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Autore: Kamelye    03/08/2013    3 recensioni
Luce e Oscurità. Vita e Morte. Estate e Inverno. Facce della stessa medaglia.
L'ombra non può mai perire, finchè ci sarà un ultimo barlume di luce. E più fulgida è la Vita, tanto più totale è la Morte. Ma dopo la fine, c'è sempre un Inizio.
Tre anni dopo la sconfitta di Pitch Black, un'ombra nuova sta per oscurare la luce della Luna. Un potere più grande anche dei Cinque Guadiani. In loro aiuto, verrà invocata un'altra Immortale, antica quanto la Luna stessa, ormai dimenticata.
Un sussurro, sulle labbra dell'Ultima Luce: Solstyce, il Solstizio D'Estate.
Tra scontri, vecchi nemici e nuovi sentimenti, i Guardiani si troveranno a combattere la battaglia più grande.
Perchè la Paura non può sparire, finchè ci sarà un solo cuore che batte sulla Terra.-
JackXNuovo Personaggio
[Ogni capitolo della storia è stato revisionato e corretto. EPILOGO PUBBLICATO!]
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rise of the Guardians: Eclipsed

Chapter Fourth: Bondings




Il no secco rimbombò nella testa dei Guardiani.

"Cosa?! Ma ragazza, noi abbiamo bisogno di te! Hai visto quello che…”

Il discorso di Nord venne interrotto dalla ragazza, che alzò una mano per farlo tacere.

Non ho alcuna intenzione di diventare una Guardiana.

Tuttavia, non posso permettere che l'incolumità di persone innocenti venga messa in pericolo perchè voi non sapete badare neanche a voi stessi.

Udirono la voce della ragazza che li guardava sprezzante direttamente nella loro testa; le sue parole arrivarono molto in fondo, fino a stringere lo stomaco dei Guardiani in una morsa ferrea. 

"Ehi!" disse Jack, infervorato. "Come ti permetti di parlargli così?!" fece alcuni passi avanti, nonostante il dolore della botta che aveva preso fosse ancora piuttosto importante.

"A quanto ho capito è successo qualcosa tra voi in passato, ma non mi pare la situazione giusta per recriminare. Abbiamo un problema piuttosto grosso tra le mani” concluse, battendo a terra il bastone che liberò alcune scintille azzurrine. 

Lo sguardo glaciale della ragazza si girò lentamente verso di lui. Anzi, a dire il vero di glaciale non aveva proprio nulla. 

In quegli occhi di lupo brillava un fuoco, lingue rosse di rabbia cieca. 

Scene di una battaglia impari, dolore e morte le scorrevano davanti agli occhi come un fiume in piena.

Tu devi essere Jack Frost. Quello che ha preso il posto di mia sorella. 

I Guardiani trattennero il fiato tutti insieme. Jack mise su uno sguardo interrogativo; 

“…Che cosa?” Chiese in un sussurro.

 Lo spirito dell’Estate sorrise amara: “Non ti hanno raccontato tutta la storia, vero? Beh, non sarò io a farlo.”

Disse, distogliendo lo sguardo dallo spirito. 

Per il momento, sappiate che vi aiuterò. Cosa sapete di quelle bestiacce? Disse pragmatica, togliendosi la mantella, rivelando una cascata di ricci neri e un volto leggermente allungato color caramello. A coprirla, soltanto una fascia di lunghe foglie intrecciate sia come top che come gonnella.

Le braccia erano ricoperte di arabeschi neri, un tatuaggio tribale che le cingeva le spalle fino ad arrivare alle scapole.

Sandy la prese per mano e indicò la direzione del tavolo con una freccia dorata. Per la prima volta dopo tempo immemorabile, il volto ambrato si concesse un sorriso. 

E la prima volta dopo tempo immemorabile, il cuore di Jack fece una capriola. 

Si avviarono verso la Stanza Rossa, dove i Guardiani erano soliti fare le loro riunioni.

Calmoniglio era ancora inquieto. Il suo istinto animale aveva dato un guizzo di pericolo quando aveva incrociato lo sguardo della ragazza. Un brivido di paura gli aveva scosso la pelliccia.

