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Autore: Louise98    05/08/2013    1 recensioni
[Storia inventata ispirata al mondo degli anime/manga]
Un piccolo elfo, l'unico sopravvissuto del suo villaggio. L'unico parente che le è rimasto è suo cugino Jack che, essendo morto 10 mesi prima, è diventato lo spirito dell'inverno. Ora l'elfo è sotto l'effetto di un incantesimo che la terrà in vita finché non eliminerà il suo avversario, dopodiché potrà tornare a vivere normalmente. Nel frattempo si allenerà per ucciderlo nella Scuola di Magia e Stregoneria di Lafyon. Riuscirà a non far capire agli studenti di essere un elfo? Riuscirà a compiere la sua vendetta?
[Dal capitolo 15 in poi sono presenti solamente disegni! :D]
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il mattino seguente Mei mantenne la promessa fatta al drago, si svegliò presto, prese una cesta vuota e corse verso la foresta.
Quando arrivò davanti al cancello sentì una voce familiare.
<< Dove stai andando? >>
Il mattino seguente Mei mantenne la promessa fatta al drago, si svegliò presto, prese una cesta vuota e corse verso la foresta.
Quando arrivò davanti al cancello sentì una voce familiare.
<< Dove stai andando? >>
La ragazza si girò di scatto.
<< Cavolo, Jack! Mi hai spaventata! >>
<< Stai scappando? >> chiese lui alzando i piedi da terra.
<< N-no, sto semplicemente andando a fare un giro, tutto qui. >> disse rigirandosi verso il cancello.
<< E quell’enorme cesta? >> chiese Jack toccando quest’ultima con il bastone.
<< Oh, volevo fare un esperimento! >> esclamò lei avvicinando a sé la cesta.
<< Che tipo di esperimento? >> chiese avvicinando il suo volto a quello della cugina.
<< Uff! Quante domande! Ma non hai niente di meglio da fare che interrogarmi? >> chiese lei allontanando il viso dal cugino.
<< A dire la verità no. >> disse lui tornando con i piedi per terra e sorridendo.
<< Beh, ora devo andare… A dopo! >>
<< Non è che c’entra un drago? >> chiese lui appoggiandosi al bastone.
Mei sobbalzo e fece uno scatto contro Jack lasciando cadere la cesta.
<< Ma sei impazzito? >> sussurrò lei tappandogli la bocca. << Vuoi forse farmi espellere? >>
Jack alzò un sopracciglio.
<< Beh, che c’è? >> chiese lei. << E poi come fai a sapere di Sdentato? Per caso mi spii? >> chiese lei appoggiando la sua fronte su quella di lui.
Mei tolse la mano dalla bocca di Jack.
<< Certo che sì! Ieri sei corsa via senza nemmeno salutarmi. Pensavo ti fosse successo qualcosa. >> disse lui staccandosi da lei. << E poi, voglio venire anche io con te! >>
Mei ci rifletté su.
<< Uff, e va bene. >> disse lei riprendendo la cesta, mentre Jack esultò. << Basta che non ne fai parola con nessuno! >>
<< Fidati! >> disse lui sorridendole.
Arrivarono all’avvallamento e Mei e Jack scesero per il sentiero.
L’elfo si avvicinò al lago e fece uscire da esso un pesce che mise nella cesta.
<< Si può sapere da dove mi spiavi ieri? Perché io non ti ho visto! >>
<< Non ero qui nella valle. Ero su un albero là in cima. >> rispose indicando un grande albero.
<< Mmmh… capisco. Multiply! >> detto questo il pesce si moltiplicò e la cesta si riempì di pesce.
Su una roccia dietro di loro c’era Sdentato che li osservava, e, dopo aver visto tutto quel pesce si avvicinò a Mei fino ad avere una distanza di due metri dai due.
<< Wow! E’ davvero grande! >> esclamò Jack.
Subito Sdentato si girò verso il fantasma e ringhiò.
<< Ehi, mi ha sentito? >> chiese Jack indicando il drago con il bastone.
<< A quanto pare sì… >> rispose. << Calmati, Sdentato. Lui è un amico! >> spiegò al drago indicando il cugino.
Sdentato si calmò e tornò a mangiare il pesce.
<< Se non ti sbrighi a tornare indietro farai tardi a lezione! >> avvisò Jack.
<< Giusto! >> detto questo si avvicinò a Sdentato. << Io torno oggi pomeriggio. A dopo! >> disse sorridendogli.
Il drago alzò la testa, osservò per un po’ il sorriso di Mei, e, aprendo piano la bocca, la imitò, senza però mostrare i denti.
Mei tornò a scuola ed entrò nella classe di pozioni sedendosi vicino a Konoe.
<< Sei arrivata appena in tempo. Ma dov’eri? Ti sei svegliata presto anche oggi. >> le chiese l’amica.
<< Ero andata in cortile a studiare un po’. >> rispose lei.
<< Capisco… >>
Durante tutta la lezione Mei non fece altro che pensare a Sdentato, tanto che non si accorse che tutti erano usciti dalla classe.
<< Katherine! Ehi, guarda che la lezione è finita. >>
<< Oh, scusami Konoe, ero sovrappensiero. >>
<< E’ da ieri che ti comporti in modo strano. Dalla lezione di Difesa contro le Arti Oscure… >> sottolineò Konoe facendole cenno di uscire dall’aula.
<< Nah, sarà solo un caso. >> disse Mei passandosi una mano tra i capelli.
<< Sarà… Andiamo a Trasfigurazione insieme? >> chiese la ragazza.
<< Certo! >>
Continuarono a parlare per tutto il tragitto. Arrivarono al corridoio dove era situata l’aula dell’insegnante di Trasfigurazione, e Mei si fermò e guardò fuori dalla finestra che era situata alla loro sinistra.
<< Qualcosa non va, Katherine? >> chiese l’amica.
<< Uh? No, nulla. >> disse Mei ricominciando a camminare.
D’un tratto Mei si sentì prendere per il polso sinistro, si voltò verso sinistra e vide che sotto ad una finestra era seduta una signora sulla trentina che la obbligò a fermarsi ad ascoltare.
<< Per conquistare la tua identità puoi rischiare di perderti lungo la via. Ma supererai le difficoltà se un amico ti farà compagnia. Sa quali sono i timori che hai, conosce i tuoi pregi, i tuoi limiti, riesce a capire quello che fai, ti ama così come sei.* >> disse la signora  stringendo il polso dell’elfo e puntando il suo indice al centro del petto di Mei.
Quest’ultima spalancò gli occhi.
<< Ti accorgi che lui è lì, vive in te! Nell’attimo in cui ti fidi di lui tutto il cielo si tinge di blu, non dovrai arrenderti mai. Non hai da temere se scopri di avere un amico accanto a te. Lui sa vincere, perdere, piangere, credere in te e in quello che fai, è un semplice complice che presto di mostrerà la sua lealtà!* >> continuò la signora.
A queste parole Mei alzò lo sguardo e guardò fuori dalla finestra, ma subito dopo tornò a posare lo sguardo sulla signora.
<< Non hai da temere se scopri di avere un caro amico accanto a te!* >> finì la signora lasciando il polso della ragazza, che subito se lo massaggiò.
<< Qualcosa non va, Katherine? >> chiese Konoe preoccupata. << E’ la seconda volta che ti blocchi e fissi il vuoto! >>
<< Uh? Vuoi dirmi che tu non… >>  iniziò Mei tornando a guardare il punto in cui c’era la signora, ma questa era scomparsa. << No, niente… mi era sembrato di aver sentito qualcosa… >> disse tornando a guardare l’amica. << Andiamo, la lezione sta per cominciare! >>
<< Devo dire che mi stai preoccupando un po’… >> disse Konoe.
<< Sono solo un po’ stanca. >> tagliò corto Mei.
Il pomeriggio seguente Mei tornò da Sdentato.
<< Sdentato? Dove sei? >> chiese Mei guardandosi attorno. Subito Sdentato si presentò alle sue spalle a due metri di distanza. << Ehi! Così mi farai venire un infarto! >> esclamò lei portandosi una mano sul petto. Sdentato si sedette sulle due zampe posteriori e inclinò leggermente la testa verso sinistra.
Mei si avvicinò con cautela e, non appena arrivò ad una distanza di 40 centimetri dal suo muso, allungò il braccio destro all’altezza del naso di Sdentato fino ad arrivare ad una distanza di pochi centimetri dal muso del drago ed abbassò lo sguardo, poiché aveva paura che la creatura si arrabbiasse.
Rimasero così per qualche secondo. Ma ad un certo punto Sdentato osservò ora il viso di Mei, ora la sua mano. Fece una piccola smorfia e poi avvicinò il suo muso alla mano di Mei, che abbassò ancora di più lo sguardo. Poi, vedendo che il drago era fermo immobile con il naso sulla sua mano, alzò piano lo sguardo, vide gli occhi di Sdentato e sorrise. 
Sdentato vide il sorriso di Mei, poco dopo i suoi occhi divennero più piccoli e se ne andò sula riva del lago.
Nell'attimo in cui ti fidi di lui

