Giochi di Ruolo > Dolce Flirt
Segui la storia  |       
Autore: Caster_Gamer    02/08/2013    3 recensioni
Nancy frequenta il liceo Dolce Amoris da ormai un anno, è innamorata di uno dei ragazzi che rientra nelle sue amicizie, e proprio quando sta per dichiararsi appare il meraviglioso sorriso di qualcuno che tecnicamente non potrebbe ricambiare il suo amore.
E cosa succede se chi riteneva solo come un amico le dimostra di provare qualcosa per lei?
« Credo di aver capito come va avanti il gioco...e tu sei davvero troppo, tanto sleale mia cara! »
« Sleale!? Gioco!? Adesso basta dimmi che succede dato che hai capito! »
Cominciai ad odiare tutti quei giri di parole, se dovevano dirmi qualcosa che parlassero chiaramente!
Avevo visto giusto, ero una stupida! Ma di certo continuando a parlarmi con metafore non sarei diventata un genio!
« Il gioco dell'amore! » esclamò passandosi una mano fra i capelli « Non posso di certo essere io a svelarti le regole ed i tuoi avversari, posso solo augurarti che li capirai un giorno... »
Sbuffai, adesso capivo cosa credeva...e si era sbagliato.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexy, Castiel, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A cena da Nathaniel.

 

Subito dopo aver fatto entrare Ambra e Castiel, la madre dei due biondi ci fece accomodare sul divano e cominciammo a parlare del più e del meno come se fossimo tutti tranquilli. Ma io fingevo, non riuscivo a vedere quei due seduti accanto più vicini del solito, dato che Castiel aveva sempre preteso da lei una distanza minima di due metri.

Diceva di odiarla, non la poteva vedere, era quasi, e sottolineava sempre quasi, peggio del fratello, però si erano fidanzati.

Lo sapevo, sapevo perfettamente che stavano insieme sin da quando li avevo visti baciarsi, ma non avevo retto a continuarli a vedere...perciò se avevano voglia di baciarsi davanti a me non potevo giurare che sarei rimasta ferma ed impassibile.

I discorsi si prolungarono fino all'ora di cena, infatti Lorelai ci fece accomodare nella sala da pranzo mentre Nathaniel entrava finendo di mettersi la cravatta.

Lo guardai con un sorriso, aveva le gote lievemente rosse e la madre ridacchiò.

« Sei proprio emozionato, eh? Hai anche messo male la cravatta! » esclamò, subito dopo mi lanciò uno sguardo malizioso « Perché non gliela sistemi? »

Trasalii, ero abituata a mettere la cravatta a Nathaniel perché spesso mentre collaboravamo nella Sala Delegati si snodava. Ma era comunque imbarazzante farlo davanti ad altre persone, con la consapevolezza di essere considerata la sua ragazza.

Mi alzai ed andai da lui avvolgendogli le braccia attorno al collo per sistemarla sotto al colletto, poi rifeci il nodo e la strinsi per bene.

Immaginavo già cosa stava pensando Castiel in quel momento.

Stringi più forte, strozzalo!” ma non l'avrei mai fatto, in nessuna occasione.

Nathaniel era in completo imbarazzo, il che mi fece ridere, l'avevo sempre adorato in quello stato perché diventava un dolce ragazzo impacciato.

Perché non ero innamorata di lui?

Tornai a sedermi e lui fu al mio fianco, di fronte avevo Castiel con accanto Ambra. A capotavola c'era Lorelai, dall'altra parte un piatto di carne fumante aspettava il padrone di casa.

Infatti pochi istanti dopo, dalla porta entrò un uomo in camicia e cravatta dai capelli color castano biondo, gli occhi di un meraviglioso verde ed un lieve accenno di barba tagliata qualche giorno prima. Era un bell'uomo, mostrava appena i quarant'anni, e se me l'avessero chiesto non avrei saputo dargli un'età precisa.

Mi guardò con un sorriso che rivolse anche a Castiel, subito dopo porse la mano ad entrambi.

« È un piacere conoscervi, chiamatemi Martìn. » si presentò per poi sedersi al suo posto, la moglie gli fece un grande sorriso.

« Una bella famiglia seduta attorno al tavolo! Buon appetito, spero che sia tutto di vostro gradimento! »

Ognuno rispose con un grazie diverso, chi imbarazzato, chi indifferente, chi con semplicità.