“Sono passati così tanti anni, ed è così diversa dallo spirito che tutti noi conoscevamo…” pensò. Incrociò lo sguado con Dentolina, decisamente abbattuta. 

La Guaridana era improvvisamente tornata con la memoria a secoli e secoli prima. 

A quando i due spiriti gemelli, dell’Estate e dell’Inverno, e la Guardiana dei Ricordi erano molto legate e la morte di Hinan ancora non aveva distrutto Solstyce, lei stessa e tutti gli altri spiriti. 

“E' colpa mia. Solo colpa mia. Ero io la Guardiana dannazione!”, aveva pensato per anni senza mai dimenticare. Strinse i piccoli pugni fino a farsi male.


Di tutti i ricordi, il suo preferito di sempre era quello di quando giocavano, loro tre. Giocavano a palle di neve, tra una battaglia e l'altra. Era il loro modo per mantenere vivo il morale, provato dalla guerra. 

I combattimenti si susseguivano sempre più rapidi e devastanti. 

L'esercito della Paura era sempre più forte, e loro sempre più deboli e stanchi.

Erano forti le due gemelle, molto. Il loro legame con la Madre Terra le rendeva molto forti con gli incantesimi, e secoli di viaggi e addestramenti in tutto il mondo le avevano rese davvero combattenti formidabili. 

In quei momenti di tregua, dove gli spiriti dell'Estate e dell'Inverno danzavano insieme sotto l'aurora, creando meravigliosi spettacoli di luce, o si allenavano dando vita ad arabeschi tanto belli quanto letali, ma soprattutto in quei momenti di gioco, la speranza tornava timida a farsi vedere. 

Ma non bastò. E in un solo istante, quel meraviglioso equilibrio andò in frantumi. Hinan si sacrificò per l'umanità, e portò via con sè la gioia di Solstyce. 

“Ed è solo colpa nostra.”


D'improvviso sentì qualcosa di soffice sfiorarle la mano. Riemersa dai suoi pensieri, Dentolina alzò lo sguardo, e si stupì di incontrare quello di Calmoniglio che, deciso, cercava di infonderle coraggio.

“Grazie”, pensò.


Una volta sedutisi davanti ad una tazza di fumante cioccolata calda, il gruppo fece il punto della situazione.

“Dobbiamo reagire!” Disse Jack, indirizzando uno sguardo deciso ai suoi amici e cercando di infondere a tutti coraggio. 

Pronto all'azione, Nord prese la parola.

"A quanto sappiamo, cosi nerastri e brutti sono i nostri nemici. Comportano come Incubi di Pitch, ma non sentono solo Paura nei cuori; anche Rabbia, Dolore, Ansia, e altri sentimenti negativi.”

Calmoniglio continuò:”E sembra che più i sentimenti negativi siano intensi, più loro diventano forti."

"L'unico modo per non essere colpiti è dominare le proprie emozioni: in questo modo non sentono la nostra presenza" Disse Dentolina.

"In più, riescono ad ipnotizzare persona fino a far perdere concezione della realtà e provare solo sentimenti negativi. " riprese Nord.

"E Pitch è sparito." mimò Sandy.

"Questo è tutto quello che sappiamo di loro." Concluse Jack, guardando in direzione di Solstyce, che si massaggiava il mento pensierosa.

"Le informazioni che ho io invece sono queste: Quei "cosi", come li chiamate voi, hanno un nome, ed è 'Hanwi"hen' che nella mia lingua vuol dire 'Figli della luna nera'. Sono creati dall'unione di molti sentimenti negativi scaturiti dall'anima. Nascono nei momenti di più grande dolore e sconforto, quando l'anima è in preda al caos, in seguito ad un trauma o ad una grave perdita.

Ed è proprio questo che sono; Caos allo stato puro. Sono esseri di puro istinto, parassiti, guidati dal solo desiderio di nutrirsi della felicità altrui. Del loro divertimento, o dei loro sogni, speranze, meraviglie e ricordi.” Disse grave lo spirito dell’Estate, scorrendo lo sguardo su ognuno dei presenti.

"Ma è una cosa orribile!! Chi mai farebbe una cosa del genere?! E' troppo, anche per Pitch." disse trafelata Dentolina.

