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Autore: RossoCannella    03/08/2013    3 recensioni
“Santana, io e tuo padre abbiamo parlato da lunedì comincerai a prendere ripetizioni.”
Lo sguardo di Santana era un misto di rabbia e stupore.
“Neanche per sogno! Non sono una cretina, non prenderò ripetizioni da nessuno!”
Ma la signora Lopez, in concordanza con suo marito, aveva già preso una decisione e non c’era nulla che la loro figlia potesse fare per cambiare le cose.
“Mi dispiace Santana, il caso è chiuso. Lunedì conoscerai Quinn, è il nome della ragazza che ti aiuterà. I suoi genitori sono dei miei carissimi amici di infanzia”
La signora Lopez chiuse la porta del suo studio, lasciando sua figlia imprecare all’esterno.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Mercedes Jones, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Santana, Rachel/Santana
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
Quando il lunedì giunse, Santana, chiusa in camera con Mercedes, faceva avanti e indietro, in attesa dell’arrivo di Quinn.
“Potrei dirle che ha un naso orribile, che i suoi occhi sembrano delle palle di sterco e che mia nonna, cinquant’anni fa si vestiva meglio di lei. Poi potrei dirle che non avrà mai un ragazzo e che morirà sola con quarantaquattro gatti. Sono sicura che queste stronzate basteranno a togliermela dai piedi”
Affermò passandosi una palla di elastici colorati da una mano all’altra. Mercedes la guardava scuotendo il capo contrariata.
“Ti metterai nei guai, lo sai? E quando succederà…”
“Potrai dire: Te l’avevo detto”
Mercedes la fulminò con lo sguardo e continuò a parlare
“Dicevo, e quando succederà, io non ti salverò il culo con i tuoi”
La latina fece delle smorfie e la ignorò, continuando a giocherellare con quella dannata pallina e esponendo gli insulti che avrebbe poi rivolto a colei che le avrebbe dato ripetizioni.
“Secondo te è: bassa, magra, col nasone e gli occhiali, oppure cicciona e puzzolente?”
Domandò Santana fermandosi improvvisamente e fissando un punto a caso della parete.
“Scommettiamo! Che ne dici?”
Mercedes roteò gli occhi, quell’idea le sembrava stupida quanto infantile, ma incontrando lo sguardo entusiasta sfoggiato dall’amica, accettò.
“Allora io dico brutta, bassa e con gli occhiali
L’altra ci pensò su per un attimo.
“Io dico che sarà grassa, bassa e brufolosa”
Santana schiuse le labbra e assunse lì espressione tipica di chi ha dimenticato qualcosa di fondamentale importanza.
“Hai ragione! – esclamò – brufolosa! Voglio aggiungere anche questa caratteristica. Tu hai finito?”
La Jones ci pensò su e guardò la sua amica.
“Voglio aggiungere anche l’alito pesante”
Santana fece una smorfia disgustata e poi sbuffò.
“Tu sei sempre un passo avanti a me. Ok, cosa scommettiamo?”
Domandò la Lopez. Mercedes rise e la guardò.
“Scommettiamo le scarpe. Se vinco io tu mi dai le tue Prada rosse. Se vinci tu, ti do le mie Jimmy Choo, quelle che ti piacciono tanto”
Santana sembrò pensarci su per un momento, contraendo le labbra e arricciando il naso.
“Va bene, ci sto!”
Strinse la mano della sua amica.
Il campanello di casa Lopez suonò. Poco dopo, dei passi si fecero sempre più vicini alla stanza di Santana, segno che Quinn era arrivata in perfetto orario. Teresa, la tata dei fratelli di miss Lopez, bussò alla porta e la latina le concesse di entrare.
“Signorina è arrivata la sua tutor”
Mercedes scoppiò a ridere.
“La tua tutor”
Santana era seria e guardava malissimo l’amica.
“Non c’è niente da ridere. Su alza quel culo dal mio letto e accompagnami di sotto – disse – oh e Merc? Prepara le tue Jimmy Choo perché sto per vincere”
Le due raggiunsero ridendo e scherzando le scale, spingendosi. Una volta al piano inferiore, videro una coda di cavallo bionda, una ragazza alta e snella. Indossava una gonna da sopra il ginocchio e una camicetta bianca, aveva il tipico look da brava ragazza.
La signora Lopez era impegnata, considerando l’espressione sul suo volto, in una conversazione interessante con quest’ultima.
Non appena però notò la figlia che parlottava con Mercedes, la chiamò.
“Santana, su vieni qui – disse. Quinn si voltò e le due ragazze rimasero senza parole. – Lei è” cominciò a dire.
“Assolutamente” sussurrò la Jones
“Perfetta” affermò Santana non riuscendo a staccarle gli occhi di dosso.
La biondina arrossì visibilmente e abbassò lo sguardo, nascondendo un sorriso timido. A differenza della signora Lopez, aveva sentito benissimo ciò che aveva detto la ragazza.
“Quinn” concluse la madre.
Quinn era una ragazza bellissima: alta, bionda, con due occhioni verdi come smeraldi, una naso a dir poco perfetto e labbra delicate. Era davvero la più bella ragazza che Santana avesse mai visto in vita sua.
Sfoggiò all’improvviso un sorriso radioso, che quasi fece cedere le ginocchia della latina.
