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Autore: Zazar90    04/08/2013    2 recensioni
I wanna take you home..
I won't do you no harm, no..
You've got to be all mine, all mine..
Ooh, Foxy Lady!!
La sua avventura negli Stati Uniti era appena cominciata.. L’avventura di Ruben Allister, un tempo conosciuta come la ragazza dei Rolling Stones, e adesso intenzionata a diventare la più grande giornalista musicale degli anni del Rock and Roll.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“È inutile che fai il bambino capriccioso, ormai non puoi più scappare.”
“Muori.”
Arlo sprofondò ancora più giù nel sedile dell’auto, incrociando le braccia come un ragazzino a cui stavano facendo la ramanzina. Alla guida del veicolo, un Bob Dylan dall’atteggiamento ridicolmente serio, complice il suo nuovo ruolo di padre di famiglia.. Per quanto il suo irto cespuglio fosse stato ridotto, il suo sguardo continuava però ad essere nascosto dagli immancabili occhiali scuri, scudo infrangibile del suo ego quanto mai smisurato.
“Lo sai che ti voglio bene come a un fratello, quindi piantala con questo tono da teenager scassa cazzi.”
“Piantala tu di sparare stronzate!!”
L’erede di Guthrie accese la radio per dispetto, alzando il volume al massimo pur di non sentirlo. Dylan finse di ignorarlo per una manciata di secondi, dopodiché sterzò improvvisamente, fermando l’auto lungo il più vicino marciapiede.
“Adesso stammi a sentire, stronzetto. Mentre tu stavi a giro a spassartela, le condizioni di tuo padre si sono aggravate ulteriormente. Gli hanno dato al massimo un paio di mesi, quindi adesso stai zitto e vieni con me a salutarlo, se non vuoi rimpiangerlo quando sarai in Vietnam.”
“Sono anni che deve morire, perché non lo fa una volta per tutte???!” non riuscì a trattenersi il ragazzo, voltandosi di scatto verso di lui. Bob non reagì altrettanto aggressivamente, rimase invece impassibile, celando i suoi occhi di ghiaccio dietro l’oscurità delle lenti.
“Non pensi che pure lui desideri la stessa cosa? Proprio per questo, gli devi maggiormente rispetto.”
Un’espressione ironica si formò sul volto imberbe di Guthrie.
“Adesso fai tanto il moralista, l’uomo tutto casa e famiglia .. Non eri tu quello per cui Edie ha tentato varie volte il suicidio?? Non eri tu quello che offrì soldi a Ruby purché interrompesse la sua gravidanza??!”
“Cos’è questa ossessione per le donne che ho avuto??” commentò Dylan, spengendo il motore dell’auto. “Edie è pazza, per quanto riguarda Ruby invece.. Le avrei fatto solo un favore.”
“Edie non è pazza.” difese prontamente Arlo, le mani tremanti di rabbia. “E non cercare di mascherare le tue esigenze con un atto di puro altruismo, non sei per niente credibile.”
“Non so come tu possa reputare una persona affetta da anoressia nervosa, però posso assicurarti che un figlio bastardo sarebbe stato l’ultimo dei desideri per una donna ambiziosa come Ruby. Se potesse, venderebbe le sue ovaie per uno straccio di carriera. E sai cosa ti dico?? Fa bene. Guarda io come sono ridotto, ironia della sorte..”
Era diventato ciò contro cui si era battuto sin dalla più acerba giovinezza.. Un bravo marito, un padre affettuoso. Ciò che la società voleva, ciò che le sue canzoni avevano sempre schernito.
Dov’era finito Bob Dylan il musicista??
“Secondo me, non sai più neppure tu dietro che maschera nasconderti.”
“Almeno io ne ho molti di personaggi. Tu invece chi sei, Arlo?”
“Un soldato, a partire da domani.”

