08/08/2013
1 recensioni-"Mamma? Credevo di averti lasciata in Italia!"- disse un'altra voce assonnata, ma molto ironica.
Di colpo la stanza buia e piuttosto angusta fu travolta da una luce talmente intensa da dar fastidio perfino ad un cieco.
-"Dai muoviti! Dov'è finita la tua voglia di andare in giro per New York a fare shopping?"- disse la vocina eccitata, mentre apriva le tende della stanza.
-"Mi alzo, mi alzo.. Dio, Josh, quanto sei fastidioso..!"- disse la giovane ragazza appena sveglia che si metteva a sedere sul letto. In questo momento aveva i capelli arruffati, le occhiaie e una t-shirt tutta stropicciata.
-"Lo so, Becks, però mi vuoi bene lo stesso! Altrimenti non ti faresti vedere così da me.."- E con una smorfia divertita il giovane dai capelli castani meravigliosamente perfetti concluse la frase.
-"Che vogliamo fare oggi?"- con un applauso bambinesco terminò la domanda Rebekah sapendo di essere più eccitata di quanto potesse immaginare.
-“Ehmm.. Visto che domani hai il colloquio dovremmo cercarti qualcosa da indossare per l’occasione, che dici?”- fu così che gli si illuminarono quei suoi occhi verdi dall’eccitazione.
-“Forse da domani lavorerò in una rivista di moda. Questo vuol dire che potrò dire la mia su ciò che acquisterò, VERO JOSH?”- le ultime due parole le uscirono dalla bocca con un suono glaciale.
Al frastuono della metropoli, si unì una grassa e buffa risata. –“Sarai anche un’appassionata di moda, potresti lavorare anche per Flawless, ma non avrai mai la moda nel sangue come me.. Cioè, altrimenti non ti faresti vedere mai conciata così, ne da tua madre, ne dal tuo migliore amico, ne da nessun altro.”-
Rebekah scese dal letto in tutta furia e avanzò verso il ragazzo. –“FO-TI-TI”- Con il dito puntato contro Josh a mo’ di minaccia, la giovane si voltò verso il bagno.
-“Ehi..”- disse lui, richiamando l’attenzione dell’amica. –“Io credo in te, come tu credi in me. E poi sai che scherzo! Adoro farti incazzare..”- con un leggero tono malizioso e ironico Josh riconquistò Becks. –“Appena finisci nel bagno, andiamo giù al cafè.”
E mentre Rebekah era in bagno a vestirsi, Josh guardava un po’ le notifiche sul suo profilo facebook quando il telefono della stanza dell’albergo squillò. –“Pronto?”-
-“Josh? Ehi! Sono Tina.”- rispose la dolce voce al telefono.
-“Come va?”- disse Josh facendo un ampio sorriso.
-“Ho una notizia sensazionale. Mi hanno scelto per un secondo provino per quello spettacolo a Broadway! Dovrò venire a New York!”-
-“E’ stupendo! Congratulazioni! Non vedo l’ora di averti qui!”-
-“Grazie, Josh.”- in quell’istante Tina al telefono sembrava strana, come se volesse aggiungere qualcos’altro a quelle due parole.
-“E quando arriverai?”- Il ragazzo spezzò quello che sembrava un interminabile silenzio.
-“Dovrei arrivare per Domenica.. C’è spazio lì da voi?”-
-“Beh.. la camera non è il massimo, ma troveremo un posto per te.. Ci sarà sempre un posto per te. Lo sai.”-
-“Ti voglio bene.”- singhiozzò a bassa voce la ragazza.
-“Ehi.. no-non fare così, mi dispiace. Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto. Credevo l’avessimo superata..”- con una punta di delusione Josh pronunciò quelle parole.
-“Si si, infatti. E’ che tu ci sei sempre per me, tutto qui. Mi fa tanto piacere, niente di più..”- aggiunse Tina con leggera freddezza.
-“Tutto ok, quindi?”- disse lui preoccupato, voltandosi per vedere uscire Rebekah dal bagno.
