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Autore: Shine_    07/08/2013    40 recensioni
Zayn Malik insegna nella scuola elementare di Bradford, è il maestro più giovane ed ha soli ventun'anni.
Ogni fine mese gli vengono recapitati dei fiori con un biglietto anonimo in cui è riportato un pezzo di ogni sua poesia preferita.
Liam Payne ha un sogno nel cassetto, frequenta la facoltà di musicologia al King's College di Londra.
Ogni fine mese torna a casa dalla sua famiglia e non manca mai di passare dal fioraio per comprare un mazzo di fiori allegando l'indirizzo di una scuola, un nome ed un messaggio anonimo.
[Ziam, ovviamente.]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le parole che non ti ho detto

 

 

 

 

 

 

 

Epilogo

 

 

 

Era un tranquillo sabato mattina e Zayn era ancora rannicchiato sotto alle coperte nello spazio occupato qualche ora prima da Liam.

Erano passati due anni e stavano ancora insieme, nonostante l’opposizione ferma del padre del castano che aveva convinto quest’ultimo a trasferirsi nella piccola villetta nella periferia di Bradford.

Avevano avuto le loro litigate, i loro alti e bassi, ma dopo due anni erano ancora insieme più forti di prima.

Il suono insistente del campanello svegliò il moro che indossò velocemente un paio di boxer, probabilmente di Liam, e una maglietta che gli stava troppo grande.

Saltò gli ultimi gradini e raggiunse la porta aprendola trovandosi subito dopo con un mazzo di tulipani rossi tra le braccia.

Restò per un momento inebetito fissandoli, erano anni che non riceveva fiori e quando notò il foglietto non riuscì a bloccare il sorriso e il gridolino eccitato.

Lo tolse dalla busta leggendo incantato le parole :

«Quando io ti amo e tu mi ami, siamo l’uno come lo specchio dell’altro,
e riflettendoci l’uno nello specchio dell’altro, vediamo l’infinito.»

Riportando l’attenzione sul mazzo di tulipani rossi, che nel linguaggio dei fiori rappresentavano una dichiarazione d’amore, si accorse del tulipano giallo che sembrava scomparire in mezzo all’altro colore. Lo sfilò sentendo il cuore perdere un battito nel momento in cui vide una piccola scatolina legata al gambo.

- Oh Dio.- si lasciò sfuggire sorpreso correndo poi in salotto, con tutto quanto tra le braccia, cercando il telefono tra i cuscini del divano.

Compose velocemente il numero con le dita che tremavano dall’emozione e attese impazientemente che l’altro accettasse la chiamata.

- Harry!- gridò quando sentì la voce assonnata dell’amico. - Cazzo, Harry! Sono sceso di corsa e.. i fiori! E poi c’era anche un biglietto e..-

- Sono le undici della mattina! Lasciami dormire!- scosse la testa continuando a sorridere eccitato.

- Ho bisogno di te, ti prego.- mormorò cercando di usare un tono di voce dolce per ottenere l’attenzione dell’amico che sbuffando gli chiese di raccontargli tutto.

- Ho paura ad aprire la scatola.- iniziò sentendo subito il: - Quale scatola?- del riccio che gli stava sicuramente tirando dietro ogni tipo di maledizione.

- La scatola attaccata al tulipano giallo.- replicò con ovvietà facendo avanti e indietro nella stanza col telefono stretto tra le mani e lo sguardo fisso sul tavolino.

- Perché hai un tulipano tra le mani?-

- Perché mi è appena arrivato un mazzo di tulipani, Harry!- gridò eccitato sentendo un’altra voce borbottare: - Fallo stare zitto.-

- Dì a Louis che se in questa scatolina c’è quello che penso potremo finalmente chiudere quello strano patto.-

Ridacchiò divertito quando sentì rispondere: - Oh, grazie. Non riuscivo più a dormire la notte.-

- Sapete dov’è?- domandò stritolando tra le dita la maglietta che sapeva ancora di Liam.

