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Autore: Louise98    07/08/2013    1 recensioni
[Storia inventata ispirata al mondo degli anime/manga]
Un piccolo elfo, l'unico sopravvissuto del suo villaggio. L'unico parente che le è rimasto è suo cugino Jack che, essendo morto 10 mesi prima, è diventato lo spirito dell'inverno. Ora l'elfo è sotto l'effetto di un incantesimo che la terrà in vita finché non eliminerà il suo avversario, dopodiché potrà tornare a vivere normalmente. Nel frattempo si allenerà per ucciderlo nella Scuola di Magia e Stregoneria di Lafyon. Riuscirà a non far capire agli studenti di essere un elfo? Riuscirà a compiere la sua vendetta?
[Dal capitolo 15 in poi sono presenti solamente disegni! :D]
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il giorno dell’esame arrivò e tutti gli alunni del primo anno si recarono nel cortile della scuola.
<< Bene ragazzi! >> esclamò il professor Wight. << Pronti per l’esame di oggi? Spero di sì, perché oggi dovrete farmi vedere come avvicinarsi ad un grifone! >> detto questo dietro di lui ne apparve uno e tutti gli studenti cominciarono a parlare tra loro.
<< Professore! Il grifone ha un grado di pericolosità XXXX. Per avvicinarsi ci vuole un mago esperto!* >> osservò Mei.
<< Ha ragione signorina Overland, ma vi ritengo abbastanza pronti per affrontarne uno! >> esordì il professore. << E, per aver ricordato il grado di pericolosità di un grifone, a Serpeverde verranno assegnati 5 punti! >>
Tutti gli studenti di Serpeverde gridarono di gioia.
<< Comincerò ad odiarti se continui così, Katherine! >> le sussurrò all’orecchio Konoe.
<< Non è colpa mia se sei una Tassorosso! >> le rispose a bassa voce.
Entrambe si scambiarono una piccola linguaccia.
<< Bene iniziamo. Chi vuole essere il primo? >> chiese il professore.
Tutti fecero un passo indietro e Mei rimase avanti dato che era in prima fila.
<< Oh, signorina Overland. Si avvicini pure! >> continuò il professore.
Mei si guardò attorno non capendo che i suoi compagni di corso si erano tirati indietro, compresa la sua amica Konoe che la spinse verso il professore.
<< Non sia timida. Venga avanti! >>
La ragazza si avvicinò un po’ titubante al grifone. Quest’ultimo fece un balzo all’indietro non appena lei si avvicinò. Spaventata da quella reazione Mei si girò verso il professore.
<< Non si preoccupi! Vada avanti! >> disse il professore sorridendo.
Mei cercò di fare come diceva il libro, ma purtroppo uno strano rumore alle spalle della ragazza fece spiegare le ali al grifone. L’animale  scaraventò Mei a terra e le graffiò un braccio.
Tutti i ragazzi, presi dal panico, si allontanarono un po’ per la paura mentre il professore cercava di calmare il grifone.
Nel frattempo Sdentato stava riposando nella solita valle. D’un tratto scattò in piedi e volò verso la scuola a tutta velocità.
Arrivò nel cortile dove vide il grifone che stava ancora addosso a Mei. Attaccò alle spalle il grifone con una piccola palla di fuoco.
 
Lui sa vincere
 
L’animale si girò lasciando la presa liberando così Mei che venne soccorsa dal professore di Pozioni che nel frattempo era arrivato.
Sdentato cominciò a combattere con il grifone. Si rotolarono a terra e ringhiarono per un po’.
Mei accortasi di quello che stava succedendo si alzò in piedi e scattò verso i due che combattevano.
<< Sdentato fermati! >> disse sfiorandogli il dorso.
<< Si allontani da lì, signorina! Chains! >> detto questo dalla bacchetta del professor Wight uscirono delle catene che bloccarono sdentato a terra.
 
