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Autore: Kagome 95    04/08/2013    1 recensioni
"Sesshomaru ha sempre e solo amato una donna nella sua vita,
fu solo per questo che divenne il sanguinario demone temuto da tutti ( ....)". Ma chi è in realtà questo demone?
Scopritelo in questa storia! [SessKagg F.F.]
TRA I RICORDI DI QUESTO DEMONE E IL DOLORE DI AVER PERSO L'UNICA SUA DONNA AMATA! TRA LE BUGIE E IL DOLORE, un velo di speranza si intravede (...)
Naraku riuscirà nel suo intento finale? Il destino porrà fine al caos creato quel giorno? O che tutto sia nato ancor prima che la sfera fosse creata?
Lo scoprirete solo leggendo !
Spero di aver attirato la vostra curiosità
Un Salutone dalla vostra Eriet (Kagome 95).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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L’adagiai delicatamente su di un futon. Lei ancora dormiva profondamente. Ancora non potevo credere che fosse in vita. Prendendola tra le mie braccia la potai qui in questa vecchia e malandata dimore. Un tempo era stato uno dei quartier generali di mio padre e del suo esercito. Nonostante lo stato pietoso del palazzetto era pur sempre un rifugio. Bastava che Lei stesse al sicuro fino al suo risveglio.
Flebili raggi di luna illuminavano l’umida e spoglia stanza. Senza poter evitare fui rapito dal suo volto perfetto che non avrei mai pensato di aver la possibilità di poter ammirare una seconda volta. Dormiva pacifica su di quella stoffa bianca. I suoi capelli neri erano sparsi tutto intorno a lei. Sembrava essere uno spirito celeste disceso su questa terra. Non ricordavo nemmeno quanto fosse eccelsa la sua bellezza. Si, passati tutti questi anni a mala pena ricordavo il suo viso.
Seduto alla sua destra, nel silenzio della notte l’ammirai incantato.