-“Che succede?”- fece il labiale Becks accigliandosi. E Josh, a tutta risposta, le fece segno con la mano di aspettare.
-“Si si. Adesso devo andare, però puoi dire a Becks che Mirko la cerca?”- disse la ragazza dall’altro lato della cornetta.
-“Ok, ci sentiamo dolcezza.”- Josh abbassò la cornetta del telefono. –“Era Tina. Sembrava piuttosto giù per aver ottenuto un secondo provino per quella faccenda di Broadway.”-
-“Ma è meraviglioso! Verrà da noi? Dovremmo trovarci un appartamento nostro prima o poi.”- con entusiasmo Rebekah si rivolse a Josh.
-“Ah..! E Mirko ti cerca..”-
-“Ma che diavolo vuole quell’uomo da me?”- si irritò totalmente e ciò le sconvolse l’umore. Intanto Josh le fece spallucce.
Rebekah prese le chiavi della stanza appoggiate in un piattino sopra il cassettone e insieme a Josh si recò al cafè “sotto casa” (‘se si può chiamarla casa’ pensò lei..). Entrarono in un modesto e accogliente salottino che anticipava il cafè vero e proprio. Si sedettero entrambi ad un tavolino affacciato alla vetrata del locale.
-“Ormai è mezzogiorno. Tanto vale saltare la colazione. Che ordini?”- ruppe il silenzio il ragazzo, accennando alla lunga dormita dell’amica.
-“Credo che prenderò solo un insalata e del tè freddo”- lanciò un’occhiata alla lavagna appesa dietro al bancone del bar.
-“Salve. Cosa volete ordinare?”- si presentò una ragazza molto giovane davanti al loro tavolo che arrossiva ogni volta che incrociava lo sguardo di Josh.
-“Insalata e tè freddo per lei e pasta ai quattro formaggi e una bottiglietta d’acqua per me.”- sorrise Josh alla timida cameriera.
-“Subito.”- ricambiò con uno dolce e timido sorriso.
-“Fai sempre un certo effetto alle ragazze tu. Smettila di illuderle, casanova.”- ridacchiò Rebekah facendo sorridere l’amico. “Allora.. Cosa farai domani mentre sarò al colloquio?” iniziò la conversazione.
-“Oh, beh.. Penso che andrò a trovare un vecchio amico di famiglia. So che vive a New York da tempo ormai.”
-“E il lavoro? Cosa hai pensato di cercare?”-
-“Non ne ho idea, vedo se c’è qualcosa nell’ambito che mi interessa.”-
-“Ecco a voi.”- interruppe la cameriera, servendo i piatti ad entrambi i ragazzi.
Finito di pranzare, i due escono dal locale e prendono la metropolitana per più vicina di Crown Heights, il quartiere in cui attualmente residevano.
Arrivati a Manhattan, Josh e Rebekah fanno il giro della Fifth Avenue, curiosando nei negozi più costosi e alla moda.
-“Questo è perfetto, non credi Josh?”- si entusiasma Rebekah prendendo in mano un costoso –ma in saldo- completo di Versace.
-“Non lo so, dovresti aggiungere qualche tocco di colore qua e là.. Forse con gli accessori.. Però tutto sommato mi piace, provalo.”-
-“Ora non fare il gay, per favore..! Ahahahah, ti voglio bene!”- saltellando, Rebekah va nel camerino del negozio. Josh a guardarla non fa che sorridere.
-“Un ragazzo nel reparto femminile, interessante.”- esce dal nulla una voce maschile.
Josh si gira e alza un sopracciglio alla vista di un ragazzo biondo che sbuca da dietro ai manichini. –“Beh, non sono l’unico..”-
-“Touchè.”- sorride il misterioso ragazzo. –“Mich, piacere.”- gli allunga una mano.
-“Josh.”- stringe la mano contraccambiando il sorriso del biondino con un altrettanto sorriso (..ebete..).
