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Autore: Deb    09/08/2013    3 recensioni
Quella notte, come di consueto, Katniss si svegliò in preda agli incubi.
Era un periodo che sognava Peeta mentre veniva torturato da Snow, che veniva depistato facendogli credere che lei fosse un ibrido.
Sognava la sua morte nelle due arene, Katniss non era riuscito a salvarlo, a proteggerlo.
«Peeta!»
Aprì gli occhi di scatto con il respiro irregolare, era girata su un fianco, il sudore le copriva la fronte ed il terrore, che stava scemando, tornò prepotentemente in lei quando si sentì intrappolata.
«Scusa», le braccia che fino a quel momento le stringevano i fianchi la liberarono.
«Peeta», sussurrò sorpresa, non riuscendo a mettere effettivamente a fuoco ciò che stava accadendo. Era un sogno anche quello?
«Scusami».
Se era un sogno anche quello non sembrava così terrificante.

{Partecipa alla challenge Multifandom e Originali con il prompt #4. Letto}
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Feelings After-war ~ Katniss/Peeta'
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Titolo: Best friend
Prompt: #4. Letto
Parole: 1050
Generi: Introspettivo, Sentimentale
Introduzione: Quella notte, come di consueto, Katniss si svegliò in preda agli incubi.
Era un periodo che sognava Peeta mentre veniva torturato da Snow, che veniva depistato facendogli credere che lei fosse un ibrido.
Sognava la sua morte nelle due arene, Katniss non era riuscito a salvarlo, a proteggerlo.
«Peeta!»
Aprì gli occhi di scatto con il respiro irregolare, era girata su un fianco, il sudore le copriva la fronte ed il terrore, che stava scemando, tornò prepotentemente in lei quando si sentì intrappolata.
«Scusa», le braccia che fino a quel momento le stringevano i fianchi la liberarono.
«Peeta», sussurrò sorpresa, non riuscendo a mettere effettivamente a fuoco ciò che stava accadendo. Era un sogno anche quello?
«Scusami».
Se era un sogno anche quello non sembrava così terrificante.

Note: Partecipa alla challenge Multifandom e Originali.

A lella19
che ama tanto, tanto Peeta! ♥


Best friend

Il letto era diventato il suo miglior amico.
Non che non potesse fare ciò che faceva solitamente, come andare a caccia o farsi un bagno caldo – ora che viveva nel Villaggio dei Vincitori poteva permetterselo –, ma non riusciva a staccarsi da quel letto se non per bisogni primari, come andare al bagno o in cucina per mangiare qualcosa.
Aveva provato a non nutrirsi, ma alla fine l'istinto aveva sempre avuto la meglio. Era riuscita a resistere per tre giorni, poi aveva pranzato con ciò che aveva trovato in frigo.
Katniss si chiedeva come mai le cibarie non andassero a male, poi ricordò che Sae la Zozza passava da lei tutti i giorni cercando di farla mangiare.
Che senso aveva vivere quando non era rimasto più nulla per cui valeva la pena vivere? Il letto era la giusta soluzione, se fosse arrivata la sua ora, avrebbe protetto i suoi resti.
Si rannicchiò su se stessa ed abbracciò stretta il cuscino al petto. Le sarebbe piaciuto lasciarsi andare ad un sonno, ma sapeva che se mai ci fosse riuscita, non avrebbe visto altro che tutte le persone morte per colpa sua.
Il senso di colpa la opprimeva, ma non era così coraggiosa da togliersi la vita, doveva soffrire perché era ciò che meritava.
Prima o poi la morte sarebbe andata a prenderla, probabilmente per la malnutrizione. Alla fine, era pur sempre un suicidio, giusto?
Deglutì e sentì lo stomaco brontolare rumorosamente. Aveva fame, ma non voleva mangiare, voleva rimanere lì, rannicchiata su se stessa, tra le lenzuola del suo migliore amico.
Non c'era più Peeta ad abbracciarla, a tenerla a galla, a proteggerla. L'aveva lasciata anche lui, come la madre, perché stare con lei era troppo doloroso.
Aveva bisogno di lavorare per non pensare, la madre. Aveva bisogno di tempo, Peeta.
Andava bene così, però. Lei aveva il suo letto. Aveva le sue lacrime ed i suoi ricordi che la tormentavano. Aveva la sofferenza, il senso di colpa.
Si meritava tutto ciò, Katniss si meritava tutto il dolore che provava perché lei aveva ucciso tantissime persone.
Il letto avrebbe nascosto le sue lacrime, avrebbe attutito i suoi urli e il nome di Peeta, sempre nella sua bocca.
Lui ci aveva provato, all'inizio. Era tornato da lei e sembrava che potessero stare insieme. Gli episodi, però, erano ricominciati ed alla fine se ne era andato, ancora una volta.
Katniss tornò allora allo stato vegetativo perché non aveva nessuno, di nuovo.
Era rimasto solo Ranuncolo a farle compagnia quando voleva dormire e, di tanto in tanto, le faceva le fusa, rannicchiandosi tra le sue gambe.