Ero con i miei fidi servitori alla ricerca di quel lurido bastardo. Proprio quella notte mi ero chiesto quanto tempo era passato dalla sua scomparsa. Quando sentii, quell’organo vitale, essere stretto in un’inspiegabile morsa. Istintivamente mi portai una mano al petto. Era come se il cuore mi fosse stato infilzato da una lama infuocata. Proprio in quel momento mi venne alla mente lei, Kyoko. Era come se il mio corpo mi avesse anticipato quel che sarebbe successo. 
Percependo una strana forza vitale inorridii comprendendo che fosse del tutto identica a lei, alla demonessa che tornata al cielo. Capii che tutto ciò era impossibile, uno scherzo di cattivo gusto. Eppure , il mio istinto, non poteva sbagliarsi.
‘ non puoi essere lei’ fu quel che pensai poco prima che la terra fu scossa. Era stata causata dal suo potere, non c’erano dubbi. Senza esitare mi voltai verso la sua direzione. Iniziai a correre senza rimuginare ‘ è impossibile, tu sei morta!’ urlai nella mia mente dirigendomi a tutta velocità verso quella forza vitale. Arrivato a pochi kilometri dall’obiettivo, percepii il disgustoso odore di Naraku. ‘ che cosa avrà in mente di fare ?’ pensai discendendo verso una piccola collinetta. Quella era la residenza dell’oracolo Meijin. ‘ che sia una delle sue assurde trovate?’ pensai mentre il vento soffiava su di me. Non è possibile. Quello sporco mezzo-sangue non poteva essere a conoscenza di Lei. Udendo dietro di me i miei servitori sopraggiungere. Lamentandosi del mio comportamento. ‘ Naraku, maledetto viscido verme, cos’hai in mente di fare?’ mi chiesi mentalmente.
Se avesse fatto in modo, con qualche strana magia , di riportarla nel mondo dei vivi  come fece per la donna d'Inuyasha. Se si fosse solo azzardato a utilizzarla come una pedina non avrei avuto esitazioni ad uccidere un fantoccio, lui non poteva permettersi di fare una cosa del genere. Non avrei avuto pietà alcuna.
Strinsi un pugno cercando di contenere la mia rabbia. Quel mostro non poteva permettersi anche solo creare un simulacro di una donna della principessa delle stelle. Non ne aveva il diritto, benché meno il potere avvicinarsi ad una come Lei. Qualcosa stava avvenendo ma cosa esattamente?
D’un tratto il silenzio fu spezzato da un urlo straziante di dolore. In quei precisi istanti non riuscii più a ragionare. Quella voce apparteneva solo a un unico essere. Si, era davvero lei, la mia Kyoko.  Che cosa le aveva fatto? Che cosa le stava facendo!?
Il mio corpo si mosse verso l’entrata del palazzo. Non ebbi alcuna pietà, uccisi senza esitazione tutti coloro che avrebbero intralciato il mio cammino.
“ Togliti di mezzo.” Tuonai a uno di quei demoni per poi ucciderlo.  Che fosse davvero lei? Qualsiasi cosa avrei trovato di fronte a me avrebbe trovato la morte. Non m’interessava altro, dovevo arrivare da quell’essere, non potevo perdere del tempo.
Arrivato in prossimità della porta, urlai contro i presenti un “ Toglietevi di mezzo!!” preparando la mia spada al suo colpo micidiale. “ IKE! “ esclamai uccidendo tutti i demoni che si trovarono nel suo raggio di azione tra cui l’imponente porta in legno.
Tra la nube di polvere, compresi che stava succedendo finalmente. Nella stanza c’era presente anche quell’inetto d’Inuyasha insieme la sua compagnia di umani e demoni insignificanti. Percepii una quantità impressionate di sangue per tutta la sala. Che Inuyasha avesse compito un'altra strage? No.. non sembrava essere così. Quei cadaveri erano stati uccisi a mani nude e quel piccolo idiota aveva tra le mani la sua Tessaiga. Vicino al lattante e alla gatta vi era l’oracolo. A causa dell’indicibile quantità di sangue,  compresi che doveva essere stata ferita mortalmente. Eppure sembrava mancasse un’umana, quella stupida ragazzina che Rin adorava .
Senza soffermarmi aspettai che la polvere si diradasse. Finalmente avrei visto con i miei occhi di chi si trattasse. Quando si posò la polvere fu come morire una seconda volta. Era realmente lei. Avrei riconosciuto l’azzurro dei suoi occhi su milioni. Non esisteva altro essere al modo capace di potersi trasformare in quel modo. Pieno d’incredulità mi avvicinai lentamente. Mi mancarono letteralmente le forze nel vederla lì viva davanti ai miei occhi…
Era come se esistessimo solo io e Lei.
‘ K-Kyoko…’ La chiamai sentendomi scivolare di mano la mia spada. Udendola ricadere sonoramente a terra..
Tutto il mio essere fu sconvolto. Lei non poteva essere in Vita. Ricordavo perfettamente quel maledetto giorno perché fu anche il giorno in cui fini la mia vita. Le zanne, gli  artigli unti del suo sangue . L’avevano divorata senza alcun ritegno. Non era rimasto nulla di lei se non qualche brandello del suo vestito. I loro volti erano fieri della sua esecuzione, sentendo qualcosa in me spezzarsi.
Io avevo assistito alla sua morte. Io avevo viso il suo sangue macchiare questa maledetta terra.  Di lei non era rimasto nulla su cui poter piangere. Quei maledetti l’avevo condannata alla più disonorevole delle fini. Gli avevano negato il diritto di poterle dare una degna sepoltura.

L'avevano uccisa. Allora, com’era possibile che Kyoko fosse accanto a me? Com’era possibile che fosse in vita?

Non era né una magia, né un’illusione. La mia Kyoko era sempre rimasta nel mondo dei viventi, dunque? Poco importava, l’importante era solo che lei era qui lontana dalle mani dei nostri nemici.


Accarezzai il suo viso perfetto che non avrei mai pensato di aver potuto rivedere.
“ K-Kyoko…” Pronunciai il suo nome sentendo lo stomaco contrarsi.
 Nonostante tutto non cambia ciò che successe. Avevo mancato hai miei doveri, se fossi arrivato in tempo.

All’improviso sentii cadere dai miei occhi. Qualcosa di umido attraverso la mia guancia per cadere sul viso di lei. Era dell’acqua. Toccai i residui dello sconosciuto liquido rimasti su la guancia. Pieno d'incredulità appresi cosa fosse. E-Era una lacrima?