Perdere
 
Poi il professore fischiò ed il grifone si calmò tornando al suo posto.
<< Questo è un drago! Che diavolo ci fa nella nostra scuola? Potrebbe uccidere qualcuno! E per di più è una Furia Buia! >> gridò il professore.
<< Professore lo lasci stare, non farebbe male ad una mosca! >> gridò Mei cercando di fermare il professore.
<< Quindi è lei che lo ha portato qui, signorina Overland? >> chiese lui con tono di rimprovero.
Mei abbassò lo sguardo.
<< Comunque sia dovremo portarlo al Ministero! >> disse il professore.
Mei divento tutta rossa in volto per la rabbia, corse verso Sdentato gli tocco il dorso, agitò la bacchetta e le catene che lo tenevano si ruppero.
<< Vattene! >> disse dandogli un colpetto.
<< Cosa fa?! E’ pericoloso! >> gridò il professore di Pozioni.
<< Non ha fatto nulla di male! Mi ha salvata da quel grifone! >> gridò Mei.
<< Signorina Overland, spero che lei capisca la gravità della situazione.  Quel drago avrebbe potuto uccidere qualcuno! >>
<< Ma non lo ha fatto! >> rispose subito lei.
Il professore si bloccò.
<< E poi Sdentato- >> cominciò la ragazza.
<< Sdentato?! >> gridò il professore avvicinandosi a Mei minaccioso. << Gli ha dato persino un nome?! >>
<< Sì, visto che è più dolce di un semplice animale da compagnia! >> gridò lei stringendo i pugni.
<< Tsk! >> ringhiò il professore. << Abbiamo fegato, vedo… Lo sa che, essendo il responsabile del casato dei Serpeverde, posso espellerla quando voglio? >>
<< Allora lo faccia! Non voglio rimanere in una scuola dove uno studente viene accusato per qualcosa che non ha fatto! >> disse con occhi di sfida.
<< Sta di fatto- >> iniziò il professore.
<< Che questo incidente è accaduto durante la mia lezione, Severus. >> lo interruppe il professor Wight. << Per cui, se fosse successo qualcosa ai miei studenti, la maggior parte della colpa sarebbe stata mia. >> disse per poi avvicinarsi a Mei. << Per di più, se non avessi costretto la signoria Overland ad avvicinarsi al grifone, tutto questo non sarebbe successo. >>
Il professore di Pozioni ringhiò.
<< E va bene, cerca di trovare una buona punizione! >>
<< Sono anche io un insegnante, so cosa fare in questi casi, Severus! >> a queste parole il professor Severus Snape ringhiò nuovamente e tornò nel suo ufficio.
<< Mi farà espellere non è vero, signore? >> chiese Mei abbassando lo sguardo.
<< No, ma ho una punizione adatta a te! >> disse posando una mano sulla spalla sinistra della ragazza. << L’esame è rimandato, ragazzi! >> dopo questa affermazione del professore tutti gli studenti gioirono.
Qualche minuto dopo Mei si ritrovò in un enorme bagno sporco con al centro un blocco di pietra circondato da lavandini.
<< E questo cos’è? >> chiese Mei inorridita.
<< Questa è la tua punizione, dovrai pulire questo bagno senza l’uso della magia! >>
<< Cosa?! Ma ci vorranno giorni! Non poteva semplicemente togliermi ei punti casa? >> chiese Mei.
<< Non ci vorrà così tanto se vi impegnerete, signorina Overland! >> disse passandole un secchio e una serie di stracci. << Oh, a proposito dei punti casa… >> disse avvicinandosi alla porta. << Ve ne ho assegnati 50 per essere riuscita ad addestrare un drago con grado di pericolosità XXXXX*! Per di più una Furia Buia! >> esclamò sorpreso.
<< Davvero? >> chiese Mei incredula.
<< Non mi faccia cambiare idea, cominci a pulire! >>
<< Sì, signore! >>
Non appena il professore se ne andò, Mei si mise all’opera.
Passarono quatto ore.
<< Oh, cavolo! Insomma, ho cavalcato una Furia Buia! Non dovrei essere qui a pulire un bagno, che per di più non viene usato da nessuno se non da un fantasma! >>
<< Ehi! >> urlò una ragazza.
<< Scusami, Mirtilla, ma non è il mio giorno migliore. >> disse lei continuando a pulire il pavimento.
<< Capisco… >> rispose Mirtilla con una voce nasale.
Mirtilla era una ragazza-fantasma molto giovane. Aveva dei capelli neri raccolti in due code basse, portava degli occhiali tondi e aveva gli occhi neri. Indossava la divisa dei Corvonero, poiché quando morì, frequentava ancora quella scuola.
<< Beh, vado a farmi un giro al Bagno dei Prefetti! >> disse Mirtilla. << A presto! >>
<< Ciao, Mirtilla! Buon divertimento! >> disse un po’ mogia Mei.
La ragazza si alzò e andò a cambiare l’acqua del secchio per poi tornare a pulire il pavimento.
<< E tu invece, cosa ci fai qui? >> chiese Mei ad una figura nascosta dietro alla porta.
<< Ecco, io… Il professor Piton mi ha detto di venire a controllare che non usassi la magia… >> rispose timidamente un ragazzo. 
<< Puoi anche entrare se vuoi, Shima. Ho pulito l’entrata! >> disse continuando a pulire.
<< Posso farti una domanda? >> chiese Shima accucciandosi vicino a Mei.
<< Certo, dimmi pure! >> rispose lei senza smettere di pulire.
 << Come hai fatto a spezzare le catene senza pronunciare una formula magica? >>
Mei sobbalzò.
<< Me lo chiedevo perché l’incantesimo mentale per distruggere le cose non ce lo hanno ancora insegnato… >> chiese lui cercando lo sguardo di Mei.
<< Ho… ho letto un libro in cui c’era questo incantesimo e spiegavano come fare. Tutto qui! >> disse alzando lo sguardo e sorridendo. Mei però mentì: l’incantesimo che aveva usato, era una magia elfica.
Rimasero in silenzio per un po’ finché Shima non parlò.
<< Senti… avresti preferito che venisse Nigel a controllarti? >> chiese lui.
Mei si bloccò, strinse i pugni sullo straccio che aveva tra le mani e cominciò a tremare.
 