"Infatti non c'è solo lui dietro a tutto questo." Disse laconica la giovane. I Guardiani si squadrarono perplessi e lei rivolse a tutti uno sguardo piuttosto stupito.

"Manny non vi ha detto niente?! Andiamo bene…” disse con più di una punta di sarcasmo.

Ma chi si crede di essere questa qui?!" Pensò Jack in un moto di rabbia.

Guarda che ti sento.” Rispose lei, senza scomporsi. Il ragazzo arrossì fino alla radice dei capelli, maledicendosi per la terribile figuraccia.

"No, non ne sappiamo nulla, potresti illuminarci?" sbottò Calmoniglio. Solstyce lo guardò truce, poi rovistò nelle tasche della casacca fino a tirare fuori un ciondolo rappresentante lo Yin e lo Yang.

"Ascoltate bene, è una cosa fondamentale." Disse; Posizionò il ciondolo al centro del grande tavolo rosso e oro, in modo che tutti potessero vedere. 

"Esiste qualcosa che unisce e tiene insieme l'universo. Un legame, che niente o quasi può spezzare. Potentissimo, antico quanto il mondo. eppure si trova anche dentro i cuori di ognuno di noi, spirito o vivente che sia. E' l'equilibrio che unisce da sempre il Bene" disse indicando la parte bianca del ciondolo " he in Cina identificano come Yin, e il Male " indicando la parte nera "identificato come Yang."

"E' lo stesso legame che unisce Luce a Tenebra. Più ti avvicini alla Luce, più grande diventa la tua Ombra, mentre più cadi nelle Tenebre, più è fulgida la tua Luce. Pensateci: la luce non può esistere senza l'ombra, e viceversa. E' un cerchio infinito, che unisce l'aquila e il lupo, il giorno e la notte, Sole e Luna..."

La ragazza alzò lo sguardo, puntandolo su Jack “…Estate e Inverno.” Concluse. 

Lui era decisamente spaesato: aveva capito che doveva leggere "oltre le righe", ma non capiva dove andava a parare quest'ultima affermazione di Solstyce. I Guardiani, incuranti dello scambio di sguardi, avevano il fiato sospeso.

 "Quindi... cosa centrerebbe questo con Manny?" chiese Dentolina. 

"Tutti sappiamo che noi e l'Uomo della Luna facciamo parte delle forze del Bene.” Riprese Solstyce. "Come avete potuto notare quando Pitch vi ha attaccato l'ultima volta, voi Guardiani non eravate abbastanza forti per batterlo. Le forze del Bene e del Male erano squilibrate. Allora Manny, per riportare l'equilibrio, ha chiamato nelle sue fila te, Jack Frost. Fortunatamente L'Uomo Nero è stato sconfitto, ma non è sparito. Proprio perchè… finchè esisterà il Bene, il Male sopravviverà."

"Cosa che non capisco," disse Nord, che aveva iniziato a camminare nervosamente avanti e indietro  “è questa: Pitch è davvero così forte? Sua potenza da sola è opposta a quella di Manny e tutti noi?"

"No." rispose la ragazza. "Pitch è la vostra controparte. Ma vi è un'altra entità, corrisposta a quella dell'Uomo della Luna" 

Sandy mimava un grosso punto interrogativo, curiosissimo di sapere.

"E' l'entità che ha creato quei mostri: Hanwi, la Luna Nera, spirito della Parte Oscura della Luna."

Non fece nemmeno in tempo a dirlo che di scatto url, tenendo si la testa fra le mani.

"Solstyce! Cos’hai?!” Le chiese Dentolina, accorrendo preoccupata.

La ragazza si era accucciata a terra, mordendosi le labbra fino a farle sanguinare per non urlare.

“FA MALE! S-STANNO ATTACCANDO!!” Riuscì a stento a pronunciare. 

"Dove? Dove attaccano?!" 

Solstyce, con uno sforzo immane e il viso contratto in una smorfia di dolore, si alzò di scatto e con un balzo posò la mano sulla fronte di Nord. Mille immagini scorrevano ad una velocità pazzesca nella mente del Guardiano.

