Se qualcuno doveva entrare lì dentro, quel qualcuno dovevi essere tu

Glimmer – perché eri bella

Perché gli Hunger Games fanno schifo, e fa schifo lo sforzo che ho fatto per giocare. Fanno schifo gli abitanti di Capitol City, e la merda che guardano, e gli strateghi e gli accompagnatori. Fanno schifo gli appassionati, le scommesse, il sangue, i morti, gli ibridi, il dolore. Fa schifo Panem.
Ma io ero bella. In tutto quello schifo, io ero bella. Ecco perché mi amavate, ecco perché volevate che vincessi. Io ero bella. E ora non lo sono più.
Fa tutto troppo schifo perché possa fiorirci dentro qualcosa di bello.

Marvel – perché serviva la scintilla

Avrei preferito morire in un altro modo, in un altro momento, avrei preferito fare qualcosa prima. Perché fa male pensare che voi tutti mi ricordiate solo per la morte di Rue, ma che avrei dovuto fare? Io sono un mostro per aver ucciso lei, Katniss è un’eroina per aver ucciso me, eppure l’abbiamo fatto in vista dello stesso fine: vivere.
E vi ho fatto arrabbiare, ho fatto arrabbiare Katniss. Le ho dato forza, volontà, una triste ira buia e opprimente, le ho dato la spinta che le serviva per vincere: le ho dato fuoco, come una scintilla, e lei ora infiamma e brilla e io non valgo niente, sono stato importante, e voi non lo sapete. Brillo anche io, e voi non mi vedete.

Clove – perché eri sadica e pazza

Dico solo che non è colpa mia, è colpa loro, di tutti loro, di tutti quelli che hanno voluto che io fossi così. Che io sapessi uccidere, e che non provassi rimorsi. Non ero sadica, solo fredda, non ero pazza, ma diversa. Ecco perché dicevano che sarei potuta tornare a casa.
Forse però se non fossi stata tanto fredda e diversa a casa ci sarei tornata veramente, chissà. Se non avessi voluto torturare Katniss, nessuno avrebbe avuto il tempo di lapidarmi, tanto per dire. Spero almeno che si siano sentiti in colpa, nel Distretto, spero che nessuno pensi più che i veri vincenti siano freddi e diversi, perché io sono morta, e ha vinto quello che ama. E forse avrei voluto amare anche io. E comunque, non è colpa mia.

Cato – perché eri perfetto

Sei perfetto, dicevano. Sei forte, bello, potente, ricco, sei tutto ciò che noi vorremmo diventare.
E chi se ne frega se soffri, pensavano. Basta che vinci.
Ho vinto, sapete? Sempre, ad ogni sfida, ogni volta che c’è ne stato bisogno. Perché ero perfetto, e se sei perfetto non puoi perdere.
Ma io avevo paura, ho avuto paura la prima volta che mi hanno fatto combattere, ho avuto paura la notte della mietitura e nell’Arena ero un fascio di nervi. Più di tutto, ho avuto paura di morire, e voi l’avete visto, avete visto come tremavo, come piangevo, come gridavo.
Sei perfetto, dicevano. E ora non più.

Se qualcuno doveva entrare lì dentro, quel qualcuno dovevi essere tu

Glimmer - perché tutti sapessero che non può esserci niente di bello nella morte

Marvel - perché tutti sapessero che la purezza di una bambina non conta niente a nessuno

Clove - perché tutti sapessero che la crudeltà non porterà mai alla vittoria

Cato - perché tutti sapessero che non può esistere nulla di perfetto

Bacheca dell'autrice

All'inizio pensavo di fare una raccolta con tutti i tributi e il perché ciascuno di loro è importante. Alla fine ho cambiato idea, perché mi osno resa conto di una cosa: questo tipo di drabble puramente riflessive cominciano ad annoiarmi, d'ora in avanti si cambia genere. Ma intanto pubblico quelle già scritte e amen, se non le ho rivisionate.
Non sono rimasta soddisfatta da nessuna, forse è per questo che ho deciso di cambiare, chissà.