Ma supererai le difficoltà
 
<< Ma si può sapere perché tutti pensate che mi piace Nigel?!? >> esclamò arrabbiata.
<< S-scusami! No era mia intenzione farti arrabbiare… >> si scusò Shima. << E’ solo che ultimamente ti comporti in modo strano, e pensavo fosse a causa sua… >> osservò lui.
<< Uh? Perché dovrebbe essere causa sua? >> chiese lei fissando Shima. << Comunque sia, in questo periodo ero preoccupata per Sdentato… >> disse lei tornando a pulire.
<< Sdentato? Intendi il tuo drago? >>
<< Sì… ma non è il MIO drago. E’ un mio amico! >> disse lei guardando fuori dalla finestra.
<< Se vuoi ti aiuto a pulire, così puoi tornare da lui prima! >>
<< Uh? No, non devi farlo, tu non hai fatto nulla! >> disse lei tornando con lo sguardo sul ragazzo.
<< E se volessi semplicemente aiutarti? E poi ti ho fatto arrabbiare, e volevo scusarmi... >> disse Shima tirandosi su le maniche.
<< Metti giù quello straccio! >> gli ordinò lei. << So essere violenta, quando voglio! >>
<< Ne sono più che convinto! >> disse lui. << Ma ho detto che ti avrei aiutato, e lo farò! >>
Shima bagnò lo straccio e si mise a pulire.
Mei lo fissò per un po’ mentre si impegnava a tirare a lucido il pavimento.
 