"Capito ragazza!" Disse quello, che la sollevò di peso mentre continuava a tenersi la testa. Dentolina le svolazzava intorno, preoccupata. Prese una delle sue palline magiche, Nord aprì un portale e ci si buttò a capofitto, seguito a ruota da Clamoniglio che urlava "BANZAIII" e poi da tutti gli altri.


Si ritrovarono di un’anonima piazza dal pavimento di ciottoli, circondata da alberi ordinatamente piantati e con una bella fontana al centro. Jack corse subito in avanti, ma dei nemici neanche l'ombra.

"Mi sa che hai preso un abbaglio, fiorellino" disse con un sorrisetto sarcastico dei suoi, che gli morì in volto quando si girò e fide Solstyce accasciata a terra con la testa fra le mani, circondata dagli altri Guardani. 

Poi iniziarono; Orrendi stridii si diffusero nell’area circostante, facendoli tremare. Jack scattò per mettersi davanti a Solstyce, ancora in preda a spasmi, ma se ne pentì praticamente subito. 

Il fianco gli diede una fitta atroce che mi mozzò il respiro. Un gemito della ragazza lo fece girare preoccupato. I loro occhi si incrociarono per un attimo.

Gli stridii si avviciniamo sempre di più. I Guardiani si misero in assetto da battaglia davanti a Solstyce per proteggerla, ma quella, piano piano, si alzò facendo dei respiri profondi per tenere a bada il dolore.

"Stai bene?” chiese Calmoniglio; quella annuì e si portò alla sinistra di Jack.

"Alzati la maglietta" disse lei.

Lo spirito arrossì per la seconda volta in poco tempo.

“P-perchè?

"Fallo e basta!" 

Quello deglutendo eseguì, rivelando un gigantesco livido violaceo e gonfio che risaltava sulla pelle nivea.

"E non hai detto niente?" disse Calmoniglio stupito.

Il ragazzo ammiccò, per poi sussultare al tocco caldo di Solstyce. I tatuaggi sulle braccia della ragazza si illuminarono gradualmente di una luce verde calda e rassicurante quando la ragazza serrò gli occhi per concentrarsi. La luce arrivò ad irradiarle le mani, che si scaldarono ancora di più.

Una folata di vento prese a soffiare, facendo frusciare l'erba, e tralci crebbero attorno ai piedi della ragazza, arrampicandosi alle caviglie. Quando aprì gli occhi, Jack si spaventò; Erano privi di pupilla, e rilucevano della stessa luce verdastra che le illuminava le braccia. 

Poi, come tutto era iniziato, finì. Il vento cessò, la luce si spense, gli occhi della ragazza tornarono normali.

“Ehi!… Non sento più dolore! AH! Come non detto…"

"Attento" disse Solstyce, con una voce inaspettatamente dolce "Un tempo ero più forte, riuscivo a guarire ferite molto più fravi di questa... ma ora il mio legame con la Madre Terra è debole, e purtroppo questo è tutto ciò che posso fare" 

"Grazie" Rispose Jack, con un sorriso sincero.

Di nuovo ecco gli stridii, stavolta molto più vicini. Lo Spirito dell'Inverno si tastò la ferita.

“Bene! Posso sopportare il dolore.” pensò. 

Il gruppo si preparò alla battaglia: giudicare dagli orrendi versi, ci dovevano essere tre o quattro di quelle orribili creature.

La cosa si prospetta interessante! Pensò Jack, tirando su quel suo sorrisetto strafottente.

Da dove la prende tutta questa sicurezza, vi chiederete voi.

Andiamo, è di Jack Frost che stiamo parlando!

Poi c'era Solstyce. Mille domande si affollavano nella sua mente, quando incrociava il suo sguardo. Sentiva una grande rabbia in lei, sofferenza, ma soprattutto una grande tristezza, come un vuoto. 

“Possibile che uno spiritò così pieno di sentimenti negativi possa aiutarci?” Pensava. Per non parlare del suo aspetto. Era minuta, un fuscello. Non riusciva a credere che fosse una guerriera così forte come i suoi compagni sostenevano.

“Ascoltatemi.” Disse lei, distraendolo. “In questo momento, non siete abbastanza forti per battere quei mostri. Per il momento, limitatevi a coprirmi le spalle"

"Cosa?! Chissà quanti sono! Non siamo così deboli come pensi, e di certo non puoi farcela da sola.”  disse Calmoniglio scocciato dal suo atteggiamento. 