-“Sono venuto con mia sorella, che adesso è in camerino, visto che lavoro nella moda.”-
-“Oh, anche io.. Cioè, sono qui con una mia amica..”- Josh non fa altro che sbattere le palpebre davanti a quella visione.
-“Quella è la tua amica? Sexy, peccato che sono gay..”- aggiunge con nonchalance il biondino.
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-“Ga-Gay?”- farfuglia Josh, per poi voltarsi per guardare l’amica sbucare dal camerino.
-“Non è una parolaccia.”- si avvicina il biondino al Josh per sussurrarglielo ironicamente.
-“Allora come sto?”- si intromette sorridente le giovane Rebekah.
-“Ti sta molto bene.”- risponde Josh un po’, come dire, sconcertato..
Sorridente, Mich si avvicina a Rebekah per presentarsi, quando sbuca dal nulla una ragazzina tutta pimpante e sorridente. -“Ehi, bellissima..! Ti dona quel blu, sai?”
-“Grazie, fratellone. Grazie per il mio primo Versace!”- dice la ragazzina saltellando da tutte le parti.
-“Allora se lo vuoi comprare vai a cambiarti e portalo alla cassa. Ti raggiungo subito.”- il biondino si china per parlare alla sorellina, che subito dopo corre verso il camerino. –“Lei era mia sorella Daphne.”- si rivolge a Josh e Rebekah.
-“Che bella che è tua sorella!”- dice la sua Rebekah.
-“Adesso è meglio che la raggiunga. E’ stato un piacere.”- sorridente si dirige verso la cassa lanciando un ultimo sguardo a Josh.
-“E quello cos’è, eh Josh?”- interrompe il silenzio con quel suo sorrisetto maliziosa l’allegra Rebekah rivolgendosi a Josh.
-“Cos’è cosa?”- Josh distoglie lo sguardo dal biondino che sta pagando alla cassa per guardare l’amica.
-“Quello.”-
-“Cosa ma no..! No, no, non mi piace affatto.. troppo.. troppo.. Ha un nonsoché, tutto qui.. Ma non mi piace, non è poi questa grande bellezza..”- e lo sguardo di Josh ricade sempre su quel ragazzo mentre parla con l’amica.
‘Si si, come no’ pensa Becks, mentre si volta per tornare in camerino.
-“Allora lo compro?”- Rebekah arriva distogliendo Josh dai suoi pensieri.
-“Ce-certo. Andiamo alla cassa.”-
-“Pensavi al bel biondino? Eh, Mich?”- dice maliziosa la ragazza.
-“Ma la smetti?”- dice il ragazzo dai capelli castani trattenendo una risata.
E mentre Rebekah paga il suo completo da lavoro nuovo di zecca, Josh si affretta ad uscire dal negozio per vedere in che direzione andare per trovare un negozio di scarpe e accessori.
-“A destra, Becks.”- si affretta a dire lui.
I due camminano per altri 50 metri finché non arrivano ad un negozio di una firma italiana, dove entrano iniziando a curiosare.
-“Che ne dici di queste?”- dice Josh indicando un paio di scarpe rosse con tacco 12.
-“Ok, le provo.”- la giovane ragazza si accomoda in una delle accoglienti poltroncine di pelle bianca che si trovano accanto a una pianta di rose rosse che profumano l’intero ambiente.
-“Si, vanno bene.”- sorride Rebekah entusiasta.
-“Bene.”- sorride Josh. –“Guarda il prezzo.”- si avvicina all’amica sussurrandole il prezioso consiglio.
Rebekah quindi prende in mano la scatola poggiata sul costoso tappeto rosso del negozio e guarda il prezzo riportato. –Oh merda.- mormora la giovane. –“Andiamo fuori budget.”- conclude con una faccia spaventata per l’enorme costo di quelle semplicissime scarpe rosse.
-“Aspetta un attimo.”- la ferma Josh per controllare i prezzi del negozio.-“Filiamocela.”- le sussurra.
-“Buona sera.”- con un finto sorriso i due vanno via dal negozio alla velocità della luce.