Mei si guardò la mano per qualche secondo e sorrise.
Subito dopo a Sdentato brontolò la pancia.
<< Hai fame, non è vero? >> chiese Mei avvicinandosi e mostrando la cesta vuota.
Il drago si mise le zampe sulla pancia. Mei sorrise e, come la volta precedente, fece apparire i pesci nella cesta. Sdentato corse subito a mangiare.
La ragazza cominciò a girare intorno al drago fino a ritrovarsi di fronte alla coda.
<< Manca una delle due membrane alla fine della coda. >> disse lei accovacciandosi per cercare di toccarla.
Il drago se ne accorse e mosse la coda a destra e sinistra facendo in modo che Mei dovesse correre avanti e indietro per prenderla. Ad un certo punto Mei si sedette sulla coda di Sdentato dandogli le spalle.
<< Adesso stai fermo! Fix it! >> detto questo la membrana mancante ricomparì e, accortosi della modifica, Sdentato mosse piano la coda e spicco il volo.
<< Ehi! Torna giù! Fammi scendere! >> gridò Mei mentre cercava si rimanere attaccata alla coda del drago. << Scendi subito! >>
Accortasi che il drago non le dava retta, decise di arrampicarsi fino arrivare al suo dorso e, per non cadere, strinse il collo del drago.
 
