Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Francy1D_Harry4ever    08/08/2013    1 recensioni
200 anni fa i demoni iniziarono una guerra contro gli esseri umani, ma gli angeli accorsero in nostro aiuto e il prescelto li relegò nella porta dell'inferno
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero molto turbato dalla notizia, non riuscivo a credere che i miei genitori mi avessero nascosto tutto questo, ero molto arrabbiato con loro ma già mi mancavano. Appena Adamai aprí la porta della camera sentii un inebriante profumo diffondersi , era un aroma delicato ma molto intenso, sembrava zuppa. La stanza in cui mi trovavo era molto piú grande della camera in cui mi sono svegliato, anzi era enorme. Sembrava una sala da pranzo. Al centro della stanza c'era un lungo tavolo giá apparecchiato, in un angolino della stanza vi era un calderone logoro dal quale fuoriusciva del fumo arancione, alle pareti erano posti vecchi quadri che forse rappresentavano l'infanzia di Adamai. In un angolo, dipinto in oro sul muro, c'era un albero genealogico. Guardavo appassionato l'albero della famiglia di Adamai quando poco sotto del suo nome scorsi il mio, c'era scritto grandi lettere il mio nome: PITER WHITE, e sopra il mio c'erano quelli dei miei genitori: Tomas White e Amanda Boon. Ero sconvolto, secondo quell'albero genealogico Adamai era mio NONNO!!!! Decisi di non essere impulsivo e di non rivelare ad Adamai la scoperta. Quando mi girai lui era lì seduto a tavola ad aspettarmi così mi sedetti anch'io e iniziammo a pranzare, il cibo era buonissimo e dopo essermi rimpinzato chiesi di uscire a prendere una boccata d'aria ed Adamai acconsentì. Appena uscii mi ritrovai davanti uno spettacolo mai visto: tutto il villaggio era sospeso sugli alberi!!!!!! Le case, esternamente, erano dipinte di un bianco candido che quasi splendevano e avevano fiori variopinti sui davanzali o nei piccoli giardinetti, tutte le abitazioni comunicavano tramite ponti di legno e ovunque andavo una miriade di libellule mi sfrecciava davanti, era il più bello spettacolo che avessi mai visto in tutta la mia vita, ogni volta che pensavo di essere arrivato alla fine del villaggio scorgevo sempre altre case: mi sembrava infinito. Ma notai una strana cosa: il villaggio era deserto. Sentii un rumore forte e mi girai di scatto, erano i rintocchi del campanile di una chiesa. Li contai a mente: uno...due...tre. Appena i rintocchi finirono la pace ritornò, ma pochi secondi dopo vidi una porticina aprirsi seguita da altre ed altre ancora e una miriade di angeli si diresse in varie direzioni: alcuni in dei negozi altri in piazza. Stavo guardando tutti gli angeli volare da una parte all'altra del villaggio indaffarati, ma , in tutta quella confusione scorsi una porticina che si apriva in quell'istante e dalla porticina uscì timoroso un ragazzo: aveva una faccia rotonda e coperta di lentiggini gli occhi erano del colore del cielo, il naso era all'insù e la bocca era piccola; aveva capelli scompigliati di color castano chiaro. Era alquanto basso e indossava una maglietta bianca a maniche corte e pantaloni di un color grigio chiaro. Vi di un ragazzo che gli si avvicinava con fare minaccioso. Era tarchiato, aveva capelli biondi cortissimi e furenti occhi neri. Indossava una maglietta con maniche strappate e pantaloni anch'essi strappati e rattoppati qua e la.
  
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