E così cominciammo a mangiare perdendoci nei normali discorsi che si toccano a tavola, come cibo, scuola, lavoro, eccetera eccetera.

Sul punto di vista scolastico il padre non sembrò tanto contento di Castiel, effettivamente da ciò che mi aveva raccontato Nathaniel i suoi genitori non avrebbero mai approvato una persona del genere nella loro famiglia...ma chissà, forse per la felicità di Ambra l'avrebbero fatto.

A me invece rivolgevano sorrisi fieri quasi tutto il tempo, tanto che l'imbarazzo mi faceva rimanere senza parole a volte. Anche Nathaniel mi guardava contento con la coda dell'occhio, a quanto pareva andavo bene ai suoi genitori.

Erano delle brave persone, simpatiche, gentili e comprensive, spesso però si lamentavano del figlio identificandolo come una peste. Io smentivo tutto, era una delle persone più dolci che conoscevo e non avevo mai visto questo lato “pestifero” dato che da quanto lui stesso mi aveva raccontato era così solo da bambino.

Toccando vari argomenti, la cena terminò velocemente anche se passammo poco meno di un'ora a tavola, subito dopo ci spostammo nel salotto dove Martìn accese il televisore che servì come sottofondo ai vari discorsi.

« Forse sarò un po' impicciona, ma com'è stata la prima volta che vi siete baciati? » domandò curiosa Lorelai, io sussultai.

Com'era stata la prima volta? Non avevo provato nulla di particolare, e nemmeno la seconda.

Di sicuro quella non poteva essere la mia risposta.

« Ehm...beh... » balbettai perplessa, lei sbottò a ridere.

« Scusatemi, stavo scherzando, queste emozioni non penso si possano descrivere. »

Emozioni...

« In realtà vorrei conoscere il momento, se posso. » guardò sia me che Castiel, fu lui il primo a rispondere.

« Ero arrivato in ritardo ed andavo in classe, lei è apparsa dal nulla dichiarandosi e ci siamo baciati. »

Proprio come avevo visto io, nel sentirglielo dire con tanta indifferenza però sembrò come se non gliene importasse niente...e magari era proprio così.

« Capisco...e voi? » la donna mi guardò, quindi tutta l'attenzione si posò su di me.

« B-Beh...eravamo in Sala Delegati e parlando parlando...lui si è...si è dichiarato. Così...beh mi ha baciata. » raccontai imbarazzata, in fondo non avevo mentito...questo mi tranquillizzava.

« Patetico. » farfugliò Castiel, i due adulti lo guardarono perplessi.

« Come? »

« No niente. » rispose, evidentemente loro non avevano sentito...ma io sì.

« Diciamo che fratello e sorella sono stati i più coraggiosi. » commentò ancora la donna sorridendo, io annuii.

« Ho sempre pensato di prendere esempio dagli amici, si sono dichiarati tutti ed ho pensato che avrei dovuto farlo anch'io. »

« Beh, ma non c'è più bisogno ormai, o sbaglio? » chiese il signor Martìn, io lo guardai.

« No, infatti. Siamo tutti felici adesso, non bisogna fare altro. » risposi abbozzando un sorriso.

Ma non era vero, non potevo più vedere Castiel ed Ambra accanto, volevo che lui fosse con me, volevo sostituirlo con Nathaniel...mi dispiaceva pensarlo ma io lo amavo e non potevo farci niente.

« Posso andare fuori a prendere un po' d'aria? Io sono così, ogni tanto ne ho bisogno. » dissi usando una scusa, avevo solo bisogno di una pausa da quel teatrino.

« Ma certo, vai pure. »

Mi alzai e Castiel mi seguì a ruota.

« Anch'io, vado a fumare una sigaretta. » avvisò, io andai dove mi stava indicando la donna ed uscii nel balcone.

Era una sera di pieno autunno perciò tirava un fresco venticello.

Posai i gomiti sul davanzale, Castiel mi imitò mentre fumava la sua sigaretta.

« E così stai con quel coso. » sbottò guardando la vista che ci si presentava sotto agli occhi.