Non dovrai arrenderti mai

Sorvolarono l’intera foresta, andarono però a sbattere contro la cima di un albero e si ritrovarono nella valle da cui erano partiti cadendo nell’acqua del lago. Sdentato con un salto uscì subito dall’acqua, mentre Mei ci impiegò un po’ di tempo in più ad uscire fuori.
Non appena mise i piedi sull’erba si sedette su una roccia e cominciò a tossire mentre Sdentato si leccava le squame per asciugarsi.
<< Dry up! >> detto questo Mei venne circondata da un vortice grigio e si asciugò completamente.
L’elfo si avvicinò poi al drago che nel frattempo aveva finito di asciugarsi. Gli mise una mano sul collo e gli saltò in groppa.
Sdentato capì quello che Mei aveva in mente e spiccò il volo.
 
Lui riesce a capire quello che fai
 
<< Bravo bello! Avanti, fammi vedere quello che sai fare! >> disse lei dandogli un colpetto sul collo.
Il drago accettò la sfida e cominciò a volteggiare in cielo facendo giri della morte e scatti a destra e sinistra. Volarono tutto il pomeriggio fino a che Mei non dovette rientrare a scuola.
<< Torno domani! Sempre se sarai ancora qui. >> disse lei scendendo.
Il drago le diede una piccola testata sulla spalla facendole fare un passo più avanti.
 
Non hai da temere se scopri di avere un amico
 
<< Ehi! >> esclamò lei cercando di mantenere l’equilibrio e subito Sdentato sorrise.
 