Quella notte, come di consueto, Katniss si svegliò in preda agli incubi.
Era un periodo che sognava Peeta mentre veniva torturato da Snow, che veniva depistato facendogli credere che lei fosse un ibrido.
Sognava la sua morte nelle due arene, Katniss non era riuscito a salvarlo, a proteggerlo.
«Peeta!»
Aprì gli occhi di scatto con il respiro irregolare, era girata su un fianco, il sudore le copriva la fronte ed il terrore, che stava scemando, tornò prepotentemente in lei quando si sentì intrappolata.
«Scusa», le braccia che fino a quel momento le stringevano i fianchi la liberarono.
«Peeta», sussurrò sorpresa, non riuscendo a mettere effettivamente a fuoco ciò che stava accadendo. Era un sogno anche quello?
«Scusami».
Se era un sogno anche quello non sembrava così terrificante. Forse avrebbe potuto goderselo per un po'. In fondo c'era Peeta insieme a lei. Non cercava di ucciderla, non stava venendo depistato, non moriva per colpa degli ibridi dei settantaquattresimi Hunger Games.
«Non hai fatto nulla», rispose Katniss voltandosi verso di lui e rannicchiandosi sul suo petto. Prese un respiro profondo, inondando le narici dell'odore di Peeta e portò un braccio sopra il suo fianco. Lo strinse forte a sé e sperò che quel sogno non finisse mai.
«Ti ho lasciata sola, non avrei dovuto», affermò lui stringendola ed accarezzandole i capelli sciolti con la mano libera.
«Me lo merito».
«No, non è vero», Katniss sentì le labbra di Peeta sulla sua nuca. Le aveva depositato un bacio tra i capelli. Per la prima volta avrebbe voluto essere Ranuncolo, avrebbe potuto cominciare a fare le fusa tanta era la sua emozione ed il suo senso di quasi felicità.
Dopo tanto tempo, Katniss aveva ardentemente bisogno del suo ragazzo del pane. Aveva bisogno di sentirsi stringere come solo Peeta sapeva fare.
A lui bastava poco per farla stare bene e, probabilmente, nemmeno se ne rendeva conto.
«Rimarrò, adesso», le accarezzò una guancia e Katniss lo guardò negli occhi, sorrise.
O almeno, ci provò, non sapeva fino a che punto potesse farlo realmente.
«Te ne andrai, questo è solo un sogno», sussurrò tornando a stringersi sul suo petto, inalando ancora e ancora il suo odore.
Erano anni che non lo sentiva e ora non voleva più lasciarlo andare, anche se tutto quello non era vero.
«Un sogno?»
«Sì, un sogno. Non può essere vero. Non merito averti vicino e nella realtà tu non hai la forza di starmi così vicino», ammise tranquillamente.
«Non è un sogno, Katniss», le accarezzò nuovamente i capelli e le sorrise dolcemente. Sembrava nuovamente il Peeta dolce e sincero che aveva conosciuto prima dell'entrata nell'arena.
«Non devi, davvero. Non ho il diritto di chiederti di restare», disse allora, senza lasciarlo però andare.
«Rimango perché voglio rimanere, Katniss».
«Non scendo quasi mai dal letto, non voglio alzarmi».
«Allora rimarremo tutti e due a letto, anche per tutta la vita se necessario».
Katniss nascose il rossore del suo viso nel petto di Peeta. Non voleva guardarlo negli occhi. Se era la verità, se non era un sogno, allora poteva sperare che sarebbero rimasti per sempre insieme, nel suo letto, abbracciati l'uno all'altro? Oppure l'avrebbe perso nuovamente? Se ne sarebbe andato, prima o poi, per colpa degli attacchi del depistaggio? Poteva davvero illudersi che quella volta fosse per sempre?
«Perché fai questo?»
«Lo sai, tu proteggi me ed io proteggo te».

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Ringrazio Ili91 che ha betato la fic :)
Quando ho letto il prompt “Letto” ho immediatamente pensato a Katniss e ho dovuto scrivere una OS, ovviamente non poteva mancare Peeta.
La fanfiction è collocato in un momento imprecisato dalla fine del terzo libro, ma sono passati comunque anni da quando sono tornati, come è scritto anche nella fic.
Peeta si era allontanato nuovamente, prima di tornare come descritto qui.
Ho pensato che Peeta sarebbe potuto entrare tranquillamente in casa, magari perché sapeva dove fossero le chiavi ed aveva sentito Katniss urlare. Comunque per la One-shot che volevo scrivere non era importante. xD
Tornerò prestissimo con altre flashfic e una drabble! :D La challenge “Multifandom e Originali” mi sta ispirando tantissimo per questo fandom :3
Spero che la OS vi sia piaciuta e che i personaggi non siano OOC! :D
Baci
Deb
   
 
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