« Non parlare così di tuo “cognato”. »

« Non me ne frega niente di lui, tanto meno di quella. » rispose al mio sarcasmo con una sincerità crudele.

« Allora perché stai con lei? »

« Volevo solo divertirmi all'inizio... »

Inarcai un sopracciglio, pensava di poter usare le persone come voleva?

« E adesso? »

Mi guardò con un'espressione divertita, come se fosse sul punto di dire qualcosa di veramente cattivo.

« Mi diverto ancora. »

« Non capisco cosa c'è di divertente nel vederla soffrire. »

« Sei tu quella che mi diverte. »

Sussultai...che intendeva dire?

« Cosa...? » riuscii appena a pronunciare quella parola, lui ridacchiò.

« Le tue reazioni, i tuoi modi di fare e tutto il resto... »

Chissà perché diceva quelle cose, io riuscii a leggere tutti i suoi pensieri, tutto quello che voleva dire ma che non poteva, o che secondo lui era sbagliato.

Non mi toccarono minimamente le sue frasi, anche se in normali circostanze avrei urlato un “Idiota!” che avrebbe sentito l'intero vicinato.

Aprii appena le labbra e voltandomi verso di lui mi lasciai scappare un lieve sorriso.

« Tu...vuoi solo allontanarmi. »

Gli cadde la sigaretta dalle mani che fece un volo di quattro piani. Forse per la tensione, o forse per l'eccessivo silenzio, sentii il tonfo che fece quando cadde.

Guardando Castiel riuscii a scorgere nel suo volto uno sguardo perso, investito da mille pensieri.

« Castiel. » lo chiamai posandogli una mano sul braccio, lui mi guardò ancora con l'espressione sorpresa.

Subito dopo vidi sulle sue labbra farsi largo un sorriso che non avrei mai pensato di vedere su di lui, diverso da tutti gli altri, ma gli donava. Era un misto tra dolcezza e bontà, chi l'avrebbe mai detto?

Fu come provare un nuovo sentimento, non ero mai stata in imbarazzo per quel suo sorriso, era la prima volta che accadeva.

Non ebbi nemmeno il tempo di ricambiare quel sorriso però, che il suo viso s'incupì.

« Non è divertente. » farfugliò poggiando la testa sulle braccia incrociate sopra al davanzale, io posai una mano sulla sua spalla.

« Cosa? »

« Vederti soffrire, non lo è mai stato. »

Rimasi in silenzio per un po', poi mi decisi a parlare.

« Perché vuoi allontanarmi? »

Non rispose, il silenzio era così pesante da sostenere che quasi volevo tornare dentro ma...era importante, quella chiacchierata doveva arrivare al punto.

« Castiel, perché? » posai le mani sulle sue spalle ma si spostò quasi subito.

« Se hai capito che voglio allontanarti allora perché mi cerchi ancora? »

« Io...ti cerco? » sbottai a ridere dopo qualche secondo di perplessità, lui mi guardò inarcando un sopracciglio.

« Castiel, io tento di evitarti e mi vieni a dire che ti cerco? »

Sembrò stupirsi, non si era mica offeso?

« Che? »

Presi un bel respiro e la mia espressione da divertita divenne triste.

« Davvero non ti capisco a volte... » ammisi abbassando il capo « Però ti voglio bene comunque. Siamo...amici. » pronunciai l'ultima parola con disprezzo « E tra...amici...ci si sostiene. » con un piccolo sforzo tornai a guardarlo e gli feci un sorriso mentre un nodo di tristezza mi saliva in gola.

« Nancy... » mi posò una mano sul viso e con il pollice scacciò via le lacrime che avevano cominciato a scivolare, mi strofinai gli occhi lasciandogli la mano, mi faceva stare bene.

Con lui mi sentivo in trappola ma allo stesso momento protetta. Ed era una sensazione meravigliosa.

« È da un po' che siete fuori, i miei volevano offrirvi dei dolci. » la voce di Nathaniel mi paralizzò. Voltai la testa verso di lui con la mano di Castiel ancora sulla guancia, e la sua reazione mi provocò un brivido lungo la schiena.

Un sorriso amaro ma comprensivo era rivolto a me, insieme agli occhi tremanti che dovevano pizzicargli davvero tanto.

Mi allontanai di scatto dal rosso che mi guardò ad occhi sgranati, non sapevo che dire.