 Si morse le labbra ed annuì quando sentì Louis dire: - Sai benissimo che il sabato mattina è sacro per lui e le prove.-

- Allora io vado.- riattaccò quando li sentì dire insieme: - Tu provaci a chiamare di nuovo il sabato mat..-

Risalì velocemente le scale e s’infilò nella doccia per togliersi di dosso tutto l’odore di sesso, quando una mezz’ora dopo era pronto prese le chiavi di casa e la scatolina infilandola nella tasca della giacca. Ed uscì nel freddo pungente di gennaio.

 

 

 

 

 

 

Erano ormai ore che Liam continuava a provare quella partitura, non che non gli venissero delle note ma era una melodia rilassante che gli scorreva dalle punta delle dita fin dentro alle ossa.

Muoveva le dita lentamente con gli occhi chiusi e un piccolo sorriso sulle labbra, completamente preso dal pianoforte e dalle note che produceva per accorgersi del ragazzo che lo stava ascoltando appoggiato allo stipite della porta.

Quando arrivò alla fine riaprì gli occhi notando il moro che si era avvicinato e gli passava dolcemente una mano tra i capelli con un sorriso orgoglioso.

- Ehi.- sussurrò per non rompere l’atmosfera che gravava in quella stanza, appoggiò le labbra sulle sue lasciandolo sedere al suo fianco sul piccolo sgabello.

- Mi hai fatto svegliare presto.- lo sentì lamentarsi contro la sua spalla mentre riprendeva a suonare con le dita di Zayn che gli accarezzavano il braccio.

- Sono arrivati?- s’informò vedendolo annuire e passargli la scatolina in velluto con gli occhi lucidi e un sorriso.

- Vuoi le cose fatte bene?- l’altro annuì solamente, un sorriso più grande quando lo fece sedere dall’altra parte rispetto al pianoforte e s’inginocchiò di fronte a lui.

- Come due anni fa ho trovato il coraggio di confessarti tutto quanto.- iniziò non distogliendo lo sguardo dagli occhi del moro che diventavano sempre più lucidi e brillanti.

- E ti amo come due anni fa..- strinse la scatolina tra le dita sorridendo. -.. ti amo più di due anni fa, più di dodici anni fa, e ti amerò ogni giorno sempre di più.-

- E mi renderesti l’uomo più felice sulla faccia di questa terra se tu, Zayn Malik, accettassi di essere mio per sempre.- la aprì rivelando un piccolo anello argentato e lo guardò negli occhi deciso: - Vuoi sposarmi?-

L’altro annuì soltanto tra le lacrime schiarendosi poi la voce e: - Sì, Liam. Voglio.. voglio sposarti. Voglio passare il resto della mia vita al tuo fianco.. voglio invecchiare con te.. creare una famiglia con te..- si tirò su velocemente abbracciandolo sentendolo aggrapparsi alla sua camicia e ridere e piangere insieme.

- Ti amo, Li.- si staccò cancellandogli le lacrime e gli prese la mano sinistra infilandogli il piccolo gioiello all’anulare.

 Lo baciò di nuovo appoggiando poi la fronte contro quella del moro e si sorrisero tra le lacrime per un tempo indefinito.

Quando si ripresero Liam prese posto sullo sgabello appoggiando il petto contro la schiena del moro, la testa sulla sua spalla e le dita sui tasti del piano a creare improvvisazioni e melodie dolci.

- Sei pronto per il concerto di domani?- annuì baciandogli il collo e mormorando: - Ho parlato con papà qualche giorno fa.-

- Perché non me l’hai detto?- scosse la testa appoggiando le braccia sulle sue spalle e circondandogli il collo per averlo più vicino.

- Non volevo farti preoccupare.. oggi mi ha chiesto un appuntamento per questo sono uscito prima e non ti ho svegliato.- spiegò sentendolo annuire e posizionarsi meglio contro di lui.

- E com’è andata?- nascose il viso contro il suo collo sospirando: - La prima volta da schifo.-

- Dovevi dirmelo! Potevo venire con te! Come quella volta in cui..- lo strinse più forte scuotendo la testa.

