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Autore: Kagome 95    06/08/2013    1 recensioni
"Sesshomaru ha sempre e solo amato una donna nella sua vita,
fu solo per questo che divenne il sanguinario demone temuto da tutti ( ....)". Ma chi è in realtà questo demone?
Scopritelo in questa storia! [SessKagg F.F.]
TRA I RICORDI DI QUESTO DEMONE E IL DOLORE DI AVER PERSO L'UNICA SUA DONNA AMATA! TRA LE BUGIE E IL DOLORE, un velo di speranza si intravede (...)
Naraku riuscirà nel suo intento finale? Il destino porrà fine al caos creato quel giorno? O che tutto sia nato ancor prima che la sfera fosse creata?
Lo scoprirete solo leggendo !
Spero di aver attirato la vostra curiosità
Un Salutone dalla vostra Eriet (Kagome 95).
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru, Miroku/Sango
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
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Per tutta la grande stanza e logora stanza regnava ormai il silenzio. Tutti stava stavano dormendo finalmente. Miroku aveva la testa poggiata alla spalla si Sango. Rin e Shippo ero distesi a terra con Kirara accucciata tra di loro. Jacken Russava poggiato contro la parete opposta alla mia.
‘ Tks, eppure manca qualcuno non è vero?’ mi chiesi sentendo una stretta allo stomaco. ‘ Kagome..’ pensai malinconicamente. Chissà dov’era in questo momento quella stupida. Che fosse davvero morta?
Scossi la testa con forza ‘ no! Un tipo come lei non potrebbe morire!’ mi rimproverai. Ispirai sonoramente ‘ Se solo non si fosse allontanata! Deficiente!’ l’ammonii mentalmente. ‘ Ah.. spero solo che impari la lezione una volta e per tutte’ conclusi incrociando le mia braccia. ‘ piccola stupida’ pensai preoccupato rivolgendo il mio sguardo verso l’entrata. Guardai il pacifico cielo ricolmo di stelle. La luna stava calando pian piano.
‘ KiKyo..’ la chiami nella mia mente. Quando la lasciammo per partire alla ricerca di quella stupida l’avevo lasciata a sua sorella. Non era ancora in grado ad affrontare un viaggio così lungo. Così, anche se non volevo,dovetti lasciarla lì avendo la consapevolezza che al mio ritorno lei era già andata via. ‘ oh.. Kikyo…’ sospirai malinconico sperando nel profondo del mio cuore che fosse guarita e aspettasse il mio ritorno.
Osservai le stelle ed una all’improvviso brillò. Sapevo già di chi trattasse. ‘ Mamma..’ la chiamai accennando un sorriso. Era stata lei ad insegnarmi che una volta morta l’anima di una qualsiasi persona si trasformava in una stella così da vegliare su i propri cari. ‘ guarda dove si è cacciato tuo figlio adesso..’ pensai ridendo di me stesso. Se fosse stata in vita lei di certo mi avrebbe dato il consiglio che cercavo.’ Nonostante tutto questo tempo ancora mi manchi mamma, lo sai?’ Chiesi a quella piccola stella. ‘ chissà se saresti stata felice di sapere coinvolto in questa assurda storia che alla fine è la mia vita ‘ sospirai grattandomi la testa nervosamente. ‘ sono sicuro che non ne avresti aspirato a questo per tuo figlio ‘ pensai abbandonandomi alla parete.
 
Era vero, mi ero ritrovato in questa storia per un disgustoso scherzo del destino. Se solo quel maledetto brigante non avesse mai incontrato la Kikyio, lei non sarebbe morta ed io non sarei mai stato richiuso in quel maledetto albero. Anzi, se non fosse mai esistita quella sfera adesso io sarei qui a scovare quel maledetto per impedirgli di diventare immortale.
Quello stupido pazzo. A causa della sua smisurata brama di potere aveva condannato tutti noi. Aveva distrutto le nostre vite : la mia, di Kikyo, di Miroku, di Sango, di Rin, Koga e ecc… Quel mostro aveva distrutto tutto per il suo disgusto desiderio. Chissà quante vite aveva spezzato e se ne compiacesse. Non che io sia diverso infondo.
Guardai la mia mano destra .
 Anche io avevo ucciso della gente innocente per colpa di Naraku.
Strinsi un pugno rivivendo il giorno in cui Kikyio mi aveva rinchiuso in quel maledetto albero distrussi letteralmente il villaggio. Ero fuori di me stesso e mi sfogai uccidendo tutti gli uomini che mi capitavano a tiro.
‘Non mi laverò mai abbastanza per togliere quel sangue dalle mie mani.’ Pensai disgustato di me stesso.
‘Eppure, eccomi qui ‘ pensai osservandoli dormire beati. ‘ vorrei anch’io essere così tranquillo come voi’  ammisi amaramente portando il mio sguardo verso la porta collegava la nostra stanza a quella dove doveva esserci la donna che portò con se Sesshomaru.
‘ Già.. e lì c’è quella stana donna..’ constatai con sospetto. Era la donna dai lunghi capelli d’orati che trasformarono diventando neri. Non avevo mai visto una trasformazione del genere e poi quegli occhi? Avevano la stessa infinitezza del cielo.
chiunque entri in quella stanza perderà la vita” aveva tuonato Sesshomaru, quando si voltò verso di Jacken si capì perfettamente che non stava scherzando. Era una vera e propria minaccia la sua.
E poi perché ci aveva ordinato di stare lontano da quella donna?
Eppure l’aver abbandonato la sua spada, quell’abbraccio di lei, le lacrime della donna, la reazione mio fratello al suo gesto, il modo in cui si era comportato portandola tra se sue braccai protettivo impedendole di cadere, il modo in cui se ne andò dirigendosi in questo luogo e poi le sue parole. Tutto portava a pensare che Sesshomaru avesse un certo legame con quella donna come se.. Se.. Si. Come se quel demone provasse un qualcosa nei suoi confronti. Eppure quando lo vidi faccia a faccia con lei credetti di sentire un battito provenire dal suo cuore. Che fosse stato solo una mia fantasia? Io non lo so, fatto sta che è tutto così assurdo. Sesshomaru non sembrava essere in se.
Che legame poteva avere quei due infondo?Non riuscii a darmi una risposta. Tutta questo non aveva senso.


‘ Sesshomaru, si può sapere che significa tutto questo?’ Fu quello che mi chiesi guardando il cielo diventare pian piano celeste. L’alba ormai stava per sorgere sperando che portasse con se luce su questa storia.


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Il sole ormai era sorto. Mi incamminai verso dov'è l'avevo lasciata. Sicuramente si stava per destare dal suo sonno. Dirigendomi verso l'entrata del palazzo vidi mi fratello lì su le sue gambe come se mi stesse aspettando a braccia conserte.Tks, come se mi importasse cosa avesse da dire quello stupido mezzo-demone. Idiota.
   
 
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