“JLo, mi sa che abbiamo sbagliato e perso entrambe, questa è il fantasma di Grace Kelly” sussurrò Merc, sfoggiando poi un sorriso.
Santana deglutì e cominciò ad avanzare verso sua madre.
Una volta davanti a Quinn, sua madre infierì.
“Dai Santana, passerai molto tempo insieme a Quinn, stringi la sua mano da persona educata”
La bionda tese la mano verso la mora che la strinse. Il contatto con quelle mani morbide e delicate fece si che un brivido percorresse la schiena della Lopez.
“è un piacere conoscerti Santana”
La latina pensò che mai il suo nome era sembrato più bello, scacciò quei pensieri e parlò.
“Piacere mio”
Questo fu tutto ciò che riuscì a dire, mentre la mano vellutata di Quinn mollava la sua. Mercedes si presentò e subito dopo andò via, lasciandole sole con la signora Lopez.
“Bene, io non voglio rubare altro tempo al vostro studio, perciò vi lascio sole. Devo tornare in ufficio per via di una causa importante. Teresa andrà a fare la spesa e porterà con se i gemelli, così  non avrete alcuna distrazione”
Quinn sorrise cordialmente. La signora Lopez prese la sua ventiquattrore dal suo ufficio e uscì di casa. In quell’istante le urla dei gemelli e il rumore simile a quello provocato da una mandria di cavalli impazziti per le scale, fece intuire a Santana che anche Teresa e i bambini stavano uscendo.
Un minuto dopo erano da sole in casa e regnava il silenzio più totale, la cosa si stava facendo imbarazzante.
“Andiamo a sederci in soggiorno”
Esclamò la mora per rompere il ghiaccio. Non voleva ammetterlo, ma quella ragazza e quei suoi occhi, la mettevano in soggezione.
La bionda annuì e seguì la mora. Giunsero davanti al tavolo e si sedettero una accanto all’altra.
“Da quale materia vuoi cominciare? Io consigliere di partire con quella in cui hai maggiori difficoltà, ok?”
La mora annuì e pensò di proporre matematica. Faceva davvero pena in quella materia.
Quinn era davvero in gamba. Stava riuscendo a farle capire ciò che un professore laureato non era stato capace di spiegare.
La mora si perse parecchie volte negli occhi smeraldo dell’altra e dovette ammettere a se stessa di aver fissato quelle labbra perfette e rosee diverse volte. Ad un certo punto cominciò a sperare che miss Fabray non se ne fosse accorta.
“Ma a che diavolo pensava?” si chiese scacciando i pensieri che cominciavano ad affiorarle nella testa.
Stava davvero desiderando di baciare quelle labbra e di passare le dita tra i capelli lucenti di quella che fino a qualche ora prima era solo una sconosciuta? Questo non era assolutamente un atteggiamento da Santana Lopez, doveva darsi un contegno.
Le 18.00 segnavano la fine delle lezioni.
“Bene Santana, per oggi abbiamo finito, ci vediamo domani!”
La bionda si alzò mettendosi davanti all’altra ragazza.
“Come? Domani?”
Domandò la latina confusa, credendo di dover prendere ripetizioni solo qualche volta alla settimana.
“Si, i tuoi genitori non te l’hanno detto presumo – fece una pausa – le materie che devi recuperare richiedono uno studio costante, ergo, finché non ci saranno miglioramenti, ci vedremo tutti i giorni. Mi spiace se ho rovinato i piani che avevi con le tue amiche o con il tuo ragazzo”
Scherzò la bionda, cercando di addolcire la pillola e sorridendo cordialmente e amichevolmente alla mora, visibilmente sconvolta.
“Non sono fidanzata e poi non sono affari tuoi!”
Rispose seria fissando i suoi occhi castani in quelli della bionda, che, sentendosi in colpa e osservata, guardò in basso.
“Scusa, volevo solo smorzare la tensione”
Strinse i libri al petto come una scolaretta impaurita, guardando in basso.
“No, scusa tu, sono stata poco educata, non sarà un problema e sicuramente non mi dispiacerà passare del tempo con te, dovrò rinunciare a svariate ore di shopping sfrenato, ma credo di potercela fare”
Scherzò la latina cercando di sdrammatizzare. Questo servì a far sorridere nuovamente la ragazza dal viso angelico.
“Bene, allora a domani Santana”
Puntò i suoi occhi in quelli della mora che sorrise come un ebete e l’accompagnò alla porta.
Aveva superato quelle ore di studio, ma c’era qualcosa che non voleva lasciarla in pace: quel viso. Quel dannato sguardo e quegli occhioni verdi, quel sorriso radioso, quelle labbra delicate, quel profumo.
Era davvero la ragazza più bella che avesse mai visto.
Di solito non esprimeva giudizi sulle altre, tranne se negativi, ma questa volta, non riuscì a trattenersi.
Sfinita si lasciò cadere sul divano e si addormentò. 


RossoCannella's Space
E rieccomi, come promesso ho pubblicato il primo capitolo. 
Ovviamente sta a voi, commentare e farmi sapere se vi è piaciuto, ricordate che è importante per me sapere cosa ne pensate, perciò lasciate il vostro parere. 
A presto
RossoCannella
   
 
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