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Senza perdere altro tempo iniziammo l’inseguimento di mio fratello. Purtroppo dirigendosi, verso dov'era andato quello stupido demone, lo perdemmo di vista. Sembrava essersi dissolto nel blu della notte, ma non poteva sfuggire al mio fiuto. Continuando la nostra corsa vidimo i suoi schiavetti. Sicuramente quel drago seguiva il suo tanfo.
“ Si puoi sapere che cosa volete?” Urlò quel rospo vendendoci raggiungerlo. Era al suo fianco con Shippo su di una palla. Sango e Miroku erano su Kirara poco dietro di me. Per nostra fortuna le ferite del monaco non era gravissime.” Andatevene immediatamente!” Esclamò il mostriciattolo dimenandosi come un pazzo.. “ Hai Capito Stupido mezzo-demone!?” Tuonò cercando goffamente di colpirmi con il suo bastone. Era divertente come si sforzava per tentare di beccarmi. Ad ogni mio balzo era lì pronto a cercare di bastonarmi.
“ Smettila! Prima che ti ammazzi!” ringhiai stremato schivando, per miracolo, uno dei suoi colpi.
“ Sparisci piccolo infame!” urlò Jacken senza demordere. Un'altra parola e lo avrei fatto cadere dalla sella volentieri.
Una voce infantile spezzo i miei pensieri omicidi contro quel rospaccio informe“ Su, dai Jacken!” lo supplicò la bambina “  cosa c’è di male infondo se il Signor-Inuyasha venga con noi?” chiese la bambina ingenuamente.
“ Il padrone, saputella” ribatte il mostriciattolo “ Odia i mezzi-demoni e in speciale modo questa sottospecie di bestia informe!” inveì il rospaccio contro la piccola “ possibile che tu non lo sappia!?!?” esclamò Fuori di se. In effetti, tutti sapevano che io e Sesshomaru ci odiavamo a morte.
“ Calmati Jacken “ gli disse Rin “ prima che tu cada Giù” lo avverti preoccupata vedendolo dimenarsi come un pazzo.
“ ahhh!!” urlò il piccolo disgustoso rospaccio portando le sue mani alla testa “ Non mi calmò per niente “ rispose alla bambina. Facendo un pazzo verso la bambina mise il suo piede in fallo. Stava per cadere giù dal destriero ma prontamente si afferrò alla lunga coda dell’animale. “AIUTOO!!!!” Chiese soccorso quel pazzo di un rospo. Era davvero un idiota per poco si ammazzava da solo.
“ Ah-Houn” chiamò la bambina rivolgendosi all’animale, quest’ultimo mosse la sua coda portando il rospaccio in salvo. Sembrava essere visibilmente sconvolto. Era a testa china vergognandosi di se stesso.
“ su , su , tranquillo “ cercò di tranquillizzarlo Rin dandogli qualche piccola pacca sulla spalla.
Sentii Shippo ridere sotto i baffi “ certo che potresti fare più attenzione, rospaccio” inferì il piccolo demone volpe divertito.
“ Tu zitto” Gli ordinò lo stupido rospo “ stupida volpe!” Gli urlò contro pieno di rabbia. Stava per avere inizio ad un altro litigio quando percepii finalmente la presenza di Sesshomaru.
“ Ah-Houn, hai sentito qualcosa?” chiese Rin al suo animale. Anche lui aveva percepito la sua presenza.
 “ Siamo arrivati” Annunciai dirigendosi verso dove doveva essersi diretto. Discendendo verso una fitta ed  umida boscaglia. A mala pena si riusciva a vedere ci stessimo dirigendo. Ma per quale ragione  si era recato in un luogo del genere?
“ Miroku riesci a camminare?” chiese Sango al monaco.
“ si, sta tranquilla” disse appoggiandosi al suo bastone.
Era davvero una visione spettrale. Quel silenzio era inquietante. Seguendo quella presenza camminammo cautamente a quella che sembrava una palude. Una flebile nebbia si era alzata. Qualche passo più avanti si presentò ai nostri occhi un palazzo. Sembrava essere molto antico. Chissà da quanto tempo si trovasse lì? E come sapeva mio fratello che esistesse questo luogo? Qualche strano animale in lontananza emise un verso basso e metallico.
Spaventati, vidi Jacken, nascondersi dietro di noi. Era davvero inquietante questo luogo. Che fosse una trappola in verità?
Deglutendo a fatica mi avvicinai con i miei compagni di viaggio verso quella rovina. Ero più teso che mai. Entrammo dentro quello che doveva essere, un tempo, il salone. Ma dov’era Sesshomaru?
 
