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Autore: KikiWhiteFly    03/08/2013    3 recensioni
{Dieci flashfic/one-shot Rumpelstiltskin/Belle | SPOILER}
I. "Ma quella non era più la sua Belle e quella non era più la tazzina scheggiata di un tempo: erano solo cocci, frammenti, minuscoli pezzetti che né la magia né il potere avrebbero più rimesso insieme".
II. "Eppure, in mezzo a tanti volti, la sua attenzione venne catturata da un soggetto alquanto singolare: ne aveva sentito parlare spesso, in termini negativi perlopiù, ma non l'aveva mai visto in carne e ossa. Anzi, credeva addirittura che si trattasse di una leggenda ma, a giudicare dalla distanza che li separava, tale non era".
III. "«E se mi stai chiedendo il motivo per cui resto con lui, Leroy, per cui lo amo... beh, tu, più di tutti, dovresti saperlo bene: il vero amore non ha confini, non conosce limiti spaziali o temporali. Se non sarà più con te, sarà con la persona amata. E anche quando quest'ultima non ci sarà più resterà su questa terra, in questo... universo», conclude Belle, sottovoce, come se l'intero cosmo potesse per l'appunto scagliarsi contro di loro da un momento all'altro".
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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V.


“Gli avvenimenti della vita non arrivano mai a essere tanto mutevoli quanto la sensibilità della natura umana”.


Mary Shelley –




Da quando Rumpelstiltskin non aveva più bisogno di presentazioni poteva camminare nella foresta incantata e fiutare la paura degli abitanti a chilometri di distanza. Ecco perché il Signore Oscuro – l'appellativo con il quale, ormai, era conosciuto in tutti i regni incantati – poteva permettersi di camminare nel bel mezzo di una platea festante pur non essendo invitato.
Rumpelstiltskin non attendeva nessuno, meglio che si fosse sparsa la voce, altrimenti vi sarebbero state delle gravose conseguenze. I suoi stivali, una volta immacolati, avevano già visto il sangue di tanti infedeli: non quanto le sue mani, ma questa era una notizia ben diffusa nella foresta incantata.
Gli invitati lo avevano tenuto a debita distanza, bisbigliando dietro i loro ventagli piumati
questa o quell'altra diceria. Rumpelstiltskin poteva sentirli chiaramente ma, pensò, era quanto mai inutile dar alito ai loro pettegolezzi.

Il potere veniva prima di tutto, si era presentato a quella festa con un intento ben preciso: dopo tanti anni era arrivato alla conclusione che la sua pessima reputazione era tutto ciò che poteva donare al mondo. Era una triste verità: la gente era più incline a soccombere alla paura che all'onestà e, una volta assodata quella convinzione, Rumpelstiltskin si era lasciato trascinare a fondo dalle tenebre.
Almeno finché il suo sguardo non si diresse involontariamente in direzione di un folto gruppo di persone, le quali di tanto in tanto gli lanciavano delle brusche occhiate e poi alimentavano il loro chiacchiericcio. Ciò poteva sembrare normale, tutto sommato, se ai suoi occhi non fosse balzata l'elegante figura di una giovane ragazza, la quale ascoltava con assai poco entusiasmo gli interventi delle dame.
Rumpelstiltskin rinvigorì dopo un lungo minuto, ma il suo sguardo non aveva potuto fare a meno di notare con quanta delicatezza la luna rischiarasse la pelle della giovane fanciulla e quanto rendesse i suoi lineamenti il luccichio più prezioso della sala.
Rumpelstiltskin non si sarebbe avvicinato a quell'esile figura – probabilmente l'avrebbe solo spaventata e, d'altronde, come darle torto? –, pur tuttavia avrebbe trovato un modo per averla accanto a sé. Non perché era il Signore Oscuro, men che meno perché poteva ottenere tutto ciò che desiderava ma semplicemente perché era
solo e, almeno stando alle sue conoscenze, nessuno era mai riuscito a inventare alcun incantesimo al riguardo.



___________________________________



Questa storia si collega alla seconda della raccolta, dal punto di vista di Rumpelstiltskin naturalmente. La mia teoria è che Rumpelstiltskin l'abbia vista precedentemente, non mi spiego il fatto che lui dovesse andare “in rovina” per assumere una domestica (episodio 02x20, “The evil queen”, lo accenna all'inizio) e, anche fosse, perché The Dark One avrebbe bisogno di una governante? Inoltre il fatto che non l'abbia uccisa nella puntata “Lacey”, nel mondo delle favole, mi ha dato da pensare. Così ho collegato tutte le cose e ne è uscita fuori questa storia. Spiego il finale: io credo che, più di tutto, Rumpelstiltskin si sentisse solo e quindi quello che prova all'inizio è proprio questa sensazione. Poi, ovviamente, nasce tutto il resto. Ho voluto raccontare i “primi momenti” Rumbelle, ecco.
La citazione iniziale proviene dal libro “Frankenstein”, di Mary Shelley.
La prossima storia sarà una “What If...” ambientata nella 02x22, sarà dedicata in particolare a Lilly_93 perché sarà frutto anche delle nostre teorie (sorpresa! XD).
Grazie per la lettura! :3

   
 
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