NdA: Questa flash è stata scritta per una Drabble Night con alcune amiche su facebook.
Il prompt era la frase di Isabel Allende “…l’anima non le bastava per rimpiangere tutti gli assenti”.
L'idea era appunto quella di scrivere una drabble, ma alla fine è diventata una flash corta, più che una drabble.
Mentre pubblicavo, ho pensato inoltre che avrei potuto scrivere altre flash per continuare il "discorso" di questo primo capitolo. Spero che vi piaccia.
Da quando si era svegliato nel Distretto 13, continui flashback dell'Edizione della Memoria lo assalivano, malamente fusi con immagini dei suoi primi Hunger Games e della ribellione nel Distretto 3. Forse la confusione era dovuta agli antidolorifici o forse stava impazzendo.
Eppure percepiva anche una fredda lucidità in sé, come una calma troppo profonda per essere umana, come se quei ricordi non gli appartenessero.
Tuttavia, avrebbe dovuto sentire la propria anima andare in pezzi, ne era certo.
Forse non aveva nemmeno un'anima, lui era un killer a sangue freddo.
Forse l'aveva, ma non era in grado di contenere tanto dolore e tanti volti amici da commemorare; oppure le ferite del corpo avevano nascosto quelle dello spirito; oppure, semplicemente, la sua anima gli era già stata strappata via a brandelli: il primo lo aveva strappato egli stesso, diventando un assassino, il secondo lo aveva portato con sé la sua Wiress.
Ora non gli restava nemmeno un'anima a pezzi con la quale piangere. Solo un corpo indebolito e freddo e un cervello che tramava vendetta.