale troviamo il professore Camp con quelli che dovrebbero essere James Collins e Primrose Hill.
-Styles? Tu che ci fai qui? – mi chiede sorpreso il professore quando mi vede. Ma perché avete tutta questa sorpresa di vedermi a scuola? È davvero così tanto strano?
-Mi sto facendo una passeggiata prof. – replico ironicamente. Prof, ha scelto il momento sbagliato per fingersi un teenager alla mano.
Cooper spinge il cancello di ferro ed entriamo tutti dentro.
-Hai anche tu intenzione di partecipare a questo video per il mash up? – mi domanda, mentre nella tasca del suo pantalone cerca le chiavi del portone.
-Sì, penso sia un’idea fantastica. – ammetto. Il professore, trattenendo le risate, si gira verso di me.
-Chi ti ha costretta? Come ti hanno ricattata? – chiede, io rido, mentre gli altri non hanno afferrato il senso dello scambio di battute. Il professore è l’unico che ha capito che sono troppo pigra per una cosa del genere, ma ho accettato perché me l’ha chiesto Zayn.
Quando entriamo ci dirigiamo direttamente verso l’aula di informatica.
-A dire il vero nessuno mi ha ricattata o costretta, me l’hanno proposto e io ho accettato. – spiego. – Voglio un ricordo di questi anni passati alla Goldsmiths e di tutti i guai che ho combinato insieme ai miei amici.
Dopo il breve discorso commovente, mi sistemo su una sedia accanto a Zayn e preparo a passare ¾ del tempo in silenzio. (y)
Mason inserisce un cd nel computer personale di Camp e fa partire il mash up.
Devo ammetterlo, non è niente male: ci sono tutti i grandi successi del momento, più qualche canzone che non conosco.
Quando il mash up finisce, il professore Camp rimane per un po’ in silenzio passandosi una mano sul viso.
-Come posso dirvi di no? È andata. – a questa affermazione seguono i “festeggiamenti” dei ragazzi – e della ragazza – che si buttano letteralmente tutti sopra Camp. Li guardo disgustata. Va bene che siete felici, ragazzi, ma io ci penserei due volte prima di abbracciare così Camp.
-Simona? – mi chiama Zayn, movendomi una mano davanti gli occhi. Io scatto in piedi.
-Magnifico! – quasi urlo, lui scuote la testa ridendo e mi tira a sé, con un braccio intorno alla vita. Camp scoppia a ridere quando vede la mia faccia sconvolta e maliziosa mentre Zayn mi abbraccia. Quel simpaticone ha capito tutto.
 
A fine serata, Zayn mi accompagna di nuovo a casa, parlando per tutto il tempo del video e di quanto poco tempo abbiamo a disposizione. Io annuisco, ogni tanto me ne esco con un “mmh” “aha” “certo” “sì, sì”. Conversazione interessante.
-Domani sera hai impegni? Ho un’idea bellissima. – mi chiede entusiasta, appena arrivati davanti casa mia.
-Non credo. Di cosa si tratta? – gli chiedo curiosa, non riuscendo a trattenere un sorriso.
-È una sorpresa, adesso è tardi, vai a dormire. – mi liquida spingendomi verso la porta. Ma come scusa.
-Ma Zayn, sono le dieci…- obietto, cercando di fare forza per non farmi spingere.
-Appunto, domani abbiamo scuola. – replica, spingendomi dalla testa. Senti, ti do una botta di culo che ti faccio arrivare in America, ciccio, stai attento.
-Ma io voglio sapere qual è questa sorpresa! – ribatto, puntando i piedi per terra e incrociando le braccia. Lui suona al campanello con la mano sinistra, l’altra mano impegnata a tenere la mia testa. Con quale diritto, scusa?
-È una sorpresa, avanti! – dice, lasciando la presa e facendomi cadere per terra. Ti diverti a vedermi cadere, eh. Se la ride pure tranquillamente, nemmeno mi aiuta ad alzarmi. Harry viene ad aprire la porta.
-Che ci fai a terra? – domanda, trattenendo le risate.
-Sono caduta, ma nessuno mi aiuta, tranquilli, me la caverò da sola! – sbotto acida, alzandomi e spazzolando i jeans con le mani. –E pretendo un mazzo di chiavi per me. – aggiungo.
Harry rotea gli occhi e torna dentro, dopo aver salutato Zayn. Certo, a Zayn lo saluta, ma a me che sono la sua sorellastra mi lascia agonizzare per terra. Complimenti, davvero dei gentiluomini.
-Ci vediamo domani, allora. – mi saluta Zayn, avvicinandosi. Io, in tutta risposta, mi attacco a lui come al solito stile cozza. –Hai intenzione di restare così tutta la sera o posso andare? – soggiunge.
-Ho intenzione di restare così, per sempre. – borbotto, stringendo la presa. Come avrebbe detto Chiara, me piasa pe davero.
Alla fine mi convince a staccarmi e ad entrare in casa. Prendo, come di routine, il pigiama dall’armadio all’ingresso e lascio la borsa e gli altri vestiti dietro l’attaccapanni. Nessuno se ne accorgerà, sh.
Adesso mancano solo due giorni a giovedì. Sono spacciata. Credo che, comunque, continuerò ad uscire con Zayn anche se perderò la scommessa. In fondo, non mi costa proprio niente.
 

 

 
 
«Certo che te la porti dappertutto, eh. Proprio non ci puoi stare lontano per un po’?»
«Non è così, lo sai, solo che mi diverte, cioè, mi piace stare insieme a lei. E poi, scusa, che fastidio ti da?»
«Oh, ma nessuno. Solo, non ti fissare troppo. Stai attento.»
«Parli come se fosse una cosa negativa.»
«Zayn, sei più confuso che persuaso.»





 

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Scusate per il ritardo cwc
Solo non sono più ispirata. Cioè, ho un sacco di idee bellissime in testa, solo che non ho voglia di scrivere. Perciò ho scritto a pezzi, e non so come è uscito fuori cwc.
Credo che non posterò più per un bel po' di tempo, o almeno fino a quando non ritrovo la voglia. Voi lasciatemi qualche recensione e ditemi che ne pensate, probabilmente questo è l'ultimo capitolo di Je m'en fous per un po' di tempo, dato che tra 7 giorni parto e devo preparare tutto.
Ringrazio sempre tutti quelli che leggono in silenzio, che recensiscono, e la ragazza che ha segnalato la storia come scelta. Grazie mille.<3

  
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