« Scusate, non volevo disturbarvi. »

« Nathaniel! » esclamai andando verso di lui « Non stavamo facendo niente di male! Abbiamo parlato e...davvero non ci siamo avvicinati più di quel che hai visto! »

Il biondo spalancò lentamente gli occhi, poi sorrise e mi abbracciò stringendomi a sé.

« Ti amo. » sussurrò vicino al mio orecchio, io arrossii.

M'irrigidii di botto mentre il cuore mi batteva all'impazzata...cosa mi prendeva? Perché mi sentivo così bene ed agitata contemporaneamente?

Mi lasciò rimanendo completamente rosso, abbassai lo sguardo e lo seguii dentro mentre mormorava un “Scusa” dal tono contento.

Ci sedemmo nuovamente sul divano uno di fianco all'altra, Lorelai lanciò uno sguardo al balcone.

« Castiel non entra? » chiese attirando anche l'attenzione di Ambra.

« Penso che sta fumando un'altra sigaretta... » mormorai tenendo gli occhi puntati sulle ginocchia.

« Ambra, non vai a chiamarlo? » domandò il padre, la ragazza si alzò ed andò nel balcone. Dopo circa cinque minuti rientrarono e mangiammo tutti una torta preparata dalla madre dei due, era davvero buona! Non perché era al cioccolato, ma perché era tra le più saporite che avevo mangiato!

Rimanemmo a parlare ancora un po', Castiel sovrappensiero non commentava nemmeno quello che a lui poteva interessare, probabilmente perché non stava ascoltando. Somigliava tanto a Lysandre.

« Suoni qualche strumento? » mi chiese all'improvviso Martìn, io agitai la mano facendola oscillare a destra in baso ed a sinistra in alto.

« Più o meno...Castiel fino a qualche mese fa aveva accettato di insegnarmi a suonare la chitarra. » il rosso trasalì e mi guardò come per chiedermi perché avevo fatto il suo nome « Dicevo che mi stavi insegnando a suonare la chitarra... »

« Ah...già. »

« E perché ora non più? » ci interrogò Lorelai perplessa, io non sapevo rispondere dato che non c'era un motivo preciso.

« Abbiamo semplicemente avuto una discussione e per un po' ci siamo evitati a vicenda. » spiegò lui con indifferenza, gli rivolsi uno sguardo un po' sorpreso...non pensavo che l'avrebbe detto.

« Oh capisco... »

E così si riprese a parlare del più e del meno finché non si fecero le undici.

« Si è fatto tardi, mi sa che fareste meglio ad andare. » consigliò la donna guardandoci, io mi alzai concordando.

« Nathaniel l'accompagni tu a piedi o va con Castiel? »

Sussultai e guardai prima uno poi l'altro, la risposta doveva partire o da me o da Nathaniel.

« L'accompagno io. » disse infatti il biondo facendomi fare un sospiro di sollievo, Castiel mi guardò male.

« Sicuro? Si potrebbe evitare e- »

« Mamma, ho detto che ci penso io. » nella sua voce spiccava nervosismo, io ridacchiai.

« Allora arrivederci. »

Ci salutammo tutti anche se Ambra era un po' dura nei miei confronti, anzi si era comportata bene con me davanti ai suoi.

Scendemmo le scale con Castiel stando in silenzio per tutto il tempo, una volta fuori dal portone non si voltò nemmeno una volta verso di noi e proseguì per la sua strada.

« Castiel! » lo chiamai dopo un po', lui mi guardò seccato « Ci vediamo! » gli sorrisi gentilmente sventolando la mano, avrei potuto giurare di averlo visto arrossire, la cosa mi stranì parecchio.

« Sì, ci vediamo. » rispose lui ridacchiando, perciò mi lasciai scappare un sorriso rilassato.

Mi voltai da Nathaniel e lo vidi poco più avanti di me.

« Prego signorina. » disse sarcastico invitandomi a superarlo, io lo raggiunsi e ridacchiai.

« Davvero gentile signore. » mi guardò con un sorriso gentile che non potei fare a meno di ricambiare.

Cominciammo a camminare anche se distanti l'uno dall'altra. La luna era piena quella notte, il fatto di essere stata sola con Castiel mi aveva tenuta così occupata che guardando il cielo nemmeno ci avevo fatto troppo caso.