Se un amico ti farà compagnia
 
<< Sei veramente strano, lo sai? >>
<< Uh? Perché? >>
<< Stai qui con me a pulire il pavimento quando potresti essere fuori all’aria aperta! Sei strano… >> disse lei continuando a guardarlo.
<< Forse sto qui perché mi piace stare in tua compagnia. Sei diversa da tutte le persone che conosco. >>
Mei arrossì, scosse la testa e tornò a pulire.
In due finirono di lustrare il bagno dopo sei ore.
<< Wow! Ci si potrebbe persino mangiare qui dentro ora! >> esclamò Shima asciugandosi dal sudore la fronte.
<< Già… Grazie mille, Shima! >>
<< Di nulla, Katherine! Dopotutto il più del lavoro lo hai fatto tu! >> disse sorridendo.
Mei prese lo straccio di Shima e lo gettò assieme al suo nel secchio.
Shima si rimise la giacca della divisa che aveva precedentemente tolto per il caldo e Mei rimise il secchio e gli stracci nello sgabuzzino. Dopo aver messo via tutto, Mei abbracciò Shima che arrossì leggermente.
<< Grazie ancora! >> disse lei.
<< G-grazie a te! >> rispose lui.
Dopo una lunga doccia Mei tornò in camera sua.
<< Così… era per questo che eri così strana ultimamente, non è così? >> chiese Konoe mentre si mise a letto.
Mei si mise sotto le coperte senza rispondere.
<< Perché non me lo hai detto? Ti avrei coperta e aiutata! >> disse l’amica.
<< E’ questo il punto. Saresti finita nei guai anche tu, e non mi sarei data pace. >>
Konoe sorrise e Mei si mise sul fianco destro dando le spalle all’amica.
<< Sarei finita volentieri nei guai insieme a te! >> sussurrò Konoe, ma l’amica sentì perfettamente.
Mei non disse nulla e si alzò.
<< Dove vai ora? >> chiese Konoe.
<< Vado a fare un giro. Non riesco a dormire… >>
<< O-ok… a domani allora. Buonanotte Katherine! >>
Dopo questa affermazione Mei sussultò.
<< ‘Notte Konoe! >> disse dolcemente mentre si metteva il cappotto.
L’elfo andò in terrazzo, dove incontrò suo cugino.
<< Ehi! Da quando hai incontrato Sdentato non vieni più a trovarmi al calare del Sole! >> esclamò Jack.
<< Beh, ora sono qui! >> disse lei sorridendo.
<< Avanti, non fare quella faccia triste! Non lo hanno mica catturato, è libero! >> disse lui sedendosi sulla solita ringhiera sulla quale Mei era appoggiata.
<< Questo lo so… >> disse lei mettendo la testa tra le braccia che aveva precedentemente incrociato.
<< Allora cosa c’è che non va? >> chiese lui sfiorandola con il bastone.
<< Pensavo a quello che mi hanno detto Shima e Konoe. >> disse alzando la testa.
Jack sorrise.
<< Sai, ero convinto che dopo essere venuta qui avresti pensato solo allo studio, invece… >> fece una piccola pausa per guardare il cielo stellato. << Hai trovato degli amici e te li tieni stretti. >> continuò sorridendo.
Mei guardò il cielo a sua volta.
<< Non ti devi preoccupare. Non possono odiarti solo per avergli nascosto Sdentato, no? >> disse cominciando a giochicchiare con un fiocco di neve che aveva appena creato.
<< Il fatto è che non è l’unica cosa che nascondo. Insomma, Konoe i chiama ancora Katherine… >>
<< Ma questo perché le hai detto tu di chiamarti così… >> sottolineò Jack.
<< Io vorrei che mi chiamasse Mei, ma non potevo dirle la verità, altrimenti si sarebbe accorta che il mio era un nome elfico! >>
Jack si bloccò un secondo capendo di aver perso lo scontro.
<< Passando ad altre cose… Come va con Nigel? >>
Mei strinse i pugni.
<< Ma la volete smettere tutti?!? Non sono venuta qui per innamorarmi o fare amicizia, ok?! Sono venuta per allenarmi, tutto qui! >> urlò Mei, ma senza farsi sentire da altre persone.
<< Ecco svelato il problema! >> disse Jack sorridendo.
<< Cosa stai dicendo? >> chiese Mei confusa.
<< Ti senti così perché hai trovato degli amici anche se tu non li stavi cercando. Ora si spiega tutto. >> esclamò Jack soddisfatto.
<< Non ti seguo… >> disse lei sedendosi sulla ringhiera affianco al cugino.
<< Hai detto che sei venuta qui perché avevi intenzione di allenarti, e quindi non avevi tenuto conto del fatto che avresti potuto trovare degli amici. >> fece una piccola pausa. << Per di più, essendo stata per 250 anni senza fare amicizia con nessuno per studiare, non sei abituata a provare questa sensazione. >> esordì lui.
Mei abbassò lo sguardo.
<< E scommetto che starai pensando che non vuoi trovare nuovi amici, sapendo che un giorno, se il Grande Demone non si mostrerà, dovrai abbandonali. >> disse soddisfatto.
Alla ragazza scese una lacrima, ma Jack non se ne accorse.
 
Non hai da temere
 
<< Dovrei fare lo psicologo, altro che il Guardiano! >> disse lui ridendo.
Mei sorrise e si asciugò le lacrime che nel frattempo avevano cominciato a scendere.
 
Se scopri di avere un amico
 
<< Non azzardarti mai più a provocarmi solo per farmi il quarto grado! >> ringhiò lei sorridendo e tirando un pugnetto sulla spalla di Jack. << Stupido! >> disse ricomponendosi.
<< Ahi! Ehi, non essere così violenta! >> disse sorridendo.
Mei gli rispose con una linguaccia. 
<< Va’ a dormire adesso! >> disse Jack dandole un colpetto con il bastone.
 
Accanto a te

<< Vado, vado! Buonanotte Jack! >>
<< Buonanotte, piccola! >> le sorrise.
 
 
 
ANGOLO AUTRICE:
 
Che dire… Non riesco a trovare una regolarità nell’aggiornare le storie! :D
Sono veramente messa maluccio. *si passa una mano tra i capelli*
Beh, a parte questo mio ENORME problema nell’aggiornare, che ne pensate della mia fanfiction? Fatemelo sapere! :)
Se volete ho già inserito un mio disegno nel quinto capitolo. Ditemi che ne pensate di quello e se vi va bene che ne aggiunga altri in altri capitoli!
A presto,
Louise98
 
NOTA: *Nel libro “Cura delle Creature Magiche” è possibile leggere che l'Ufficio di Regolazione e Controllo delle Creature Magiche ha creato una classificazione per tutti i tipi di animali magici in modo che sia subito identificabile il loro grado di pericolosità:
XXXXX - Noto ammazzamaghi/impossibile da addestrare o addomesticare
XXXX - Pericoloso, serve un mago esperto
XXX - Un mago capace dovrebbe cavarsela
XX - Innocuo
X - Noioso
  
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