-“Quelle scarpe costavano più di tutto il completo. E il completo costava.”- interviene il ragazzo.
E, mentre i due continuavano nel loro giro di shopping, una canzone dei Green Day spaventò Rebekah. Era il suo cellulare. –“E.. se fosse.. se fosse Mirko?”-
-“Dai, rispondi.”- consiglia impassibile l’amico.
Quella che in quel momento era la spaventata Rebekah pescò dalla sua borsa non firmata l’iPhone e se lo portò all’orecchio. Fece un sospiro di sollievo.
–“Ehi. Sono Angela.”- disse la voce annoiata al telefono.
-“Ehi. Che succede?”-
-“Papà e Mamma verranno a New York per farti una sorpresa questo week-end.”-
-“Allora?”-
-“Beh, era per avvisarti, chissà verranno da te mentre te la stai spassando con qualche tipo Newyorkese. Ora puoi ringraziarmi.”
La ragazza, ferma in mezzo alla folla di gente che andava e veniva, alzò gli occhi al cielo. –“Tutto qui, Angela?”- sbuffò.
-“Fottiti, stronza.”- e chiuse la chiamata la ragazzina dall’altra parte del mondo.
-“Che diavolo ha quella ragazza? Se la vedo, dio cosa le faccio!”- la ragazza stringe i pugni, ma quando il braccio di Josh le circonda la vita, lei si rilassa dimenticando tutto il resto. All’improvviso Rebekah si gettà al collo del miglior amico. –“Grazie. Grazie. Grazie. Per tutto.”- gli sussurra all’orecchio.
E mentre le luci serali cominciavano a invadere la Fifth Avenue, i due amici avevano ormai concluso gli acquisti in un negozio di scarpe più avanti dell’ultimo.
Erano ormai le 20.00 quando i due tornarono in albergo per lasciare gli acquisti.
-“Ti va di andare in un localino qui vicino? Fanno ottima musica.”- suggerisce la bella mora spaparanzata sul rustico divanetto a guardare Hart of Dixie.
-“Certo. Aspetta un attimo che controllo chi mi ha aggiunto su facebook.”- La mascella di Josh sembrava cadere sul lurido pavimento dell’hotel. –“O.MIO.DIO.”-
-“Cosa c’è?”- chiede distrattamente la moretta.
-“Mich. Come mi ha trovato?”-
-“Al diavolo come ti ha trovato. Ti ha contattato! Non sei contento?”-
-“Dobbiamo andare o no in quel locale?”- Josh cambia drasticamente argomento alzandosi in piedi e prendendo la giacca di pelle appoggiata ordinatamente alla sedia della scrivania. –“Muoviti!”-
-“Ma che..?”- dice confusa la ragazza mentre lo fissa attentamente aggrottando la fronte.
-“MUO-VI-TI!”- Quasi urla dal nervosismo. Intanto si affretta a prendere le chiavi dal piattino.
-“Aspetta. Ma non vuoi prima mangiare qualcosa giù al cafè?”-farfuglia l’amica prendendo la giacca gettata sul letto.
-“Ok. Quello che vuoi. Però andiamo, su.”-
*Angolo dell'autore..!
Come vi sembra questo primo capitolo? E' la mia prima FF quindi siate buoni..!
Sapete Rebekah un po' mi rispecchia, infatti questa storia è un po' come vorrei che fosse la mia vita, dopo i 18 o i 19 anni.. Non vedo l'ora di andarmene da questa città'! Ahahah x'D
Qui, nella mia pagina facebook di grafica, potrete trovare tutta la presentazione dei personaggi: https://www.facebook.com/media/set/?set=a.702530949763491.1073741830.600178249998762&type=3&uploaded=17
Ah..! Dimenticavo..! Volevo solo dirvi che quelle gif che troverete nei capitoli le ho aggiunte perchè secondo me rappresentavano meglio le espressioni o le azioni dei personaggi in quel preciso momento.
Ciao! Al prossimo capitolo!