"Devo" disse lei " vi spiegherò tutto quando la battaglia sarà finita, ma per favore, restate indietro. Non voglio altre persone sulla coscienza." 

Calmoniglio alzò un sopracciglio, ma con sommo stupore di Jack, non replicò e si fece indietro. 

Dentolina fece per avvicinarsi e metterle una mano sulla spalla, ma un ruggito la fece ritrarre, sull'attenti. 

Erano arrivati. Quei grumi immondi si fecero strada fra gli alberi, seccandoli e facendoli marcire al solo contatto. 

Sandy deglutì ed estrasse le sue armi, seguito dai compagni. 

Erano quattro contro sei. 

Solstyce si tolse il mantello con un gesto. Alzò il palmo destro e lo avvicinò al cuore. La luce della luna si rifletteva sulla pelle ambrata, i capelli ondeggiavano al vento. 

Il palmo si illuminò, e nello scostarlo dal petto, la giovane rivelò un globo perfetto di una purezza quasi sconvolgente. Docile alla sua volontà, quello iniziò a cambiare forma, diventando liquido. Si allargò e cambiò ancora e ancora. 

Il primo mostro le lanciò addosso un tentacolo ad una velocità impressionante.

"Attenta!" Urlò Jack, ma lei non si spostò. Con un movimento fluido, il tentacolo cadde a terra, mozzato.

In mano, la ragazza teneva una lunga spada katana completamente bianca, che riluceva di un bianco abbacinante alla luce della Luna. Solo allora iniziò.

Si avventò sui mostri ad una velocità incredibile, schivando colpi su colpi da tutte e quattro le creature simultaneamente. Poteva sembrare che stesse danzando, se non fosse per la lunga lama che impugnava e che mieteva tentacoli alla velocità della luce. 

Una propaggine non vista, tuttavia, la agguantò alla caviglia, la sollevò in aria e la spedì contro un albero che la forza dell'impatto spezzò in due. Solstyce si trovò i polmoni vuotati dal colpo e per un momento vide completamente nero.

“Non ce la faremo mai…” pensò, abbattuta. “Che senso ha tutto questo?” Chiese disperata alla Luna. 

Ma appena la polvere si fu diradata, la ragazza vide una scena che la lasciò senza fiato. 

Gli altri Guardiani combattevano per difenderla con una tenacia mai vista, spinti dal coraggio che il suo combattere gli aveva infuso. Un'ondata di forza la invase e lei guardò verso la luna, che si stagliava enorme e luminosa sopra di lei.

“Grazie.”

Il Coraggio, il suo Centro, insieme alle altre Virtù: ecco cosa la stava sostenendo. Il Coraggio degli altri Guardiani le diede una forza che non provava da tempo immemorabile. 

Si rialzò, decisa. 

Tese le braccia davanti a se e si concentrò a fondo. 

“Madre Terra, ascolta la preghiera di questa tua figlia

Stanca del dolore inflitto alla sua terra

Donami la forza della vita, il calore del Sole

Per spazzare le Tenebre che minacciano l'Equilibrio del mondo!!”

"SPOSTATEVI!" Urlò agli altri Guardiani. Quelli eseguirono all'istante, vedendosi arrivare addosso una gigantesca palla di fuoco che si abbattè con violenza inaudita sulla prima delle creature, che sparì guaendo.

"Fuori uno! Oh oh oh! Bel colpo ragazza!" le urlò Nord, a cui Solstyce rispose con un inchino.

La battaglia iniziò a girare per il verso giusto. 

Solstyce era su di giri. La sua katana tornò liquida sotto lo sguardo stupito di Jack, dividendosi in due e formando due lunghi pugnali ricurvi dall’impugnatura retroversa. La giovane scattò, lasciando Jack con un palmo di naso.

Combatteva come una furia, sguisciando fra i tentacoli degli Hanwi-hen e aiutando i Guardiani quando erano in difficoltà. 

Tirò uno dei pugnali dritto al centro della seconda creatura, che svanì ululando.

