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Autore: db2000_dogo    09/08/2013    0 recensioni
Vi siete mai chiesti perché i vampiri non esistono?
Ed ecco cosa successe la notte del 17 Gennaio 1013.
(La storia era stata scritta da me in prima media, ho voluto fare qualche modifica per poi pubblicarla, vi avviso che è molto banale)
Genere: Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Era la sera del 17 gennaio quando sparì. E solo ora, dopo 1000 anni, la polizia si è decisa a dirci la verità.
La storia che vi sto per raccontare era quella di un ragazzo cupo, sempre triste e misterioso. Adorava i luoghi del mistero. Non era uno di quei ragazzi che amavano uscire, i compagni di classe lo vedevano solo a scuola:  nessuno l’aveva mai visto fuori da quel macabro edificio con pareti che cadevano a pezzi, ragnatele e coinquilini indesiderati. Questa è la storia di Jack.
Non parlava molto. Anzi, non parlava proprio. Era sempre seduto nell’ultimo banco, nell’angolo. Un posto irraggiungibile da sole, luce… o più semplicemente irraggiungibile dai professori.
Molti compagni erano intimoriti da lui. Dicevano che frequentava cimiteri, che fosse un inviato del diavolo in terra per punire gli uomini, che si drogasse. Ma tutte queste erano voci false e infondate, che  lo infastidivano ogni giorno di più e che lo portarono a pianificare una vendetta. Una vendetta che sarà per lui mortale.
Quando si decise a vendicarsi, era la notte del 17 gennaio. Il cielo era nero, ricoperto di nuvole nere che minacciavano pioggia. Jack si stava recando a quel cimitero, quello che il vampiretto non vedeva da ben 13 anni, dopo la sconfitta del conte Drush da lui odiato. E ora, 13 anni dopo la morte del conte, Jack non sapeva che andava incontro a grossi guai. Ma quando la rabbia e il desiderio di vendetta prevalgono, si può andare contro qualsiasi pericolo.
Quella stanza era ancora più buia di quanto ricordasse. Il pavimento di legno rigorosamente marcio scricchiolava sotto i suoi piedi. Le pareti erano percorse da grandi vermi e insettucoli vari. Ma il cadavere del conte non aveva su neanche un verme, come se il conte non fosse più morto.
Jack cercò di rimuovere dalla memoria la lotta in cui aveva perso 1 dei suoi 2 canini, ma quelle pareti rotte a pezzi, quel pavimento quasi tutto rotto raccontava la storia della Transilvania come nient’altro.
Il vampiretto una volta attraversata la camera del cadavere passò i lunghi corridoi, fino ad arrivare alla fine, all’entrata dell’ultima stanza: quella che conteneva la cosa più importante per qualsiasi vecchietto di 1000 anni: la sua dentiera.
Non voleva fare nulla di cattivo, voleva solo avvicinare i compagni, ucciderne due o tre e spaventare gli altri. C’era uno strano silenzio quella sera, quella notte di inverno. La luna era piena, i lupi ululavano. «Ah, quello deve esser Edward, credo che lo andrò a ritrovare! » esclamò. Quante ne aveva passate con i suoi amici magici! Scherzi agli umani, scherzi ai non umani!
Era immerso nei suoi pensieri (che nel buio più totale sembravano risplendere nella stanza) quando venne aggredito dalle spalle e spiaccicato a terra. Il vampiro era alto, magro e cattivo. Era il conte, il conte Dracula in persona. Gli si attaccò al collo e in meno di dieci secondi jack svenne. Adesso il conte poteva prender la dentiera di Jack, quella dentiera magica che gli avrebbe fatto conquistare il mondo. ora che ne era in possesso, tutti gli umani sarebbero stati trasformati in vampiri.
Jack aveva capito cosa voleva fare Dracula. Si rialzò e decise di lottare per tutti gli umani, in modo che forse la smettessero di prenderlo in giro. Riuscì a recuperare la dentiera piena di bava di vampiro (cosa che lo disgustava, e anche parecchio). Doveva fare la cosa giusta: distruggerla.
Iniziò a correre per i corridoi, fino ad arrivare alla grande stanza infuocata.
Stava per incenerire la dentiera.
«Io non lo farei, se fossi in te. »
«Tutti mi danno del drogato, dello stupido. Perché non dovrei farlo, scusa. »
«Non ti danno dello stupido, tu SEI stupido ».
Jack a quel punto era davvero molto arrabbiato. Saltò addosso a Dracula e lo morse. Il sangue scorreva dal collo del “poveretto”.
Jack gridò “addio” e incenerì la dentiera.
Si sentì debole.
«Non sarà la dentiera ad ucciderti» disse Dracula «Sarò io».
«…N…O…».
«Cosa?! »
«Morirò da guerriero. »

Spazio Dany

Probabilmente questa è la storia più scema e insensta che abbiate mai letto. 
Non avevo voglia di renderla migliore, l'ho modificata alla cazzo. 
Ok, non ditemi niente, sappiate solo che ripulendo il computer ho trovato parecchi miei temi e li pubblicherò quasi tutti, ma sono tutti di 2 anni fa e non ho sbatti di modificarli tutti. 
   
 
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