Accanto a te
 
Mei cominciò ad accarezzargli la testa, Sdentato iniziò ad agitare la coda come i cani e, non appena la ragazza lo grattò sul collo, cadde a terra e sorrise.
L’elfo tornò all’Accademia lasciando Sdentato lì disteso a dormire.
Mei andava tutti i pomeriggi a trovare il suo nuovo amico: gli portava da mangiare e andava a giocare con lui.
Una sera Mei non riuscì a prendere sonno.
<< Qualcosa non va, Katherine? >> chiese Konoe sedendosi sul letto.
<< No, non ti preoccupare, semplicemente non riesco a dormire. >> rispose lei togliendosi la mano dal viso.
Mentì. In verità stava pensando al suo nuovo amico.
<< A che pensi? >> le chiese la compagna di stanza.
<< Uh, no, a nulla. Solo all’esame che avremo la prossima settimana. >>
<< Quello di “Cura delle Creature Magiche”? >>
<< S-sì! >> disse Mei sedendosi.
<< Non ti devi preoccupare, se brava in quella materia, no? >>
<< Dici? Eppure mi dimentico sempre che devo inchinarmi di fronte ad un ippogrifo e non davanti ad un grifone… >> disse passandosi una mano tra i capelli.
<< Davvero? >> chiese Konoe incredula. << Beh, per i grifoni è semplice: basta guadagnarsi la loro fiducia facendogli capire che non vuoi fargli del male. >> disse sorridendo.  <> esclamò.
A questa affermazione Mei sgranò  gli occhi.
<< Ma dopotutto, quando mai il professor Wight ci farà una lezione con i draghi… E’ impossibile! >>
<< Già… >> disse Mei distendendosi. << Buonanotte, Konoe. >>
<< Buonanotte, Katherine! >>
Quel pomeriggio tornò da Sdentato come faceva ormai da una settimana.
Fischiò e subito davanti a lei apparì il drago.
<< Ecco il tuo pesce! >> disse facendolo apparire di fronte a lui.
Subito Sdentato corse a mangiarselo distendendosi. Mei si sedette al fianco dell’amico.
All’improvviso si sentì un brontolio di uno stomaco. Mei guardò Sdentato che subito scosse la testa e tornò a mangiare. L’elfo si sfiorò la pancia e capì di essere stata lei a provocare quel rumore.
Sdentato avvicinò il muso al viso di Mei e aprì la bocca come se volesse sputare fuoco.
<< Ehi, calmo! >> gli disse lei.
Il drago non sputò fuoco, ma un pesce un po’ masticato e lo fece cadere ai piedi della ragazza che guardò perplessa il pesce.
Sdentato con la testa avvicinò di più il pesce a Mei.
<< Vuoi che lo mangi? >> chiese un po’schifata Mei prendendo il pesce in mano.
Il drago annuì.
<< Ehm, ecco, sono lusingata, ma non mi piace il pesce… >> disse squadrando il pesce.
Sdentato le diede una piccola pacca sulla spalla con la coda.
Mei avvicinò pian piano il pesce alla bocca, mentre Sdentato la osservava attentamente con un piccolissimo sorriso. La ragazza diede un piccolo morso.
<< Mmmh… buonissimo! >> disse sarcastica con il pesce ancora in bocca.
Sdentato mandò giù la saliva, come per dirle di mandare giù il boccone, e lei lo fece.
<< Grazie, Sdentato. >> disse facendo una piccola smorfia di disgusto porgendo di nuovo il pesce a Sdentato che se lo mangiò in un secondo.
Passato il pensiero del pesce Mei sorrise e Sdentato fece lo stesso, ma senza mostrare i denti.
<< Oh, io domani pomeriggio non posso venire. >> a queste parole Sdentato alzò la testa preoccupato. << Ho un esame al quale non posso mancare e durerà più o meno tutto il pomeriggio. >> disse accarezzando il dorso del drago che si tranquillizzò.
<< Ora devo andare. >> disse alzandosi, ma Sdentato la prese per la divisa. << Ehi, avanti, devo andare! Se venissero a cercarmi e ci trovassero qui nella foresta, ma soprattutto, se trovassero te, saremmo nei guai! >> disse lei cercando di far mollare la presa al drago. << Non fare così, torno domani mattina, ok? >> a quella il drago mollò la presa. << Bravo! >> disse lei accarezzandogli la testa.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:

So che avevo detto che avrei cercato di caricare i capitoli con un po’ più di regolarità, ma non ce l’ho fatta. Avevo proprio voglia di scrivere questo capitolo! :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. :)
Alla prossima,
Louise98
 
NOTA: *Tutto ciò che dice la signora è tratto dal testo della canzone “L’attimo in cui” di L’aura. Per ascoltarla clicca qui:

  
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