"Fuori due! ahaha!" Disse Calmoniglio esaltato e prese a lanciare le sue uova con più forza. Sandy dava davvero il massimo, senza risparmiarsi, le sue fruste saettavano ovunque, intercettando gli orribili tentacoli che insidiavano i sui amici. 

Improvvisamente, un tentacolo non visto tentò di colpire Calmoniglio, che grazie ai suoi proverbiali riflessi riuscì a deviare il colpo perdendo però la presa sulla sua arma. 

“Dannazione! La luna aiuta, ma è troppo buio! Non lo vedo!” Pensò, iniziando a cercare il boomerang con foga. 

Udì nella sua testa il grido di Solstyce che chiamava il Vento, e il boomerang gli tornò in mano sospinto da una folata nell'esatto momento in cui un tentacolo lo stava per attaccare. 

Guardò la ragazza con gratitudine e quella annuì. 

Poi, proprio quando i Guardiani iniziavano ad avere qualche seria speranza di vittoria, successe una cosa che lasciò tutti a bocca aperta: i due mostri smisero di attaccare e iniziarono ad avvicinarsi. 

Si avvicinavano sempre di più, sempre di più… fino a diventare una cosa sola.

"Maledizione! si stanno unendo!" urlò Jack.

"Ascolta ghiacciolo" disse Solstyce. Lo afferrò saldamente per le spalle e piantò i suoi occhi di lupo in quelli del ragazzo. "Ho bisogno di te adesso, ok? Dentro di te c'è ancora il potere di mia sorella, il precedente Spirito dell'Inverno. Lasciati andare e cerca in fondo al tuo cuore! Una volta che avrai liberato quel potere, forse riusciremo a farcela, chiaro?" 

Quello annuì, un po' spaventato, ma negli occhi della ragazza leggeva che stava dicendo la verità. Doveva tentare.

"Pensiamo noi a bestiaccia! Tu pensa a concentrarti!" Disse Nord, che aveva capito il piano di Solstyce. 

La ragazza si concentrò un attimo, e i pugnali si ritrasformarono nel globo bianco. Fatto ciò, lo diede a Jack. “Questo ti aiuterà,” disse.

Lo spirito dell’Inverno potè giurare che quello che aveva ricevuto in mano fosse il suo cuore: pulsava di vita e di energia. 

"Ma tu come farai?”  Chiese preoccupato. 

"Alla vecchia maniera!" rispose quella, lasciandosi scappare un piccolissimo sorriso ammiccante e scrocchiando le nocche.

Lo spirito dell'Inverno annuì, poco convinto. Si mise seduto a gambe incrociate, globo luminescente in mano, e chiuse gli occhi. 

Un respiro profondo. 

Due. 

Dannazione non ci riesco!” I rumori concitati della battaglia lo distraevano, e la paura per la sorte dei suoi amici non lo lasciavano concentrare. 

Di colpo, l'oggetto che aveva in mano iniziò a farsi più caldo. A Jack sembrò di cadere per un tempo infinito, mentre i suoni si facevano sempre più lontani ed ovattati, e la vista si annebbiava.


Quando aprì gli occhi, fluttuava nel bel mezzo del nulla. Tutto ciò che riusciva a vedere, era la sconfinata distesa del cielo stellato. 

“Dove sono?”

“C'è qualcuno?”

Un alito di vento freddo lo accarezzò, facendolo sussultare. Era così dolce e familiare...

“Jack Frost!” 

Il ragazzo si voltò di scatto e si stupì di trovarsi di fronte una ragazza. La pelle nivea, gli occhi color del ghiaccio svegli e attenti, più brillanti delle stelle, i capelli come fili di argento liquido. La figura era evanescente e sembrava risplendere di una propria luce eterea. Indossava un vestito candido come la neve, stretto sotto il seno, che poi scendeva giù fino i piedi. 

Sul viso, il sorriso più dolce che aveva mai visto. 

“…Hinan?”

  


————


Nel prossimo capitolo:


Un tentacolo colpì Calmoniglio sul braccio leso, scaraventandolo lontano. Solstyce era impegnata con due tentacoli contemporaneamente, ma l'angoscia e la paura di Jack li fecero moltiplicare. Impegnato a cercare il suo bastone, non si accorse che un gigantesco ed appuntito si dirigeva verso di lui. 

  
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