Nel silenzio strato della stanza mi avvicinai, dove proveniva il suo rivoltate olezzo di demone.
“ Jacken, stammi vicino” disse la piccola mettendosi dietro il demone.
“S-Si..” rispose quel rospaccio impaurito. Avevo il cuore in gola, sentivo l’odore di lui e di quella donna. Che l’avesse portata qui per qualche suo sporco proposito? Magari per ucciderla?
Camminando per il corridoio del palazzo arrivammo a pochi passi dalla stanza in cui si trovavano quei due. Ma, poco prima che potessi avvicinarmi alla porta per entrarvi, essa si aprì di scatto. Sentii Jacken, Shippo e Rin urlare dalla paura. Fecero saltare in aria anche a me, per poco sarei caduto nel pavimento. Comparve mio fratello come fosse un fantasma. Sesshomaru si voltò verso di noi guardandoci con uno sguardo tetro e preoccupate.
“ P-Padrone, siete voi” disse Rin vedendo chi fosse. Lui senza dire alcuna parola chiuse la porta dietro di se con forza.
“ Cosa fate voi qui?” chiese, con voce gelida, rivolgendosi a tutti i presenti. Sembrava volesse uccidere tutti noi con il solo sguardo.
“ Padron-Sesshomaru, ve ne siete andato e vi abbiamo seguito” disse Jacken con immenso timore. Lo guardò con i suoi occhi inespressivi. “ perché vi sono anche questi umani?” chiese al rospaccio.
“ Be.. i-io” balbetto il mostriciattolo “ sono loro che ci hanno seguito” si giustificò indicandoci.” Perdonatemi, padrone” supplicò piegandosi” ma ho tentato di mandarli via” concluse prostrandosi a suoi piedi con le lacrime agli occhi. Ci osservò minuziosamente per darci le spalle.
“ Sesshomaru, si può sapere cosa sta suc-“ dissi ma non riuscii a completare la frase perché m’interruppe.
“ Chiunque entri in quella stanza, perderà la vita” Tuonò con voce profonda “ sono stato chiaro, Jacken?” chiese voltando il viso tanto bastava per lanciare un’occhiata eloquente al rospaccio.
“ S-Si padrone” balbettò morendo dalla paura.
Senza dire altro lo vidimo camminare per il corridoio dirigendosi chissà dove.
“ Aspetta! Dove credi di andare!?” Tuonai con rabbia per quel suo comportamento.
“ p-padrone?” chiese la bambina preoccupata vendendolo andar via. “ ma dove andate? E la vostra spada?” domandò la piccola il quale non ebbe alcuna risposta poiché scomparse tra le ombre. Che cavolo gli era preso?
“ maledetto demone!” urlai stringendo un pugno. “ dove credi di andare!” esclamai per iniziare a inseguirlo ma sentendo un gemito di dolore di Miroku mi fermai voltandomi subito verso il mio compagno ferito.
“ Miroku, che cos’hai?” chiese Sango con le lacrime agli occhi.
“ sto bene, non è nulla” rispose lui cercando di rassicurarla.
“ Inuyasha? Che facciamo? Lo inseguiamo?” mi chiese Shippo.
“ Tks, prima o poi tornerà” dissi avvicinandomi a Miroku “ è meglio aspettare per il momento, non credi stupido bonzo?” chiesi prendendolo sotto braccio.
“ Se lo dici tu amico mio” rispose Miroku accennando un sorriso. Si vedeva fin troppo che stava soffrendo. Lentamente ci dirigemmo verso il salone.
“ Signorino Inuyasha, Signorina Sango aspettatemi!” ci chiamò Rin seguendoci.
“ ehi!! Aspettami Rin!!” urlò il rospaccio impaurito per essere rimasto da solo. Ci raggiunse mettendosi accanto alla bambina.
   
 
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