Durante il tragitto non ci parlammo nemmeno una volta, solo quando ci trovammo sotto al mio condominio lo guardai e lo salutai.

« 'Notte Nathaniel. » mormorai assonnata.

« 'Notte... »

Feci per andarmene ma mi chiamò un'ultima volta.

« Mh? »

Mi abbracciò stringendomi forte, ricambiai l'abbraccio posando la testa sulla sua spalla. Dopo esserci goduti ognuno le calde braccia dell'altro ci allontanammo e mi stampò un bacio sulla guancia.

« Dormi bene. » con queste parole e con la guancia umida entrai nel palazzo facendo un sorriso che sparì subito dopo.

Mi ero rassegnata a Castiel? Forse sì...e con Nathaniel? Mi sentivo bene con lui.

Salii le scale ed aprii velocemente la porta, quando la richiusi mi ci poggiai.

Osservai perplessa il divano, era vuoto e mi sembrava di non averlo visto così l'ultima volta...ma certo! C'era Alexy! Cercai il tavolo con lo sguardo e mi accorsi che non c'era più il foglio, doveva averlo letto ed essersene andato.

Andai svelta in bagno, mi lavai i denti e mi struccai, poi indossai il pigiama che avevo lasciato sul mobile e svelta entrai nella mia camera...trovai però il mio letto già occupato.

Alexy dormiva beatamente sotto il lenzuolo, a quanto pareva era così stanco da non aver avuto la voglia di andarsene. Mi avvicinai all'armadio e presi una coperta leggera: avrei dormito sul divano quella notte. Feci per uscire dalla stanza ma un mugugno attirò la mia attenzione, rivolsi lo sguardo ad Alexy che mi guardava assonnato seduto sul letto.

« Dormi qui. » disse strofinandosi gli occhi, io trasalii.

« C-cosa? Ma Alexy... »

« Non devi preoccuparti, ti ricordo che non sono etero. » abbozzò un sorriso che ricambiai subito dopo.

« Va bene... » mi morsi le labbra, mi sentivo completamente a disagio ma in un certo senso sicura. Era da tempo che non dormivo nel letto con qualcuno e l'ultima volta era stata con mio padre quando avevo dieci anni.

Andai sotto le coperte accucciandomi accanto al muro, non volevo avvicinarmi troppo...mi sentivo già in colpa di dormire nel letto con un ragazzo, perché anche se era gay a volte mi era capitato di pensare che mi piacesse.

Per quanto io mi ero potuta allontanare però Alexy si voltò verso di me e mi abbracciò.

Per un istante credetti che il cuore si fosse fermato, per poi cominciare a battere come se volesse distruggere la cassa toracica. Sentivo un gran caldo non dovuto alle coperte pesanti, ma al suo calore, al fatto che mi stringeva a sé.

« A-Alexy...! »

« Buonanotte. » farfugliò sbadigliando, io annuii.

« 'N-notte... » risposi, anche se ad addormentarmi ci stetti molto più tempo del previsto.

 

 



 

 

 

Nota dell'autrice: Eccolo qua, il capitolo che ho modificato mille volte e finalmente ho deciso che lo lascerò così!
Mi scuso per il ritardo, avevo detto che l'avrei pubblicato prima ma le mie “vacanze” sono iniziate in anticipo e non ho avuto il tempo di dedicarmi ad Efp. Lo pubblico così tardi per una mia amica, in realtà avrei preferito rimandare a domani ma va beh ^^

Colpo di scena anche per me, Nancy sembra essere leggermente attratta da Nathaniel, devo ammettere che non era nei miei piani ma...non è ancora detta l'ultima parola. Come capitolo è anche più lungo del solito, il fatto è che non volevo eliminare l'ultima scena perciò ho deciso di adattarla ma non di cancellarla!
Ho aggiornato prima perché da domani fino al 2 agosto sono in “vacanza” se così la posso definire, perciò dovrete aspettare un po'.
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate, ma ringrazio anche chi legge in silenzio...grazie a tutti e “A presto” a tutti!
Caster_Gamer (mi sto abituando forse ma Matt_Kun era più bello çç)

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Dolce Flirt / Vai alla pagina dell'autore: Caster_Gamer