“Ruben Allister, la giornalista amica di ebrei e comunisti.”
Una risata quanto mai acre si liberò nell’appartamento del dottor Meyer. Jakob Fischer chiuse con un colpo uno dei tanti quotidiani sparsi per il divano, dopodiché si alzò per raggiungere il dottore, ancora in preda a risolini isterici. Questi stava fumando un sigaro di fronte alla finestra, gli occhi puntati sui mille riflessi del palazzo di fronte, incapace di vedere realmente il mondo estraneo ai suoi pensieri.
Era trascorso così tanto tempo.. Non avrebbe mai creduto che il passato potesse tornare alla sua porta, bussando con così tanta veemenza da stravolgere la sua quiete ritrovata a dure spese.
“Dovresti chiudere quella dannata bocca prima che ti spacchi tutti i dentini.”
Spedì il mozzicone con un tiro dritto e preciso fuori dalla finestra, quasi fosse stato un proiettile della sua vecchia Walther P38. Il biondo giovane non seguì il suo consiglio, pur abbassando il livello di arroganza.
“Le hai parlato? Com’è??”
“È identica a sua madre. In tutto.”
Jakob sollevò le sopracciglia, assumendo un’espressione non pienamente soddisfatta.
“Beh, almeno sembra una bella ragazza.”
“Già.. Ha un gran bel caratterino.” commentò il dottore, chiudendo la finestra. L’espressione di Jakob diventava sempre meno convinta..
“Penso che dovresti dirglielo.”
“Dirle cosa?? Che non è figlia del sergente Allister, bensì di un colonnello nazista???! Ti sembra una cosa facile da dire??!!”
Il dottore scosse con fermezza il capo, dirigendosi verso la poltrona. Jakob rimase nei pressi della finestra, accompagnato dal ravvivarsi della sua maliziosa espressione.
“Non sarebbe quella la vera rivelazione. Lei è scappata di casa il giorno in cui ha scoperto di non essere figlia di William Allister, così mi ha riferito Frau Susan. L’unica cosa che sa del suo vero padre, è che è stato ucciso dagli americani.”
“Ucciso dagli americani..” scoppiò improvvisamente a ridere il dottore, buttando il capo all’indietro. “Gli americani sono delle mammolette. Strano che non le abbia detto di essere stata lei a sparargli..”
“Che situazione assurda.” esclamò il giovane, passeggiando per la stanza con le mani dietro la schiena. Il dottore seguiva ogni suo passo con somma attenzione, paragonandolo nella sua mente a quello dell’ormai deceduto Joseph Fischer.
“Peccato che siano stati proprio loro a salvarmi, altro che uccidermi.”
Non solo l’avevano salvato da una morte certa, ma dopo anni di reclusione lo avevano persino aiutato a reintegrarsi con una nuova identità. Una strana razza gli americani.. Mica per niente era formata da un abominevole miscuglio genetico.
Adesso però, dopo più di vent’anni di silenzio, di pensieri occultati, una semplice notizia era bastata a sconvolgere un equilibrio tanto precario, fondato su di una grande menzogna: aveva una figlia.

“Questa pizza fa schifo, sa di cartone.” sbuffava Ruby, accomodata sul divano al fianco di Page nella sua più sensuale tenuta da casalinga mestruata: capelli raccolti sopra la testa, camicia da notte lunga fino alle ginocchia e borsa dell’acqua calda in posizione strategica.
“Sai cucinare di meglio, per caso??” la punzecchiò il chitarrista, ammirando la mozzarella filante del suo pezzo. Ruby ignorò la provocazione, recuperando il telecomando da sotto il sedere del coinquilino.
“Pure in televisione non danno niente di carino..”
“Sulla NBC danno i Monkees!!”
“Bella merda, io odio i Monkees.”
Il povero Jimmy Page roteò gli occhi dall’esasperazione.
“Sopportarti con le mestruazioni è una bella impresa, credimi.”
“Vuoi il telecomando in testa??”
“No grazie, ci tengo ai miei processi cerebrali.”
“Non che siano di così grande valore.. Comunque mi manca Becko.” confessò la giornalista, appoggiando il capo sulla sua spalla. “E mi mancano soprattutto i soldi che ci deve per l’affitto.”
“Eeeeh fossero questi i problemi..” sdrammatizzò Page, prendendole il telecomando dalle mani. Ruby corrucciò le sopracciglia, stringendosi maggiormente la fonte di calore sulla pancia.
“Per me lo sono.”
“Dai che in qualche modo li recuperiamo.”
“Per voi musicisti è tutto così facile..”
“Fidati di me, basterà fare qualche sacrificio in più!”
“Si si.. Certo. Come no.. E dammi questo cavolo di telecomando, i Monkees fanno schifo!!”
E subito cambiò canale, soffermandosi sull’esibizione di uno degli ultimi gruppi esordienti. Aveva già sentito il loro nome, ma non aveva mai recepito bene il valore del loro stile.. Con quel riff di chitarra che introduceva una delle canzoni destinate a divenire il simbolo di una nuova era musicale.
“Wow, wow, wow, lascia Rub!! Quello è Jimi Hendrix!!”

Purple haze all in my brain
Lately things just don't seem the same
Actin' funny, but I don't know why
'Scuse me while I kiss the sky

Altro che Jimmy Page, Jeff Beck, Eric Clapton.. Quel ragazzo di colore aveva una carica talmente esplosiva da farli eclissare tutti quanti. Nessuno escluso.. Sarebbe arrivato talmente in alto da riuscire persino a baciare il cielo.

Purple haze all around
Don't know if I'm comin' up or down
Am I happy or in misery?
Whatever it is, that girl put a spell on me

Help me help me
Oh no no... no

Yeah
Purple haze all in my eyes
Don't know if it's day or night
You've got me blowin, blowin my mind
Is it tomorrow or just the end of time?

No, help me aw yeah! oh no no oh help me...

_____________________________________________________

E adesso... una pausa estiva che durerà fino alla fine di agosto! :)
Auguro a tutti i lettori buone vacanze sulle note di Purple Haze ---> https://www.youtube.com/watch?v=gjMuKP1GpLY

Zazar Ramone
   
 
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