- E’ una cosa che dovevamo risolvere io e lui.. scusa, non volevo tenerti nascosto nulla..- quando lo sentì annuire continuò: - Mi ha buttato addosso di tutto, e un po’ ha ragione..- lo vide pronto a ribattere e lo interruppe velocemente: - Non mi faccio sentire da anni, Zayn. È pur sempre mio padre, e..-

- Un padre che ti ha trattato da schifo in tutti questi anni.- appoggiò la fronte contro la sua spalla sentendolo accendersi velocemente. - Ha detto che sei un errore, che non voleva vederti in quella casa, che..-

- Zayn.- mugugnò cercando di fermarlo. - è stato male quando me ne sono andato, ha avuto un infarto e ha rischiato di morire e io non ero lì e..- si sentì stringere dalle braccia del moro che aveva il busto girato verso di lui e gli accarezzava la schiena.

- Abbiamo.. abbiamo parlato civilmente oggi e.. voglio recuperare il mio rapporto con lui, Zayn. È mio padre e..- lo sentì annuire e sussurrare: - Va bene, Li. Lo faremo insieme.-

- Come sta Matthew?- fece spallucce sorridendo contro il suo collo: - Papà mi ha detto che li fa disperare, esce ogni giorno con una ragazzina diversa e..- si bloccò con una smorfia, gli occhi che pizzicavano per le nuove lacrime.

- Recupereremo anche con lui, recupereremo con tutti.- annuì e ridacchiò quando l’altro aggiunse: - Sempre detto che era un bambino intelligente.-

Restarono abbracciati in quel modo strano e scomodo per altri dieci minuti e poi Zayn si staccò lasciandogli un bacio sulle labbra: - Fammi sentire di nuovo quello che stavi provando.-

- È Debussy.. questa volta..- iniziò a spiegare posizionando già le dita sui tasti venendo interrotto dal: - Rêverie, lo so.- 

Sorrise baciandogli una guancia e lo sentì dire: - E la poesia che mi hai dedicato oggi.. non l’avevo mai letta, chi è?-

- Leo Buscaglia, stavo leggendo un suo libro l’altro giorno e ho trovato quella frase e mi sembrava perfetta.- spiegò iniziando a muovere le dita producendo una dolce melodia.

- Era quello il libro che mi stavi nascondendo?- annuì appoggiando la testa sulla sua spalla, chiuse gli occhi e si lasciò prendere dalla musica, piegò le labbra in un sorriso quando lo sentì sussurrare nel suo orecchio: - Ti amo.-

 

 



Angolo Shine:

...

Ho bisogno di un attimo.

Questa storia e questi personaggi mi hanno tenuto compagnia da febbraio fino a inizio luglio, è un po’ difficile lasciarli.

Ci sono stati giorni in cui volevo solo cancellare tutto, partendo dal fatto che per decidermi a pubblicare ci ho messo i mesi. E quando sono riuscita ad arrivare all’epilogo.. sono soddisfatta del risultato finale. Credo sia una delle storie più belle che abbia mai scritto, soprattutto conclusa, contando anche tutti i manoscritti, quanto fa figo dire manoscritti?, salvati nella chiavetta.

E quindi, nulla, mi mancheranno loro. Mi mancherete voi con le vostre recensioni. E ora ho i mercoledì e i sabati da riempire.

Sicuramente torneranno con qualche spin off. Ne ho un po’ in mente, alcune cose che devo chiarire come la questione del padre o del primo incontro Larry.

Il mazzo di tulipani rossi con uno giallo era una cosa carina che avevo in mente dall’inizio e sono riuscita a trovargli una degna collocazione, spero.

Poi Rêverie perché è stupenda e rilassante e Liam al pianoforte è il mio OTP. (Liamorte <3 )

Tulipano rosso = dichiarazione d’amore;

tulipano giallo = amore disperato.

E la frase che ho inserito l’ho trovato non so come su Internet e nomina lo specchio (Mirrors di JT è la canzone dello Ziam) e poi l’infinito (“To infinity and beyond” che è una frase puramente Ziam).

La sto tirando per le lunghe ma ormai è finita.

Grazie per tutti questi mesi in cui avete pazientemente aspettato, grazie per le recensioni, grazie per aver letto, grazie per avermi dato tutta questa fiducia.

Bon, passo e chiudo.

Grazie ancora,

Shine.

   
 
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